Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
COME PRENDIAMO LE DECISIONI?
Possiamo riconoscere due modi:
1. Usando gli algoritmi -> sequenza di regole che, se applicate correttamente,
conducono a una soluzione del problema;
2. Usando le euristiche -> scorciatoie cognitive che possono portare alla soluzione di
un problema. Strategia semplice ed economica rispetto alle risorse alle risorse
è
cognitive umane limitate; non esente da errori. è
Nella totalità delle situazioni, il grado di correttezza garantito dagli algoritmi maggiore
è
rispetto a quello delle euristiche, tuttavia in alcuni contesti molto piü sconveniente.
Esempio: immaginiamo di dover comprare un’anguria, come fare per sceglierla? à
Comprare tutte le angurie e assaggiarle tutte prima di decidere quale mangiare
- tecnica efficace ma che comporta un prezzo elevato e tanto tempo.
Usare un’euristica: forma, colore, come suona, ecc.
- DIVERSI TIPI DI EURISTICHE
–
Mezzi fini -> consiste in ripetuti esami delle differenze tra obiettivo desiderato e
❖ situazione reale. Noi abbiamo un problema e abbiamo un obbiettivo. Stabilito lo
stato iniziale e l’obbiettivo finale si cerca di ridurre progressivamente la distanza
tra i due stati. Il problema viene trasformato in una sequenza di sotto-problemi
è
ognuno dei quali ha un sotto-scopo. Quindi, di volta in volta selezionato il
compito/attività che piü riduce la differenza tra i due stati, permettendo di
raggiungere il sotto-scopo.
Esempio: voglio preparare una torta; problema: manca la farina -> vado al
supermercato -> ma non ho l’auto -> quindi prendo il bus -> raggiungo il mio
obiettivo: faccio la torta.
Rappresentatività -> nel dare un giudizio di stima ci si basa sulla somiglianza tra
❖ è
l’evento da giudicare e il prototipo mentale. Piü l’evento simile al prototipo della
121
categoria, piü la stima probabilistica che esso appartenga a quella categoria, sarà
elevata. è
Esempio: “Piero metodico, fino quasi all’ossessività , e molto riflessivo. Porta
È
occhiali dalle lenti spesse e ama molto leggere”. quindi piü probabile che Piero
faccia il bibliotecario piuttosto che il contadino; eppure, una stima, anche
approssimativa, della diffusione delle due professioni ci dovrebbe indicare che ci
sono molti piü contadini che bibliotecari in Italia, avviene quindi una disattenzione
per le frequenze di base.
è
Nell’esempio citato, l’euristica soggetta al bias di rappresentatività -> un bias implicito
che porta ad ignorare le probabilita’ a priori, quelle cose che appaiono ovvie.
LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
La risoluzione dei problemi si presenta tripartita in stadi in serie: è
1. Preparazione alla creazione della soluzione -> la fase preparatoria quella in cui
dobbiamo decidere cosa fare. Di solito, un problema rientra in una delle tre
categorie seguenti:
Problemi di sistemazione -> richiedono che il soggetto ridisponga o ricombini
o gli elementi secondo un certo criterio (es: anagramma -> riordina le lettere
di ciascuna serie per formare una parola in inglese: eufcta = faucet, bodut
= doubt, ecc.).
Problemi di induzione di una struttura -> il soggetto deve identificare la
o relazione esistente tra gli elementi presenti e successivamente costruire
nuove relazioni tra loro (es: analogie -> il baseball sta alla mazza come il
tennis sta alla racchetta).
Problemi di trasformazione -> si compongono di uno stato iniziale, uno stato
o finale ed un metodo che conduca dal primo al secondo stadio.
La fase preparatoria ci permette di sviluppare la nostra rappresentazione
cognitiva del problema di porlo dentro uno scenario personalizzato.
è
2. Produzione della soluzione -> un modo per risolvere i problemi l’insight: quando
non possiamo recuperare la soluzione nella memoria a lungo termine e non
riusciamo a risolvere il problema per prove ed errori possiamo usare l’insight,
ovvero un’improvvisa realizzazione del collegamento esistente tra sovrastrutture
dei vari elementi che rende la soluzione evidente ai miei occhi. La produzione della
soluzione del fronteggiare i seguenti ostacoli:
Fissità funzionale -> tendenza a pensare un oggetto soltanto nei termini del
o suo utilizzo specifico. Si tratta di una vera e propria ’incapacità di vedere
gli oggetti con funzioni nuove rispetto a quelle già conosciute, o comunque
l’incapacità di andare oltre schemi predefiniti, che rende impossibile
rompere un set mentale (si oppone a insight). A volte la soluzione di un
problema richiede che gli elementi vengano utilizzati in modo insolito.
Quando si supera una situazione di fissità funzionale avviene quello che
viene definito in ricentramento -> l’oggetto assume una nuova funzione.
Assetto mentale -> persistenza di vecchie forme di risoluzione dei problemi
o (meccanizzazione del pensiero). La meccanizzazione del pensiero consiste
nella tendenza a ripetere la medesima strategia già attuata con successo in
122
situazioni analoghe, anche se la situazione attuale permette l’applicazione
di una strategia diversa e piü economica.
3. Valutazione della soluzione prodotta -> valutazione del fatto che la soluzione a cui
è
si arrivati funzioni o meno (se non risulta essere efficace a risolvere il problema,
È
si torna al punto di partenza. in questa fase che può verificarsi una…
Errata valutazione delle soluzioni -> spesso causata dall’influenza delle attese,
per cui mi aspetto una cosa e invece quella strategia mi porta da un'altra
È
parte. lo stesso processo per cui ci si basa su di un’informazione iniziale e si
tende a ignorare tutti i dati contraddittori successivi che presentano diverse
ipotesi o soluzioni (confirmation bias).
IL PENSIERO CREATIVO
Nonostante spesso ci si trovi ad affrontare degli ostacoli nel processo di risoluzione dei
è
problemi, molte persone riescono a trovare soluzioni creative. La creatività la capacità
è
di collegare idee o risposte in modo originale. Un fattore associabile alla creatività il
pensiero divergente -> abilità di generare risposte inusuali, sebbene appropriate a
problemi e questioni. Questo tipo di pensiero contrasta con il pensiero convergente ->
abilità di produrre risposte basate sulla conoscenza e sulla logica. La ricerca sostiene che
pensatori critici e creativi si diventa, non si nasce. Consideriamo alcuni dei seguenti
suggerimenti per incoraggiare un tipo di pensiero critico e creativo:
▪ Ridefinizione del problema -> riformulando un problema in maniera piü
astratta o concreta, possiamo modificare i limiti e i pregiudizi a esso legati.
▪ Utilizzare il frazionamento -> decomporre il problema nelle sue parti ed
analizzarle singolarmente, considerando nuovi approcci e possibilità che
rendano maggiormente accessibile la soluzione del problema nel complesso.
▪ Considerare gli opposti -> considerare il contrario di un concetto che si cerca di
comprendere può talvolta portare a qualche progresso.
▪ Utilizzo delle analogie -> le analogie forniscono contesti alternativi per
l’interpretazione di fatti e aiutano a scoprire nuovi metodi per comprendere.
▪ Pensare in modo divergente -> invece di considerare l’uso piü logico e comune
di un oggetto, si può cercare di pensare a tutti gli usi possibili nel caso in cui ci
fosse proibito di utilizzarli come li conosciamo.
▪ Assumere la prospettiva di un’altra persona -> cercare di immedesimarsi
temporaneamente nel punto di vista di un’altra persona permette di
guadagnare lucidità .
▪ Utilizzo dell’euristica -> l’euristica consente di trovare una soluzione piü
velocemente.
▪ Sperimentare diverse soluzioni -> avanzare qualsiasi soluzione che venga in
mente, per quanto bizzarra o assurda che sia.
123
━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
è
La motivazione l'insieme dei fattori che direzionano il comportamento umano e
degli altri esseri viventi. Essa comprende l’insieme di processi di attivazione verso
un oggetto-meta, ovvero verso la realizzazione di un determinato scopo. Studiare
la motivazione significa indagare cosa spinge gli individui a comportarsi in un certo
è
modo piuttosto che in un altro. La motivazione data da:
Attivazione;
• Aspetti biologici;
• Aspetti cognitivi;
• Aspetti sociali;
• Orientamento.
•
Le teorie che in primis cercarono di spiegare la motivazione rivolsero l’attenzione
è
agli istinti. L'istinto stato il primo elemento ad essere considerato alla base della
motivazione. Darwin (1859) sosteneva infatti che gli istinti spingono il
comportamento in una direzione e garantiscono la sopravvivenza.
Istinto -> comportamento -> sopravvivenza -> selezione naturale
è
L'istinto un modello di comportamento innato, integrato nel sistema nervoso e
biologicamente innato. Comprende forme di comportamento anche complesse e
raffinate, ma rigide, non apprese e attivate da stimoli-segnale. All'inizio del Novecento,
McDougall distingue18 tipi di istinti che fanno da motore per ogni comportamento
umano:
Fear;
Laughter;
Parental;
Submission;
Curiosity;
Sex;
Escape;
Reproduction;
Repulsion;
Jealousy;
Self-assertiveness;
Hunger;
…
Secondo McDougall, “possiamo definire un istinto come una disposizione innata che
spinge l’organismo a percepire qualsiasi oggetto di una certa classe e a sperimentare,
in sua presenza, un dato eccitamento emotivo e un impulso ad agire che trova
espressione in un modo specifico di comportamento in relazione a quell’oggetto”. Gli
istinti sono quindi innati, uniformi nell’espressione e universali. Questi istinti
dipendono da 3 componenti: 124
Componente affettiva -> si riferisce agli aspetti emotivi che accompagnano
1. un determinato comportamento istintivo;
Componente conativa -> si riferisce alla componente comportamentale che
2. spinge una persona all'azione;
Componente cognitiva -> percezione;
3.
Tuttavia, questa interpretazione non spiega il perché diverse specie manifestino
comportamenti ed istinti diversi.
Il concetto di istinto, diffusosi tra Ottocento e Novecento fu ulteriormente
sviluppato dagli studi in etologia, attraverso l’osservazione del comportamento
animale. Gli istinti s