Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, Prof. Tomasello Letteria, libro consigliato Gli adolescenti , Augusto Palmonari Pag. 1 Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, Prof. Tomasello Letteria, libro consigliato Gli adolescenti , Augusto Palmonari Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, Prof. Tomasello Letteria, libro consigliato Gli adolescenti , Augusto Palmonari Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dello sviluppo, Prof. Tomasello Letteria, libro consigliato Gli adolescenti , Augusto Palmonari Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La preparazione alla vita sociale che in un primo tempo era compito esclusivo della

famiglia, poi della famiglia insieme alla scuola di base ed alle organizzazioni dei

lavoratori, oppure, per le classi superiori, dei grandi centri di formazione

imprenditoriale e manageriale, oggi è in gran parte responsabilità della scuola.

Acquisire la formazione data dalla scolarità obbligatoria rende disponibili competenze

appena sufficienti per mettere in atto i propri diritti civili e per svolgere un lavoro

subordinato, senza avere possibilità reali di migliorare la propria posizione sociale.

Un cittadino capace di impiegare al meglio le proprie abilità operative e di usufruire

pienamente dei propri diritti civili è nella maggioranza dei casi una persona che ha

ricevuto una formazione ulteriore Dopo la scuola dell'obbligo.

L’ età adolescenziale corrisponde a una parte della scolarità obbligatoria e all'intera

fase di formazione post-obbligo, è stata infatti la diffusione della formazione scolastica

post-obbligo a far sì che l'adolescenza sia stata riconosciuta come una specifica fase

dell'esistenza umana.

Ma ci sono ragazzi che non vogliono usufruire della formazione scolastica, mentre altri

si dimostrano consapevoli dell'importanza di concludere positivamente il proprio

percorso formativo, sia ai fini dell'inserimento lavorativo, sia in vista della propria

emancipazione personale.

Inoltre, la scuola viene considerata da moltissimi adolescenti come una delle

esperienze più difficili da affrontare soprattutto da parte delle studentesse che si

impegnano molto di più rispetto ai maschi.

Le ricerche dimostrano che l'insuccesso scolastico riguarda in modo prevalente gli

adolescenti maschi, infatti essi discutono molto poco e in modo superficiale i problemi

loro posti dalla scuola e spesso interrompono gli studi.

Oltre a questo, molti autori mettono in evidenza che sta crescendo il numero di

studenti che sviluppano sin dalla scuola dell'obbligo un atteggiamento negativo nei

confronti dell'esperienza scolastica.

Fra i compiti di sviluppo che gli adolescenti devono affrontare, quelli concernenti la

scuola appaiono collegati in modo stretto con esperienze personali di riuscita o di

insuccesso, fattori che incidono fortemente sull’ autostima e sullo stesso concetto di

sé.

Secondo una mentalità adulta piuttosto diffusa, andare bene a scuola corrisponda a

essere intelligente e una persona di valore, mentre andare male a scuola corrisponde

a essere di scarsa intelligenza.

Molte situazioni di difficoltà scolastica provocano ansia, tensione e paura e spesso si

ricorre a degli psicofarmaci e molti ragazzi spostano gli obiettivi extrascolastici su altri

interessi più significativi riuscendo a conservare un'elevata autostima.

La situazione più grave è quella di chi è bloccato dalla paura delle difficoltà

scolastiche e non trova alternative su cui impiegare le proprie energie diventando

spesso apatico e depresso.

disagio scolastico,

Si può parlare quindi di cioè un malessere connesso con la scuola.

Il disagio scolastico è una sindrome di malessere psicologico causato da un'esperienza

scolastica insoddisfacente da vari punti di vista come scarso rendimento scolastico,

insofferenza derivante dall'incapacità di adattarsi al regolamento scolastico, una

percezione negativa di sé che deriva sia dal confronto con gli insegnanti da vari punti

di vista e sia dal confronto con i propri compagni di scuola sul piano delle prestazioni

scolastiche, delle abilità sociali, dell'aspetto fisico, ecc.

Nella nostra società il rapporto con gli insegnanti è uno dei pochi che gli adolescenti

hanno con adulti significativi diversi dai loro genitori, infatti, al di là della loro funzione

professionale, l'importanza che gli insegnanti possono avere per la rielaborazione del

sé degli adolescenti deriva dal fatto che sono figure di adulti non legate ai soggetti in

crescita da un prevalente legame affettivo (come i genitori).

Il giudizio che gli adolescenti danno sugli insegnanti concerne in genere l'area della

preparazione professionale, quella relazionale e quella della personalità.

La preparazione professionale e quella relazionale sono gli aspetti maggiormente

evocati dagli adolescenti, sia per delineare l'insegnante ideale, sia per stigmatizzare

gli insegnanti considerati non all'altezza del loro compito.

In effetti, il compito degli insegnanti è quello di trasmettere informazioni significative

che accrescono il bagaglio conoscitivo e tecnico di ogni studente e quello di stabilire

con gli allievi una relazione che stimoli l'impegno e la collaborazione reciproca.

L’ insegnante deve tenere e far funzionare la classe, non concentrandosi solamente su

un singolo alunno ma su tutta la classe perché sennò rischia di perdere il controllo del

gruppo.

È stato dimostrato che un cattivo funzionamento della scuola danneggia chi la

frequenta non soltanto a livello individuale (perdita della stima di sé in chi non riesce,

risposte di tipo oppositivo o nei casi più gravi disimpegno e apatia), ma anche a livello

degli atteggiamenti e comportamenti nei confronti delle istituzioni sociali.

Il rapporto studenti-docenti è tanto più agevole e produttivo quanto più al docente

sono riconosciute doti personali oltre che competenze professionali e relazionali che lo

rendono autorevole agli occhi degli studenti; tuttavia, anche quando tale rapporto

fondato sulla fiducia personale è carente il potere connesso con il ruolo istituzionale

non può essere ignorato.

È la scuola il luogo in cui generalmente i ragazzi mettono in atto le prime trasgressioni

verso le regole istituzionali (non fare i compiti e fumare nei bagni) e ne subiscono le

sanzioni (note sul registro, brutti voti, sospensione dalla scuola).

In questo senso l'ambiente scolastico rappresenta un territorio privilegiato per

realizzare il processo socio cognitivo che sta alla base della comprensione delle regole

sociali da parte degli individui e la progressiva definizione del loro modo di orientarsi

verso il sistema istituzionale.

In età adolescenziale le competenze cognitive acquisite sono utilizzate anche per

esprimere un giudizio sulla legittimità dell'autorità scolastica.

I rapporti si instaurano entro l'istituzione scolastica e hanno un ruolo molto importante

nel gettare le basi delle posizioni che gli individui terranno poi nei confronti delle

autorità formali e delle loro molteplici articolazioni.

Nei Paesi economicamente e culturalmente più avanzati, andare a scuola è

generalmente obbligatorio fino ai 18 anni.

In Italia è noto che in quasi tutte le regioni del paese gli adolescenti proseguono gli

studi fino ai 18 anni, anche se in nessuna regione avviene che il 100% della

popolazione in età adolescenziale riesca a frequentare la scuola fino a ottenere il

diploma tecnico o di liceo.

Accade che un certo numero di adolescenti iniziano a lavorare al termine della scuola

obbligatoria o altri abbandonano le superiori dopo alcuni anni di insuccessi oppure

altri la abbandonano senza nessun motivo.

Nell’ opinione oggi più diffusa si dà per scontato che la scolarizzazione sino ai 18 anni

sia un bene e perciò l'abbandono della scuola è un male.

Di fatto, gli adolescenti che non continuano con la propria formazione scolastica fino

ai 18 anni vivono o hanno vissuto problemi non irrilevanti con la scuola e nella

maggior parte dei casi si tratta di un disagio nato nel rapporto con la scuola stessa

oppure difficoltà in famiglia.

La non riuscita scolastica, qualunque sia la causa, fa sì che la scuola non costituisca il

centro dell'attenzione di questi soggetti, la cui autostima si focalizza perciò su altri

aspetti della vita.

A volte la ricerca compensativa di autostima porta all'assunzione di comportamenti di

sfida nei confronti delle regole sociali, al bullismo verso i più giovani, alla devianza o

alla totale perdita della fiducia in sé.

È dunque raro che è un abbandono prima della conclusione del ciclo scolastico o nei

primi anni delle superiori avvenga senza che il soggetto abbia vissuto conflitti rilevanti

con la logica che informa il sistema scolastico.

Stare in gruppo

I rapporti con i coetanei, le alterne vicende dell’amicizia e la partecipazione alle

compagnie sono al centro dell’adolescenza e costituiscono un elemento forte di

costituzione della competenza sociale e della riorganizzazione del sé di ogni

adolescente.

Questo tipo di interazione comincia a essere significativo già nel corso dell’infanzia,

grazie a una organizzazione sociale che prevede l’aggregazione di individui della

stessa età nella scuola e in varie occasioni extrafamiliari di incontro e di scambio.

Gli adolescenti attribuiscono un’importanza crescente agli aspetti psicologici

dell’amicizia, in particolare all’intimità, all’autenticità, all’accettazione reciproca e al

fatto di avere gusti e aspirazioni simili.

In piena adolescenza, rispetto alla fanciullezza e alla preadolescenza, in genere

diminuisce il numero dei veri amici e delle vere amiche orientandosi su pochi

coetanei.

In genere, all’inizio dell’adolescenza c’è un’enorme differenza dei rapporti fra amici e

fra amiche.

I ragazzi considerano importante fare attività insieme ai loro amici, mentre le ragazze

parlano molto tra di loro anche di argomenti intimi e si può quindi affermare che c’è

un’intimità psicologica maggiore fra le amiche che fra gli amici adolescenti.

Per molto tempo queste differenze sono state considerate naturali e immodificabili,

ma in realtà si è compreso che su esse incidono fattori di ordine sociale e culturale.

Nella prima adolescenza l’amicizia comporta spesso un reciproco conformismo, ma lo

sviluppo progressivo della capacità di ragionare in termini astratti permette ai ragazzi

di superare il conformismo e di consolidare il rapporto su basi più solide.

L’amicizia nei confronti di coetanei dello stesso sesso è un aspetto della vicenda

umana che si approfondisce in età adolescenziale e tende a prolungarsi nel corso della

vita.

Un gruppo di coetanei è un nucleo di adolescenti che intrattiene una relazione intensa

e continuativa fondata sulla condivisione di un insieme di esperienze, di interessi e di

valori considerati importanti per il singolo e per il gruppo.

Un’importante distinzione è quella fra gruppi informali o spontanei e gruppi formali.

Il termine gruppi informali riguarda le aggregazioni di adolescenti che si forma

Dettagli
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sofia17102003. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Tomasello Letteria.