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Riassunto esame Psicologia generale , Prof. Canestrari Carla, libro consigliato Manuela di psicologia generale (Feldman, Amoretti)/ la scienza della felicità (boniwell)/ la clowterapia (dionigi, Gremigni) , Feldman, Amoretti, Boniwell, Dionigi, Gremigni  Pag. 1 Riassunto esame Psicologia generale , Prof. Canestrari Carla, libro consigliato Manuela di psicologia generale (Feldman, Amoretti)/ la scienza della felicità (boniwell)/ la clowterapia (dionigi, Gremigni) , Feldman, Amoretti, Boniwell, Dionigi, Gremigni  Pag. 2
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Estratto del documento

Sono olistici = olos = tutto

Da non confondere la visione della percezione in una totalità nella visione della realtà in una totalità, non dicono che bisogna vedere la realtà come una totalità, loro parlano di percezione. I gestaltisti inoltre non ci dicono cosa dobbiamo fare, non sono prescrittivi.

I due livelli di realtà secondo Wertheimer:

  • realtà fisica = nell'ambiente è misurabile, noi possiamo accedervi tramite i mezzi di misurazione (intensità, lunghezza, larghezza, velocità, intensità..) tramite questo stimolo fisico si può o procedere verso una percezione
  • realtà fenomenica = quella con cui noi entriamo in contatto ogni qualvolta i nostri organi di senso sono stimolati. È composta da ciò che noi vediamo, sentiamo, odoriamo, proviamo, e tocchiamo. Sono percezioni con una base stimolante, è il mondo con il quale entro in contatto senza strumenti di mezzo
rendono conto che non tutto ciò che è presente a livello di stimolazione poi produce una stimolazione (non tutto il mondo fisico lo percepisco come mondo fenomenico). Non sono due realtà sovrapponibili e identiche, non colgo tutto e non vedo sempre le cose per come sono. Mettono in luce un nuovo aspetto, ovvero che siamo in grado di percepire delle cose che nel mondo fisico non hanno una stimolazione.
  • Es, il triangolo di Kanizsa abbiamo un'immagine con 3 cerchi e 2 triangoli, nella realtà fisica c'è questo. Nella nostra realtà fenomenica cosa c'è? Se vado a verificare l'intensità di colore tra il triangolo e il foglio di fondo non ci sono differenze, eppure percepisco che il triangolo sopra sia più chiaro dello sfondo, vedo qualcosa che nella realtà fisica NON C'è. Lo stesso procedimento lo vediamo con i cerchi, li crediamo interi ma coperti dal presunto triangolo centrale, ma in
realtà sono solo figure non chiuse (non cerchi).• Un altro esempio è quello dell’intensità e luminosità dei colori, non percepisco ad esempio gli infrarossi, i radar… i colori sono qualcosa che vediamo direttamente, ma è più una percezione personale, le onde elettromagnetiche danno poiorigine al colore (nella realtà fisica no esistono, è la nostra percezione a crearli) i colori esistono solo nella nostra testa e sono uguali per tutti perché abbiamo tutti lo stesso sistema percettivo. Diversi sono invece per le specie animali che hanno diversi sistemi percettivi questa viene definita come una discrepanza tra realtà fisica e fenomeni il concetto di figura e sfondo gli studiosi si rendono conto che la nostra percezione organizza ciò che gli arriva in 2 parti, la figura principale e lo sfondo, è una distinzione che avviene in modo immediato. La figura è il soggetto cu cui ciconfinare con lo sfondo. Quindi, in base ai margini, possiamo dedurre quale parte è la figura e quale è lo sfondo. Ma questa distinzione non è sempre chiara e può essere soggettiva. Per evidenziare il testo, puoi utilizzare i seguenti tag HTML: - Per evidenziare il concetto di concentrazione, puoi utilizzare il tag ``: `concentriamo ed è la prima cosa che vediamo`. - Per evidenziare il concetto di sfondo, puoi utilizzare il tag ``: `losfondo invece spesso non viene neanche nominato`. - Per evidenziare il concetto di figura, puoi utilizzare il tag ``: `anche se in realtà è fondamentale per percepire la figura`. - Per evidenziare il concetto di realista ingenuo, puoi utilizzare il tag ``: `il realista ingenuo dice di vedere la figura perché c'è`. - Per evidenziare il concetto di realista critico, puoi utilizzare il tag ``: `il realista critico ha invece capito che non è sempre lineare il rapporto che c'è tra le due realtà`. - Per evidenziare il concetto di immagine ambigua, puoi utilizzare il tag ``: `È un' immagine ambigua, ciò che vediamo non è sempre scontato`. - Per evidenziare il concetto di percezione, puoi utilizzare il tag ``: `la percezione elabora la realtà fisica che però non sempre è così`. - Per evidenziare il concetto di margini, puoi utilizzare il tag ``: `Rubin dice che il tutto è dato dai margini, i margini di una figura vanno a confinare con lo sfondo`.definire l'altra figura e solo cosi posso fare la distinzione delle due immagini. Sono comunque immagini ambigue che non hanno nulla di scientifico e reale, sono interpretazioni.
  • La giovane e l'anziana è un'altra immagine ingannevole, ciò che vediamo per primo dipende dalla nostra elaborazione degli stimoli. A seconda della totalità che vedo vado poi a dare il senso alla piccola parte che mi rendono in grado di vedere l'altro lato della figura. In questo caso sono le piccole parti a formare diversi elementi che uniti formano una determinata immagine.

Leggi di segmentazione del campo visivo (Wertheimer) 1923

Quando distinguiamo subito figura e sfondo usiamo delle regole percettive che abbiamo in noi, sono tutte regole innate tranne 1:

  • Vicinanza
  • Somiglianza
  • Continuità di direzione
  • Chiusura
  • Buona forma
  • Destino comune
  • Fattore empirico l'unico non innato

Tutte queste leggi ci servono per rielaborare gli stimoli.

che ci arrivano dall'esterno1. Più gli elementi sono vicini e più elaboro il concetto di vicinanza, vedo i 3 puntini vicini in modo obliquo e non orizzontale perché c'è più vicinanza tra i puntini. Un altro esempio della legge di vicinanza è la scrittura, capisco il senso della frase per la vicinanza delle parole, se fossero tutte lettere unite, non riuscirei a capire la parola. 2. Qui vince la legge della somiglianza, ovvero vedo linee di cerchi e linee di puntini anche se la vicinanza è la stessa. 3. Continuità di direzione: cosa vedo? Un'onda e una linea retta, non ho una figura che continua, distinguo le due figure. 4. Fattore di chiusura sull'esperienza passata. Questa immagine potrebbe essere interpretata come due K rovesciate e unite, o come 1 rombo e due linee rette o ancora come un quadrato storto. Nel primo caso ho l'esperienza passata (la conoscenza dell'alfabeto) e perdo la conoscenza della
  1. figura piana, negli altri due casi ho invece il fattore chiusura e la conoscenza delle figure.
  2. Buona forma, in questo caso possiamo notare due esagoni sovrapposti, e perché invece non vedo 3 figure piane? Siamo portati a vedere la figura più stabile possibile, tendiamo ad organizzare tutto in modo coerente.
  3. Destino comune, ho il movimento simile degli oggetti.
  4. Esperienza passata, ho parole non visibili interamente, ma grazie alla mia conoscenza delle lettere sono in grado di ricostruire la parola.

L'apprendimento è un cambiamento relativamente permanente del comportamento, determinato dall'esperienza. Permanente perché la memoria deve ricordare ciò che ho imparato, e derivante dall'esperienza perché dobbiamo rimuovere ciò che è stato appreso in situazioni non esperienziali.

Esempio di situazione non esperienziale: la maturazione dell'individuo non deriva dall'esperienza, ma dallo sviluppo muscolare.

che si basava sul condizionamento classico e operante. Questo approccio metteva in luce come gli individui apprendessero attraverso il rinforzo e la punizione, sia nel contesto animale che umano. Cognitivo-sociale (cognitivisti) 1930 Gli studiosi di questo approccio si concentravano sull'apprendimento latente e sull'apprendimento per imitazione. L'apprendimento latente si riferisce alla capacità di apprendere senza la necessità di un rinforzo immediato, mentre l'apprendimento per imitazione si basa sulla capacità di osservare e imitare il comportamento di altri individui. Oggi gli studi sull'apprendimento sono molto più vasti e includono anche l'uso di strumenti per facilitare il processo di apprendimento.cui viene presentato il cibo, inizia a salivare. Questo è un riflesso condizionato, perché la salivazione è una risposta naturale del corpo a un determinato stimolo (il cibo).• Pavlov inizia a suonare una campana ogni volta che presenta il cibo al cane. Dopo un po' di tempo, il cane associa il suono della campana al cibo e inizia a salivare anche solo sentendo il suono della campana. Questo è un riflesso condizionato, perché il cane ha imparato a associare il suono della campana al cibo e a rispondere con la salivazione.• Successivamente, Pavlov suona la campana senza presentare il cibo al cane. Nonostante ciò, il cane continua a salivare in risposta al suono della campana. Questo è un riflesso condizionato estinto, perché il cane ha imparato a rispondere al suono della campana con la salivazione, anche se il cibo non è più presente.

cui vede la ciotola con il cibo e ne sente l'odore inizia il suo processo di disalivazione. (situazione normale)

Il cane ha fame, sente un campanellino, non attiva alcun processo di salivazione. Pavlov assocerà per più volte il campanello alla ciotola con il cibo, fino a che il cane non inizierà il suo processo di salivazione al solo suono del campanello (situazione modificata).

Il cane è stato abituato al fatto che dopo il campanello arrivasse la ciotola con il cibo, tanto da andare a modificare il processo di salivazione.

Lo stimolo del campanello è neutro ai fini della salivazione, se vado a togliere lo stimolo incondizionato (la ciotola del cibo) in cane produrrà comune saliva. È stato manipolato e il campanello non è più uno stimolo neutro, ma unostimolo condizionato.

La risposta è incondizionata alla sola vista del cibo e condizionata al suono del campanello.

Sono esperimenti semplici e basilari, attuabili anche

a situazioni più complesse, nasce così la teoria stimolo-risposta. Sarà poi semplice togliere al cane queste stimolo nel momento in cui il cibo riverrà presentato senza il suono dellacampanella. Ciò può essere attuato anche all'uomo, anche esso è infatti soggetto al condizionamento, in questo caso però è un condizionamento avversativo ovvero non è una situazione piacevole, il soggetto impara ad agire di fronte ad una minaccia.

Il piccolo Albert (Watson e Rayner 1920) è un esperimento fatto su questo bambino di soli 9 mesi. Solitamente un bambino di quest'età ha paura solo di ciò che realmente può fargli del male (stimolo incondizionato), con il resto non conoscendone il significato, ci gioca. Viene però sottoposto a degli stimoli condizionati con lo scopo di fargli paura. Albert viene messo a giocare con un topolino bianco e lui non ha paura, questo topolino però viene

enta un'associazione negativa e inizia a provare paura. Questo fenomeno è noto come condizionamento classico e fu scoperto dal famoso psicologo Ivan Pavlov. Il condizionamento classico si basa sull'idea che un certo stimolo neutro (nel nostro caso il topolino) può diventare un segnale di pericolo quando viene associato a un evento avverso (il forte rumore). Questo avviene perché il cervello del bambino impara a collegare il topolino al rumore spaventoso e a reagire con paura ogni volta che vede il topolino. Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi utilizzare il tag

per i paragrafi e il tag per evidenziare le parole in grassetto. Ecco un esempio di come potresti formattare il testo:

Poi, associato a un forte rumore improvviso che va spaventare il bambino, in questo caso il topolino che era uno stimolo incondizionato, nel momento in cui viene associato al forte rumore diventa un'associazione negativa e inizia a provare paura. Questo fenomeno è noto come condizionamento classico e fu scoperto dal famoso psicologo Ivan Pavlov.

Il condizionamento classico si basa sull'idea che un certo stimolo neutro (nel nostro caso il topolino) può diventare un segnale di pericolo quando viene associato a un evento avverso (il forte rumore). Questo avviene perché il cervello del bambino impara a collegare il topolino al rumore spaventoso e a reagire con paura ogni volta che vede il topolino.

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Publisher
A.A. 2021-2022
38 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rnoemi17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Canestrari Carla.