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Gli interventi nel più alto livello della piramide
Al vertice della piramide si situano gli interventi verso quelle famiglie che possiedono delle risorse, ma che risultano in difficoltà nel farle emergere. Si utilizzano quindi strategie di counseling psicologico.
La psicoterapia individuale e familiare viene utilizzata per la gestione dell'ansia, della depressione, delle difficoltà e/o in caso di conflitti familiari. Nelle situazioni con una condizione psicopatologica pregressa, l'intervento va strutturato e condiviso con altri professionisti della salute, per un possibile provvedimento psicofarmacologico.
Per quanto riguarda la psicoterapia di gruppo, il gruppo diventa un contenitore di ascolto, in cui i genitori possono esprimersi in maniera condivisa. Viene privilegiato il setting gruppale in quanto permette il rispecchiamento; nel gruppo le conoscenze personali diventano collettive, il sapere degli altri si somma al proprio. L'utilizzo del gruppo
Permette di condividere le difficoltà e rende possibile il vedere modalità relazionali diverse. Esiste una tipologia di gruppo, il gruppo omogeneo, che si caratterizza come gruppo terapeutico formato da persone che condividono lo stesso tipo di sintomo, di diagnosi o di problema. L'omogeneità costituisce pertanto una caratteristica fondante di questa esperienza terapeutica e permette un rapido sviluppo della coesione interna. Kibel afferma che in terapia un gruppo è omogeneo quando gli obiettivi e le funzioni dello stesso sono comuni a tutti i membri. Un gruppo fortemente omogeneo è funzionale alla creazione di una buona coesione di gruppo e di una buona stabilità, nonché del rispecchiamento tra i partecipanti. La coesione è definita come quel particolare processo per cui in gruppo emerge il sentimento del "noi". Il rispecchiamento viene considerato un fattore terapeutico di grande importanza; rappresenta quel
fenomeno per cui una persona vede sé stessa o parte di essa negli altri. L'integrazione dei modelli di intervento psicologico nel lavoro con i genitori è possibile individuare alcuni aspetti che sembrano accomunare i diversi tipi di intervento:- Incoraggiare i genitori a verbalizzare i pensieri e i sentimenti.
- Chiarire l'influenza di eventuali esperienze precedenti sulla reazione alla diagnosi.
- Valutare la necessità di trattamento.
- Aiutare la famiglia ad affrontare l'incertezza e la diagnosi del figlio.
- Chiarire e interpretare pensieri, emozioni e comportamenti disadattivi.
- Favorire la comunicazione.
- Aiutare i genitori a trovare alternative di soluzione ai problemi.
è anche supportare la famiglia per aiutarla a individuare le strategie di aiuto attraverso cui i piccoli pazienti riusciranno ad affrontare la malattia. Queste aiutano, inoltre, l'psicologo a poter prevedere i fattori di rischio. Non esiste tuttavia un elenco di comportamenti specifici da adottare con ogni persona e famiglia, ma un misurarsi soggettivo al fine di trovare delle strategie idonee. Bisogna quindi soffermarsi sull'accoglienza, sull'ascolto, sul contatto, sull'incontro e sul tempo.
Capitolo 18: I vissuti dei fratelli e i modelli di intervento psicoeducativo in oncologia
Essere fratelli durante la cura di un tumore in età evolutiva La relazione tra figli e genitori può condizionare i legami che si creano e si consolidano nel tempo tra i fratelli. Nelle famiglie senza eventi critici, i ruoli tendono a essere assegnati e modificati in modo flessibile e questo garantisce una sana crescita di tutti. Quando invece la famiglia si trova a far fronte a
ad come la famiglia è organizzata e funziona. La malattia di un figlio può avere un impatto significativo sulla struttura familiare. I genitori possono dedicare gran parte del loro tempo e delle loro energie al figlio malato, trascurando gli altri figli. Questo può portare a un cambiamento nella dinamica familiare, con i fratelli che si sentono trascurati e messi in secondo piano. I fratelli di un bambino malato possono anche provare sentimenti di esclusione, gelosia e talvolta odio. Possono sentirsi trascurati e non considerati, poiché le loro necessità non vengono più prese in considerazione come prima. Questo può causare tensioni all'interno della famiglia e influire sul benessere emotivo dei fratelli. Inoltre, i fratelli possono sperimentare ansia e stress a causa della malattia del loro fratello. Possono avere dubbi sulla malattia e paura della morte. Questi sentimenti possono essere molto intensi e possono influire sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo emotivo. È importante che i genitori riconoscano l'importanza di prendersi cura di tutti i figli e di mantenere un equilibrio nella famiglia. Dovrebbero cercare di dedicare del tempo e delle attenzioni anche agli altri figli, ascoltando le loro preoccupazioni e fornendo loro supporto emotivo. Inoltre, è consigliabile coinvolgere i fratelli nel processo di cura del fratello malato, in modo che si sentano coinvolti e importanti. La malattia di un figlio può essere un momento difficile per tutta la famiglia, ma con il sostegno e l'attenzione adeguati, è possibile affrontare le sfide e mantenere un ambiente familiare sano e amorevole.sperimenta la malattia di un fratello. È importante che i genitori siano consapevoli di queste sfide e che sostengano i figli durante questo periodo difficile. Una delle prime cose da fare è mantenere una routine di sicurezza per i bambini. Questo può includere orari fissi per i pasti, il sonno e le attività quotidiane. Questa routine può aiutare i bambini a sentirsi più sicuri e stabili durante un periodo di incertezza. È anche importante che i genitori considerino gli altri figli e le loro esigenze. I fratelli possono sentirsi trascurati o esclusi quando un fratello è malato. È fondamentale mantenere una comunicazione aperta con loro e cercare di capire le difficoltà che stanno affrontando. L'incertezza della malattia può giocare un ruolo importante nel determinare le reazioni dei fratelli. Spesso i genitori possono tenere all'oscuro i fratelli di ciò che sta accadendo, aumentando così il senso di esclusione e la confusione. È invece molto importante che i fratelli sani vengano informati di tutte le informazioni necessarie. È anche consigliabile accompagnarli nel reparto dove il fratello è ricoverato, in modo che possano vedere di persona ciò che sta accadendo e sentirsi più coinvolti. Ogni bambino affronta delle sfide durante lo sviluppo e si trova di fronte a difficoltà. Lo stesso vale quando si sperimenta la malattia di un fratello. È importante che i genitori sostengano i figli durante questo periodo, offrendo loro supporto emotivo e risorse per affrontare le difficoltà che possono incontrare.ammala un figlio e proprio in questo momento i genitori devono riuscire a stare vicino a tutti i loro figli, anche se sicuramente non sarà semplice. I fratelli di un bambino malato di tumore rischiano di essere i grandi assenti; molti dei fratelli parlano con sofferenza della scarsità di informazioni ricevute, dell'esclusione e della mancanza di fiducia nei loro confronti. Le possibili reazioni dei fratelli possono essere principalmente: - Iper-responsabilizzazione, adultismo: si pongono in atteggiamento protettivo nei confronti dei genitori, li rassicurano facendo finta che tutto sia come prima, evitando domande sulla malattia per evitare di aggiungere all'angoscia dei genitori quella di far sapere loro che sono al corrente di quanto sta avvenendo. - Regressione, infantilismo: manifestare comportamenti regressivi che richiedono una costante presenza attiva dei genitori. - Orfanità: ricevono una scarsa attenzione da parte dei genitori e assumono unacondizione di autosufficienza compulsiva. È necessario che i genitori favoriscano al meglio una comunicazione rilassata all'interno della famiglia sull'amalattia e sui sentimenti. Sarebbe importante che la struttura sanitaria in cui la famiglia viene accolta potesse assicurare una comunicazione dedicata anche ai fratelli, in modo da includere e incoraggiare la loro partecipazione attiva. Le linee guida per l'assistenza ai fratelli dei bambini con tumore Esistono delle linee guida che forniscono indicazioni sugli atteggiamenti da tenere da parte dello staff medico e psicosociale nelle diverse fasi dellamalattia. I punti essenziali stabiliscono che: 1. I componenti dell'equipe e i genitori dovrebbero coinvolgere i fratelli. 2. Bisognerebbe tenere informati i fratelli durante le fasi della malattia. 3. Quando possibile si dovrebbe continuare a dare importanza agli aspetti positivi del trattamento. 4. Effettuare gruppi di supporto psicosociale che coinvolgono sia i fratelli che i genitori.genitori che figli.
- Ai fratelli dovrebbe essere spiegato che non sono responsabili del tumore del fratello.
- I genitori dovrebbero essere incoraggiati a portare i fratelli in ospedale.
- Ai fratelli indagati per una donazione di midollo, dovrebbero essere spiegate le ragioni.
- I fratelli dovrebbero essere tenuti al corrente di tutti gli effetti collaterali del trattamento.
L'adattamento alla malattia e la crescita post-traumatica Numerose ricerche evidenziano un funzionamento psicologico e una qualità di vita peggiori nei fratelli di bambini con tumore, la presenza di compromissioni a livello emotivo, sociale, delle relazioni familiari, oltre che sul piano scolastico. I risultati di due studi indicano la prevalenza di difficoltà emotive più che comportamentali, mentre altre ricerche indicano fatica a livello delle competenze. L'età è risultata una variabile significativa per predire un adattamento migliore alla malattia, così come il
genere risulta essere rilevante (sorelle sembrano essere più a rischio di problemi di adattamento). La maggior parte delle ricerche in ambito di promozione della salute in condizione di malattia è stata guidata da un modello impairment. Tuttavia, recentemente, alcuni ricercatori hanno cominciato a concentrarsi sugli aspetti positivi connessi alla malattia, dando vita ad un modello thriving. Tre importanti esiti evidenziano come:- Un buon adattamento alla malattia non corrisponde all'assenza di distress.
- Emotività positiva e negativa rappresentano dimensioni indipendenti del benessere.
- Molte persone che vivono una malattia cronica manifestano un adattamento positivo.
Il benessere psicologico e il suo potenziale promozionale
Studi nel campo oncologico hanno evidenziato il potenziale promozionale di tale processo per il benessere. Uno dei modelli teorici maggiormente riconosciuti è quello di Ryff e Keyes, che definisce il benessere psicologico come la presenza di sei diverse dimensioni: autonomia, gestione dell'ambiente, crescita personale, relazioni positive con gli altri, obiettivi di vita e autostima. Gli studi e gli interventi hanno evidenziato che il benessere psicologico è associato a una migliore salute fisica e a una minor frequenza di malattie.
Interessanti appaiono i risultati descritti da Scrignaro e collaboratori in uno studio condotto su ragazzi guariti da leucemia e linfoma e i loro fratelli, in cui emerge solo un'esigua percentuale di soggetti appare aver bisogno di supporto a causa di sintomi psicologici che indicano un adattamento sfavorevole. Tuttavia, metà del campione manifesta il bisogno di una promozione del benessere. Inoltre, emerge quanto l'autonomia,
l'auto-stima e le relazioni positive giocano un ruolo cruciale nell'aumentare la resilienza e la soddisfazione. Le esperienze di prevenzione e presa in carico sono diventate sempre più importanti a partire dagli anni '90, quando sono stati sviluppati interventi di supporto per affrontare le sfide della vita quotidiana.