Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 28
Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 1 Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia della comunicazione organizzativa, Prof. Bonaiuto Marino, libro consigliato La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi, Invernizzi Pag. 26
1 su 28
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il filone della gestione delle reti organizzative

Uno degli autori che dà un particolare contributo allo sviluppo della teoria organizzativa in questo senso è Thompson, il quale riconduce e utilizza all'interno di un unico modello concetti apparentemente inconciliabili come quelli di razionalità e di flessibilità, di sistema chiuso e di sistema aperto, di modello meccanico e organico. Questi principi non solo possono coesistere ma si alimentano e arricchiscono a vicenda.

Nelle organizzazioni le strategie di sistema aperto e di sistema chiuso sono collocate a diversi livelli organizzativi, in particolare a livello tecnico, manageriale e istituzionale. Il livello manageriale governa e controlla il livello tecnico, media fra esso e i suoi interlocutori esterni e interni all'organizzazione, e reperisce le risorse produttive. Il livello istituzionale gestisce le relazioni con il più ampio sistema sociale cui l'organizzazione appartiene per ottenerne

legittimazione sostegno. Ciascun livello organizzativo ha quindi funzioni qualitativamente diverse e segue le diverse logiche di sistema chiuso o sistema aperto. Il nucleo tecnico elimina o riduce al minimo l'incertezza da fronteggiare per assicurare la regolarità e la continuità delle prestazioni e non si occupa dei problemi di acquisizione delle risorse e di collocamento dei prodotti. Opera quindi secondo logiche di sistema chiuso e razionale. A livello istituzionale invece l'incertezza è massima perché fronteggia già un ambiente sul quale non può esercitare il controllo, opera quindi secondo logiche di sistema aperto, mantenendo ampie capacità adattive e un elevato grado di flessibilità. Il livello manageriale media tra questi due estremi, nel senso che gestisce le varianze introdotte dall'esterno e introduce nel nucleo tecnico le modifiche necessarie al mutare delle condizioni esterne. I precursori dell'impresa a rete La teoria delmanagement innovativo di Burns e Stalker identifica due modelli di governo dell'impresa: il sistema meccanico e il sistema organico. Il primo è adatto a condizioni stabili ed è basato sulla differenziazione specialistica dei compiti funzionali, sulla precisa assegnazione di compiti e mansioni, su una struttura gerarchica e di governo e sulla tendenza a regolare operazioni e comportamenti attraverso relazioni verticali e mediante istruzioni e decisioni emesse dai superiori. Il sistema organico, invece, si addice alle condizioni di complessità e trasformazione ed è basato sulla definizione di mansioni connesse al raggiungimento di specifici obiettivi aziendali e continuamente ridefinite in base all'interazione con gli altri. Inoltre, si basa su una struttura di autorità di controllo che si avvale di un'attività di comunicazione che comprende informazioni e assunzione di impegni più che istruzioni e comandi; i valori cardine sono, da un lato, quellodell'impegno verso gli obiettivi dell'impresa e verso il progresso materiale e l'espansione e, dall'altro, il valore del prestigio è legato alla componente professionale. L'aspetto più significativo della teoria del management innovativo è che gli autori non intendono il modello meccanico e quello organico come modelli di Tommy alternativi ma come due polarità di uno stesso modello, esso si può configurare con modalità e componenti di entrambi i sistemi a seconda delle esigenze che la configurazione degli ambienti esterno e interno richiede. Un'altra caratteristica che rende la teoria innovativa è il rapporto ipotizzato tra l'individuo e l'organizzazione dove, nel passaggio dal sistema meccanico al sistema organico, aumenta l'impegno richiesto; quindi mentre i sistemi meccanici oltre a definire funzioni precise ai singoli individui stabiliscono dei limiti, nei sistemi organici non si considera.l'individuo semplicemente interessato all'esercizio di una competenza specifica, bensì impegnato per il successo delle attività aziendali, avvicinandolo così un poco al tipo di attività professionale svolta dal medico e dallo scienziato. I concetti di base dell'organizzazione a rete L'organizzazione a rete vede da un lato uno sviluppo teorico che non ha ancora trovato una sistemazione concettuale stabile e condivisa, dall'altro lato la definizione di organizzazione a rete ha avuto molta fortuna sia nel mondo scientifico sia in quello manageriale al punto che molte imprese vengono definite organizzazioni a rete. Una spiegazione è che la metafora della rete organizzativa evoca una struttura articolata, decentrata, con elevato grado di autonomia delle sue unità e con un conseguente grande capacità di coinvolgere le persone che possono muoversi al suo interno esprimendo le.loro competenze professionali e imprenditoriali e la loro capacità di adeguarsi proattivamente a realtà esterne variegate e mutevoli. Un'altra spiegazione è che comunque i contributi riconducibili alla teoria dell'organizzazione a rete hanno isolato alcuni concetti più che sufficienti per definire le basi teoriche e le promesse del modello unico1. Il primo concetto definisce la rete organizzativa e il suo divenire come interpretazione dei cambiamenti in corso nelle economie industriali. E volto a identificare le caratteristiche generali e a definire il termine di rete organizzativa e la indica come una struttura di legami e relazioni tra attori che operano in un sistema sociale; si tratta di un tipo ideale di organizzazione caratterizzato da relazioni che non sono basate né sull'autorità gerarchica né sulle transizioni di mercato e consistono piuttosto in un sistema, al tempo stesso fluido, flessibile e denso, di relazioni di lavoro che

1. Ambiti organizzativi

Le reti organizzative hanno luogo all'interno di diversi ambiti organizzativi, sia funzionali sia gerarchici.

2. Centralità delle relazioni

Il secondo concetto riguarda la centralità delle relazioni nelle sue diverse forme come nei 20 costitutivi della rete organizzativa. Le reti organizzative vengono viste come aggregati di relazioni, che spiegano le caratteristiche delle reti e il loro modo di funzionare. Le relazioni sono l'elemento del comportamento che esprimono un carattere generale di lungo termine, mentre le interazioni deniscono l'aspetto immediato e dinamico di rapporti. Le relazioni rappresentano l'elemento centrale sia delle reti organizzative sia dell'organizzazione a rete.

3. Reciprocità tra prestazione e controprestazione

Il terzo concetto riguarda la reciprocità tra prestazione e controprestazione, come condizione di equilibrio nel lungo periodo dell'organizzazione a rete. L'organizzazione a rete è un modello che combina elementi del mercato e della gerarchia e si basa sulla reciprocità.

(L'aspettativa di comportamento confermata dai comportamenti effettivi), l'interdipendenza (Nel lungo periodo attribuisce stabilità alla rete), su legami deboli (Connessioni dotate di molta forza ma che preservano non l'autonomia degli attori e quindi la flessibilità della rete) e sul potere (Esiste nella rete perché reciprocità non vuol dire simmetria).

4. Il quarto concetto riguarda l'auto adattabilità dell'organizzazione a rete per gestire i problemi che via via deve affrontare. Organizzazione a rete costruisce ad hoc sistemi di connessioni interne ed esterne per affrontare un certo problema o realizzare un determinato progetto, al contrario dell'organizzazione burocratica che dispone di un sistema di connessioni rigido che utilizza per gestire tutti gli eventi che si presentano.

5. L'ultimo concetto riguarda la relazione esistente tra la diffusione delle reti organizzative e il bisogno di sviluppare e condividere il sapere.

La rete organizzativa è lo strumento che consente all'imprese di massimizzare l'interazione con la catena del valore da un lato e con la domanda dall'altro; inoltre è lo strumento che consente di creare un'osmosi tra relazioni interne ed esterne all'impresa, osmosi che le consente di sintonizzarsi sulle linee evolutive dell'ambiente di riferimento. I concetti riportati aiutano a precisare la specificità del genere organizzativo dell'impresa rete, dal momento che la sola presenza di una rete di legami non può rappresentare una caratteristica distintiva; è infatti solo la particolare struttura e le specifiche caratteristiche del sistema reticolare che definiscono il tipo di organizzazione. Si può quindi concludere sostenendo che un sistema reticolare caratterizzato da flessibilità, pianificazione e controllo decentralizzati e relazioni laterali (invece che verticali) si avvicina di più al modello organizzativo.

arride; la principale caratteristica strutturale di un'organizzazione a rete è l'elevato grado di integrazione che va oltre i confini formali.

Il modello dell'impresa a rete:

Il punto di partenza è che le relazioni fra imprese e fra persone sono l'elemento centrale dei nuovi modelli di impresa, questa concezione viene definita come "impresa rete neutrale" o governata a seconda del suo grado di progettazione.

L'impresa rete neutrale consiste in quel sistema di riconoscibili e multiple connessioni e strutture entro cui operano nodi ad alto livello di autoregolazione capaci di cooperare fra loro in vista di obiettivi comuni, ossia di risultati condivisi. Le caratteristiche dell'impresa sono due: l'azione del soggetto economico non si svolge all'interno dei confini giuridico organizzativi dell'impresa ma con nuovi elementi regolatori dei processi.

aziendali non è la struttura organizzativa ma sono le relazioni fra soggetti di impresa o fra imprese. L'accentramento riguarda il controllo delle risorse strategiche quali quelle finanziarie, tecnologiche, umane; il decentramento è relativo alle operazioni produttive, finalizzate a conseguire economie di scala. Un modello di impresa rete nel quale è particolarmente evidente l'equilibrio fra accentramento strategico e decentramento operativo è proposto da Dioguardi: egli propone tre livelli di impresa, il primo livello comprende l'impresa generale che accentra le funzioni direttive e di servizio; il secondo livello comprende l'impresa multipolare che assicura la gestione delle tecnologie e dei flussi finanziari; il terzo livello individua la macro impresa che gestisce i rapporti con le imprese esterne, dai subfornitori ai franchising. Butera arriva a identificare quattro tipi diversi di modello organizzativo, ciascuno definito da un diverso sistema di.ando da una forte centralizzazione delle decisioni; l'impresa rete a base orizzontale, in cui le relazioni tra i nodi sono paritetiche e non gerarchiche.
Dettagli
A.A. 2022-2023
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Auroracordoano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione organizzativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bonaiuto Marino.