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JEAN PIAGET - COSTRUTTIVISMO

Lo sviluppo cognitivo nasce da un'interazione continua tra individuo dotato di competenze e ambiente, attraverso processo di continue auto-regolazioni. L'ambiente modifica i nostri schemi, rendendoli più complessi in base agli stimoli che riceviamo.

IPOTESI ACCREDITATA: INNATI + AMBIENTE

STRUTTURALISMO COSTRUTTIVISTICO: il bambino quando nasce è un bambino scienziato, ha delle competenze con cui può costruire delle conoscenze. Per l'adattamento al mondo esterno noi rispondiamo agli stimoli esterni.

COSA RIFIUTA? Rifiuta la concezione deterministica, che vede lo sviluppo cognitivo come programmatogeneticamente. Lo considera invece come esito di diversi fattori.

FATTORI CHE INFLUENZANO LO SVILUPPO COGNITIVO:

  1. MATURAZIONE BIOLOGICA: lo sviluppo cognitivo è influenzato dalla componente genetica
  2. ATTIVITÀ: capacità di agire nell'ambiente (capacità di muoversi, manipolare...)

1. ADATTAMENTO, il bambino si adatta all'ambiente attraverso due processi:

  • ASSIMILAZIONE, il bambino interpreta le nuove esperienze in base ai suoi schemi mentali esistenti.
  • ACCOMODAMENTO, il bambino modifica i suoi schemi mentali per adattarsi alle nuove esperienze.

2. ORGANIZZAZIONE, il bambino organizza le sue esperienze in schemi mentali sempre più complessi.

3. ESPERIENZE SOCIALI, comunicare con le persone permette la trasmissione sociale, ovvero il processo di apprendimento dagli altri.

4. EQUILIBRAZIONE, il nostro sviluppo cognitivo è influenzato dalla ricerca di un equilibrio mentale tra i nostri schemi e le richieste che ci fa l'ambiente.

Se l'ambiente ci fa una richiesta e io so rispondere:

  • EQUILIBRIO, perché soddisfo la richiesta dell'ambiente.

Se invece l'ambiente ci fa una richiesta e io non so rispondere:

  • DISEQUILIBRIO, ci si adatta all'ambiente, necessità di cambiamento.

Non solo i 4 fattori ma anche DUE FUNZIONI INVARIANTI (perché li abbiamo tutti anche le altre specie e ci sono sempre), DUE CARATTERISTICHE DELLO SVILUPPO:

  1. ORGANIZZAZIONE, l'organismo tende a darsi una organizzazione. A tutte l'età c'è una organizzazione, ma le forme di questa organizzazione cambiano.
  2. SCHEMI DI AZIONE, strutture che organizzano le azioni del bambino.

elementari (riflessi)

risposte fisiche a uno stimolo (non c'è il pensiero)

SCHEMI MENTALI, non è l'azione, ma il programma

motorio mentale

STRUTTURE MENTALI, ultima fase dell'organizzazione

mentale formano una struttura più complessa --->schemi mentali che si uniscono insieme

2. ADATTAMENTO, lo sviluppo avviene sempre con la ricerca dell'equilibrio tra soggetto e ambiente, questa ricerca viene fatta attraverso due processi:

ASSIMILAZIONE, processo attraverso il quale io riesco a affrontare le richieste del mondo esterno attraverso degli schemi che sono in possesso

ACCOMODAMENTO, lo schema di cui io sono in possesso non funziona per le richieste nuove, devo modificare il mio schema d'azione

STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO O DEL PENSIERO

Stadi di sviluppo che noi viviamo per avere lo sviluppo cognitivo. Ogni stadio di sviluppo è caratterizzato da proprie interpretazioni della realtà.

1. STADIO SENSOMOTORIO (AZIONI E SENSI)

1-2 ANNI, stadio legato al reale Si divide in 6 sotto stadi: FASE 1: esercizi riflessi (primo mese di vita) -> tutto parte dai riflessi, sono presenti alla nascita e si perfezionano con l'esercizio FASE 2: Reazioni circolari primarie (1-4 mesi) -> azioni che il bambino fa per caso che lo divertono, le continua a fare. Creano le prime abitudini del bambino. Sono concentrate sul corpo del bambino e sono casuali. FASE 3: Reazioni circolari secondarie (4-8 mesi) -> l'azione casuale piacevole non è più centrata sul corpo del bambino ma nell'ambiente esterno e viene ripetuta FASE 4: Mezzi-fini (8-12 mesi) -> comportamento intenzionale FASE 5: Reazioni circolari terziarie (12-18 mesi) -> il bambino non si limita a ripetere l'azione perché gli è piaciuta ma aggiunge delle variazioni. Sperimento e metto la creatività per azioni che ho trovato casualmente. FASE 6: Rappresentazione (18-24 mesi) -> il bambino riesce a

staccarsi dalla realtà concreta e inizia a pensare a un azione e alle sue conseguenze. Il bambino sa che una cosa esiste anche se non ce l'ha davanti.

2. STADIO PREOPERATORIO, capacità di slegarsi dal concreto. Capacità in cui il bambino si stacca dal concreto ma riesce a ricordare una realtà. Capacità di evocare una realtà non percepita in quel momento.

Grazie alla rappresentazione:

  • Imitazione differita ----> il bambino è in grado di rifare le esperienze che ha visto fare anche a distanza di tempo
  • Gioco simbolico ----> riescono a utilizzare oggetti per simboli di qualcos'altro
  • Linguaggio -----> noi riusciamo a staccarci dalla realtà concreata perché noi attraverso il linguaggio riusciamo a descrivere eventi passati e futuri
  • Egocentrismo intellettuale ----> il bambino non comprende che gli altri possono vedere la realtà in modo diverso da lui. Il bambino percepisce le cose solo da suo

punto di vista, non percepisce le differenze tra il suo punto di vista e quello degli altri.

Animismo ----> attribuisce vita a oggetti inanimati

Artificialismo ----> tutto quello presente è stato creato da noi (non esiste niente di naturale)

Pensiero magico ----> credenza che tutto si possa modificare con uno sguardo, un gesto, una parola e un pensiero

3. STADIO OPERATORIO CONCRETO

Reversibilità delle azioni ----> si può tornare alla situazione iniziale modificata dall'azione

L'invarianza ----> una quantità fisica anche in presenza di trasformazioni rilevanti non cambia

4. STADIO OPERATORIO FORMALE (pensiero ipotetico-deduttivo)

Capacità di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche

Capacità di comprendere il possibile, non soltanto il reale

Induzioni (fare una teoria partendo da un singolo caso) e deduzioni (dall'universale al particolare)

Capacità di ricercare metodicamente le

Possibili soluzioni ad un problema

Secondo Piaget non tutti raggiungano questo stadio.

È possibile che un individuo si fermi allo stadio operativo concreto, senza acquisire una buona capacità: ipotetica, induttiva e deduttiva.

CRITICHE ALLA SUA TEORIA

  • Gli esperimenti e le prove non sono stimolanti
  • Concezione rigida degli stadi
  • Sottovalutazione del ruolo dell'interazione sociale
  • (lavorando insieme a altri riesce a comprendere abilità e compiti più complessi)

L'interazione sociale facilita lo sviluppo cognitivo

SVILUPPO COGNITIVO (Vygotskij)

martedì 22 novembre 2022 13:54

TEORIA SOCIO-CULTURALE -----> Lo sviluppo cognitivo è un processo di interiorizzazione di tutte quelle attività che ci permettono interazioni con gli altri all'interno dell'ambiente.

MEDIATORI SIMBOLICI -----> tutti quei mezzi tecnici e psicologici che permettono la mediazione tra l'uomo e il suo ambiente e tra gli uomini, consentendo la

trasmissione della cultura attraverso il linguaggio, il calcolo e altri mezzi di comunicazione che ci permettono di interagire con gli altri. Lo sviluppo di queste funzioni mentali superiori avviene in modo co-costruito, cioè attraverso l'interazione con gli altri e l'interiorizzazione delle conoscenze acquisite. Prendiamo ad esempio il linguaggio, che è il mediatore simbolico più importante e alla base di ogni interazione. Grazie al linguaggio siamo in grado di allontanarci dal presente e di ragionare. Il processo di acquisizione del linguaggio avviene attraverso diverse tappe. Inizialmente, il linguaggio è eterodiretto, cioè guidato da un adulto che comunica con il bambino. Successivamente, il bambino sviluppa il linguaggio autodiretto, cioè è in grado di guidarsi vocalmente da solo (parlando ad alta voce). Infine, si arriva al linguaggio privato o sotterraneo, in cui il bambino è in grado di pensare parlando, senza bisogno di esprimersi ad alta voce. Un concetto importante nello sviluppo del linguaggio e delle altre funzioni mentali superiori è la zona prossimale di sviluppo. Questa è la distanza tra ciò che un individuo può fare da solo e ciò che può fare con l'aiuto di un adulto o di un compagno più esperto. Attraverso l'interazione con gli altri, siamo in grado di raggiungere livelli di sviluppo più avanzati.

differenza tra livello di sviluppo effettivo del bambino e livello di sviluppo potenziale. Quindi tra ciò che il bambino sa fare e ciò che potrebbe fare attraverso l'aiuto di qualcuno. In questa zona il bambino è in grado di risolvere compiti anche più difficili grazie all'aiuto degli altri.

Lavorare sulla zona di sviluppo:

  • Non troppo vicini a quelli che il bambino sa già compiere
  • Ma non troppo lontani (non troppo più complessi) di quelli che sa già fare

COSA SUCCEDE NELLA ZSP

STADIO 1: Eteroregolazione ---> prestazione è guidata dalle persone che ho vicino (il bambino non è da solo)

STADIO 2: Autoregolazione ---> la prestazione è guidata dal bambino

STADIO 3: Prestazione interiorizzata ---> la prestazione è automatizzata (da lì in poi può farla da solo)

Nel passaggio tra i diversi stadi c'è un dislivello tra comprensione e produzione.

Nei primi stadi

-----> buona comprensione, scarsa produzione All'ultimo stadio riesco a produrlo (interiorizzazione dell'abilità) PERCHE' E' IMPORTANTE Lo spazio dell'interazione, zona di sviluppo prossimale, costituisce una area di apprendimento in cui le capacità cognitive del bambino aumentano. L'apprendimento anticipa lo sviluppo naturale. TEORIA DELLO SCAFFOLDING (struttura, impalcatura) ---->BRUNER Quando si lavora nella zona di sviluppo prossimale (dando un compito più complesso di quello che sa svolgere) si deve dare supporto attraverso stimoli, comandi vocali, esempi... ----> andando in estinzione (prima passo a passo poi sempre meno) Funzione per le attività un po' più complesse di quelle che sa svolgere, non funzione per quelle troppo oltre. PERCHE' E' UTILE Fornire un impalcatura compensa il dislivello tra: Abilità richieste per assolvere un compito Capacità effettivamente padroneggiate dal bambinobambino

Come si può realizzare lo scaffolding? (non c'è né vero/falso)

  1. Reclutamento ----> Catturare interesse e spronare nel mettersi alla prova
  2. Riduzione dei gradi di libertà ----> Semplificare il compito, riducendo il numero di passaggi necessari per raggiungere la soluzione/eseguire l'azione
  3. Guida ed incoraggiamento ----> Sostenere il livello di motivazione e la percezione del bambino di potercelafare
  4. Indicazione dei punti critici ---->
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher asiet123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Percivalle Valentina.