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LIFE EVENTS
Eventi di vita stressanti/supporto affettivo.
MALATTIE FISICHE
Molto nota è la depressione post-partum, è una particolare forma di disturbo nervoso che colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno seguente la gravidanza e che può avere una durata di diversi giorni, manifestandosi in qualche caso come depressione vera e propria, accompagnata da forme di psicosi.
CAPITOLO 11
Valutazione diagnostica occupa del processo di valutazione, con lo scopo di definire un problema e intraprendere le azioni necessarie per risolvere il problema.
Per esempio nel campo della salute, valutazione diagnostica permette ai medici di vedere "problemi" di salute attraverso un'attenta analisi dei pazienti dei loro pazienti le condizioni interne ed esterne.
All'interno di una valutazione diagnostica è necessario cercare di avere una visione del soggetto in esame e della sua situazione da vari punti di vista.
La scienza si definisce come il tentativo
di misurare tutto quanto è conoscibile; ciò vale anche per le cosiddette scienze applicate e, tra queste, la medicina e la psicologia clinica o, più in generale, le scienze dell'uomo che si occupano della sua salute psicofisica. Le misurazioni sono infatti la base di un qualsivoglia intervento sull'individuo o sul gruppo. Dobbiamo ricordare le componenti fondamentali della diagnosi in psicologia clinica, ovvero:- la priorità va data alla ricerca dell'unità di misura più appropriata per il disturbo o problema in esame;
- vi è poi la necessità di conferma, ovvero non prendere in considerazione solo quanto viene osservato o sentito. Anche il professionista, infatti, in quanto essere umano, sarà soggetto a tutti quei fenomeni d'interferenza (bias) comuni a tutte le persone. In altri termini, può dare ascolto più a certe frasi piuttosto che ad altre, può farsi anche, inconsapevolmente,
- vi è l'assoluta necessità di non coinvolgimento dell'osservatore nel processo di osservazione.
Metodi qualitativi vs metodi quantitativi
I metodi qualitativi d'analisi e d'interpretazione enfatizzano gli aspetti idiografici (soggettivi e peculiari), mentre i metodi quantitativi si distinguono per le
loro basinomotetiche (normative). I metodi quantitativi enfatizzano un confronto rispetto ad un gruppo normativo al quale il paziente è paragonato, ad una norma esterna, ritenuta un significativo termine di paragone, secondo regole ben definite.
Perché è importante la ricerca qualitativa?
Per conoscere il punto di vista del paziente e scegliere al meglio gli interventi sanitari e gestire i processi decisionali nell'ottica del patient-centred.
Quando si ritiene di utilizzarli, i metodi prettamente qualitativi dovrebbero essere in ogni caso almeno integrati da quelli quantitativi, tutte le volte che questo sia possibile.
Ricerca qualitativa
La ricerca qualitativa è un tipo di ricerca empatica, empirica, esplorativa, diretta, fisica. Serve a capire i motivi, le motivazioni, i pareri, le tendenze che si nascondono dietro ai dati più numerici della ricerca quantitativa.
Ricerca quantitativa
Come dice la parola stessa, la ricerca quantitativa serve a quantificare.
esempio, aiutare a identificare e classificare i disturbi mentali, facilitando così la diagnosi e il trattamento adeguato. Inoltre, è fondamentale considerare l'importanza della ricerca scientifica nel campo della salute mentale. Studi accurati e ben condotti possono fornire dati preziosi per comprendere meglio le cause e i meccanismi dei disturbi mentali, nonché per valutare l'efficacia delle diverse terapie e interventi. Infine, è essenziale promuovere una cultura dell'inclusione e della sensibilizzazione verso le persone con problemi di salute mentale. Questo significa combattere lo stigma e garantire l'accesso equo e tempestivo a servizi di salute mentale di qualità per tutti. In conclusione, il lavoro nel campo della salute mentale richiede un approccio multidisciplinare, basato su dati e ricerca scientifica, al fine di comprendere e affrontare in modo efficace i disturbi mentali.esempio, avere un senso in quelle sindromi per cui è necessaria una fine discriminazione tra disturbi assai simili o per avere un'idea dello stato attuale del soggetto, oppure verificare quanto riportato verbalmente dal paziente. È del tutto sconsigliabile cercare di convincere il paziente che, in fondo, i suoi problemi non sono gravissimi, ma sarà importante cogliere il messaggio che proviene dalle due procedure diverse ma coordinate, il colloquio e l'applicazione di test standardizzati, ovvero che è probabile un'amplificazione del disturbo da parte del paziente, per ragioni che sarà compito del clinico capire e descrivere con ulteriori indagini.
A questo scopo, saranno utili tutti quegli strumenti che hanno la possibilità di esplorare aree del comportamento che riguardano un comune nucleo di abilità funzionali.
Sempre riguardo all'esempio dell'ansia, può infatti essere assai efficace far fare dei piccoli
esercizi al paziente, richiedendo semplicemente di stare attento e annotare i propri livelli di apprensione ed ansia, ad esempio utilizzando una scheda di raccolta dei dati su una scala molto semplice. È importante che la scheda sia compilata direttamente nella situazione. Analisi di questo tipo sono preziosissime per il clinico poiché, provenendo dalla realtà soggettiva, permetteranno un'osservazione, per quanto in diretta, delle sensazioni realmente sperimentate dal soggetto in una data situazione. Queste procedure potranno eventualmente essere integrate con osservazioni "in vivo", sul campo, effettuate direttamente dal clinico. Un'altra situazione che richiede da parte del clinico attenzione ed un buon equilibrio è quella che determinerà una scelta fra l'uso prevalente dei metodi di acquisizione dei dati prettamente qualitativi o quantitativi. Riducendo le osservazioni unicamente a variabili numeriche, necessarie d'altraParte per l'analisi quantitativa, è possibile non riuscite a cogliere qualche tipologia sottile ma rappresentativa presente nei comportamenti del soggetto. Di conseguenza, i metodi qualitativi di analisi e valutazione sono sempre un'utile integrazione. Solo dopo un'attenta disamina di quanto rilevato, il clinico sarà infatti in grado di definire il tipo e gli specifici interventi psicologici che dovranno essere utilizzati, nonché il tipo di atteggiamento da adottare con il soggetto. È a questo punto che i risultati della valutazione psicologica diventeranno una base indispensabile per poter definire adeguatamente alcune variabili, che dovranno essere prese in considerazione prima della effettuazione di interventi terapeutici di qualsiasi tipo o indirizzo:
- la complessità del problema
- la gravità del problema
- il livello di sofferenza individuale
- la motivazione al cambiamento
- gli schemi cognitivi di riferimento
- lo stile di coping
comportamento interpersonale.
CAPITOLO 12
Le azioni che sono parte integrante della valutazione (es la somministrazione dei test/questionari, l'osservazione, il colloquio etc.) fanno risaltare le caratteristiche dell'operatore che le compie, affidandogli un compito abbastanza importante. Alle osservazioni e alle procedure di diagnosi vanno comunque integrati i dati riferiti dal paziente. Il clinico ha il compito di indagare profondamente sulla malattia del suo paziente, ed ha il compito di comunicare in modo semplice la diagnosi, per evitare incomprensioni.
"TRATTI" e "STATI" psicologici
I tratti sono le caratteristiche più stabili delle persone come per esempio il temperamento, la personalità, l'intelligenza, il carattere, e possono coinvolgere anche le emozioni, la variazione del tono dell'umore e ancora la manifestazione degli affetti. Tali componenti, nella maggior parte dei casi sono influenzati.