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STRUTTURALISMO
Lévi-Strauss è il fondatore dello strutturalismo francese. Dall'analisi dei fatti sociali e delle espressioni culturali risale a dei principi ordinatori generali del pensiero dell'uomo, che si organizzano attorno a delle regole.
Individua opposizione tra la dimensione della cultura (creata dall'uomo, le sue regole sono espressione delle sue scelte) e della natura (regole non modificabili dall'uomo).
Alla struttura sociale, definita come un sistema simbolico di relazioni costanti fra fatti, corrisponde una struttura di pensiero che attribuisce un senso e ordine a quei fatti. La logica del pensiero è il principio di opposizione, le distinzioni mettono in moto l'attività di scambio individuata come motore primo della cultura. Sono gli scambi a assicurare la vita della società, perché senza le reti di comunicazione essa si estinguerebbe.
Lo strutturalismo propone una visione statica dei fatti esaminati. Infatti analizza non
I cambiamenti ma le regolarità nascoste dietro alle diversità. Le società primitive vengono definite fredde perché riproducono fedelmente nell'organizzazione sociale le strutture fisse. La scuola di Praga vede la lingua come una combinazione sistematica di unità primitive di significanti, i fonemi, e significati, i morfemi.
CULTURA E PERSONALITÀ: Una corrente interdisciplinare derivata dall'incontro tra l'antropologo Ralph Linton e l'opsicanalista Abram Kardiner. Per il primo la personalità è l'aggregato organizzato dei processi e degli stadi psicologici che riguardano l'individuo. Gli individui condividono con gli altri degli universali culturali e selezionano degli elementi che costituiranno la loro personalità unica. Gli elementi di personalità comuni sono chiamati personalità di base. Oltre a ciò ha una personalità di status determinata in base alla posizione sociale.
Il ruolo assolto rappresenta l'aspetto dinamico dello status. Le influenze della cultura sulla personalità sono di due tipi: le prime sono i comportamenti culturalmente modellati che si rivolgono al bambino appena nato; le altre proseguono per tutta l'esistenza, i modelli di comportamento sono osservati e insegnati.
Le differenze individuali nella personalità sono da imputarsi alla varietà di situazioni ambientali, fisiche e sociali, che provocano esperienze diverse e uniche nei individui.
Kardiner definì la struttura della personalità di base la parte comune che si poteva ritrovare nella personalità di tutti gli individui. I rapporti tra bambini e adulti determinano le attitudini di base sulle quali si modellerà la personalità dell'individuo adulto.
I modi di soddisfacimento dei bisogni formano le istituzioni primarie. Da esse derivano le secondarie, sistemi simbolici propri della società.
MATERIALISMO CULTURALE E NEO
EVOLUZIONISMO: Leslie White distingue tre sottosistemi della cultura: Tecnologico, comprende i mezzi con cui l'uomo affronta e domina il suo habitat, primario; sociologico e ideologico. Gli ultimi due sono condizionati dal primo. Il sistema sociale è un filtro tra gli altri due. Il fattore tecnologico è la determinante di un sistema culturale. La cultura diventa un meccanismo per svolgere il processo vitale dell'uomo, attraverso i tre sottosistemi. L'evoluzione della cultura dipende dall'energia pro capite messa a disposizione. Julian Steward, ecologia culturale, dove i condizionamenti fondamentali sono ambientali, non tecnologici. Varietà di situazioni ecologiche dove si sviluppano le società. Cercano in modo diverso di adattarsi all'habitat per questo evoluzionismo multilineare: ogni società procede verso un affinamento delle forme culturale secondo un percorso autonomo. Marvin Harris definisce materialismo culturale la sua.teoria della cultura. L'obiettivo è quello di fornire spiegazioni causali alla varietà di espressioni culturali basandosi su condizionamenti materiali. Tutti i comportamenti, anche irrazionali, hanno una funzione adattiva. Cercano di arrivare a formulare leggi di validità generale. Critica è che non tutto è riconducibile a rapporti con l'ambiente. ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA: Senso diffuso di perdita di certezza, crisi in alcuni settori e il nuovo contesto mondiale crea un clima riflessivo. Riflessione rivolta su di sé, sull'antropologo come soggetto, in quanto presenza sul luogo di ricerca e come autore di ciò che scrive. Nasce l'eclettismo teorico e la frantumazione degli interessi di ricerca. L'intenzione è quella di dichiarare insoddisfacenti certezze di certe teorie e metodi, per proporre un'antropologia come critica culturale, per una riflessione e una crescita del sé. La riflessività.Si fa propositiva in senso teorico e metodologico come antropologia interpretativa. Per Geertz la cultura è una rete di significati e la sua analisi è la ricerca di tali. Il concetto di cultura è semiotico, sta all'antropologo interpretare i segni così come vengono presentati in un contesto particolare. Ma quei segni sono solo a loro volta interpretazioni locali del senso della vita sociale, quindi l'antropologo compie interpretazioni su interpretazioni. Inoltre deve eliminare il linguaggio scientifico, deve solo riportare, deve esserci la descrizione densa della realtà: non fatti accidentali riportati casualmente, ma ciò a cui gli attori locali attribuiscono un significato. La descrizione etnografica è interpretativa, interpreta il flusso del discorso sociale. Si cerca di preservare il detto del discorso fissandolo in termini che ne consentono la lettura. Il prodotto è quindi un testo. Le interpretazioni riportate negli scritti sono
quindi fittizie, sono qualcosa di fabbricato, sono il prodotto del tentativo di comprendere una realtà e di rappresentarla.
COMUNICAZIONE:
La comunicazione etnografica: l'antropologo fa etnografia cioè scrive ciò che ha osservato e ascoltato, e ciò che ritiene di aver compreso. Organizza il materiale e trascrive l'esperienza, presentando al lettore la sua esperienza. La forma può variare a seconda delle scelte individuali. Si compie una traduzione culturale, perché l'antropologo fa da mediatore tra due contesti culturali servendosi di strumenti comunicativi.
L'orientamento positivista cercava di presentare nel modo più neutro e obiettivo. Il ricercatore non doveva esserci. Tono distaccato, no impressioni personali ma trasferimento fedele. L'oggetto erano i fatti sociali.
Quando dovette interpretare i simboli e i significati delle azioni la sua posizione passava in primo piano. Le interpretazioni di interpretazioni di Geertz.
ricevente.• Pragmatica: si occupa dell’efficacia comunicativa. Studia come i messaggi vengonointerpretati e come influenzano il comportamento delle persone. L’analisipragmatica considera il contesto sociale, culturale e storico in cui si svolge lacomunicazione. Inoltre, l’antropologia della comunicazione si occupa anche di analizzare i diversi tipi disistemi di comunicazione presenti nelle diverse culture, come ad esempio la comunicazionenon verbale, la comunicazione simbolica e la comunicazione mediata. In conclusione, lo studio dell’antropologia della comunicazione ci permette di comprenderecome la comunicazione influenza e viene influenzata dalla cultura, fornendo strumenti peranalizzare e interpretare i processi comunicativi all’interno di una determinata società.ricevente.- Pragmatica: studia l'influenza della comunicazione sul comportamento. In antropologia si estende all'azione sociale, in particolare alle forme codificate e ritualizzate di trasmissione.
- Il rito è una forma di comunicazione che trasmette cultura. La magia combina parole, gesti, linguaggio e azione. L'analisi dei riti magici passa attraverso tre fasi: analisi della lingua magica, poi struttura interna ed esterna.
- Gli atti rituali sono atti performativi, eseguendoli si ottiene un cambiamento di stato o si rende effettivo qualcosa. Hanno anche carattere locutorio, cioè trasmettono informazioni.
- Tambiah studia la lingua sacra, che è incomprensibile ma non per questo inefficace.
- La linguistica strutturale non prevede l'analisi del contesto in cui avviene la comunicazione verbale: si interessa alla struttura e al funzionamento del significante, il significato è solo qualcosa che il significante deve trasferire.
- Un approccio strutturalista è quello di Leach.
Interessa degli aspetti espressivi del comportamento: la comunicazione è raggiunta attraverso azioni espressive che operano come segnali, segni e simboli. Il segnale porta una risposta diretta culturale. Gli altri rispondono indirettamente, essi isolati non hanno un significato, lo hanno se messi in relazione opposta con un elemento da cui si distinguono. Non c'è valore universale alle opposizioni trovate, ogni cultura utilizza regole proprie per la logica delle opposizioni.
Per lui i comportamenti comunicherebbero informazioni combinando in modo diverso due tipi di relazioni, metaforiche e metonimiche, tra un messaggio e ciò che intende significare. Il rapporto formale che si instaura in un linguaggio tra un particolare segno linguistico e un significato è arbitrario, ma ciò non toglie che quel segno faccia riferimento in modo vincolante a quella cosa e non a un'altra. Vi è la presenza di una realtà culturale specifica dietro l'arbitrarietà.
di un segno. La comunicazione porta con sé dei significati culturali dietro l'apparenza di un'applicazione astratta di codici linguistici formali. La ricerca antropologica rende evidente la non applicabilità universale di modelli di comunicazione ricavati per inferenza dai modi propri delle nostre società, questo perché vi è un rapporto culturalmente diverso tra i sistemi di comunicazione e ciò che si deve comunicare. L'importanza del contesto è stata riaffermata da Malinowski, per lui il linguaggio è contenuto in un contesto di situazione. Considera il linguaggio come un'azione pratica, che porta a dei risultati. Il repertorio di varietà sociolinguistica e in etnolinguistica, indica la gamma di mezzi linguistici a disposizione, che si può estendere ai mezzi non linguistici. Un repertorio di attività comunicative comprende tutte le forme culturalmente significative di comunicazione. Al suo internoogni genere comunicativo conserva la sua specificità. La comunicazione orale: la ricerca si è