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TCP/IP

Il protocollo utilizzato da internet si chiama Transmission Control Protocol/Internet Protocol

(TCP/IP).

La prima parte (TCP) suddivide le informazioni in piccole porzioni chiamate pacchetti di dati e

gestisce il trasferimento di tali pacchetti da un computer all’altro.

L’IP definisce in che modo un pacchetto deve essere formato e dove un router deve inoltrare

ciascun pacchetto.

I pacchetti viaggiano in modo indipendente, a volte seguendo percorsi diversi e giungendo a

destinazione non in sequenza; il computer di destinazione riassembla tutti i pacchetti in base alle

informazioni di identificazione e al numero di sequenza.

L’instradamento e la consegna dei datagrammi sono possibili perché a ogni computer e router

connessi a internet viene assegnato un indirizzo univoco, l’indirizzo IP. Le applicazioni che

sfruttano internet raramente si riferiscono alle macchine attraverso questo indirizzo; tipicamente

impiegano stringhe di caratteri, definite nomi di dominio, che vengono tradotte nell’indirizzo

numerico dal servizio DNS (Domain Name System), che funziona attraverso un database

distribuito.

World Wide Web

La storia del WWW ha inizio intorno al 1990 presso il CERN di Ginevra, dove il ricercatore Tim

Berners Lee progettò un sistema di distribuzione di documenti scientifici sulla rete internet. Nel

1993 la tecnologia alla base del Web fu resa pubblica insieme al primo strumento di navigazione:

Mosaic.

Il Web portò un notevole sviluppo introducendo l’ipertesto. Un documento ipertestuale, altrimenti

noto come pagina web, contiene non solo informazioni, ma anche collegamenti ipertestuali, ossia

riferimenti (link) ad altri documenti. Il metodo standard per specificare il formato delle pagine web è

il linguaggio HTML (HyperText Markup Language).

Per far fronte alla staticità delle pagine web scritte in HTML puro sono nate tecnologie

supplementari che possono suddividersi in tecnologie lato client e lato server.

Le tecnologie lato client comprendono CSS, applet JAVA, VB Script e vengono supportate dal

browser (programma utilizzabile per localizzare e visualizzare pagine web con i loro contenuti

testuali, grafici e multimediali), eventualmente integrato da plug-in come Java Virtual Machine.

Nel caso delle tecnologie lato server, invece, l’elaborazione della pagina avviene su un server,

denominato application server, che invia al client il risultato dell’elaborazione. Tipicamente questo

avviene nel caso della consultazione di database o di inserimento di dati.

Le pagine web sono memorizzate su server web che elaborano le richieste di pagine degli utenti

mediante protocolli http (HyperText Transfer Protocol). In generale, i server web ospitano una

raccolta di pagine interconnesse (denominata sito web) di proprietà di una organizzazione o di un

privato.

Nomi di dominio e indirizzi web

Perché un browser possa collegarsi ad un sito web deve conoscerne l’URL (Uniform Resource

Locator). Esso è costituito da tre parti distinte: il protocollo web, che indica il protocollo da utilizzare

per l’accesso al server (http), il nome host, che indica il particolare server web che risponde alla

richiesta, e il percorso della risorsa, che indica la directory o la cartella all’interno del server nella

quale è possibile identificare un file.

2.4 Infrastruttura dati

Dati e informazioni sono probabilmente tra i più importanti asset di un’organizzazione, in quanto

risultano essere fondamentali per eseguire i processi aziendali tradizionali e le soluzioni di

business intelligence.

Questi dati sono raccolti in modo correlato e strutturato all’interno di database che permettono

all’azienda, grazie ai sistemi di business intelligence, di utilizzarli per generare informazioni

complete e consistenti, produrre stime e previsioni e definire obiettivi strategici.

Database

I sistemi di gestione dei database (DBMS) sono applicazioni software utilizzate per interagire con i

dati presenti nei database. Essi, infatti, permettono di creare, memorizzare, organizzare e

recuperare i dati da uno o più archivi in modo semplice e comprensibile. I pacchetti DBMS

comprendono anche una funzione per la generazione di report, documenti che contengono dati

raccolti dal database e disposti in modo da risultare adatti alla lettura e alla stampa.

Realizzazione di database

La progettazione di un database si sviluppa attraverso tre fasi principali:

1) Progettazione concettuale: si analizza la realtà da rappresentare, si definisce il contenuto

della base dati, si descrivono le informazioni che verranno archiviate e le relazioni che le

legano;

2) Progettazione logica: si sviluppa una rappresentazione dei dati secondo il punto di

osservazione dell’utente, che si traduce in un modello logico;

3) Progettazione fisica: si implementa il modello logico e si trasforma il punto di osservazione

dell’utente in una rappresentazione che possa essere gestita dall’elaboratore.

(Vedi da pag. 64 per i dettagli delle fasi)

Business intelligence

Per realizzare i propri obiettivi le organizzazioni devono disporre di informazioni aggiornate,

precise e integrate. I sistemi informativi che forniscono business intelligence, raccogliendo,

analizzando e garantendo l’afflusso delle informazioni ai centri decisionali, agevolano la gestione

strategica delle organizzazioni nel rispondere a nuove minacce e opportunità provenienti da un

ambiente esterno sempre più complesso, competitivo e in rapida mutazione. La business

intelligence si occupa dunque della raccolta e dell’analisi delle informazioni provenienti da fonti

interne ed esterne al fine di migliorare la capacità decisionale delle organizzazioni.

Al livello operativo, in cui si verificano i processi aziendali e le interazioni quotidiane con i clienti, i

sistemi di BI, data la strutturazione delle procedure e delle decisioni, svolgono un compito di

ottimizzazione dei processi e di analisi dei problemi prestazionali.

Nel livello manageriale, caratterizzato da processi decisionali semistrutturati, le applicazioni di

business intelligence vengono utilizzate per misurare i dati ritenuti più cruciali (KPI, Key

Performance Indicator) nella valutazione dell’avanzamento verso un certo obiettivo al fine di

permettere una migliore gestione delle risorse e delle attività all’interno di ogni specifica funzione o

divisione.

Per supportare le decisioni a livello direttivo/strategico, di natura non strutturata, le applicazioni

di business intelligence vengono impiegate per ottenere riepiloghi aggregati di tendenze e

proiezioni per il futuro.

All’interno dell’ampia gamma di strumenti messi a disposizione dai sistemi BI, si possono

distinguere tre categorie principali: individuazione di informazioni, analisi dei dati e visualizzazione

delle relazioni complesse tra di essi.

L’individuazione di informazioni è resa possibile dalle query ad hoc, ossia da query create per

sopperire all’esigenza di informazioni non pianificate e che, dato il loro carattere temporaneo, non

vengono salvate per impieghi futuri. Esse forniscono un’interfaccia facile da utilizzare,

consentendo ai responsabili di eseguire loro stessi rapporti senza la necessità di conoscere

linguaggi particolari o la struttura dei dati sottostanti.

L’analisi dei dati avviene attraverso l’impiego di sistemi di elaborazione analitica online (OLAP)

che conducono processi rapidi di analisi complesse di tipo multidimensionale sui dati presenti in un

database ottimizzato per la loro ricerca. Questi sistemi sono progettati per l’estrazione efficiente

dei dati, che vengono classificati in base a misure (valori che l’utente desidera analizzare) e

dimensioni (particolari modi di riepilogazione dei dati, ad esempio per regione, tempo, …). Per

consentire queste analisi multidimensionali, il sistema OLAP organizza di dati nei cosiddetti “cubi”,

ossia strutture di dati che consentono di aggiungere più dimensioni a una tradizionale tabella

bidimensionale. L’analisi dei dati su sottoinsiemi delle dimensioni è definita slicing e dicing.

Il data mining integra il sistema OLAP, in quanto fornisce funzionalità per scoprire relazioni

predittive nascoste nei dati, evidenziando associazioni e sequenze utili per la gestione

dell’impresa.

Text mining e web mining sono due tipi di data mining che raccolgono le tecniche analitiche per

l’estrazione delle informazioni da documenti testuali e per la registrazione del percorso di

navigazione degli utenti attraverso un sito web (utile per misurare l’attrattività delle pagine).

3. Il commercio elettronico

La nascita di internet ha messo a disposizione di individui e imprese un nuovo spazio in cui portare

a termine trattative per lo scambio di beni e servizi, nonché per la diffusione delle informazioni

necessarie a promuovere l’acquisto di un prodotto o a supportare i servizi post vendita.

I vantaggi del commercio elettronico sono riscontrabili sia dal lato dell’impresa, che può ora ridurre

gli intermediari e aggiornare in tempo reale le informazioni e i dettagli sui prodotti, sia dal lato del

consumatore, il quale dispone di una maggiore quantità di informazioni, di una migliore assistenza

(FAQ, archivi dinamici e best practice, servizi interattivi) e della possibilità di personalizzare i

prodotti secondo le proprie esigenze.

L’e-commerce è impiegato non solo per le transazioni tra imprese e consumatori (Business-to-

consumer, B2C), ma anche per rendere più efficienti le relazioni con partner commerciali

(Business-to-business, B2B) e dipendenti (Business-to-employee, B2E), nonché per lo

scambio di beni tra privati (Consumer-to-consumer, C2C).

Strategie per il commercio

Sono sempre di più, grazie a questa rivoluzione, le aziende che abbandonano del tutto o in parte la

strategia tradizionale brick-and-mortar di vendita esclusiva nei mercati fisici, per le strategie

click-only, di solita vendita online, o click-and-mortar, ibrido che affianca il commercio elettronico

alla vendita nei negozi.

Le imprese che adottano quest’ultima strategia rinunciano alla presenza nei mercati fisici per poter

competere sul prezzo e investire nella continua implementazione dei propri sistemi informativi, al

fine di mantenere un alto livello tecnologico, fondamentale per ottenere un vantaggio competitivo.

3.1 Commercio elettronico B2B: extranet

Extranet è una rete privata che permette di estendere i confini dell’azienda ad altre selezionate

imprese per comunicare informazioni riservate a utenti autorizzati che non appartengono

all’organizzazione.

Prima dell’avvento di internet, che ha rivoluzionato e reso molto più economica questa tecnologia,

l’e-commerce B2B era supportato dall’Electronic Data Interchange (EDI), una rete di

telecomunicazione dedicata il cui costo elevato potev

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Publisher
A.A. 2012-2013
19 pagine
10 download
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher A.T. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informatica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Pavesi Roberto.