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FATTORI DI RISCHIO E PREDITTORI PRECOCI

Fattori biologici -> familiarità positiva per il disturbo del linguaggio, genere

- maschile, eventi pre e peri-natali (es: nascita pretermine, basso peso alla

nascita). I fattori biologici sono rilevanti nel primo anno di vita, ma

successivamente diventano meno significativi nell’influenzare lo sviluppo

del linguaggio.

Fattori ambientali -> basso livello socio-economico, scarsa qualità delle

- interazioni madre-bambino. I fattori ambientali hanno un più limitato potere

predittivo rispetto al primo sviluppo linguistico, mentre hanno maggiore

impatto sulle competenze linguistiche successive (es: produzione di frasi e

sviluppo morfo-sintattico).

RUOLO DEGLI ANTECEDENTI COMUNICATIVI NON VERBALI

è

L’ uso del gesto deittico (indicare) a 12 mesi predittore del linguaggio

- espressivo a 2 anni (i bambini che utilizzano di più questo gesto a 12 mesi,

sono gli stessi che hanno un vocabolario espressivo maggiore a 24 mesi);

95

L’indicazione effettuata con dito indice proteso a 12 mesi predice le abilità

- linguistiche a 24 mesi, ma anche a 5 e a 6 anni;

Nei late talkers si rileva un ritardo nella comparsa del pointing e una

- prolungata esecuzione dell’indicazione a mano aperta;

I late talkers a 29 mesi presentano una ridotta produzione di gesti e un

- limitato gioco simbolico -> importanza interrelazione gesto-parola.

PREDITTORI DELL’EVOLUZIONE DEI LATE TALKERS

Studio longitudinale di Chilosi et al. sulle traiettorie evolutive di 48 late talkers

italiani. Emergono 3 profili di sviluppo:

a) Late bloomers (24%) -> presentano prestazioni linguistiche in norma entro

i 3 anni;

b) Slow learners (22%) -> ritardo di linguaggio persistente a 36 mesi, che si

normalizza entro i 4 anni di età;

c) Bambini con disturbo del linguaggio (54%) -> presentano un ritardo di

comprensione di linguaggio e un severo ritardo espressivo a 27 e 36 mesi,

confermano un ritardo espressivo della componente morfo-sintattica,

ricevono una diagnosi di disturbo del linguaggio a 4 anni.

EVOLUZIONE A LUNGO TERMINE DEI BAMBINI LT

Diversi studi evidenziano come possano esserci esiti o sintomi evolutivi del

pregresso ritardo di linguaggio anche in epoca scolare (per late bloomers e slow

learners). In età scolare, molti mostrano abilità linguistiche e di letto-scrittura più

deboli dei coetanei a sviluppo tipico (nonostante la prestazione in norma nei test

standardizzati di linguaggio, si necessita di analisi qualitativa). Inoltre, si rilevano

abilità di consapevolezza metafonologica (capacità di ragionare rispetto ai suoni

del linguaggio) e letto-scrittura inferiori in età scolare, oltre che a debolezze nel

è

lessico, nella grammatica e nella memoria verbale in adolescenza. Si arrivati a

parlare di illusory recovery (ragazzi che si trovano con bisogni educativi speciali

avevano da bambino un ritardo nello sviluppo del linguaggio).

LE CARATTERISTICHE DEL RITARDO DI LINGUAGGIO NEI DIVERSI

DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

1. Ipotesi dimensionale -> i soggetti in età evolutiva si distribuiscono lungo un

è

continuum di abilità linguistiche, pertanto, la differenza tra un LT e un ST

quantitativa (numero di parole prodotte) e non qualitativa (tipo di parole);

2. Ipotesi categoriale -> i LT hanno caratteristiche specifiche che li

differenziano dai ST. Le atipie analizzate esclusivamente da un punto di

vista quantitativo possono, in epoca precoce, accumunare diversi profili

clinici, tuttavia un’analisi dettagliata può rilevare differenze qualitative.

STUDI RELATIVI A BAMBINI CON AUTISMO (ASD)

Studi retrospettivi

☺ Interviste somministrate ai genitori di bambini che hanno ricevuto una

o diagnosi di ASD relative al primo sviluppo dei figli. Limiti: difficoltà di

recupero mnestico, interpretazione da parte dei genitori.

Analisi di video effettuati in contesto domestico. Limiti: tendenza a

o riprendere i comportamenti più evoluti, sereni.

96

Studi prospettici

☺ Coinvolgono fratelli di bambini con diagnosi di ASD (considerati ad alto

o rischio - HR)

Studi longitudinali -> si possono avvalere di diversi strumenti, come

o informant report (misura indiretta) e osservazioni/ test diretti (anche in

laboratorio);

Permettono di realizzare analisi più avanzate e attendibili

o

Questi studi hanno portato ad individuare 3 caratteristiche frequenti nell’esordio

sintomatico dell’ASD:

1. Ritardo nello sviluppo delle competenze comunicativo-sociali;

2. Regressione nelle competenze comunicative precedentemente acquisite ->

progressiva perdita di competenze sociali, come contatto oculare, risposta

al nome, interesse sociale (ma anche perdita delle prime parole, come

mamma e papà, o il pointing);

3. Appiattimento dello sviluppo comunicativo, ovvero evoluzione delle

competenze linguistiche non in linea con quanto atteso nelle fasi precoci

dello sviluppo.

CONFIGURAZIONE DEL RITARDO DI LINGUAGGIO IN BAMBINI CON ASD

i. A12-18 mesi i soggetti ad alto rischio (HR) producono meno gesti dei soggetti

a basso rischio (LR);

ii. A 24 mesi questa differenza non c’è più: sia il bambino ad alto rischio che

bambino a basso rischio hanno la stessa produzione di gesti (ma i soggetti

LR usano meno gesti a favore del linguaggio verbale);

iii. A 12 mesi, soggetti HR con outcome di ASD, producono meno combinazioni

gesto-linguaggio rispetto ai soggetti HR senza outcome di ASD;

iv. I gesti a 12 mesi rappresentano un importante predittore.

è

v. Non solo la quantità, ma anche la qualità dei gesti diversa:

 Minor variabilità nei gesti prodotti;

 Gesto deittico dichiarativo particolarmente compromesso;

 Uso preferenziale dei gesti strumentali a 24 mesi (uso del corpo

dell’altro come mezzo per raggiungere un fine).

Iverson e coll. hanno condotto uno studio in cui operano un confronto tra:

❖ Bambini HR e outcome di autismo (HR-ASD);

❖ Bambini HR senza outcome di ASD ma con ritardo di linguaggio (HR-LT);

❖ Bambini HR senza outcome diagnostico (HR-ND);

❖ Bambini a basso rischio (LR)

E’ stata riscontrata una differenza quantitativa nell’uso di gesti riscontrabile sia

nel gruppo HR-ASD che nel gruppo HR-LT, non permettendo di distinguere i gruppi.

è

Per quanto riguarda le differenze qualitative, invece, emerso che:

▪ Bambini HR-ASD hanno una iniziale produzione di gesti simile ai bambini LR,

mentre i bambini HR-LT a 8 mesi producono meno gesti di tutti gli altri

gruppi;

▪ Bambini HR-LT mostrano un’accelerazione nell’uso di gesti a 14 mesi,

mentre bambini HR-ASD hanno uno sviluppo più lento;

▪ Nel secondo anno di vita, i bambini HR-ASD producono un numero inferiore

di gesti associati a condivisione attentiva (mostrare, indicare).

97 è

Per quanto concerne invece lo sviluppo del vocabolario, risultato che: è

▪ Livello quantitativo -> il numero di parole comprese e prodotte inferiore

per i bambini HR-ASD e per i bambini HR-LT rispetto ai bambini LR.

▪ Livello qualitativo

I bambini HR-LT hanno un iniziale ritardo di vocabolario che evolve con

o un ritmo simile rispetto ai bambini LR;

I bambini HR-ASD inizialmente sono simili ai LR, ma successivamente

o mostrano un ritmo di crescita rallentato con successivo vocabolario

ridotto rispetto agli altri gruppi.

Riva et al. individua 4 diverse traiettorie evolutive del linguaggio espressivo

precoce di soggetti HR di ASD monitorati a 12, 18 e 24 mesi:

1. HR-ASD con sviluppo linguistico sopra la media;

2. HR-ASD con sviluppo linguistico in media;

3. HR-ASD con esordio tardivo del linguaggio (ritardo transitorio);

4. HR-ASD con ritardo stabile di evoluzione del linguaggio. è

N.B.: il ritardo del linguaggio accomuna molti soggetti con ASD, ma non un

sintomo sistematico e necessario. Ciò che differenzia ASD con ritardo stabile da

è

ASD con ritardo transitorio la quantità inferiore di gesti prodotti a 12 e 18 mesi.

Parish-Morris ha condotto uno studio sulle peculiarità delle prime parole prodotte.

Utilizzo ristretto e ripetitivo di oggetti, deficit di orientamento agli stimoli sociali,

atipie sociocomunicative, difficoltà nella comprensione delle intenzioni sociali sono

deterrenti rispetto all’acquisizione di verbi, preposizioni e verbi relativi allo stato

mentale.

Jiménez et al. -> LT e ASD producono un numero maggiore di verbi rispetto a ST

(N.B.: con maggiore età cronologica di LT e ASD. Vengono confrontati bambini con

equa ampiezza di vocabolario, non con stessa età cronologica). E’ stata riscontrata

una differenza significativa fra LT e ASD nell’uso di verbi sociali (es: baciare,

abbracciare, aiutare, ecc).

Haebig -> maggior numero di parole riferite ad azioni e cibo negli ASD rispetto a

ST (animali, persone, versi di animali e onomatopee), minor frequenza nell’uso

delle parole mamma e papà negli ASD.

Le traiettorie evolutive dei bambini con outcome ASD divergono da quelle dei

bambini ST tra il primo e il secondo anno di vita, non si rilevano invece differenze

quantitative e qualitative precoci nel primo anno di vita.

IL RITARDO DI LINGUAGGIO IN ALTRI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

è

Per alcuni disturbi nel neurosviluppo la diagnosi precoce difficile in quanto i

sintomi core possono comparire principalmente in età scolare (es: ADHD, DSA).

Sono quindi importanti gli studi sui marker precoci.

 Marker precoci ADHD (diagnosticato a 7 anni)

Ritardo nelle abilità fino-motorie a 18 mesi;

o Ritardo di linguaggio a 24 mesi;

o Difficoltà nella regolazione emotiva a 24 mesi;

o Predisposizione genetica;

o 98

 Marker precoci DSA (riferendoci alla lingua italiana -> associazione suono-

segno univoca)

Ritardo nella componente fonologica del linguaggio e deficit della

o memoria fonologica sono predittori di difficoltà di apprendimento

nella letto-scrittura. 99

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L’espressione Theory of Mind (ToM) si riferisce a un’abilità psicologica

fondamentale per la vita sociale, ovvero la capacità di capire e prevedere il

comportamento sulla base della comprensione degli stati mentali (come

intenzioni, emozioni, desideri, credenze) propri e altrui. Questa concetto risale al

1978 con il lavoro pioneristico di Premack e Woodruff, i quali hanno studiato la

comprensione intenzionale del comportamento negli scimpanzé.

Successivamente, grazie a un articolo-commento del filosofo Dennett al lavoro

sopracitato e al concetto da lui propost

Dettagli
A.A. 2024-2025
223 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martaa.cavagnini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Giordano Francesca.