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DOMANDE
1. Lettore ingenuo e lettore critico. Quale tip di cooperazione interpretativa è richiesta al lettore
del testo ?
A una prima lettura , come lettura ingenua, ci si riferisce ad una serie di elementi che poi vengono
scardinati alla fine dl testo perchè si capisce che a parlare è l'alieno. L'autore ha giocato con il il
lettore modello , cercando di farlo diventare un lettore critico .
2. Chi è il lettore modello del testo ? E l'autore modello?
Il lettore modello è colui che riconosce il genere fantascientifico , ma che riconosce anche le
differenze che ci sono fra questo testo e il genere in sé. L'autore modello , invece, un autore di
fantascienza.
3. Differenza tra isotopia e topic. Come si possono identificare le isotopie in questo testo e
quale è il topic?
Una delle isotopie che troviamo è quella “ del malessere, del disagio “ perchè ci sono elementi
isotopia che possiamo trovare è l'isotopia “ della
ripetuti che esprimono questi stati d'animo; altra
guerra “; c'è poi un'isotopia cosmica. Il topic iniziale del testo la guerra che viene, poi, mantenuto
in tutto il testo .
4. Quale tipo di Mondo possibile narrativo è presentato ?
È presentato un mondo possibile inverosimile.
Il lessico che viene usato nel testo : usa delle lessicalizzazioni figurative come “ lontano da casa =
lontano dalla terra“; “sole straniero = sole diverso da quello terrestre”; “soldato di terra = soldato
terrestre“; “ il nemico = gli uomini ”; “ il nemico = gli uomini”; “ uno di loro = uno degli
alieni=uno degli uomini ”; “ verso strano agghiacciante = verso di un alieno = voce umana” ,..
L'autore è riuscito a costruire un racconto neutralizzando il lessico, ingannandoci proprio con
–
questo. Infatti guerra tra uomo alieno è una delle isotopie principali del testo.
Per identificare le isotopie bisogna identificare le parole che nel testo si ripetono.
25/09
UMBERTO ECO : I limiti dell'interpretazione
è un libro di ecco degli anni '90: è sia un titolo del libro che un concetto.
Fino ad ora abbiamo visto la teoria di Eco fino agli anni '70 con Opera aperta del 1962, ma cosa
succede nel 1990?
i limiti dell'interpretazione richiama alcuni concetti di opera aperta , ma dà una lettura
all'interpretazione del testo diversa rispetto a quella data 30 anni prima.
Da questa lettura diversa, spiega Eco, perchè nel 90 ha sentito l'esigenza di ritornare su dei concetti
che aveva individuato precedentemente.
La questione è contestuale ,cioè con Opera aperta incentivava l'idea che il lettore avesse un ruolo
nell'interpretazione e in quel periodo questo poteva essere considerata un'idea rivoluzionaria, nel
1990 dice che in questi 30 anni la critica letteraria ha dato troppo spazio al lettore.
Spiega tutto ciò nell'introduzione de I limiti dell'interpretazione: dice, ispirandosi all'idea di Pierce,
che ogni testo crea le proprie pertinenze, è il testo che ci dice come è possibile interpretarlo e come
no. Ci sono alcuni generi letterari che favoriscono questa verifica della nostra ipotesi interpretativa
(come i thriller). Questo è un testo chiuso , non aperto. È molto più difficile fare una verifica del
genere in quei testo che ammettono più interpretazioni.
Eco nella sua citazione iniziale cerca di arginare un certo tipo di lettura del testo molto
idiosincratica, cioè personale. Eco specifica che non tutti i test hanno la stessa libertà di
interpretazione, ci sono testi più aperti e testi più chiusi; nessun testo, però ha interpretazioni
infinite.
Eco critica le due correnti della critica letteraria:
1. Strutturalismo rigido, cioè l'opera è oggettiva e stabile, indipendente dalle singole letture,
dalle possibilità che l'interprete ha di leggerlo. Cerca nel testo elementi interpretativi . In
questo primo gruppo di correnti c'è anche lo psicologismo critico, cioè nell'opera si devono
trovare l''intenzione e la biografa dell'autore. Entrambe lasciano poco spazio alla libertà
dell'autore e questo per Eco è un fronte di polemica .
2. Semiosi ermetica: tutto viene collegato a tutto in base a una segreta legge di somiglianza. La
semiosi ermetica è la semiosi che trovata una chiave di lettura , tutto deve coincidere perchè
c'è una legge segreta che qualcuno conosce. Parlando di semiosi ermetica è come
assolutizzare un elemento senza tener conto della complessità di un opera.
Se la prende , in particolare, con una corrente che lascia troppa libera interpretazione all'autore che
si chiama Decostruzionismo.
Quindi sostanzialmente Eco critica questi eccessi interpretativi : o in rigidità strutturale o in
ermetismo.
IL DECOSTRUZIOSNISMO
Il termine entra prima in filofia, introdotto da Jacques Derrida, per leggere in altro modo molti
concetti filosofici . Dopo dalla filosofia arriva alla critica letteraria.
Possiamo intendere il decostruzionismo come un confronto serrato con i testi e gli autori della
filosofia occidentale nell'intento di mettere in luce i presupposti impliciti, i pregiudizi nascosti , le
che non troppo consapevolmente “ abitiamo “.
contraddizioni latenti della cultura e del linguaggio
Derrida: idea che nei testi si debbano trovare anche dei presupposti.
Da questa idea nasce la critica di Eco perchè secondo lui questo lascia troppa libertà al lettore. Non
tutto quello che i lettore vede nel testo è giustificato da l testo stesso. Ci sono dei paletti che il testo
pone.
Eco critica quindi la scuola decostruzionista.
Eco fa una distinzione tra interpretazione e uso di un testo
Uso : modo strumentale o idiosincratico ( personale ) di interpretare il testo senza riguardo per
quanto esso effettivamente dice. La pretesa che questa sia un'interpretazione condivisibile è
sbagliata : ogni persona può interpretare il testo come vuole , ma se personale non può essere
condivisibile e uguale per tutti.
rispettare sostanzialmente i testi, ciò che dicono “ letteralmente “. ricostruire il loro
Interpretazione:
significato legittimo. letteralmente vuol dire nella sostanza cosa ci dice il testo, quale è il topic,
quali sono gli elementi e le possibili interpretazioni che il testo permette e che rimangono
interpretazioni in quanto tali.
Il testo non ammette di essere interpretato in qualsiasi modo, ogni testo ha dei limiti.
Il lettore, invece, ha libertà nell'interpretare il testo, può trascurare i segnali che il testo gli fornisce
per essere interpretato, ma così facendo rinuncia all'interpretazione del testo.
i parametri che un testo dovrebbe rispettare sono : Frame, Topic, Individuazione di fabula e
intreccio , Mondi possibili. Questi elementi fanno si che il lettore rimanga all'interno
dell'interpretazione.
I limiti dell'interpretazione forniti da Eco : le tre intentiones:
• INTENTIO AUCTORIS: intenzioni dell'autore, ciò che voleva dire l'autore empirico. Eco
non ritiene importante e interessante questa prima intentio.
Spesso il testo non corrisponde alle intenzioni di chi l'ha prodotto: magari un autore empirico pensa
di costruire un testo che si rivolge ad un lettore modello specifico, ma in realtà questo testo ha altri
tipi di lettori. Eco, inoltre. dice che per l'interpretazione del testo non bisogna basarsi su
dichiarazioni o biografia dell'autore empirico.
• INTENTIO LECTORIS: intenzione del lettore, ciò che il lettore fa dire al testo in
riferimento ai propri sistemi di significazione o ai propri desideri, pulsioni , credenze.
Questa intentio è la parte del decostruzionismo che Eco critica, appunto perchè viene data
troppa importanza alle pulsioni individuali del lettore.
Spesso il lettore vi proietta qualcosa che non esiste, basandosi su desideri, pulsioni e arbitrii del
tutto personali.
INTENTIO OPERIS : “ intenzione “ dell'opera, ciò che un'opera esprime di per sé, al di là
• delle intenzioni di chi la produce o di chi la legge. Cosa l'opera esprime , indipendentemente
dall'autore e dal lettore empirico, quindi da chi la scrive e da chi la legge.
È il testo stesso che deve essere interrogato ,in riferimento alla sua coerenza contestuale e ai sistemi
di significazione a cui si rifà.
È il testo stesso che , secondo Eco, verifica l'interpretazione; nel testo stesso si può capire se si è
fatta una buona interpretazione o meno .
Le intentiones sono iscritte all'interno del testo e configurano la cooperazione interpretativa, cioè tra
autore e lettore. È all'interno del testo che troviamo i limiti stessi dell'interpretazione.
2/10 ELEMENTI DI NARRATOLOGIA
Il discorso narrativo
1. Il TEMPO:
La relazione tra narrazione e temporalità è fondamentale nell'analisi del discorso narrativo . Il
narratologico Genette ha iniziato a parlare di tempo discorsivo e tempo della sotria.
Relazione tra Tempi del discorso e Temo della storia: il tempo in cui si racconta può essere molto
diverso rispetto al tempo della storia.
• Il tempo della storia : tempo in cui vengono rappresentate le situazioni e gli eventi e la loro
successione. In sostanza è la successione con cui gli eventi della storia vengono raccontati
dal narratore, cioè la trama o plot. Nerratologicamente c'è un'anacronia, cioè c'è un ordine
della storia logico ( fabula ) e come gli eventi vengono raccontati nella storia (intreccio,
trama ). L'anacronia è il termine usato per identificare l'una o l'altra parte della storia; ha due
funzioni: la prima è quella di colmare una lacuna anteriore o posteriore del racconto
(Funzione Completiva ); e la funzione di ripetere un fatto già narrato per sottolineare
l'importanza o per cambiarne l'interpretazione (Funzione Ripetitiva).
I narratologi dicono poi che ci può essere un'anacronia fuori dalla storia o dentro la storia :
“ Omodiegetica “ , cioè fondata sulla stessa linea del racconto principale; “ Eterodiegetica “, cioè si
basa su un contenuto diverso rispetto a quello del racconto primo.
La portata dell'anacronia: periodo che va dalla durata dell'anacronia al momento in cui si
interrompe il racconto con l'anacronia. Ad esempio nel canto dell'Odissea , dove si rievocano i fatti
di Ulisse adolescente che si procura una cicatrice, lo stesso personaggio impiega un paio di giorni
per spiegare quello che gli è successo in degli anni , quindi