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Capitolo Nove: Eventi Simultanei

Il tempo di un evento in un sistema stazionario è il valore, considerato come standard, segnato da un orologio stazionario collocato vicino all'evento, con la condizione che l'orologio sia sincrono con un dato orologio stazionario. Il tempo di Einstein è un tempo matematico, non il tempo in cui crescono gli esseri umani, che è una sincronizzazione degli eventi della vita con la rotazione e la rivoluzione della Terra. Il tempo avrebbe due facce. Da un lato sarebbe un assoluto universale, un tempo che scorre uniformemente mediante uguali incrementi di durata. Dall'altro lato sarebbe un tempo comune dei sensi, apparente, un tempo relativo che potrebbe venire misurato più o meno precisamente osservando un moto. Einstein suggerisce che passato, presente e futuro accadono tutti insieme; non possono verificarsi in momenti distinti. Potrebbe voler dire che, grazie alla relatività della simultaneità, un evento

può essere nel futuro di una persona e anche nel passato di un'altra. "Adesso" è un istante personale, un istante già diverso per la persona seduta accanto a noi. DIECI.UNIFICAZIONE DI SPAZIO E TEMPO In fisica, spazio e tempo non dovevano più essere considerati entità separate; andavano invece trattati come un unico, indissolubile. I soggetti della nostra percezione sono sempre connessi con luogo e tempo. Nessuno ha osservato un luogo se non in un particolare momento, o ha osservato un tempo se non in un determinato luogo. I buchi neri sono regioni dello spazio-tempo che presentano deformazioni nette con effetti gravitazionali così intensi che nulla può sfuggire loro. La forza gravitazionale nelle vicinanze di un buco nero è così forte che risucchia tutto quanto cade nel suo raggio d'azione. All'interno del buco nero c'è un "adesso" perpetuo: nessun passato, nessun futuro. UN'ALTRA MEZZANOTTE A PARIGI Nella letteratura e nel cinema andiamo avanti e indietro nel tempo con facilità. L'inversione del tempo è sica e soprattutto matematica, ma la nostra esperienza ci dice che il tempo si muove in una direzione sola. La proverbiale freccia del tempo punta in avanti, non indietro. Un astronauta reale che viaggia a velocità fantastiche per un anno fa ritorno sulla Terra più giovane di quel che sarebbe stato se non fosse mai partito. Non è più giovane di quando aveva iniziato il suo viaggio, non ha viaggiato indietro nel tempo. Ha viaggiato nel futuro, ma in realtà è successo semplicemente che due orologi, il suo e quello della Terra, hanno seguito scale diverse. Gli orologi scorrono più lentamente all'aumentare della forza di gravità, per cui gli orologi che si trovano a quote più alte avanzano più velocemente degli orologi che si trovano al

livello del mare. Ognuno di noi si muove a una velocità diversa; un orologio in cima a una montagna ticchetterà più rapidamente di uno a livello del mare; un orologio nello spazio, lontano da masse grandi, avanzerà più velocemente di un orologio sulla Terra.

QUARTA PARTE.

I SENSI COGNITIVI

CAPITOLO DODICI.

LA DOMANDA FONDAMENTALE

Vi è una discordanza fondamentale tra la nozione di tempo propria dei fisici e l'interpretazione comune che ne diamo quotidianamente, quella che potremmo chiamare la percezione umana del tempo. Quando si vuole dare significato al tempo si utilizzano parole dipendenti dal tempo stesso, come durata, intervalli, moto e variazione. Viviamo nel momento presente e guardiamo al futuro, quindi è naturale chiedersi se ci sia qualche limite al presente che lo differenzia dal futuro. Il problema è che il presente appena accaduto, qualsiasi cosa sia appena successa, fa già parte del passato.

Ciò che una volta era il futuro è divenuto improvvisamente presente per poi diventare altrettanto all'improvviso passato e rimanere storia di tutto ciò che è accaduto una volta. Il tempo è la sostanza di cui una persona è fatta. Al cuore del tempo vi è la simultaneità. Chiunque sa cos'è il tempo, in un certo senso. Ciò nonostante, con tutti gli approfondimenti sul suo significato ultimo, si torna inevitabilmente alla riflessione di Sant'Agostino: sappiamo cos'è il tempo purché nessuno ce lo chieda. Il presente è un contrassegno del tipo "voi siete qui", ma quel contrassegno è un bersaglio mobile, che si aggiorna continuamente, che riceve materiale dal futuro. Ogni tanto capita di pensare che il tempo sia lì con noi pur senza essere da nessuna parte, che sia una costruzione nella nostra testa, come qualcosa di reale cui si dovrebbe obbedire, mentre è solo un'illusione.

dovuta al fatto di essere uomini in un mondo che ti obbliga a sistemare le cose al posto giusto nel momento giusto.

CAPITOLO TREDICI. DOVE È ANDATO A FINIRE?

Le persone anziane generalmente sanno, a livello conscio o subconscio, di avere più tempo, anche se l'aspettativa di vita si riduce rapidamente. Il cervello controlla le reazioni e stima le durate temporali. I giovani sono molto consapevoli del tempo.

CAPITOLO QUATTORDICI. LA PERCEZIONE

Noi umani moderni abbiamo molti meno istinti rispetto alla maggior parte degli altri animali, perché abbiamo una coscienza che favorisce l'apprendimento dei comportamenti appropriati per la sopravvivenza, rendendo meno prioritari gli istinti di sopravvivenza. Il senso del tempo per l'uomo moderno è alimentato dalle esperienze che fa nel mondo fisico. Talvolta siamo consapevoli dell'adesso e talvolta no. Man mano che le società diventano più complesse e che gli orologi e i calendari controllavano.

Vieppiù gli schemi di vita, il tempo arrivò a dominare le azioni cognitive con cui piani care le giornate, coinvolgendo inevitabilmente le categorie temporali di passato, presente e futuro. Gli eventi emozionanti che producono dopamina alterano il nostro senso del tempo. Più alto è il livello, più va lento l’orologio interno relativo al tempo reale, e perciò più si sottovaluta il passare del tempo.

QUINTA PARTE.

RITMI DI VITA

CAPITOLO QUINDICI.

IL METRONOMO PRIMARIO

La sede centrale dell’orologio biologico interno è nell’ipotalamo. Esiste davvero un’orologio interno, dalla speci ca funzione, che si coordina con un sistema centralizzato per misurare il tempo proveniente da stimoli e attività diversi, un metronomo endogeno in grado di rilevare, conteggiare e controllare gli impulsi del sistema ritmico del corpo e sincronizzare i ritmi biologici interni con i segnali ambientali esterni rappresentati dalla luce.

diurna e dai cicli stagionali. Noi organizziamo le nostre giornate principalmente in base alle abitudini e agli impegni. Le necessità del nostro corpo si sincronizzano come un orologio con i ritmi alternati del mondo circostante. Il centro di controllo di quell'orologio risiede nell'ipotalamo; qualunque cosa sia quell'orologio, la sua funzione è di controllare e regolare il tempo per il nostro corpo. Molti organismi hanno ritmi di ventiquattro ore basati su cicli a feedback di impronta genetica. Tali cicli dicono all'organismo quando è il momento di dormire, di svegliarsi, di modicare la temperatura corporea e quando prestare attenzione ai pericoli. La teoria del dualismo ritiene che: esiste sia un cervello materiale che riceve informazioni ma non pensa, sia una mente che apporta coscienza alle scelte che una persona deve compiere per far star bene il proprio sé. Le palpebre umane svolgono un ruolo essenziale. Sono il

20 per cento trasparenti alla luce. I nervi oculari rilevano la luce mattutina per segnalare al corpo che è ora di svegliarsi.

CAPITOLO SEDICI. BATTITI INTERNI

Molti organismi funzionano meglio a determinate ore del giorno. Sembra che alcuni ritmi delle piante abbiano una scala temporale interna geneticamente ereditata, che segue o si oppone alla durata della luce diurna. Anche gli insetti hanno ritmi quotidiani interni. La mente e il corpo umano hanno un sistema circadiano intrinseco, un sistema coordinato programmato per lo svolgimento di determinati compiti, che potremmo chiamare orologio macrobiologico. Tutti gli esseri viventi imparano a gestire i cambiamenti ambientali quotidiani, in particolare la luce e l'oscurità atmosferiche conseguenti al ciclo di ventiquattro ore della rotazione terrestre. L'uomo è programmato come essere diurno, attivo di giorno e inattivo (o meno attivo) di notte. Ha un comportamento e un ritmo biologico impostati su ventiquattro ore.

come previsto dalle condizioni ambientali associate alla rotazione della Terra.

CAPITOLO DICIASSETTE

1,5 MILIONI DI ANNI

Il sistema circadiano del corpo tende a indebolirsi con l'età. Gli anziani in buona salute mediamente dormono metà delle ore rispetto agli adulti più giovani. La velocità dell'invecchiamento prende il nome di tempo biologico: è il tipo di tempo che per mezzo di un meccanismo noto o ignoto spinge le cellule viventi a modificarsi in funzione della posizione del loro habitat e del tempo particolare nell'universo. Le cellule comunicano tra loro e con l'ambiente esterno. Gli organi sanno quando è il momento di mangiare e di dormire e in base al loro orologio richiedono agli organi la produzione e la secrezione delle sostanze necessarie. L'attività fisica migliora i cicli del sonno; gli studi dimostrano che gli adulti più anziani che svolgono regolarmente una moderata attività fisica hanno una

migliore qualità del sonno. Il cervello si aspetta una certa rappresentazione della realtà in base alla sua esperienza del mondo circostante e usa quelle aspettative per valutare a cosa credere. Potendo contare su esperienza, abitudini e qualche centinaia di migliaia di anni di evoluzione in un ambiente in continua mutazione, senza dubbio conosce molte cose sul tempo e le condivide con qualche trilione di cellule del corpo. È così che abbiamo un senso del tempo. Il cervello ha il suo magazzino di vari orologi collegati alla facoltà di catalogare il tempo con i ricordi, la pianificazione del futuro, le funzioni organiche. L'ordinamento temporale è essenziale per la sopravvivenza. Ogni "se" riporta l'orologio all'inizio di uno scenario mentale. Gli esseri umani non hanno necessità della luce solare diretta se non per il fabbisogno quotidiano di vitamina D; possono vivere al

Capitolo diciannove: Esopianeti

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
6 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiasgarzini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del tempo libero e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Russo Massimo.