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TCP/IP

Il protocollo utilizzato da Internet si chiama Transmission Control Protocol/Internet Protocol (TCP/IP). La prima parte, TCP, suddivide le informazioni in piccole porzioni chiamate pacchetti di dati e gestisce il trasferimento di tali pacchetti da un computer all'altro. L'IP definisce in che modo un pacchetto di dati deve essere formato e dove un router deve inoltrare ciascun pacchetto. I pacchetti viaggiano in modo indipendente rispetto alla loro destinazione, a volte seguendo percorsi diversi e giungendo a destinazione non in sequenza rispetto al numero loro assegnato. Il computer di destinazione riassembla tutti i pacchetti in base alle informazioni di identificazione e al numero di sequenza. Insieme, TCP e IP forniscono un modo affidabile ed efficiente per inviare i dati su Internet. Un pacchetto di dati conforme alla specifica IP si chiama datagramma IP. Gli indirizzi IP servono a identificare tutti i computer e i dispositivi presenti su Internet. Il TCP aiuta l'IP.

A garantire la consegna dei datagrammi, eseguendo tre attività principali:

  1. Controlla automaticamente eventuali datagrammi persi durante il percorso dall'origine alla destinazione
  2. Raccoglie i datagrammi in arrivo e li dispone nell'ordine corretto per ricreare il messaggio originale
  3. Scarta eventuali copie di datagrammi duplicati che potrebbero essere stati creati dall'hardware di rete

La traduzione dal nome all'indirizzo numerico viene eseguita dal "servizio" DNS (Domain Name System), che funziona grazie a un database distribuito a livello mondiale sul quale sono registrate e quotidianamente aggiornate tutte le associazioni tra nomi di dominio e indirizzi IP.

Il World Wide Web

La storia del World Wide Web ha inizio intorno al 1990, in Europa, presso il CERN di Ginevra, dove il ricercatore Tim Berners Lee progetta un sistema di distribuzione di documenti sulla rete.

Un elemento contraddistintivo del Web è l'ipertesto: documento ipertestuale.

che costituisce una pagina web, contiene non solo informazioni, ma anche collegamenti ipertestuali ad altri documenti. Il metodo standard per specificare il formato delle pagine web è il linguaggio HTML (Hypertext Markup Language). Nomi di dominio e indirizzi web Perché un browser possa connettersi a un sito web deve conoscere il suo indirizzo URL (Uniform Resource Locator). L'URL è costituito da varie parti distinte: il protocollo web, il nome host (che comprende il nome di dominio), il percorso della risorsa da recuperare (che comprende la directory e il file da recuperare). Il protocollo web indica il protocollo da utilizzare per l'accesso al server. I protocolli più comuni sono HTTP, HTTPS, FTP. Se non viene specificato, il browser utilizza HTTP come protocollo predefinito. Il nome host rappresenta l'indirizzo fisico del server su cui risiede la risorsa da recuperare. Indica il particolare server web, o gruppo di server web (nel caso di un sito con bilanciamento del carico), che ospita il sito web. Il percorso della risorsa da recuperare indica la posizione del file all'interno del server. Può includere una directory e il nome del file da recuperare.

Un sito web è un insieme di pagine collegate tra loro, accessibili tramite un indirizzo web. Questo indirizzo web è chiamato nome di dominio e aiuta le persone a riconoscere la società o la persona rappresentata dal sito. Ad esempio, il nome di dominio di Google è google.com.

I nomi di dominio sono organizzati in una struttura gerarchica. Al vertice di questa struttura ci sono i TLD (Top Level Domain), che possono essere classificati come:

  • domini generici come com (commerciali), edu (istituzioni didattiche), gov (governo), org (organizzazioni no-profit)...
  • domini Paese, chiamati anche CCTLD (Country Code Top Level Domain). Alcuni esempi di CCTLD sono de (Germania), fr (Francia), it (Italia), uk (Inghilterra) e così via.

Ogni dominio di primo livello può generare più sottodomini, chiamati anche domini di secondo livello. Ad esempio, google.com è un dominio di secondo livello. A sua volta, ogni sottodominio può essere suddiviso in ulteriori sottodomini, chiamati domini di terzo livello. Un esempio di dominio di terzo livello è trends.google.com.

così via. Il percorso della risorsa da recuperare indica la directory o la cartella all'interno di un server nella quale è possibile identificare un file (in genere con estensione .htm o .html).

Architettura del Word Wide Web

Il Web utilizza i browser web, i server web e il protocollo di rete TCP/IP per agevolare la trasmissione delle pagine web su Internet.

Per accedere alle informazioni sul Web, sul computer deve essere installato un browser web, nonché il protocollo TCP/IP. Gli utenti possono accedere alle pagine web inserendo nel proprio browser l'URL della pagina web. Una volta che l'utente inserisce l'URL nel browser web, il protocollo TCP/IP suddivide la richiesta in pacchetti che instrada su Internet verso il server web, dove è memorizzata la pagina web richiesta.

Quando i pacchetti raggiungono la propria destinazione, il TCP/IP li riassembla e trasferisce la richiesta al server web. Quest'ultimo comprende che l'utente sta

Richiedendo una pagina web e recuperando la pagina, che viene suddivisa in pacchetti dal TCP/IP e ritrasmessa nuovamente via Internet al browser web.

Il deep Web si riferisce a quelle parti del Web che non possono essere indicizzate dai motori di ricerca convenzionali. Questi contenuti non sono raggiungibili mediante una ricerca su Google o altri motori di ricerca. Una parte di questi contenuti si trova in database pubblici, come ad esempio i dati della NASA o dell'ufficio dei brevetti degli Stati Uniti. I motori di ricerca non possono esplorare queste pagine perché i loro contenuti vengono generati dinamicamente dai database e dipendono da ciò che viene richiesto.

NB: Da non confondere con il dark Web, che si riferisce alle aree del WWW utilizzate per scopi nefandi e che tipicamente sono accessibili solo mediante browser specializzati che rendono anonimo l'utente e nascondono la sua identità.

le sue tracce.
Sviluppo 5G 2021 e previsione 2025, dinamiche di diffusione molto repentine, necessità telefonia mobile di cambio antenne (hardware) comunicazione via etere.
L'evoluzione delle architetture ICT nell'ambito dei sistemi informativi
La storia dell'IT in termini di architetture vede quattro fasi evolutive:
1. Batch, prime introduzioni nelle aziende dei sistemi di calcolo, i cosiddetti mainframe.
2. Real time, è caratterizzata, invece, dalla possibilità di accesso ai grandi calcolatori anche da postazioni remote, grazie ai primi terminali "stupidi" (dumb terminal).
3. Pc revolution, nascita dei primi PC, di rendere "distribuita" l'elaborazione delle informazioni all'interno delle organizzazioni.
4. Cloud computing, pervasività della rete Internet e alla possibilità offerta da quest'ultima di sviluppare architetture con nuove potenzialità in termini di connessioni intra e

interorganizzative. Questo modello risulta particolarmente significativo per una macro analisi delle interazioni tra evoluzione tecnologica e assetti organizzativi, in quanto a ognuna delle fasi descritte corrisponde un sostanziale cambiamento nelle modalità di gestione e organizzazione del lavoro che, a sua volta, ha rappresentato un abilitatore per l'evoluzione tecnologica caratterizzante la fase successiva.

Es. banca prima dell'avvento dei calcolatori, tutte le attività di trattamento e gestione delle informazioni in una banca venivano eseguite totalmente in maniera manuale.

Architettura centralizzata: l'avvento dei mainframe produsse un effetto notevole sulla fase di attività manuali di back office: il settlement veniva sempre eseguito in modalità posticipata (in questo senso si parla di batch, ovvero di trattamento a lotti) rispetto alla reale operazione (il deposito dell'assegno), ma veniva gestito da un calcolatore elettronico.

Con la comparsa dei cosiddetti dumb terminal (monitor e tastiere che permettono il trattamento informatico dei dati in tempo reale) l'impatto in termini organizzativi e in termini di servizi al cliente è dirompente: da un lato, gli operatori di data entry del back office perdono progressivamente di importanza e vengono riqualificati su altre mansioni, dall'altro la clientela può avere evidenza delle operazioni effettuate in tempo reale. Architettura client-server - Con l'avvento dei pc si supera il vincolo di concentrare tutta la capacità elaborativa di un'organizzazione in un unico punto. Serie di effetti negativi in termini di costi complessivi di gestione dell'infrastruttura tecnologica Total Cost of Ownership (TCO). Esempio ENI - cittadella del supercomputer: Green Data Center, uno dei più grandi al mondo; Eni usa supercomputer per fare le proiezioni del sottosuolo (imaging sismico) per scovare i giacimenti di.

petrolio.All'interno c'è un sistema in grado di compiere milioni di miliardi di operazioni al secondo.Data center viene utilizzato anche per scopi organizzativi (es. gestione invio e generazione fatture).Evoluzione centrali telefonicheIl messaggio ora passa attraverso il cavo (digitale), poi diventa computazionale e quindi serve per far passaredati di qualsiasi genere.® «Internet e le nuove esigenze di mercato portano aridefinire e a far evolvere i ruoli delle centrali telefonichee dei data center di prima generazione in un nuovocomplesso con più ampie e potenti funzionalitàdenominato “centrale computazionale”.» (Lofrumento,2010) Telefono cavo Cellulare Smartphone18Cloud computing e oltreDal punto di vista dell'utente finale, parlare di cloud computing significa essenzialmente fare riferimento aun' architettura dove gli attuali personal computer, particolarmente appesantiti da pacchetti softwarespesso inutilizzati,

vengono sostituiti da macchine altrettanto "intelligenti" con una dotazione di software minimale e una grande capacità di connessione alla Rete (in questo senso si può parlare anche di network-centric computing) attraverso cui poter accedere ad applicazioni sempre aggiornate. Definizione: NIST (National Institute of Standard and Technology): il cloud computing abilita, tramite la rete, l'accesso diffuso, agevole e on-demand a un insieme condiviso e configurabile di risorse di elaborazione (per esempio reti, server; memoria, applicazioni e servizi) che possono essere acquisite e predisposte rapidamente e con minimo sforzo di gestione o di interazione con il fornitore di servizi. Disaccoppiamento hardware-software Si sta affermando come un modello che cambia radicalmente il modo in cui si fa il provisioning delle risorse hardware e software, perché vengono disaccoppiate dalla tecnologia e "incapsulate" in servizi IT. Elementi principali: -utilizzati da diverse organizzazioni o utenti. Questo concetto si basa sull'idea che il software possa essere trattato come una merce, simile ad altri beni o servizi, e che possa essere acquistato, venduto o scambiato come tale. L'approccio del software come commodity implica che il software sia sviluppato in modo da essere facilmente accessibile e utilizzabile da diverse parti interessate. Ciò significa che il software dovrebbe essere progettato per essere standard, cioè basato su norme e standard comuni, in modo che possa essere facilmente integrato con altri sistemi o applicazioni. Inoltre, il software come commodity dovrebbe essere riusabile, cioè progettato in modo da poter essere utilizzato più volte in contesti diversi. Questo significa che il software dovrebbe essere modulare e ben documentato, in modo che possa essere facilmente adattato e riutilizzato per soddisfare diverse esigenze. Infine, il software come commodity dovrebbe essere interoperabile, cioè in grado di funzionare con altri software o sistemi senza problemi. Ciò significa che il software dovrebbe essere progettato per essere compatibile con standard e protocolli comuni, in modo che possa comunicare e collaborare con altri sistemi senza difficoltà. In sintesi, il concetto di software come commodity si basa sull'idea di trattare il software come una merce standardizzata, riusabile e interoperabile, che può essere facilmente utilizzata da diverse organizzazioni o utenti. Questo approccio mira a semplificare lo sviluppo e l'utilizzo del software, consentendo una maggiore flessibilità e interoperabilità tra sistemi diversi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
99 pagine
1 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Silvia17.p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi informativi aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Ponte Diego.