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Il paradosso della pressione del tempo
Poter scegliere come investire il proprio tempo è al cuore stesso dell'idea di libertà. La digitalizzazione sta riconfigurando il ritmo delle nostre esistenze, e il significato stesso di lavoro e tempo libero. Il modo in cui usiamo il tempo a nostra disposizione influisce sulla qualità della vita.
Poter decidere come investire il proprio tempo è fondamentale per la sensazione di libertà dell'individuo. L'inesorabile accelerazione nel ritmo di vita è considerata un sintomo perverso della fi fi ffi fi fi fi fi fi fl fi fi fl fl fi fi fi tarda modernità, che ci fa sentire sempre più stressati e sotto pressione. I dati sull'uso del tempo suggeriscono che la povertà di tempo è un'esperienza particolarmente diffusa tra le donne che lavorano e devono barcamenarsi tra impegni professionali, famiglia e tempo libero. Per un genitore, stare in compagnia dei propri figli.
è uno dei modi più desiderabili per investire questo sospirato tempo discrezionale. La sensazione di essere a corto di tempo ha molto a che vedere con le più recenti aspettative culturali in tema di genitorialità. Essere inda arati appare oggi la condizione necessaria per una vita appagante. L'essere inda arati è uno stato soggettivo:dipende da come la persona valuta i suoi recenti o prossimi programmi di attività alla luce delle attuali norme e aspettative culturali. Se l'essere molto impegnati in un'attività retribuita può rappresentare una forma di distinzione sociale, si potrebbe dire lo stesso riguardo al tempo libero. Chi ha un orario di lavoro prolungato tende ad avere anche una maggiore densità nel tempo:accumula un gran numero di attività nello stesso lasso di tempo. Sullivan individua due strategie temporali di consumo:il consumo del tempo libero può avvenire più in fretta,E i beniessere continuamente rimpiazzati da alternative più costose. La sensazione che il tempo non basti mai può dipendere da svariate ragioni e assumere svariate forme. Alcuni di noi oggi potrebbero persino disporre di una maggior quantità di tempo, ma non di quello giusto oppure nel momento in cui ce ne sarebbe maggior bisogno. Southerton e Tomlinson individuano tre meccanismi all'origine delle diverse sensazioni di essere pressati dal tempo. Primo di tutto il volume o la sua durata del tempo richiesto per portare a termine una serie di attività inerenti il lavoro e il consumo è alla base della effettiva sensazione di sentirsi pressati; in secondo luogo, la densità temporale spiega quelle esperienze che possono essere descritte come juggling (destreggiarsi) e multitasking (fare più cose contemporaneamente). L'erosione delle routine consolidate e istituzionalizzate e la frammentazione delle attività quotidiane fa sì
che per affrontare la vita di ogni giorno servano sempre più negoziazioni, più decisioni e un maggior sforzo. Per un gran numero di persone è diventato tutt'altro che semplice pianificare gli incontri con gli altri. Oggi si parla di un divario di genere in materia di tempo libero. Tenere conto della densità temporale porta a riformulare il divario di genere del tempo libero. La questione cruciale non è soltanto il fatto che le donne potrebbero avere meno tempo libero, ma che possa risultare qualitativamente meno libero rispetto a quello degli uomini. Nell'accezione più comune di tempo libero, lo intendiamo come quel tempo libero da impegni, quello di cui possiamo disporre a piacimento: una parentesi di puro svago o relax. Poco meno della metà del tempo libero delle donne può definirsi di puro svago. Il tempo libero degli uomini ha meno probabilità di essere interrotto rispetto a quello delle donne, che tende a essere.condiviso con i gli e prevede anche qualcheincombenza non retribuita.CAPITOLO QUARTO.
LAVORARE COSTANTEMENTE CONNESSI
Il nostro lavoro si svolge nell'arco del tempo: insomma, è un atto temporale. L'effetto della tecnologia dell'informazione sulla struttura e la natura stessa del lavoro è stato rivoluzionario. Il grado di autonomia e controllo che l'impiegato può esercitare sul ritmo della propria attività lavorativa avrà un impatto decisivo sul suo sentirsi più o meno pressato dal tempo. Hewlett individua sei principi "agenti stressanti" all'origine dello sfinimento e del burnout sperimentati da chi ha orari di lavoro molto lunghi: mancanza di flessibilità combinata all'imprevedibilità; ritmi e scadenze serrate; reperibilità 24/7; spostamenti continui; ed eventi correlati al lavoro ma al di fuori degli orari standard. Ma il sesto e il più decisivo agente stressante è il
Numero di frustanti interruzioni della giornata lavorativa dovute a scaltri dispositivi di comunicazione. Le comunicazioni mediate interromperebbero il normale flusso del lavoro. Gli psicologi confermano che gli esseri umani non sono in grado di dedicare una piena attenzione a due compiti contemporaneamente. Al massimo, possiamo spostare la nostra attenzione da un'attività o una piattaforma all'altra, e questo continuo saltare da un compito all'altro comporta diversi problemi, quali di coltà di attenzione, processi decisionali mediocri e sovraccarico cognitivo. Ma è anche possibile che non esista un unico tipo di multitasking, visto che non tutti i compiti richiedono lo stesso livello di attenzione. Competenze multitasking: la capacità di fare più cose nello stesso tempo. Il concetto di multitasking richiama alla mente la nota distinzione tra tempo monocronico, in cui gli eventi vengono organizzati come elementi distinti e separati; e tempo policronico.
in cuipiù cose vengono fatte contemporaneamente. Il tempo monocronico è di tipo maschile, mentre quello policronico è femminile. La decisiva riconfigurazione dei luoghi di lavoro in risposta alle forze economiche e alla crescente competizione a livello globale ha fatto sì che, in molti casi, ci sia più lavoro da fare e meno persone per farlo. Paradossalmente, più i lavoratori accuseranno le pressioni del tempo, e più ricorreranno ai dispositivi digitali nel tentativo di alleviarla. Il lavoro nell'epoca moderna è frammentato, insicuro, stressante e imprevedibile. CAPITOLO QUINTO. SCONTARE I LAVORI DI CASA Si ritiene che la tecnologia moderna abbia eliminato, o reso meno gravose, praticamente tutte le tradizionali faccende di casa, concedendo alle donne quello spazio di libertà necessario per accedere al mondo del lavoro. La rivoluzione industriale nelle case non è riuscita aeliminare le fatiche domestiche. La meccanizzazione ha dato origine a tutta una serie di nuovi compiti che, pur non essendo pesanti dal punto di vista fisico quanto quelli che avevano sostituito, lo erano comunque in termini di dispendio temporale. Per quanto la tecnologia avesse effettivamente portato a un miglioramento in termini di efficienza, comportò anche aspettative più alte sul ruolo della brava donna di casa, facendo ricadere sulle spalle femminili una mole di lavoro ancora più impegnativa. Le faccende di casa si trasformarono in una sorta di metro che misura la dedizione alla famiglia da parte della donna. L'aumento del numero di famiglie a doppio reddito ha contribuito in misura decisiva al fenomeno della pressione del tempo. Esistono tre diverse categorie di lavori domestici: attività di routine (tra cui rientrano compiti quotidiani come rassettare e pulire, fare il bucato e cucinare), il prendersi cura dei membri della famiglia (sia bambini sia adulti).e attività non di routine (fare la spesa, dedicarsi al giardinaggio o a piccole riparazioni). Anche se il contributo degli uomini è innegabilmente aumentato in tutte le categorie, rispetto alle loro compagne, dedicano ancora troppo poco tempo ai compiti di routine. Le donne si sobbarcano tutt'oggi la fetta più consistente del lavoro, dedicandosi soprattutto ad attività di routine e di accudimento. Il tratto più saliente dei lavori domestici di routine è che non possono mai dirsi davvero conclusi, ed è proprio questo a renderli nel contempo meno appaganti e più sbrantri rispetto a quelli non di routine. L'essenza del lavoro domestico è combinare più attività, spesso contemporaneamente. Nella prima metà del XX secolo, le innovazioni tecnologiche portarono alla nascita di abitudini assolutamente nuove. Quando questi nuovi strumenti domestici si trasformano in una componente normale del consumo, nascono.inevitabilmente per alzare gli standard del comfort, alterando convenzioni, pratiche e abitudini di consumo. Ad esempio una differenza fondamentale tra il bagno e la doccia è che quest'ultima viene associata a un'idea di velocità, immediatezza e comodità. Si ricorre ai dispositivi domestici per mantenere e gestire la distinzione tra la "fretta" e la "calma". All'inizio, molti elettrodomestici furono sviluppati per usi commerciali, industriali e persino militari: soltanto in un secondo momento, quando le aziende produttrici puntarono ad ampliare il mercato, vennero adattati a un uso domestico. Molti collaboratori domestici vengono assunti non perché certe persone non abbiano il tempo materiale di occuparsi direttamente delle faccende di casa, ma perché vogliono risparmiarsene la fatica. Il tempo dell'accudimento comprende svariate attività e comporta un complesso insieme di emozioni. Il registro dominantenella società industriale moderna rappresenta soltanto una delle tante dimensioni temporali in cui siamo immersi. Compiti diversi richiedono qualità di tempo diverse. I lavori domestici di routine portano via ancora parecchio tempo e sono tutt'oggi svolti soprattutto dalle donne; di conseguenza, si è cercata la soluzione nell'acquisto di beni e servizi. Una cosa che meno si presta all'automazione è il tempo che serve per tenere vivi i legami affettivi più importanti.