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ANNI NOVANTA
Contesto extraeuropeo:
- La Russia è in profonda crisi, appare spopolata, ma ha sempre il controllo delle armi nucleari ex sovietiche.
- Gli USA si ritengono come l'unica potenza mondiale, in virtù di ciò interverranno in molteplici crisi interne (come in Bosnia, Kosovo, Iraq). Negli anni Novanta gli USA sotto la presidenza Clinton crescono ancora economicamente.
- L'espansione economica della Cina comincia ad essere evidente.
Contesto europeo: (post crollo muro di Berlino 1989)
- I paesi liberati dal blocco sovietico, auto definito PECO "Paesi dell'Europa Centro Orientale" fanno tutti domanda per entrare nella CE.
- Anche Malta, Cipro chiedono di entrare: si pone subito il problema, "più membri siamo, meno si può decidere all'unanimità". Su Cipro vi è una situazione particolare: un terzo era occupata dalla Turchia (anch'essa chiese di entrare).
- Germania negli anni Novanta rallenta la sua crescita economica perché, essendosi riunificata, tanti proventi vanno nel processo di riunificazione.
- In Francia vi sono molte fasi di coabitazione e quindi crisi politiche. Da notare un malessere dei cittadini che voteranno NO al 49% al referendum di Maastricht (passò per un soffio col 51%).
- In Gran Bretagna l'economia appare solida, il liberismo viene portato avanti anche dal PM Blair "terza via", però vi è un incremento delle diseguaglianze. La Gran Bretagna ottiene gli Opt-Out che altro non sono che differenziazioni ad hoc delle regole europee per la Gran Bretagna; il primo opt-out è quello monetario, erano una sottospecie di ricatto, "rimango nella comunità europea solo se rimango con la moneta baronale, ovvero la sterlina". Oggi fare ciò non sarebbe possibile perché non entrare nell'UE senza aderire all'euro. Altro opt-out britannico
- In Italia gli anni Novanta sono caratterizzati dalla crisi della I Repubblica, chiamata tangentopoli, una svaluta dellalira (forte volontà di creare la moneta unica europea per ripagare il debito pubblico).
- La Spagna chiede una politica di coesione per i paesi che hanno un PIL inferiore al 90% della media del PILeuropeo (ciò giovava alla Spagna stessa naturalmente). Non è infatti un caso che la Spagna si oppose all'ingresso deipaesi dell'Est Europa, poiché avevano un PIL ancora più inferiore della Spagna, avrebbero così abbassato il PIL medioe con ogni probabilità la Spagna non avrebbe più giovato della politica di coesione da lei ideata.
- Nel 1995 c'è il Nordic Enlargement con l'annessione di Svezia, Finlandia e Austria (come paesi neutrali). Norvegia eSvizzera fecero domanda, ma nei referendum nazionali vinse il no.
Gli anni Novanta sono contraddistinti dalla firma di due importati trattati sull'evoluzione dell'Unione Europea.
- Il primo è stato il Trattato sull'Unione Europea, anche conosciuto come trattato di Maastricht, firmato nel 1992.
Il trattato enunciava la formazione di tre pilastri, sui quali era fondata l'Unione:
- pilastro comunitario (CE, Euratom, Ceca)
- pilastro intergovernativo (Politica Estera e di Sicurezza Comune PESC)
- pilastro intergovernativo (Giustizia e affari interni GAI).
In questo trattato viene introdotta la possibilità degli Opt-Out e accordi bilaterali.
Si vuole instaurare l'idea di una "Europa à la carte", "a più velocità", "a geometria variabile", "a cerchi concentrici", quindi un'idea di essere stato membro a discrezione propria; è un modello unico di integrazione.
Siamo nella Stagione dei referendum: Francia (positivo)
E Danimarca (negativo inizialmente, dopo la concessione di alcuni opt-out sono positivi)
Vengono aggiunte delle politiche: Unione Economica e Monetaria; Fondo di Coesione; PESC; GAI.
Altri risultati: Spazio Economico Europeo (SEE) con paesi EFTA (Islanda, Norvegia, Svezia, Finlandia, Svizzera, Austria, Liechtenstein). Patto di stabilità e crescita: per controllare disavanzo di ogni Paese.
Il secondo trattato è il Trattato di Amsterdam, firmato nel 1997, voluto per la necessità di coordinare la politica estera.
In Europa era tornata la guerra, più precisamente in Bosnia; servirà ancora una volta l'intervento statunitense per fermare il conflitto, i paesi europei si mossero da soli e con scarsi risultati. Ci si rese conto di quanto fosse necessaria una politica estera coordinata tra gli stati membri. Il trattato di Amsterdam prevedeva:
- Principi dell'Unione Europea contro la discriminazione
- Passaggio di visti, asilo, immigrazione, rifugiati
- Cooperazione giudiziaria da terzo a primo pilastro (UK e Irlanda Opt-Out su libera circolazione);
- Schengen integrato nel TUE;
- Azioni comuni e posizioni comuni in ambito PESC;
- Astensione costruttiva (che non blocca la decisione comune);
- Istituzione "mister PESC", ovvero la carica di Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune (Javier Solana, ex-segretario NATO);
- Missioni Petersberg (per rapido intervento militare: mai attuate);
- Aumento procedure di codecisione;
- Introduzione cooperazioni rafforzate (con maggioranza di stati membri).
ANNI DUEMILA-DUEMILADIECI
Anni chiamati del "big bang" caratterizzati dal più grande allargamento della storia dell'Unione Europea. Il East Enlargement" o "Big Enlargement" pre La prima cartina mostra il "big bang" del 2004 e la seconda mostra l'annessione di Romania e Bulgaria verificatasi nel 2007.
La prospettiva all'allargamento si vedeva già dal 1993 quando,
durante il Consiglio europeo di Copenhagen venne ribadito l'impegno dell'UE ad estendere l'adesione agli stati che si trovavano al di là del muro di Berlino. Ma venne deciso che tali stati, per poter aderire all'Unione avrebbero dovuto rispecchiare tre criteri:- Essere una democrazia liberale consolidata
- Avere una economica di mercato funzionante
- Disporre di capacità amministrativa di adottare e attuare la legislazione comunitaria
post-crisi del 2009 e poi rallentamento (2015); Turchia: forti difficoltà per questione kurda e cipriota, ma anche religione e attivismo turco in medio oriente, golpe del 2016: forse ormai disinteresse turco. Albania, Macedonia del Nord, Serbia, Moldavia (da 2022), Ucraina (da 2022) candidati. Richieste di Georgia (2022). L'allargamento è sempre stato presentato come un segno del successo dell'UE, ed infatti nel periodo 2004-2007 si è registrato un forte consenso nella popolazione nei paesi dell'allargamento verso l'UE, ma non sono rimaste importanti differenze sul funzionamento della democrazia liberale e sui valori che la sostengono. Gli allargamenti del 2004-2007 hanno posto una serie di sfide alle istituzioni dell'UE. La riforma introdotta con il trattato di Amsterdam e con quello di Nizza (2001) è andata verso un rafforzamento delle capacità dell'UE in politica estera (creazione della figura dell'atto
Il trattato di Nizza (firmato il 26 febbraio 2001) prevede:
- Cambiamento dei voti nel consiglio dei ministri. Prima paesi grandi 10 voti, più piccoli 2. Dopo Nizza 29 voti paesi più grandi, 4 quello più piccolo (Malta).
- Estensione del voto di maggioranza a più materie.
- Cooperazioni rafforzate: con 8 paesi (rispetto a maggioranza di prima).
Nel 1998 viene introdotto l'euro ed iniziò a circolare dal 2002 con costi: perdita di flessibilità e vantaggi:
- eliminazione costi di cambio
- riduzione incertezza del commercio
- risposta europea unica in momenti di crisi
I capi di stato o di governo hanno deciso di convocare la Convenzione per il futuro dell'Europa, dalla quale risulterà un documento firmato a Roma nell'ottobre 2004 chiamato trattato che adotta una Costituzione per l'Europa (TCE).
Il testo presentava tali caratteristiche: molto lungo, forti passaggi simbolici (ministri, leggi, ecc...), rafforzamento di assetto federale. Il TCE non è mai entrato in vigore perché respinto in due diversi referendum dai cittadini francesi e olandesi nei referendum del 2005. Dopo il congelamento dei meccanismi di ratifica, i leader procedono alla riforma del TCE e nel giugno 2007 decidono di approvare un nuovo trattato: non più Costituzione, il trattato di Lisbona (2007). Oltre a eliminare l'idea di una costituzione europea, l'altra grande differenza tra il TCE e il trattato di Lisbona era l'eliminazione della figura del ministro degli Affari Esteri. Il nuovo trattato crea sì una nuova figura, quello dell'alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ma lo spoglia di ogni riconoscimento "ministeriale". Il trattato era caratterizzato da: - Modifiche di natura istituzionale (nessunforte riferimento simbolico): Trattato sull'Unione Europea (TUE),Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE)
- Fine struttura a tre pilastri.
- Introduzione possibilità di recesso dall'Unione (art. 50).
- Rafforzamento ruolo dei Parlamenti Nazionali su alcune politiche.
- Competenza esclusiva UE: unione dogale, concorrenza, politica monetaria, risorse marine e biologiche, politica commerciale.
- Competenza Concorrente: agricoltura e pesca, ambiente, trasporti, consumatori, energia, ricerca, cooperazione e aiuto umanitario.
- Procedura legislativa ordinaria per direttive, regolamenti, decisioni.
- Iniziativa Popolare con un milione di firme.
- Cooperazioni rafforzate in tutti gli ambiti tranne dove c'è competenza esclusiva della UE.
Le modifiche riguardanti gli organi dell'UE:
- Parlamento europeo: 750 membri, potere in procedura ordinaria (ora 705).
- Consiglio europeo: sua istituzionalizzazione
- Presidente del Consiglio
- Alto rappresentante per gli affari esteri