Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
6. LA COMUNICAZIONE PER RETI E SISTEMI MUSEALI
6.1 L’immagine coordinata del museo (display, brand, grafica)
Oggi più che mai è davvero utile un progressivo accostamento ad una logica di rete o di sistema
museale fondata sulla condivisione dei contenuti attraverso portali culturali o social network, proprio
perché la comunicazione del museo resta uno dei compiti primari che questa istituzione persegue per
poter dialogare al meglio con i vari tipi di pubblico e con le istituzioni pubbliche, il territorio e gli
operatori culturali. E’ proprio tramite la comunicazione che un museo si deve adoperare affinchè ogni
visita sia godibile, lasci una traccia nella memoria, accresca le conoscenze e susciti, anche nel
visitatore, nuove curiosità. Ecco perché è necessario elaborare preventivamente un piano di
comunicazione.
Oggi, con l’avvento dei social e del web partecipativo, gli utenti non sono più passivi consumatori
ma si pongono molto spesso in prima persona nel progetto comunicativo. Per questo bisogna porre
molta attenzione nelle scelte di strategie comunicative (allestimenti, grafica, logo, web). Parliamo
quindi in una immagina coordinata che dovrà essere coerente con il contenuto esposto. La
comunicazione dunque deve essere relazionata al concept del museo e quindi inizia prima e non dopo
la progettazione o l’allestimento degli L’esperta Giovanna Valle (2010) in
spazi. un suo studio
fornisce strumenti operativi su come i musei si dovrebbero porre per farti “visibili”, suggerendo la
coincidenza tra progettazione del concept museale e immagine visiva che si vuole esprimere.
E’ importante un’immagine coordinata tra progettista del museo e grafico (visual designer). Non
basta più proporre una visione sequenziale degli oggetti di un museo senza alcuno strumento che
permetta un’effettiva trasmissione dei saperi e dei valori che gli oggetti comunicano che si possono
attuare utilizzando i cosiddetti diplay museali che hanno il compito di ampliare il significato e
contenuto di un allestimento espositivo. Si inizia a parlare di brand museale/culturale che non è altro
che il riassunto semantico di concetti e valori, il “contenitore” dell’identità di un progetto che
trasmette cultura. L’elemento fondamentale di un brand è sempre meno il prodotto in sé, con i suoi
ed è sempre più l’insieme dei riferimenti simbolici che esso riesce a
caratteri tecnico-funzionali,
racchiudere e riassumere. Il brand culturale, dunque, consiste nel cercare di trasmettere
spontaneamente valori, quali il genio creativo, la bellezza, la memoria sociale. Tutto ciò sta portando
ma
a rivalutare il cosiddetto brand value (valore della marca), termine legato non solo all’immagine
anche al significato, cioè alla missione e al modus operandi dell’istituzione.
6.2 Il web per reti e sistemi: nuove prospettive
I musei, le istituzioni culturali, i sistemi museali e i distretti culturali possono beneficiare della
tecnologia più recente disponibile sul web al fine di migliorare i propri servizi interni ed esterni, sia
prima che dopo la visita. Oggi il web è organizzato non tanto dal punto di vista testuale, ma soprattutto
sull’organizzazione visiva. Inoltre il web per il museo non è più semplicemente uno strumento ma è
diventato un vero e proprio ambiente.
Possiamo dire che il web svolge funzioni che si possono riassumere in tre gruppi:
a) Funzione aggregativa di immagini: è stata la prima in ordine di tempo e consente il
caricamento delle immagini sul web. Ancora oggi abbiamo diversi siti (es. Google Art) in cui
sono riunite collezioni di diversi musei, contribuendo così a creare un museo “senza pareti”:
29
i visitatori possono ingrandire, confrontare e combinare immagini di oggetti ad alta
definizione che non sono vicini fisicamente.
b) Funzione complementare: è quella che ha sostenuto maggiormente il museo, agevolando la
creazione di reti e sistemi museali. Il web ha permesso d divulgare la cultura, raggiungendo il
più ampio possibile di “non addetti ai lavori”. Ecco quindi la necessità di creare ed
pubblico
aggiornare sempre le informazioni al fine di soddisfare tutte le esigenze delle persone
interessate. Oggi sempre più musei forniscono informazioni a vari livelli su temi ed argomenti
correlati al contenuto museale (info, programmi di mostre, programmi per le scuole, ecc.)
c) Funzione partecipativa: nel web 2.0 il cambiamento più evidente riguarda principalmente
l’utente, che da passivo è diventato attivo, entrando a far parte di un insieme di attori capaci
di produrre essi stessi cultura. Diciamo che il web 2.0 è diventato un’agorà digitale aperto alla
collaborazione, alla condivisione, frutto di un’utenza che non si aspetta solo di “consumare”
ma anche di interagire con le informazioni che le vengono proposte.
L’importanza di questi argomenti si comprende anche dalle conferenze tematiche Museums and Web
che hanno cadenza annuale e che, grazie a contributi provenienti da tutto il mondo, fanno il punto sul
rapporto tra istituzioni culturali e mondo del web.
6.3 Portali culturali, forum e progetti europei
Da tempo la ricerca nel settore museale ha portato allo sviluppo di reti internazionali di istituzioni e
associazioni museali che sono state favorite da una forte spinta delle istituzioni comunitarie. Di
conseguenza sono nati portali culturali attraverso i quali i musei appaiono non solo come luoghi di
apprendimento, ma anche organizzazioni attive capaci di confrontarsi con le comunità, col pubblico
e con i loro stakeholder, costituendo così alleanze per raggiungere ambiziosi obiettivi fissati dalle
politiche a livello nazionale ed europeo.
Ne presentiamo brevemente alcuni:
- Creative CH: progetto finanziato dalla Commissione Europea il cui obiettivo è quello di
cooperazione e l’innovazione tra le istituzioni nel campo del digitale riferito al
rafforzare la
patrimonio culturale, alla scienza e alla tecnologia, in collaborazione con le industrie culturali
e creative. Gli obiettivi principali sono quelli di dimostrare i benefici della combinazione dei
contenuti culturali, la conoscenza, la creatività e la tecnologia, sviluppando nuove vetrine,
molto differenti tra loro, ed aumentando il valore sociale ed economico. Vi è anche la presenza
di un forum virtuale dedicato ai giovani ricercatori, artisti e professionisti ove discutere i vari
argomenti di interesse e presentare idee e progetti.
- Ecsite (European Netwrk of Science Centres ad Museums): si tratta di un network che
collega tra loro science centre e musei, stabilendo un contatto tra professionisti della
comunicazione e della scienza in oltre 400 istituzioni di 50 Paesi. Qui ci si può confrontare su
tematiche scientifiche, facilitando la circolazione delle idee e delle partiche. La Conferenza
annuale di Ecsite rappresenta l’incontro più importante tra i professionisti della
comunicazione scientifica in Europa.
è un progetto di ricerca triennale finanziato anch’esso dalla Commissione Europea
- Eunamus:
che permette ad una certa tipologia di musei fortemente istituzionalizzata che riesce a
negoziare con altri tipi di istituzioni ed interlocutori politici. Questo progetto mira altresì a far
capire come il ruolo dei musei potrebbe assumere un aspetto importante nel contribuire a
diffondere l’idea di un’Europa socialmente coesa nel promuovere la cooperazione oltre i
propri confini. è un’organizzazione no profit europea impegnata nel
- EMF (European Museum Forum):
miglioramento dei musei in tutta Europa, pubblicizzandone l’eccellenza attraverso incontri
anno organizza l’Europoean Museum of the Year
mirati ad ampliarne la conoscenza. Ogni
Award Ceremony per premiare i migliori musei di nuova apertura o di nuova ristrutturazione.
30
Inoltre, tiene workshop internazionali per riunire i professionisti museali in una logica di
comunità europea.
6.4 Musei, community, social network
In un museo l’uso dei social network può essere visto in modo positivo per rivitalizzare e ottenere un
ritorno utile per la vita del museo stesso. I musei ricoprono l’importante compito di mediatori con il
pubblico e, in particolare, con i giovani. E siccome i giovani sono più aperti verso le nuove tecnologie,
è necessario che il Museo 2.0 si presenti come una piattaforma che metta in connessione sia gli addetti
ai lavori che gli stessi utenti. L’utilizzo dei social network, secondo gli esperti, garantisce ai musei
numerosi vantaggi, come per esempio la circolazione di informazioni e la promozione di eventi a
costi molto ridotti.
Le nuove tecnologie sono prima di tutto visive: “il web sociale è la traduzione di un testo-base in
mezzo visivo”, grazie a strumenti come Tumblr, Pinterest, Instagram.
Fra i musei italiani un esempio di rilievo per livello e qualità di comunicazione è il Museo di Arte
Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Mart). Sul suo sito web vi è una sezione chiamata
Mart 2.0 da dove è possibile accedere alle pagine del museo aperte su Facebook, Twitter, Flickr e
Youtube, oltre che abbonarsi al servizio di feed RSS. Recentemente è stato attivato anche una propria
web TV su Livestream, con cui gli utenti possono interagire commentando ed esprimendo le proprie
opinioni.
6.5 QR code e applicazioni smartphone
Lo spazio museale che è alla continua ricerca di una migliore comunicazione, accoglie anche le
applicazioni per i dispositivi mobili. Da tempo i musei si avvalgono del sistema chiamato QR (Quick
–
Response risposta rapida), quei codici di forma quadrata che, se fotografati con uno smartphone o
dispositivo connesso a Internet, permettono di accedere al sito a cui fanno riferimento oppure
forniscono direttamente altri tipi di informazione. Esso rappresenta un collegamento immediato.
Inoltre i QR Code possono fornire collegamenti rapidi ed immediati al materiale archiviato che
concerne la lettura di un’opera, gli aspetti educativi o una campagna di marketing.
Inoltre, le applicazioni (app) per smartphone e tablet permettono di fare diverse operazioni,
facilitando la vita dell’utente nei confronti di moltissimi aspetti. Ad esempio, l’app della Galleria
degli Uffizi di Firenze illustre le sale principali e descrive i capolavori più famosi che conserva, oltre
che a fornire new, orari, info su biglietti e costi, prenotazioni, mostre in corso, ecc.
6.6 Reti, sistemi e distretti sui social network
Abbiamo quindi visto come i social media sono diventati un’ottima occasione per ampliare il terreno
di connessione tra museo e comunità. Il problema diventa più spinoso quando ci si trova a discutere
sulla riconoscibilità delle reti, dei sistemi