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Psicologia Generale Prof. Daniela Tempesta

CAPITOLO 1

La psicologia è lo studio della mente (personale esperienza interiori di pensieri, percezioni) e del comportamento (azioni osservabili).

Platone sosteneva l'innatismo ossia credere che tipi di conoscenza siano innati o connaturati. Aristotele sosteneva l'empirismo filosofico ossia tutte le conoscenze si acquisiscono attraverso l'esperienza (tabula rasa).

Gall sviluppa la teoria nota come frenologia secondo cui specifiche abilità mentali, memoria, emozioni sono localizzate in specifiche parti del cervello.

La fisiologia è lo studio dei processi biologici del corpo umano. Helmholtz misurava la velocità degli impulsi nervosi, pazienti reagivano ad uno stimolo (input sensoriale proveniente dall'ambiente) e registrava il tempo di reazione (tempo impiegato per rispondere allo stimolo). Wundt 1867 Lipsia primo laboratorio di psicologia, riteneva che la psicologia scientifica dovesse concentrarsi sull'analisi della coscienza ossia l'esperienza soggettiva che si fa del mondo e della mente. Utilizza il metodo dell'introspezione che implica l'osservazione soggettiva dell'esperienza personale.

James sviluppò un approccio denominato funzionalismo, lo studio di come i processi mentali permettono alle persone di adattarsi all'ambiente. Fu ispirato dal principio della selezione naturale di Darwin, caratteristica utile alla sopravvivenza e riproduzione di membri di una specie hanno maggior probabilità.

Charcot e Janet osservarono pazienti affetti da isteria ossia perdita temporanea delle funzioni cognitive motorie a causa di esperienze emotivamente sconvolgenti.

Secondo Freud "l'inconscio" è la parte della mente che opera al di fuori della consapevolezza conscia ma che ci influenza, elaborò la teoria psicoanalitica che sottolinea l'importanza dei processi mentali inconsci nel plasmare azioni, pensieri. Sviluppò una terapia chiamata psicoanalisi che faceva emergere alla consapevolezza cosciente il materiale inconscio per comprenderne tali disturbi.

Maslow e Rogers capofila del movimento psicologia umanistica comprensione della natura umana evidenziando potenzialità positive degli umani.

Il comportamentismo è lo studio scientifico del comportamento oggettivamente osservabile, nasce da Watson. Negli esperimenti di Pavlov il suono fungeva da stimolo che influenzava la salivazione del cane, que costituiva la risposta cioè un'azione o un cambiamento fisiologico. Skinner dimostrò il rinforzo secondo cui le conseguenze di un comportamento determinano le probabilità di essere prodotto di nuovo.

Wertheimer studiò le illusioni cioè gli errori di percezione, memoria o giudizio in cui l'esperienza soggettiva e la realtà oggettiva differiscono. Fu il punto di partenza per lo sviluppo della psicologia della Gestalt che afferma che la percezione è formare l'intero piuttosto che la somma delle parti. Psicologia cognitiva ovvero lo studio scientifico dei processi mentali compresi percezione, pensiero, memoria e ragionamento.

Dalla psicologia fisiologica si passa alle neuroscienze del comportamento che collega i processi psicologici alle attività del sistema nervoso: le neuroscienze cognitive sono il campo di ricerca che studia i legami tra processi cognitivi e attività cerebrale.

La psicologia evoluzionistica spiega la mente e il comportamento in termini di valore adattivo delle abilità conservate nel corso del tempo ad opera della selezione naturale.

La psicologia sociale nasce da un esperimento condotto nel 1895 da Norman Triplett ed è lo studio delle cause e delle conseguenze della socialità.

La psicologia culturale è lo studio del modo in cui le culture rispecchiano e plasmano i processi psicologici dei loro membri.

APS (American Psychological Society) associazione psicologi.

CAPITOLO 2

L’empirismo è la concezione secondo cui si possono acquisire conoscenze osservando, esso costituisce la caratteristica del metodo scientifico definito come la procedura per stabilire la verità mediante le evidenze empiriche.

Una teoria è la spiegazione ipotetica di un fenomeno naturale.

Un’ipotesi è una previsione falsificabile derivata da una teoria.

Il metodo empirico è un insieme di regole tecniche per effettuare le osservazioni.

Ogni unità di tempo ha una definizione operativa cioè la descrizione di una proprietà in termini concreti e misurabili.

L’importante caratteristica della definizione operativa è la sua validità ovvero la misura in cui un evento concreto definisce una proprietà:

Lo strumento di misura è il dispositivo in grado di rilevare la condizione a cui fa riferimento la definizione operativa.

L’importante caratteristica di uno strumento di misura è l’affidabilità ovvero la tendenza di uno strumento di misura a produrre lo stesso risultato ogni volta che si rileva due misure della stessa cosa. Un’altra caratteristica è la sensibilità, ovvero la capacità di uno strumento di rilevare una misura anche se presente in piccole quantità.

Le caratteristiche della domanda sono gli aspetti di un setting osservazionale che inducono le persone a comportarsi nel modo in cui esse pensano che qualcuno altro desideri.

Per evitarlo ricorriamo all’osservazione naturalistica, tecnica per ottenere dati scientifici osservando le persone nei loro ambienti naturali senza che lo sappiano.

Metodo migliore per non essere influenzati dalle aspettative è l’osservazione in doppio cieco, lo scopo è ignoto al osservatore e l’osservato.

Rappresentazione grafica più comune è la distribuzione di frequenza ossia una rappresentazione delle misure organizzate in base al numero di volte in cui ciascuna è stata misurata. La forma più comune è la distribuzione normale, una distribuzione in cui la frequenza delle misure è più alta intorno al valore centrale e in maniera simmetrica diminuisce ai lati.

Le tre descrizioni della tendenza centrale sono: moda (la misura osservata con maggiore frequenza), media (il valore medio aritmetico), mediana (il valore centrale-meta della distribuzione di frequenza).

Descrizione semplice di variabilità è l’intervallo di variazione, intervallo tra il valore più alto e più basso di tutte le misure della distribuzione di frequenza. Oppure la deviazione standard ossia una statistica che descrive la differenza media tra il valore di ogni misura della distribuzione e la media della distribuzione stessa.

Mettendo a confronto i pattern di variazione in una serie di misure, misuriamo una coppia di variabili, che sono proprietà il cui valore può variare da un individuo all’altro nel tempo.

La correlazione è nota come due variabili sono dette correlate quando la variazione del valore di una sono sincronizzate con le variazioni di valore di un’altra.

Il coefficiente di correlazione è una misura matematica della direzione e della forza di una correlazione si indica con r.

La correlazione naturale è una correlazione che osserviamo nel mondo intorno a noi.

CAPITOLO 4

La sensazione è la semplice stimolazione di un organo di senso. Una volta registrata nel SNC ha luogo la percezione ossia l’organizzazione, l’identificazione e interpretazione di una sensazione allo scopo di formare una rappresentazione mentale.

La trasduzione è il processo che ha luogo quando i sensori corporei convertono i segnali fisici provenienti dall’ambiente in segnali neurali inviati al SNC.

Fechner sviluppò la psicofisica ossia l’insieme dei metodi che misurano l’intensità di uno stimolo e la sensibilità di quel soggetto a quello stimolo.

Sia la misura quantitativa sia e in psicofisica è la soglia assoluta, l’intensità minima necessaria perché uno stimolo risulti appena rilevabile nel 50% delle prove.

La differenza appena rilevabile (JND) è il più piccolo cambiamento di intensità di uno stimolo che il soggetto riesca a rilevare.

Weber formulò la legge di Weber secondo cui la differenza appena rilevabile di uno stimolo rappresenta una porzione costante indipendente dalle variazioni di intensità.

La teoria della rivelazione del segnale afferma che la risposta ad uno stimolo dipende sia dalla sensibilità del soggetto allo stimolo in presenza di rumore sia dal suo criterio di risposta.

Adattamento sensoriale è il fenomeno che la stimolazione prolungata porta la sensibilità a declinare nel tempo.

La vista ha organizzato per adattarsi a tali condizioni.

Acuità visiva è la capacità di vedere i dettagli fini.

La luce è la porzione di spettro elettromagnetico che riusciamo a vedere, immaginamola come onde in energia e variano in: lunghezza d’onda (colore), ampiezza (luminosità) e purezza (saturazione colore).

Luce riflessa entra attraverso la cornea alzando la pupilla, l’iride (parte colorata dell’occhio) e luce passa per entrare,vi è la cristallino che devia la luce dalla retina e uno tessuto sensibile alla luce che si trova sul fondo dell’bulbo oculare.

L’accomodazione è il processo con cui l’occhio forma sulla retina un’immagine chiara dell’oggetto.

Due tipi di fotorecettori contengono pigmenti sensibili alla luce e traducono i raggi luminosi in impulsi neurali: coni (luce normale,mettere a fuoco dettagli fini), bastoncelli (luce debole, visione notturna):

La fovea è l’area della retina dove la visione è in assoluto più nitida e i bastoncelli sono assenti.

La retina è formata da un tessuto fitto di cellule, strato più interno di fotorecettori, cellule bipolari raccolgono segnali neurali, cellule gangliari di retina li inviano al cervello.

Il nervo ottico è fasci di assoni, che lascia la retina attraverso un foro detto punto cieco, un’area del campo visivo che non produce alcuna sensazione sulla retina.

Metà degli assoni del nervo ottico codificano informazioni dal campo visivo destro e l’altra metà dal sinistro, si incontrano nel chiasma e raggiungono il rispettivo emisfero. Il nervo ottico trasmette su un nci nucleo genicolato laterale situato nel talamo, da lì il segnale visivo viaggia verso la parte posteriore del cervello verso una regione detta area V1 ovvero l’area del lobo occipitale che contiene la corteccia visiva primaria.

I sistemi cromatici antagonisti sono costituiti a coppie di neuroni visivi che funzionano in maniera antagonista.

  1. Via ventrale (del che cosa) area V1, lobo occipitale, temporale
  2. Via dorsale (del dove) area V1, lobo occipitale, parietale, frontale.

Agnosia per la forma è l’incapacità di riconoscere gli oggetti mediante la vista.

L’elaborazione è in parallelo è la capacità del cervello di eseguire simultaneamente molteplici attività.

Binding problem (problema del legame) è il problema di come il cervello riesca a collegare le singole caratteristiche in modo che il mondo visivo risulti unitario e non una collezione di caratteristiche mutevoli o combinare in modo errato.

Congiunzione illusoria è l’errore percettivo in cui il cervello combina in modo scorretto caratteristiche appartenenti a più oggetti.

Dettagli
A.A. 2021-2022
12 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadaaaaaaaaa12345 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Tempesta Daniela.