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EURISTICHE E BIAS
Algoritmo: sequenza di regole che, se applicate correttamente portano senza dubbio alla soluzione corretta
Euristica: abbreviata di ragionamento, scorciatoia che permette di arrivare più in fretta alla soluzione
Le euristiche sono strategie semplici ed economiche, tenuto conto che il nostro sistema cognitivo ha risorse limitate.
Il risvolto della medaglia? Errore
Siamo tutti vittima di illusioni cognitive, ovvero illusioni di sapere, errori che commentiamo in perfetta buona fede.
LE ILLUSIONI COGNITIVE
Non razionali: non obbediscono alle leggi della logica, della probabilità...
Non capricciose: ci incanalano sempre nella stessa direzione, ovvero ci fanno scivolare sempre nello stesso
BIAS O TUNNEL DELLA MENTE
Sono errori sistematici, frutto di un'euristica
Una volta che li "imbocchiamo", li percorriamo a testa bassa fino alla fine -> non ci accorgiamo dell'errore e non interveniamo per correggerlo
BIAS N.1- MENTAL BUDGET
ALLOCATION
Abbiamo una resistenza insila a aumentare una cifra già desinata a una certa spesa, ma anche una propensione finale ad investire sempre di più per far fruttare un investimento, una volta fatto
BIAS N.2- FALLACIA DEL GIOCATORE
Applicare la legge dei grandi numeri anche a brevi sequenze
BIAS N.3- INCONICIAMENTO
La teoria della decisione razionale co dice che dovremmo essere a s s o l u t a m e n t e i n d i ff e r e n t i t r a t u t t i i p r o g r a m m i . E ff e t t o dell’incorniciamento come mi viene posto il problema influenza la decisione
BIAS N.4- LA DISPONIBILITA’
Siccome è più facile ripescare dalla memoria esempi di parole che iniziano per R (riprende esempio delle parole che iniziano per R oppure che hanno la R in terza posizione) in terza posizione, scelgo quella opzione
BIAS N.5- EFFETTO CONIUGAZIONE
Riordinare i lavori e gli hobby di un uomo in base alla sua descrizione fisica. La probabilità che si verifichino nello stesso tempo
due eventi per definizione minore della probabilità che si verifichi ciascuno degli eventi singolarmente.
BIAS N.6 - DISATTENZIONE PER LE FREQUENZE DI BASE
BIAS N.7 - EFFETO DISGIUNZIONE
BIAS N.8 - DILEMMA DEL PRIGIONIERO
Prigioniero A | Prigioniero B | Conseguenza |
---|---|---|
Confessa | Tace | A esce di galera, B prende 7 anni |
Confessa | Confessa | 6 anni ciascuno |
Tace | Tace | 1 anno ciascuno |
La maggior parte delle persone risponde correttamente in condizioni di certezza ma non di incertezza.
Pensiero quasi magico: ci comportiamo come se quello che facciamo potesse influenzare gli eventi, anche se palesemente non è così
BIAS N.9 - IL PARADOSO DI MONTY HALL
La maggior parte delle persone risponde che è del tutto indifferente... oppure da risposte basate sulla propria "personalità"... eppure una scelta migliore esiste!
28/11/2022
LE EMOZIONI
- Funzione delle
- emozioni
- Teorie classiche
- Teoria periferica di James-Lange
- Il feedback facciale
- Teoria centrale di Cannon-Bard
- Teoria cognitiva-attivazionale di Schacher e Singer
- Teorie contemporanee
- Appraisal: emozione e cognizione
- Le teorie evoluzioniste e le emozioni di base
- Teoria del core affect di Russell
- Teoria del marcatore somatico di Damasio
- basi neurali delle emozioni
- regolazione emotiva
- strumenti di indagine psico-fisiologica
- Teorie classiche
- Che vita sarebbe senza emozioni? Abbiamo bisogno di tutte le emozioni, positive e negative.
- FUNZIONE DELLE EMOZIONI
- Approccio funzionale: le emozioni vengono considerate mediatori della relazione tra organismo e ambiente, finalizzate dal mantenimento del benessere. Hanno molteplici funzioni. D’editore fra me. L’ambiente in cui vivo e le esperienze che faccio.
- Funzioni dell’approccio funzionale:
- Valutazione dell’ambiente: valutare stimoli esterni ed interni in base alla loro rilevanza per l’organismo.
Preparare le reazioni emozionali. Adattare la propria condotta
- Regolazione dello stato di attivazione del sistema: fronteggiare eventi esterni improvvisi. Modificazioni rapide dell'arousal (stato di attivazione, quando siamo attenti e pronti all'azione). Coordinazione di diversi sistemi biologici (attraverso sistema simpatico e parasimpatico che si coordinano quando proviamo un'emozione)
- Preparazione all'azione: emozione come collegamento tra eventi ambientali e nostre risposte. Tendenze ad agire noi confronti dello stimolo emotigeno. Collegate al sistema motivazionale
- Modellare il nostro comportamento futuro: apprendere risposte per predisporre risposte appropriate in futuro. Quello che ci è accaduto ci predispone ad aspettarcelo in futuro
- Aiuto per un'interazione migliore con gli altri: segnali per far comprendere meglio il nostro comportamento. Facciamo capire meglio il nostro comportamento
B) Eventi disfunzionali: Young (1943) afferma che le emozioni
sonoepisodi di disorganizzazione nel normale funzionamento dell'individuo. Interruzione del flusso di azioni per orientare attenzione su eventoemotigeno (alta priorità). 2) LE TEORIE CLASSICHE TEORIA PERIFERICA DI JAMES-LANGE 1884: What is emotion? Risposta ad un cambiamento fisiologico che sto vivendo Relazione tra cambiamenti fisiologici e stati emotivi - Evento attivante (es: ragno) - Modificazioni corporee (es: tremore, sudorazione, aumento battitocardiaco..) - Emozioni (es: paura) Le emozioni sono frutto di una attivazione fisiologica L'emozione è strettamente legata alla dimensione corporea al punto che l'esperienza fisiologica, che è viscerale, conduce alla definizione dell'esperienza emotiva. Quindi sono triste perché piango e non viceversa. Oggetto/evento —> stimolazione degli organi di senso (sensazione) —> oggetto semplicemente percepito (percezione) —> attivazione ai centri corticali —> oggettoemotivamente percepito
Limiti della teoria:
a) Cambiamenti viscerali troppo lenti per essere causa delle emozioni immediate
b) Cambiamenti viscerali troppo limitati per rendere conto alla gamma di emozioni
c) Resezione dei segmenti che collegano organi e SNC non causa interruzione di emozioni
d) Cambiamenti visceravi simili si associano a emozioni diverse
e) Induzione artificiale di stati fisiologici non induce una corrispondente emozione
Questa teoria non regge!
IL FEEDBACK FACCIALE
Corollario della teoria periferica
Ipotesi secondo la quale le espressioni forniscono informazioni propriocettive, motorie e cutanee o vascolari che influenzano il processo emotivo.
James attribuiva molta importanza anche ai feedback facciali —> contrazioni muscolari esperite ci aiutano a interpretare l’emozione.
Le espressioni facciali forniscono informazioni propriocettive, motorie, cutanee e vascolari che influenzano il processo emotivo.
- Versione forte (Ekman): la configurazione esplicita
l'emozione- Versione debole: configurazione modula (aumenta intensità e durata)l'emozione
Paradigma dell'induzione muscolare (Levenson, 2003)- veniva chiesto ai soggetti di muovere volontariamente alcuni gruppi muscolari fino a creare configurazioni proto-tipiche delle emozioni("alza le sopracciglia")- Venivano registrati i dati psico-fisiologici- Assunzione volontaria della configurazione facciale era associata all'esperienza soggettiva della corrispondete emozione
Paradigma esagerazione-inibizione (Adelmann e Zajonc, 1989)In modo simile al paradigma dell'induzione muscolare è stato dimostrato che anche la modificazione del comportamento facciale, ottenuta chiedendo ai soggetti di inibire o esagerare la contrazione dei muscoli del volto, modifica l'esperienza soggettiva dell'emozione, che risulta intensificata se l'espressione è esagerata e ridotta se è inibita o sostituita da un'espressione non
congruente.Teoria vascolare dell'efferente emotiva (Zajonc, 1985)
Teoria secondo la quale la respirazione e i movimenti facciali, influenzando i meccanismi di termoregolazione cerebrale, modulano l'esperienza emotiva.
I muscoli facciali hanno la capacità di influenzare l'afflusso sanguigno venoso del volto.
Pressione meccanica delle vene facciali data dalla contrazione muscolare -> rete venosa che esercita un'influenza su termoregolazione cerebrale -> temperatura del talamo influenza rilascio di neuro-trasmettitori -> influenza lo stato affettivo del soggetto (diminuzione della temperatura: emozione positiva, diminuzione della temperatura: emozione negativa)
TEORIA CENTRALE DI CANNON-BARD
Teoria secondo la quale l'attivazione fisiologica (arousal) e l'esperienza emotiva sono causati dallo stesso stimolo nervoso prodotto nel talamo.
Hanno criticato la teoria periferica e hanno elencato i limiti di quella teoria. Propongono una
nuova teoria: centrale Rifiuto dell'idea che l'attivazione fisiologica generi l'emozione L'attivazione fisiologica e l'emozione sono contemporaneamente causati da uno stesso stimolo. La sede dove questo avviene è il talamo Stimolo -> corteccia -> talamo -> SNA: risposta viscerale -> risposta emotiva L'elemento che differenza la teoria da quella precedente è che dal talamo abbiamo una doppia risposta: una viscerale e una emotiva. L'arousal simpatico: attivazione fisiologica del SNS (sistema nervoso simpatico) alla base di ogni emozione -> battito cardiaco, sudorazione, diminuzione salivazione, dilatazione pupillare. Reazione di emergenza! Punti di forza e di debolezza Punti di forza: - Spiegare perché l'attivazione fisiologica non basti a provocare emozioni - Individuare strutture cerebrali specifiche delle emozioni - Precursori neurofisiologia delle emozioni Punti deboli:Ipotalamo e sistema limbico- Processi molto più complessi- Contemporaneità delle risposte dopo il talamo non provata scientificamente- Riduzionismo biologico
TEORIA COGNITIVO-ATTIVAZIONALE DI SCHACHTER E SINGER
Teoria secondo la quale le emozioni sono determinate dall'attivazione fisiologica, dal riconoscimento di tale attivazione e dalla sua attribuzione causale.
Teoria bi-fattoriale attribuzionale: introduce la componente psicologica in aggiunta a quella biologica. Quando noi abbiamo un'emozione abbiamo una diffusione fisiologa diffusa e specifica contemporaneamente a 2 atti cognitivi (riconosci