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Sviluppo cognitivo nelle diverse età

Età sensomotoria (0-2 anni): Lo sviluppo cognitivo è prevalentemente non verbale e consiste nella creazione e nell'organizzazione più complessa di schemi d'azione. Il bambino comprende il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali.

Età preparatoria (2-6 anni): Il bambino acquisisce alcune nuove competenze: si rappresenta mentalmente gli oggetti e può usare i simboli (parole e immagini).

Età operativa concreta (6-11 anni): Caratteristica è la capacità di eseguire operazioni mentali e di spiegare la realtà mediante la ragione, il pensiero è logico e permette la coordinazione di diversi punti di vista. Vi è la capacità di compiere operazioni mentali come la classificazione e la seriazione.

Età operativa formale (dai 11 anni): Il ragazzo acquisisce competenze tali da stabilire le appropriate relazioni logiche fra fatti specifici e leggi generali ed è capace di organizzare.

Le conoscenze in modo sistematico e pensare in termini ipotetico-deduttivi. Piaget sottovaluta il ruolo dell'esperienza sociale e dedica un'attenzione esclusiva all'esperienza fisica e logico-matematica, attribuendo scarsa importanza agli effetti dell'ambiente in cui vive il bambino. Secondo i teorici dell'apprendimento, i bambini acquisiscono di continuo conoscenze specifiche e non compiono salti da una fase all'altra nella loro abilità mentale generale. Per quanto riguarda la prima infanzia, l'idea di fondo è che Piaget avesse fortemente sottovalutato le capacità mentali dei neonati: riteneva che non fossero capaci di pensare (usare attivamente rappresentazioni interne) mentre oggi sappiamo che i neonati iniziano molto presto a formarsi delle rappresentazioni del mondo. Lo studioso russo Vygotsky si concentrò sull'impatto dei fattori socioculturali: il pensiero del bambino si sviluppa attraverso il dialogo con persone.

più adulte. Vygotsky attribuiva importanza al fatto che molte delle scoperte basilari del bambino sono guidate da persone adulte, le interazioni sono utili quando avvengono in un determinato periodo dello sviluppo (zona di sviluppo prossimale). Vygotsky riteneva essenziale un processo chiamato scaffolding (impalcatura o sostegno temporaneo): gli adulti aiutino i bambini a imparare a pensare sostenendo i loro tentativi di risolvere problemi o di scoprire principi (importanti concetti e valori culturali).

3. IMMAGINI MENTALI→ Alcuni possiedono una rara forma di imagery (processo cognitivo di rappresentazione della realtà attraverso immagini mentali) detta sinestesia: una persona che percepisce uno stimolo può avvertire una reazione netta e propria di un altro senso. Le immagini mentali hanno caratteristiche specifiche: le immagini di animali e oggetti hanno il profilo rivolto verso sinistra, le persone invece sono viste di fronte. Sono spesso colorate, tridimensionali e

Al centro dello schermo mentale, sono in grado di muoversi e hanno una posizione che rispecchia quella naturale. Un'immagine mentale viene generata quando si forma sulla base delle informazioni contenute nella memoria a lungo termine, viene ispezionata quando la si percorre mentalmente per trovare un dettaglio o una caratteristica, viene trasformata quando la si sposta, la si ingrandisce e rimpicciolisce, la si piega mentalmente e la si ruota sullo schermo mentale.

Le informazioni provenienti dall'occhio attivano di norma l'area visiva primaria del cervello, formando un'immagine. Altre aree del cervello entrano in gioco per aiutare il riconoscimento dell'immagine collegandola a conoscenze immagazzinate nella memoria a lungo termine. Quando ci si forma un'immagine mentale, il sistema lavora all'inverso. Le aree cerebrali in cui sono immagazzinate le informazioni analogiche o quelle proposizionali (descrizioni dell'oggetto) rinviano segnali alla

corteccia visiva dove viene generata un'immagine mentale. Le persone dotate di buone capacità di imagery e di immaginazione (attività creativa) hanno in genere punteggi più alti nei test che misurano la creatività. Le immagini cinestetiche sono generate da sensazioni e percezioni che provengono dai muscoli. Sono immagini che aiutano a visualizzare movimenti e azioni. Mentre si pensa e si parla, le sensazioni cinestetiche possono guidare il flusso delle idee. Le immagini cinestetiche sono importanti nella musica, nello sport e in altre attività collegate al movimento: le persone dotate di buona capacità di imagery cinestetica apprendono tali abilità più rapidamente.

4. CONCETTI→ Un concetto è un'idea che rappresenta una categoria di oggetti o di eventi, aiutano a riconoscere un oggetto come esemplare di una categoria e ad attribuirgli le proprietà tipiche di quella categoria. La categorizzazione è un

Il processo di classificazione delle informazioni in categorie dotate di significato è basata sull'esperienza attraverso esempi positivi e negativi. Non è semplice come potrebbe sembrare: spesso i concetti si acquisiscono imparando delle regole, o creandone. Ci si avvale di inferenze (operazione attraverso la quale viene prodotta una conclusione a partire da una serie di premesse), che sono:

  • Deduttive: quando si attivano informazioni tipiche del concetto e si attribuiscono all'esemplare (dal generale al particolare), si applica una linea guida per decidere se oggetti o eventi appartengono a una categoria di concetti.
  • Induttive: si procede in maniera inversa (dal particolare al generale), quando un attributo osservato in un esemplare della categoria viene generalizzato alla categoria intera.

Esistono diversi tipi di concetti:

  • Concetti congiuntivi: (concetti e) sono definiti dalla presenza di due o più caratteristiche.
  • Concetti relazionali: sono
basati sulle modalità di relazione tra un oggetto e un altro, o su come le caratteristiche di un oggetto sono collegate tra loro.
  1. Concetti disgiuntivi: hanno almeno una fra diverse possibili caratteristiche (si tratta dei concetti o/o).
Le teorie basate sulle reti semantiche intendono le categorie come un insieme ben definito di attributi che definiscono il concetto, come nel caso dei concetti congiuntivi, relazionali o disgiuntivi. Le teorie dei prototipi partono dall'idea che i membri di una categoria abbiano diversi gradi di tipicità, in funzione della loro somiglianza con un esemplare caratteristico, il prototipo (modelli ideali per identificare i concetti). L'uso di concetti imprecisi conduce spesso a errori di pensiero: gli stereotipi inducono in errore rispetto ai singoli membri del gruppo. Un problema affine è il pensiero tutto-o-niente in cui si classificano le cose come assolutamente corrette o sbagliate ma pensare così impedisce di.composti da una serie di sotto-problemi che devono essere risolti in sequenza per arrivare alla soluzione finale. Questo processo di risoluzione dei problemi può richiedere tempo, pazienza e creatività. Il problem solving è una competenza fondamentale nella vita di tutti i giorni. Ci sono diverse strategie che possono essere utilizzate per affrontare i problemi, come ad esempio la ricerca di informazioni, la generazione di idee, la valutazione delle opzioni e l'implementazione della soluzione scelta. È importante anche essere in grado di valutare la validità delle soluzioni proposte e di adattare la propria strategia in base alle circostanze. Inoltre, è utile imparare dai propri errori e utilizzare le esperienze passate per affrontare problemi simili in futuro. Il problem solving è una competenza che può essere sviluppata e migliorata nel tempo. Praticare il pensiero critico, la creatività e la flessibilità mentale può aiutare a diventare un risolutore di problemi più efficace. In conclusione, il problem solving è un processo che richiede abilità cognitive e strategiche per affrontare e risolvere i problemi quotidiani. Saper utilizzare le giuste strategie e adattarsi alle circostanze può aiutare a trovare soluzioni efficaci e raggiungere i propri obiettivi.caratterizzati da alcuni passaggi cruciali che determinano la possibilità di risolvere il problema, in questi casi è necessaria la comprensione approfondita del problema e la ristrutturazione degli elementi che lo definiscono. Lockart notò che esistono notevoli differenze individuali nella capacità di selezionare le informazioni rilevanti per la soluzione dei problemi ed è possibile migliorare tali capacità. Duncker distinse 3 tipi di soluzioni: - Disfunzionali: totalmente inadeguate per le richieste del problema - Funzionali: in cui si comprende il problema ma non si hanno ancora tutti gli elementi per trovare un esito dettagliato. - Adeguate: nel caso in cui si fornisce una soluzione corretta. La risoluzione di un problema richiede spesso una strategia, l'euristica è una procedura di semplificazione del percorso solutorio attraverso scorciatoie di pensiero per il raggiungimento della soluzione. Lo scopo è risparmiare.

Impegno cognitivo e tempo per arrivare alla soluzione, tuttavia le euristiche non garantiscono sempre il raggiungimento della meta. Alcune strategie euristiche:

  • Analisi mezzi-fini: cercare di identificare le differenze tra lo stato di cose attuale e l'obiettivo desiderato.
  • Ricerca in salita: (hill-climbing) se non è possibile raggiungere l'obiettivo direttamente, cercare di identificare un obiettivo intermedio o un sottoproblema che conduca più vicino all'obiettivo finale.
  • Ricerca per astrazione: è rappresentare il problema in altri modi ad esempio con grafici, diagrammi o analogie.

Chi all'improvviso risolve un problema, è possibile che abbia sperimentato un'intuizione o un insight. L'intuizione è talmente rapida e chiara che ci si può chiedere come mai la soluzione non sia stata trovata prima. All'inizio si cerca di applicare procedure già utilizzate in altri problemi e Wertheimer parla di pensiero riproduttivo.

Si cerca di risolvere un problema applicando regole conosciute per prove ed errori in base all'esperienza. Solo con l'insight si utilizza il pensiero produttivo, vengono ristrutturati gli elementi e si crea una buona forma, che nasce cambiando le relazioni fra elementi già esistenti. Sternberg e Davidson ritengono che l'insight implichi 3 capacità distinte: 1. Codifica selettiva: capacità di selezionare informazioni per un problema, ignorando distrazioni. 2. Combinazione selettiva: capacità di riunire informazioni, apparentemente scollegate, su dati utili. 3. Confronto selettivo: capacità di mettere a confronto problemi nuovi con informazioni preesistenti. Di solito, le persone si pongono da sole limiti alla propria attività di pensiero, ciò è stata definita da Duncker fissità funzionale ed è stata attribuita a diversi fattori: - Funzionali: l'incapacità di attribuire nuove funzioni a

oggetti familiari o utilizzati sempre in modo particolare

  • Percettivi: l'incapacità di cambiare la percezione dell'oggetto critico.
  • Effetto del set o dell'abitudine: le p
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A.A. 2022-2023
49 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aurora1.villone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Mastandrea Stefano.