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Riassunto esame Sociologia del tempo libero, Prof. Russo Massimo, libro consigliato Tempo. Il sogno di uccidere Chronos, Guido Tonelli Pag. 1
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IL NOSTRO TEMPO

Come molti animali e numerosi esseri viventi del pianeta, anche noi umani avvertiamo nettamente lo scorrere del tempo. Ci è necessario per collegare gli eventi fra loro, metterli in sequenza e capirne le relazioni casuali. È uno strumento essenziale per la sopravvivenza. Molti cicli vitali del nostro corpo hanno un andamento periodico: battito cardiaco, respiro, alternanza di sonno e veglia. I ricordi comprendono lo spazio e il tempo nei quali sono stati vissuti e che anche i nostri sogni sono organizzati in una sequenza temporale. Il senso del tempo è in attività persino quando non siamo coscienti e il nostro cervello elabora processi temporali anche in assenza di percezione esterne. Nel costruire il senso del tempo negli umani, emozioni e memoria giocano un ruolo importante. Una serie di fattori lo può deformare significativamente. Se siamo tranquilli e rilassati stimiamo durate inferiori a quelle reali. Il tempo individuale,soggettivo e personale, di erisce daltempo scandito dagli orologi perché le nostre emozioni possono dilatarlo o comprimerlo adismisura. Mezzo secondo è il ritardo tipico con il quale prendiamo coscienza delpresente. Per certi versi non viviamo mai nel presente-presente, ma in un presentepassato da circa mezzo secondo, ricordato e rielaborato dal nostro cervello. La nostramemoria è plastica, ogni volta che ricordiamo un episodio in qualche modo lo riviviamo,aggiungendo o togliendo qualcosa all’esperienza originale. Per migliaia di generazioni inostri antenati cacciatori e raccoglitori hanno organizzato le loro attività seguendo il ciclonaturale del susseguirsi di giorno e notte e dell’alternarsi delle stagioni. I meccanismi chegovernano i cicli circadiani negli umani sono assai complessi, ma non c’è dubbio chesiamo stati programmati biologicamente per essere animali diurni, molto più attivi digiorno che di notte. Le prime

Le gabbie di Chronos furono meridiane e calendari, che precedono gli orologi meccanici di migliaia di anni. La loro diffusione esplode con la rivoluzione agricola, la nascita dei commerci, la formazione delle prime comunità urbane e delle grandi civiltà. Lo strumento di misura più antico, documentato in Egitto intorno al 1500 a.C., era una rudimentale meridiana, che sfruttava l'ombra proiettata sul terreno da uno stilo o da un obelisco. Per gli Egizi l'anno iniziava il 20 giugno, giorno in cui la piena del Nilo raggiungeva Mel, ed era suddiviso in tre stagioni di quattro mesi ciascuna: l'inondazione, l'uscita della terra dalle acque e il raccolto. A partire dal secondo millennio a.C. gli Assiro-Babilonesi avevano un calendario lunare di dodici mesi, ciascuno diviso in nove o trenta giorni. L'era cristiana, cioè la pratica di iniziare a contare gli anni dalla nascita di Gesù Cristo, è stata introdotta nel 525 d.C. da Dionigi il Piccolo.

Clock, il termine inglese per orologio, deriva dal tedesco, glocke, campana, e contiene memoria del fatto che per molti secoli, nell'Europa dell'alto Medioevo, era il suono delle campane di chiese e monasteri a scandire la vita delle comunità. L'avvento della Rivoluzione industriale segna il trionfo del tempo; scandisce il ritmo delle giornate nei luoghi di lavoro, definisce le pause concesse agli operai e misura il loro salario, regola e stabilisce con precisione anche i periodi dedicati al recupero delle energie o allo svago. Gli umani, che avevano sognato di ingabbiare Chronos, scoprono con orrore che in realtà hanno solo imprigionato se stessi. Il clock definisce i cicli dei processori nei cellulari, nei computer, nei sistemi satellitari, in ogni tipo di macchina utensile. Il trionfo di Chronos nella società moderna è assoluto. Newton nel 1687 pubblicava una delle sue affermazioni più famose: "Il tempo assoluto, vero, matematico, in

sé e per sua natura senza relazione ad alcunché di esterno, scorre uniformemente, e con altro nome è chiamato durata”. Il tempo di Newton è un tempo assoluto, totalmente indipendente dalla materia cosmica.

fi fi fi fi ff ff ff

PART SECONDA.

DOVE IL TEMPO SI FERMA

CAPITOLO TRE.

LA STRANA COPPIA

Due eventi che sono simultanei in un sistema di riferimento possono non esserlo in un altro. L’osservatore in movimento vede accadere in una sequenza temporale diversa eventi che sono localmente simultanei. Per la relatività ristretta, spazio e tempo sono connessi in modo inseparabile e formano una struttura continua e quadridimensionale: lo spazio-tempo. Einstein riteneva che ovunque sia presente una certa quantità di energia, o una massa, lo spazio-tempo si deforma. Il Sole, con la sua massa enorme, incurva lo spazio-tempo a formare una specie di buca in quattro dimensioni e la Terra non può far altro che seguire l’orbita che la circonda.

Vicino alle grandi masse, laddove il campo gravitazionale è più forte, il tempo scorre più lento rispetto a osservatori piazzati in zone di campo più debole. Per misurare il tempo si sono sempre utilizzati fenomeni periodici: il battito del polso, il moto apparente del Sole attorno alla Terra o un pendolo che compie piccole oscillazioni. Nella storia della misura del tempo, la precisione è andata sempre crescendo via via che si sono utilizzati fenomeni fisici caratterizzati da oscillazioni di frequenza sempre maggiore. Per questo si è passati dagli orologi a pendolo a quelli al quarzo fino a giungere agli orologi atomici. Le oscillazioni degli elettroni del cesio sono risultate così precise che, nel 1967, si è deciso di basare su di esse la nuova definizione di secondo. Dopo aver utilizzato per millenni lo spazio per misurare il tempo, oggi siamo in grado di fare anche l'opposto. Concepire il tempo senza lo spazio è impossibile.

Per Leibniz il tempo rappresenta l'ordine della successione, mentre lo spazio rappresenta l'ordine della coesistenza.

CAPITOLO QUATTRO. LA LUNGA STORIA DEL TEMPO

La tematica dell'inizio del tempo è stata molto sviluppata dai Padri della Chiesa, Sant'Agostino fra i primi. L'origine del tempo non turbava troppo neanche i pensatori della Grecia classica, che immaginavano un mondo ciclicamente rigenerato. Sia Platone che il giovane Aristotele ipotizzavano catastrofi periodiche dovute al caldo eccessivo, a variazioni dell'inclinazione dell'asse terrestre o a diluvi universali che costringevano le civiltà a ripercorrere ogni volta il proprio cammino fino al cataclisma successivo. "E ci sarà un nuovo Socrate e un nuovo Platone e ciascun uomo sarà lo stesso con gli stessi amici e concittadini". Agostino ritiene che il tempo nasce con la Creazione e muore con il Giudizio universale, punto. Per gli scienziati del primo Novecento

L'origine del tempo non costituiva un problema interessante. Il tempo, in qualche modo, veniva dato per scontato, come l'universo, la materia, l'energia. L'argomento cominciò a occupare il centro della scena a causa di due eventi concomitanti che convinsero anche i più riluttanti a prendere in considerazione l'idea sorprendente che il tempo, come l'universo, potesse aver avuto un inizio. La data di nascita per lo spazio-tempo è 13,8 miliardi di anni fa.

CAPITOLO CINQUE

QUANDO IL TEMPO SI FERMA

Dopo la grande Rivoluzione del 1789 a Parigi si voleva instaurare una forma nuova di Stato, la Comune. Nei primissimi giorni della rivolta, i rivoluzionari della Comune spararono sistematicamente sugli orologi pubblici, mandandoli in pezzi. Il mondo nuovo che volevano costruire avrebbe dovuto fermare il tempo che rubava loro la vita e distruggeva le loro famiglie. Bloccando gli orologi cercavano di cambiare i propri destini.

ineluttabilisegnati dal tempo dell’oppressione. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare chescienziati visionari avrebbero teorizzato la presenza, nell’universo, di luoghi nei quali iltempo si ferma per davvero. I buchi neri scoperti nora si dividono in due categorieprincipali: quelli stellari e quelli super-massicci. Sono oggetti molto diversi fra loro, non solo per dimensioni e caratteristiche, ma anche per le dinamiche da cui nascono el’evoluzione che subiscono. I buchi neri stellari sono corpi astronomici di una densità mostruosa. Rispetto a una stella o un pianeta sono davvero minuscoli. La zona circostante i buchi neri stellari è un ambiente molto pericoloso. Finora, nella nostra galassia, sono stati identi cati una quindicina di buchi neri stellari. I più piccoli sono cinque volte più pesanti del Sole. I buchi neri super-massicci sono veri e propri mostri che nessuno vorrebbe avvicinare. Il perno centrale, quello attorno al qualeruotaimperturbabile la meravigliosa giostra del tempo, è "vuoto" di tempo. In letteratura è sempre il diavolo a fermare il tempo. E' la gravità a fermare il tempo.

PARTETE TERZA.

TRA ESISTENZE EFFIMERE E VITE ETERNE

CAPITOLO SEI.
VITA DA PARTICELLE
Le dimensioni di un virus sono comprese fra i 60 e 140 nanometri, cioè miliardesimi di metro di diametro. Se si parla di massa, le particelle elementari sono veramente leggere. Alcune, come il fotone, hanno addirittura massa a riposo nulla. La materia è fatta di particelle che interagiscono fra loro scambiandosi altre particelle. Gli elettroni hanno carica elettrica negativa, quindi una differenza di potenziale positiva li attrae irresistibilmente. Mentre acquistano velocità, bisogna evitare che urtino contro qualunque altro componente materiale, perché la collisione farebbe perdere loro energia e li rallenterebbe drasticamente. Più ci si avvicina alla velocità della luce, più.

L'accelerazione subita dall'elettrone fa crescere solo marginalmente la sua velocità e aumenta invece la sua massa. Negli urti l'energia si trasforma di nuovo in massa, e si riportano in vita, per una frazione di secondo, forme di materia scomparse subito dopo il Big Bang. Il nostro pianeta è inondato da una pioggia incessante di particelle proveniente da tutte le direzioni. Sono stati chiamati raggi cosmici perché nascono nelle profondità dello spazio che ci circonda. Fra i raggi cosmici si trovano le particelle più energetiche che siano mai state osservate.

CAPITOLO SETTE. IL TEMPO DELL'INFINITAMENTE PICCOLO

Il monte Olimpo, in Grecia, è una montagna piuttosto anonima. È la più alta di tutto il paese, ma se non fosse per il mito che ne ha fatto la dimora degli dei, si potrebbe passarle accanto senza notarla. Mitikas, la sua cima, sora i tremila metri e rimane spesso avvolta dalle nubi. Gli antichi credevano che qui

seguito, troverai la descrizione della casa degli dei e del trono di Zeus, signore della folgore. La casa degli dei è un luogo maestoso e imponente, situato in cima all'Olimpo. È qui che risiedono gli dei dell'antica mitologia greca. Le pareti della casa degli dei sono fatte di marmo bianco, mentre il tetto è adornato con splendide sculture dorate. All'interno, ci sono sale e stanze lussuosamente arredate, con mobili intarsiati e tappeti pregiati. Ogni stanza è dedicata a un dio specifico e contiene oggetti e simboli che rappresentano il loro potere e la loro sfera di influenza. Il trono di Zeus, signore della folgore, è il punto focale della casa degli dei. È un trono imponente e maestoso, fatto di oro puro e incastonato con pietre preziose. Il trono è posizionato su una piattaforma elevata, circondata da colonne di marmo. Dietro il trono, si trova un grande dipinto raffigurante Zeus mentre lancia fulmini dal cielo. Il trono di Zeus è il simbolo del suo potere e della sua autorità come re degli dei. Entrare nella casa degli dei e ammirare il trono di Zeus è un'esperienza straordinaria, che trasmette un senso di meraviglia e reverenza per la potenza degli dei dell'Olimpo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiasgarzini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del tempo libero e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Russo Massimo.