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I VALORI ESTREMI DELL'INTELLIGENZA

A causa dei tanti fattori genetici e ambientali che influiscono sull'intelligenza, ci sono persone che presentano abilità mentali insolite.

I SOGGETTI INTELLETTIVAMENTE DOTATI

Alcuni studiosi dicono che i bambini dotati ragionano esattamente come i bambini di intelligenza media, ma molto più efficacemente. Altri studiosi quando vedono un bambino in grado di memorizzare un intero spartito dopo averlo sentito suonare una volta sola, dicono che questa abilità si basa su un diverso approccio mentale che comporta un grande intuito.

Solo una percentuale minima dei bambini dotati arriva a fare grandi cose in età adulta in quanto è stato scoperto che il successo dei "geni" è il prodotto di 3 fattori interconnessi: possesso di capacità mentali particolarmente sviluppate; capacità di impegnarsi nel problem solving creativo, ovvero escogitare idee innovative; motivazione e impegno.

L'eccellenza richiede quindi lavoro e volontà di raggiungere i massimi livelli. I bambini attivamente dotati abbisognano spesso di particolari opportunità educative, in quanto rischiano di annoiarsi nei corsi tradizionali.

IL RITARDO MENTALE viene classificato in lieve, moderato, severo o grave. La maggioranza si trova in fascia lieve e con un adeguato supporto sociale ed educativo possono condurre una vita normale, lavorare e fare famiglia. In questo caso le difficoltà consistono nel leggere, scrivere e ricordare, a causa di strategie inadeguate di problem solving. Il ritardo mentale riconosce svariate cause: alcune genetiche, altre dovute a fattori biologici di diverso tipo e altri di origine ambientale. L'ereditarietà ha un ruolo diverso nel ritardo mentale lieve rispetto al ritardo grave: quello grave non si trasmette per familiarità ma dipende da patologie sopravvenute a causa di danni pre-peri o post-natali e non da un genotipo.

ereditato. Queste disabilità possono essere causate anche da problemi perinatali, come l'anossia o malattie contratte in gravidanza; nella maggior parte dei casi però non ci sono cause biologiche ben precise, gli esperti affermano che questi casi potrebbero essere dovuti a un danno cerebrale non rilevabile, a una deprivazione ambientale o una combinazione di due fattori.

CAPITOLO 12

La motivazione è il processo che influenza la direzione, la persistenza e il vigore di un comportamento mirato a uno scopo.

La teoria dell'evoluzione di Darwin ha ispirato le prime considerazioni psicologiche sul fatto che sia l'ISTINTO a motivare gran parte del nostro comportamento. L'istinto (=risposta automatica) è una caratteristica ereditaria, che produce automaticamente una certa risposta quando l'organismo viene esposto a un particolare stimolo.

Cannon propose il concetto di OMEOSTASI, uno stato di equilibrio fisiologico interno che il corpo cerca di mantenere.

Mantenere l'omeostasi richiede un meccanismo sensoriale che rilevi i cambiamenti dell'ambiente interno, un sistema di risposta che possa ripristinare l'equilibrio e un centro di controllo che riceva le informazioni dai sensori e attiva il sistema di risposta.

Secondo la teoria delle pulsioni della motivazione di Clark Hull, le alterazioni fisiologiche dell'omeostasi producono pulsioni, ovvero stati di tensione interna che motivano un organismo a comportarsi in modo da ridurre tali tensioni. Pulsioni come fame e sete derivano da deficit di tessuti e spingono l'organismo ad agire. Hull affermò che qualsiasi comportamento dal quale deriva una riduzione di queste pulsioni sarebbe stato sostanzialmente rafforzato: ad esempio, se un animale, dopo essersi reso conto di avere fame, si impegna in un comportamento che lo porta a ridurre la fame, allora quel comportamento viene rafforzato ed è più probabile che si ripeta. Oggi i concetti di pulsione hanno

minore influenza: spesso ci comportiamo in modo da aumentare, anziché ridurre, pulsioni, come quando saltiamo pasti per stare a dieta o andiamo a vedere film horror che generano tensione.

La teoria della riduzione delle pulsioni venne sostituita dagli approcci sull'attivazione ottimale proposta da Hebb che si basava sul fatto che la natura dell'ambiente influenzasse l'attivazione del cervello, e che il cervello a sua volta influenzasse il comportamento. Se all'organismo si presenta un ambiente noioso, andrà in cerca di stimoli, mentre se gli viene presentato un ambiente troppo ricco di stimoli, andrà in cerca di pace e tranquillità.

Tra i primi approcci alla motivazione, prendiamo in considerazione quello dell'impotenza appresa. Alla base c'è il rapporto esistente fra il comportamento dell'individuo e gli esiti di quel comportamento. L'impotenza appresa nasce quando non esiste un rapporto fra comportamento e esito.

Es. se mangiamo quando abbiamoàfame, eliminiamo quella pulsione e rafforziamo quel comportamento l’impotenza appresa nasce quandonon esiste un rapporto tra comportamento ed esito. È stato effettuato un esperimento: alcuni cani venivanosottoposti ad una scarica elettrica sulla quale non avevano alcun controllo, col tempo accettavano la scaricae avevano imparato a essere impotenti, ovvero avevano appreso che il loro comportamento non avrebbeavuto alcuna influenza sull’esito. Il meccanismo è stato confermato anche negli esseri umani (in mododiverso) e i risultati ci dicono che quando nella vita le persone hanno scarso controllo sugli esiti, le loromotivazioni caleranno perché avranno la sensazione che il loro comportamento avrà ben poca influenza sugliesiti.

La motivazione ci spinge verso alcune cose e ci allontana da altre: cerchiamo di massimizzare il piacere eminimizzare il dolore. Queste tendenze riflettono l’attività di 2

1) Il sistema di attivazione comportamentale (BAS) viene stimolato ad agire da segnali di potenziale ricompensa e di gratificazione di un'esigenza. L'attività in questo sistema neurale fa sì che la persona avvii o intensifichi i movimenti verso determinati obiettivi positivi, avvertendo un'anticipazione di un piacere; produce emozioni di speranza, euforia e felicità.

2) L'evitamento delle motivazioni riflette l'attività del sistema di inibizione comportamentale (BIS), che risponde a stimoli che segnalano potenziale dolore, mancato rinforzo e punizione; produce paura e inibizione del comportamento (restare paralizzati dal terrore), comportamenti di fuga e evitamento.

Le persone con un elevato BAS preferiscono i cambiamenti e le novità, mentre le persone BIS nutrono una preferenza per tutto ciò che è familiare. I mancini presentano livelli più elevati di BIS rispetto ai destrorsi.

destrimani, le donne hanno valori più elevati di BIS rispetto agli uomini. I meccanismi cerebrali specifici alla base delle funzioni di ricerca del piacere e di minimizzazione del dolore di BAS e BIS coinvolgono sistemi di neurotrasmissione diversi e differenti aree del cervello. Il sistema BIS coinvolge diverse strutture del sistema limbico e il lobo frontale destro. I PROCESSI COGNITIVI: GLI INCENTIVI E LE ASPETTATIVE Mentre le pulsioni sono considerate fattori interni che spingono un organismo all'azione, gli INCENTIVI o RICOMPENSE rappresentano gli stimoli ambientali che attirano un organismo verso un obiettivo. Le persone, però, rispondono in modo diverso allo stesso incentivo. Secondo un approccio cognitivo, la TEORIA ASPETTATIVA-VALORE, un comportamento rivolto verso un obiettivo viene determinato congiuntamente dalla forza dell'aspettativa che ha la persona di giungere a un obiettivo tramite un particolare comportamento, ed al valore incentivante che la

persona attribuisce a quello stesso obiettivo.I cognitivisti distinguono fra MOTIVAZIONI ESTRINSECHE, ovvero eseguire un’attività per ottenere unaricompensa esterna o evitare una punizione, e MOTIVAZIONI INTRINSECHE ovvero seguire un’attività per ilpiacere di farla. Es. uno studente che studia duramente per ottenere un buon voto (anziché per imparare)dimostra motivazioni estrinseche.I PUNTI DI VISTA PSICODINAMICI UMANISTICILe prospettive psicodinamica e umanistica considerano le motivazioni all’interno di un contesto più ampio disviluppo personale. Freud propose che l’energia derivante da motivazioni inconsce (istinti sessuali eaggressivi) fosse spesso mascherata e si esprimesse attraverso comportamenti socialmente accettabili. Iteorici moderni continuano a sottolineare che, nelle nostre azioni e nelle nostre sensazioni, siamo guidati siada processi mentali conosci che da motivazioni inconsce. Le ricerche degli psicologi cognitivi

Indicano che non sempre le persone sono consapevoli dei fattori che le motivano a comportarsi in un certo modo.

LA GERARCHIA DEI BISOGNI DI MASLOW

Maslow (teorico umanista) propose un ampio modello motivazionale. A suo parere molte prospettive psicologiche ignoravano il desiderio di crescita personale. Propose il concetto di GERARCHIA DEI BISOGNI, una progressione che contiene i bisogni fisiologici alla base, mentre ai vertici ci sono i bisogni di crescita sociale. Una volta soddisfatti nostri bisogni fisiologici in quanto essenziali, passiamo a quelli di livello superiore. Per Maslow, l'AUTOREALIZZAZIONE, che rappresenta la necessità di soddisfare il nostro potenziale, ci motiva a perfezionarsi sul piano mentale, artistico, emotivo e sociale, ci spinge a praticare l'attività per la soddisfazione che ne traiamo e non per ottenere stima. Per Maslow, quasi tutti si concentrano sulla soddisfazione dei bisogni più bassi della gerarchia al punto da dedicare troppo poco tempo.

A diventare tutto quello che potrebbero essere.

LA TEORIA DELL'AUTODETERMINAZIONE

Deci e Ryan proposero la TEORIA DELL'AUTODETERMINAZIONE che si concentra su 3 bisogni psicologici fondamentali: competenza, autonomia e relazioni. Il massimo dell'appagamento nella vita si ha potendo soddisfare questi bisogni fondamentali. La motivazione della COMPETENZA riflette la necessità dell'uomo di padroneggiare nuove sfide e di perfezionare le proprie capacità. Il bisogno di AUTONOMIA rappresenta il tentativo di ottenere maggiore libertà, e di regolamentarsi da soli senza bisogno di ricompense esterne. Il bisogno delle RELAZIONI si riferisce al desiderio del sé di creare legami significativi con gli altri. Il bisogno di relazioni e quello di autonomia sono complementari: quando si hanno relazioni autentiche, spesso le persone si sentono più libere di essere sé stesse.

CIRCUITI E SISTEMI NEURALI LEGATI ALLA MOTIVAZIONE

Quando parliamo di...

lle motivazioni sono: 1. Autonomia: la possibilità di prendere decisioni e avere controllo sulle proprie azioni. 2. Competenza: la sensazione di essere abili e capaci di affrontare le sfide. 3. Relazioni sociali: il desiderio di connettersi con gli altri e di sentirsi accettati. 4. Realizzazione personale: il bisogno di raggiungere obiettivi personali e di sentirsi soddisfatti. 5. Sicurezza: il desiderio di sentirsi al sicuro e protetti. 6. Novità e sfida: la curiosità e l'interesse per nuove esperienze e stimoli. 7. Equità: il desiderio di essere trattati in modo giusto e equo. Queste motivazioni possono influenzare il comportamento delle persone e possono essere utilizzate per creare un ambiente motivante e stimolante.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
123 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher octi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Di Domenico Alberto.