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Sono olistici = olos = tutto
Da non confondere la visione della percezione in una totalità nella visione della realtà in una totalità, non dicono che bisogna vedere la realtà come una totalità, loro parlano di percezione. I gestaltisti inoltre non ci dicono cosa dobbiamo fare, non sono prescrittivi.
I due livelli di realtà secondo Wertheimer:
- realtà fisica = nell'ambiente è misurabile, noi possiamo accedervi tramite i mezzi di misurazione (intensità, lunghezza, larghezza, velocità, intensità..) tramite questo stimolo fisico si può o procedere verso una percezione
- realtà fenomenica = quella con cui noi entriamo in contatto ogni qualvolta i nostri organi di senso sono stimolati. È composta da ciò che noi vediamo, sentiamo, odoriamo, proviamo, e tocchiamo. Sono percezioni con una base stimolante, è il mondo con il quale entro in contatto senza strumenti di mezzo
- Es, il triangolo di Kanizsa abbiamo un'immagine con 3 cerchi e 2 triangoli, nella realtà fisica c'è questo. Nella nostra realtà fenomenica cosa c'è? Se vado a verificare l'intensità di colore tra il triangolo e il foglio di fondo non ci sono differenze, eppure percepisco che il triangolo sopra sia più chiaro dello sfondo, vedo qualcosa che nella realtà fisica NON C'è. Lo stesso procedimento lo vediamo con i cerchi, li crediamo interi ma coperti dal presunto triangolo centrale, ma in
- La giovane e l'anziana è un'altra immagine ingannevole, ciò che vediamo per primo dipende dalla nostra elaborazione degli stimoli. A seconda della totalità che vedo vado poi a dare il senso alla piccola parte che mi rendono in grado di vedere l'altro lato della figura. In questo caso sono le piccole parti a formare diversi elementi che uniti formano una determinata immagine.
Leggi di segmentazione del campo visivo (Wertheimer) 1923
Quando distinguiamo subito figura e sfondo usiamo delle regole percettive che abbiamo in noi, sono tutte regole innate tranne 1:
- Vicinanza
- Somiglianza
- Continuità di direzione
- Chiusura
- Buona forma
- Destino comune
- Fattore empirico l'unico non innato
Tutte queste leggi ci servono per rielaborare gli stimoli.
che ci arrivano dall'esterno1. Più gli elementi sono vicini e più elaboro il concetto di vicinanza, vedo i 3 puntini vicini in modo obliquo e non orizzontale perché c'è più vicinanza tra i puntini. Un altro esempio della legge di vicinanza è la scrittura, capisco il senso della frase per la vicinanza delle parole, se fossero tutte lettere unite, non riuscirei a capire la parola. 2. Qui vince la legge della somiglianza, ovvero vedo linee di cerchi e linee di puntini anche se la vicinanza è la stessa. 3. Continuità di direzione: cosa vedo? Un'onda e una linea retta, non ho una figura che continua, distinguo le due figure. 4. Fattore di chiusura sull'esperienza passata. Questa immagine potrebbe essere interpretata come due K rovesciate e unite, o come 1 rombo e due linee rette o ancora come un quadrato storto. Nel primo caso ho l'esperienza passata (la conoscenza dell'alfabeto) e perdo la conoscenza della- figura piana, negli altri due casi ho invece il fattore chiusura e la conoscenza delle figure.
- Buona forma, in questo caso possiamo notare due esagoni sovrapposti, e perché invece non vedo 3 figure piane? Siamo portati a vedere la figura più stabile possibile, tendiamo ad organizzare tutto in modo coerente.
- Destino comune, ho il movimento simile degli oggetti.
- Esperienza passata, ho parole non visibili interamente, ma grazie alla mia conoscenza delle lettere sono in grado di ricostruire la parola.
L'apprendimento è un cambiamento relativamente permanente del comportamento, determinato dall'esperienza. Permanente perché la memoria deve ricordare ciò che ho imparato, e derivante dall'esperienza perché dobbiamo rimuovere ciò che è stato appreso in situazioni non esperienziali.
Esempio di situazione non esperienziale: la maturazione dell'individuo non deriva dall'esperienza, ma dallo sviluppo muscolare.
cui vede la ciotola con il cibo e ne sente l'odore inizia il suo processo di disalivazione. (situazione normale)
Il cane ha fame, sente un campanellino, non attiva alcun processo di salivazione. Pavlov assocerà per più volte il campanello alla ciotola con il cibo, fino a che il cane non inizierà il suo processo di salivazione al solo suono del campanello (situazione modificata).
Il cane è stato abituato al fatto che dopo il campanello arrivasse la ciotola con il cibo, tanto da andare a modificare il processo di salivazione.
Lo stimolo del campanello è neutro ai fini della salivazione, se vado a togliere lo stimolo incondizionato (la ciotola del cibo) in cane produrrà comune saliva. È stato manipolato e il campanello non è più uno stimolo neutro, ma unostimolo condizionato.
La risposta è incondizionata alla sola vista del cibo e condizionata al suono del campanello.
Sono esperimenti semplici e basilari, attuabili anche
Il piccolo Albert (Watson e Rayner 1920) è un esperimento fatto su questo bambino di soli 9 mesi. Solitamente un bambino di quest'età ha paura solo di ciò che realmente può fargli del male (stimolo incondizionato), con il resto non conoscendone il significato, ci gioca. Viene però sottoposto a degli stimoli condizionati con lo scopo di fargli paura. Albert viene messo a giocare con un topolino bianco e lui non ha paura, questo topolino però viene
enta un'associazione negativa e inizia a provare paura. Questo fenomeno è noto come condizionamento classico e fu scoperto dal famoso psicologo Ivan Pavlov. Il condizionamento classico si basa sull'idea che un certo stimolo neutro (nel nostro caso il topolino) può diventare un segnale di pericolo quando viene associato a un evento avverso (il forte rumore). Questo avviene perché il cervello del bambino impara a collegare il topolino al rumore spaventoso e a reagire con paura ogni volta che vede il topolino. Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi utilizzare il tag per i paragrafi e il tag per evidenziare le parole in grassetto. Ecco un esempio di come potresti formattare il testo:
Poi, associato a un forte rumore improvviso che va spaventare il bambino, in questo caso il topolino che era uno stimolo incondizionato, nel momento in cui viene associato al forte rumore diventa un'associazione negativa e inizia a provare paura. Questo fenomeno è noto come condizionamento classico e fu scoperto dal famoso psicologo Ivan Pavlov. Il condizionamento classico si basa sull'idea che un certo stimolo neutro (nel nostro caso il topolino) può diventare un segnale di pericolo quando viene associato a un evento avverso (il forte rumore). Questo avviene perché il cervello del bambino impara a collegare il topolino al rumore spaventoso e a reagire con paura ogni volta che vede il topolino.