Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 16
Riassunto esame Psicologia dell'educazione, Prof. Limone Pierpaolo, libro consigliato Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere, Daniela Lucangeli Pag. 1 Riassunto esame Psicologia dell'educazione, Prof. Limone Pierpaolo, libro consigliato Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere, Daniela Lucangeli Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'educazione, Prof. Limone Pierpaolo, libro consigliato Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere, Daniela Lucangeli Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'educazione, Prof. Limone Pierpaolo, libro consigliato Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere, Daniela Lucangeli Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia dell'educazione, Prof. Limone Pierpaolo, libro consigliato Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere, Daniela Lucangeli Pag. 16
1 su 16
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VERSO IL SUCCESSO SCOLASTICO

Come accompagnare gli studenti verso un apprendimento di successo?

Studiare porta fatica e per riuscire ad impegnarsi bisogna avere delle buone ragioni: è dovere della scuola occuparsi di queste ragioni.

Gli insegnanti e genitori devono incoraggiare la voglia di studiare.

Studiare per diventare se stessi

Durante il suo soggiorno a Itacha, venne affidata al professor Novak che le diede come stanza un sottoscala senza luce naturale dove, su una mensola, c'erano in formalina 8 cervelli - 4 erano di serial killer, 4 di scienziati - e stavano cercando di capire dove risiedesse la criminalità e dove la genialità, all'interno del cervello, per poi capire che non vi era uno spazio dove risiedeva una o l'altra, ma che noi siamo una struttura che cambia idee e prende decisioni in ogni momento.

Fuggire da un problema e uscire dal problema sono due strade opposte.

Quindi lei uscì dal problema studiando dando le spalle ai cervelli.

così aveva capito che avendo fatto questo poteva aiutare qualsiasi bambino a superare le sue difficoltà. Importante è il modo in cui quello che studiamo nutre il nostro sé. L'amore per lo studio è un modo per nutrire la vita, non possiamo sapere tutto e gli altri ci prestano quello che già sanno. Studiare modifica il proprio sé, quindi per farlo capire agli studenti è necessario capire come agisce il meccanismo della motivazione. Le emozioni accompagnano il successo scolastico. Spesso per cercare di far raggiungere ad uno studente il successo scolastico, si cerca il modo di insegnare meglio l'argomento, ma non sugli stati d'animo degli studenti mentre imparano. Le emozioni sono presenti in tutto quello che facciamo, anche mentre studiamo o lavoriamo. Emozioni e cognizione. Le emozioni e l'attività cognitiva sono legate tra loro, le prime influiscono sulle seconde (attenzione, memoria, comprensione). Le emozionisoluzione potrebbe essere quella di creare un clima di classe positivo, in cui gli studenti si sentano accolti, valorizzati e supportati. Inoltre, è fondamentale che gli insegnanti siano consapevoli dell'importanza delle emozioni nel processo di apprendimento e siano in grado di gestire le situazioni emotive in modo adeguato. Per favorire emozioni positive, si potrebbero utilizzare strategie come la valorizzazione degli successi degli studenti, l'incoraggiamento e il riconoscimento degli sforzi, la creazione di un clima di fiducia e rispetto reciproco. Inoltre, è importante offrire opportunità di apprendimento significative e coinvolgenti, che stimolino la curiosità e l'interesse degli studenti. In conclusione, le emozioni svolgono un ruolo fondamentale nell'apprendimento e nella performance degli studenti. Sostenere emozioni positive e gestire adeguatamente quelle negative può favorire un approccio olistico, creativo e ottimista, migliorando la qualità dell'apprendimento e promuovendo un circolo virtuoso.percezione dello studente di essere all'altezza di ciò che gli viene chiesto permette di vivere l'ambiente scolastico con benessere. Sentirsi in grado di fare Bandura ha elaborato il concetto di autoefficacia ossia i pensieri delle persone sulle proprie capacità, egli è convinto che la percezione di efficacia che ognuno ha di sé sia collegata fortemente ai pensieri, alle loro emozioni e alla motivazione e comportamento. Sostenere la percezione di autoefficacia Per far sì che un bambino abbia fiducia in sé bisogna aiutarlo a sperimentare il successo soprattutto nelle prime fasi dell'apprendimento; quindi, mentre sta costruendo i suoi pensieri su di sé. Non deve avere successi facili, ma devono avere una dose di impegno, così da capire che il risultato si ottiene solo con un impegno continuo, così in futuro persevererà nelle difficoltà e affronterà gli ostacoli. È importante, quando sicreare un'attività didattica che aiuti i bambini a gestire le sfide e ottenere buoni risultati senza obiettivi troppo grandi. L'importante è concentrarsi sul loro miglioramento individuale anziché confrontarsi con gli altri. È utile fornire loro modelli di successo che hanno ottenuto risultati dopo essersi impegnati. Un ruolo importante è svolto dall'incoraggiamento: verbalizzare la fiducia nel bambino di potercela fare è fondamentale per aumentare la sua autostima. È anche necessario sviluppare la resistenza fin da piccoli, aiutandoli a conoscere il proprio corpo e a riconoscere i segnali che esso invia, in modo da poter regolare il livello di sforzo che sono in grado di gestire. Spesso i bambini hanno paura di fallire e preferiscono compiti facili per evitare errori. Questo timore è un segnale di mancanza di fiducia nelle proprie capacità. È importante insegnare loro che sbagliare fa parte del processo di apprendimento e che è attraverso gli errori che si può crescere e migliorare.far in modo che il fallimento faccia meno paura facendo capire agli studenti che sia una strategia inadeguata e poco funzionale, ma non che sia connesso ad una mancanza di abilità = non sono io ad essere sbagliato, ma l'approccio utilizzato. Questo è possibile se gli obiettivi dell'alunno sono quelli di imparare qualcosa andando a scuola, invece di andare a scuola per avere un bel voto. Sapere di poter migliorare La convinzione che ci sia chi è portato per lo studio e chi no, è una concezione sbagliata e nociva, perché fa credere che le capacità siano innate e che non si possano modificare. Quindi si teme il fallimento perché è una mancanza di dote senza alcuna soluzione. Invece, è importante far capire che con l'impegno e l'esercizio le abilità possono svilupparsi; la possibilità del miglioramento è anche provata da studi sulla plasticità cerebrale. Interpretare correttamentel'insuccesso. Ciò che realmente motiva l'apprendimento è il pensiero di percepire un'attività come fattibile, padroneggiandola, gettando positività sulla situazione. Quindi non sono i successi o gli insuccessi a motivare, ma l'aspettativa di uno dei due – una volta giunti – è importante come li si interpreta. È necessario mettere l'accento su variabili modificabili come, per esempio, l'impegno messo nell'attività così che lo studente capisca che – impegnandosi di più – può essere cambiato. Davanti a un fallimento è necessario aiutare lo studente a capire perché il compito non è andato bene quella volta, così che vada bene la volta successiva. Cosa può fare l'ambiente? È necessario che l'ambiente ascolti i bisogni dei più piccoli. Accompagnare i tentativi di padronanza. I bambini cercano di esprimere le

loro capacità e vogliono fare da soli, affinchè si sentano capaci di controllarel’ambiente. Bisogna stimolare anche a scuola la spinta a provare e a cimentarsi in attività nuove per mettersialla prova.

Svalutando un tentativo con le parole o con l’indifferenza, non si aiuta il bambino, rischiando di sostituirsi albambino, che quindi cercherà sempre l’approvazione dell’adulto, temendo il fallimento.

Il diritto di sbagliare

Sbagliare e correggersi è un diritto, poiché fa imparare qualcosa di nuovo. Farlo serenamente dà allo studentela percezione di avere il controllo e quindi si sente competente, avendo una grande spinta motivazionale.

Quindi bisogna reagire all’errore in modo adatto, guidando lo studente a riconoscere da solo l’errore e acorreggerlo.

Il bisogno di affiliazione

Una spinta motivazionale forte è il desiderio di appartenenza, di sentirsi accettati, di essere amici e parte diun gruppo.

È un forte bisogno di relazione che caratterizza l'essere umano: l'insegnante che si dimostra affettivamente vicino ai suoi studenti è percepito come più efficace e capace e quando gli studenti si sentono affettivamente vicini all'insegnante le cose funzionano ancora meglio: si sente il bisogno di approvazione per i propri miglioramenti e quindi è un impulso alla motivazione. Suscitare la curiosità e l'interesse Siamo attratti da ciò che è nuovo. Tuttavia la curiosità è di passaggio, una volta soddisfatta, essa passa. L'interesse è più duraturo, si costruisce lentamente: esso si stimola con una modalità di apprendimento per scoperta o lanciando una sfida interessante, ma per farlo è necessario considerare le conoscenze pregresse degli studenti e non presentare attività troppo semplici o troppo complesse (un giusto parametro è quello trovato da Susan Harter).giusto livello di sfida La Harter parla di principio di sfida ottimale riferendosi alla scelta di obiettivi scolastici che sono a metà tra l'assenza di sfida (che dà noia) e il suo eccesso (che provoca ansia). Per impostare la didattica è necessario valutare il livello di difficoltà e dare agli allievi prove e ambienti d'apprendimento adeguati che siano una via di mezzo a livello di difficoltà, affinché la sfida sia raggiungibile e permetta allo studente di dedicarsi ad essa e a migliorare, anziché avere la sensazione di non essere capace in modo irrimediabile. Motivazione e autodeterminazione È importante valutare cosa è strumento e cos'è fine delle azioni mentali di uno studente. Ciò che spinge uno studente a fare i compiti è una serie di motivazioni intrinseche ed estrinseche instabili che cambiano in base all'obiettivo e al suo raggiungimento. Per accendere la motivazione bisognacapisce la relazione tra l'azione e l'obiettivo (può essere consapevole o non consapevole, ma c'è sempre e spinge all'azione) che il soggetto ha. Bisognerebbe avere un modello di motivazione in cui è lo studente a guidare in maniera autonoma, dove l'insegnante regala motivi buoni per apprendere, all'inizio guidando lo studente e via via rendendolo più autonomo; così lo studente diventa capace di autoregolare il proprio apprendimento. E gli insegnanti come stanno? Se gli insegnanti sono motivati e provano emozioni piacevoli, lo studente è più motivato e sperimenta emozioni altrettanto piacevoli. Il maestro, che ha passione per il proprio lavoro, ha alti livelli di soddisfazione. L'entusiasmo è un termine che deriva dalla combinazione tra "en" e "theos", ovvero avere un dio dentro di sé, una carica interiore che mostra quanto amiamo ciò che facciamo. Insegnare è una professione faticosa e si.ttività che si sta svolgendo. Quando si è entusiasti, si trasmette energia e passione agli altri, creando un ambiente positivo e stimolante. Al contrario, se l'entusiasmo si spegne, l'attività rischia di diventare noiosa e monotona. Per questo motivo, è importante vivere l'entusiasmo in prima persona, non si può semplicemente simulare. Bisogna provare emozioni genuine e autentiche per poterle trasmettere agli altri. Solo così si può creare un vero e proprio contagio positivo, che motiva e coinvolge le persone intorno a noi. Quindi, non limitiamoci a fingere l'entusiasmo, ma cerchiamo di viverlo appieno. Solo così potremo trasmettere la nostra passione e ispirare gli altri a dare il massimo.
Dettagli
A.A. 2021-2022
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alesanna.alice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Limone Pierpaolo.