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Le relazioni pubbliche
Airs, altri più recenti, comunicazione e gestione delle crisi, comunicazione finanziaria, comunicazione delle responsabilità sociale d'impresa e di quella ambientale, oltre a relazioni pubbliche in Internet.
Le relazioni pubbliche (RP) possono essere definite in un'accezione ristretta o estesa. In quella ristretta, detta core PR, vengono comprese le attività più tradizionali e specifiche delle relazioni pubbliche e della comunicazione, da quelle di base come le relazioni con i media e l'organizzazione di eventi a quelle definite specialistiche, come la comunicazione di crisi, della responsabilità sociale d'impresa, i public affairs: si tratta di funzioni di comunicazione esterna ma, talvolta, vi rientra quella interna.
Nell'accezione estesa, detta Extended PR, vengono compresi, oltre alle attività definite core, tutte le attività di comunicazione d'impresa come quella di marketing e quella interna: questa accezione si
identifica quindi come la corporate communication (cc) o comunicazione aziendale. Tradizionalmente, almeno in Italia, nel mondo delle imprese e delle organizzazioni prevale l'accezione di core PR, mentre in quello della professione prevale l'accezione di Extended PR che include tutte le informazioni-attività: sia quelle allocate alla direzione comunicazione, sia quelle collocate in altre direzioni entro le quali ciascuna di esse spesso è nata e si è consolidata. Invernizzi non distingue tra concetti di corporate communication, comunicazione aziendale, relazioni pubbliche e comunicazione organizzativa. Tutti questi termini hanno derivazioni disciplinari diverse. L'espressione CC è adottata da economisti aziendali, mentre quella di relazioni pubbliche è preferita dalle associazioni professionali ed alcuni studiosi di relazioni pubbliche. Ciascuna di queste espressioni viene usata nelle organizzazioni complesse per indicare quell'insieme di
attività di relazioni e di comunicazioni incluse nella direzione Extended PR: tutte queste espressioni fanno cioè riferimento allo stesso corpo di conoscenze, competenze e attività professionali e includono dunque tutte le attività di relazioni e comunicazione dell'impresa con tutti i suoi stakeholder. Anche Bernstein sottolinea che il complesso di attività della comunicazione d'impresa abbraccia un ventaglio disciplinare e specialistico ampio e variegato e propone di indicare questo servizio complessivo con l'espressione "communication management". Un modo sintetico per comprendere la rilevanza e la pervasività delle funzioni di comunicazione all'interno delle organizzazioni è quello di rappresentare una possibile struttura organizzativa di un'ipotetica organizzazione complessa; come sottolinea Invernizzi esso va inteso come un modello generale che consente di evidenziare le principali caratteristiche del modo
in cui la comunicazione viene strutturata e attivata in grandi imprese ed enti italiani. Più nel dettaglio:- La presenza di una direzione di comunicazione permette al responsabile di svolgere un ruolo "strategico-ri esivo": incidere sulle decisioni strategiche dell'impresa, non solo su quelle strettamente attinenti la comunicazione, sulla base dell'ascolto dell'analisi e dell'interpretazione di valori, aspettative, opinioni dei diversi stakeholder (parte strategica + parte ri etteva);
- Il modello è definito "accentrato-policentrico", vale a dire consente sia l'accentramento delle funzioni core di una comunicazione, di base e specialistiche, sia il decentramento di quelle funzioni di comunicazione che prevedono una doppia specializzazione (comunicativa e di altra natura);
- Presso la direzione sono allocate le funzioni che richiedono elevata integrazione: di base (relazioni
con i media, organizzazione eventi, sponsorizzazioni) e specialistiche (comunicazione di crisi, responsabilità sociale d'impresa, a volte comunicazione interna);
Altre funzioni specialistiche sono allocate presso le varie direzioni aziendali di riferimento, al fine di massimizzare l'efficacia: è il caso della comunicazione di marketing pubblicitaria, della comunicazione finanziaria e della comunicazione interna;
Ne discendono tre livelli di coordinamento della comunicazione dell'organizzazione: strategico, svolto nel comitato di direzione aziendale; funzionale, svolto tra le attività interne alla direzione comunicazione; Matriciana, svolto tra le attività di comunicazione collocate presso tutte le altre direzioni.
E allora possibile riassumere la professione di relazioni pubbliche o di CC come l'insieme di attività di ascolto e riessiva, relazionali comunicazionali gestire con tecniche manageriali al fine di collaborare alla crescita e alla
definizione delle strategie aziendali, di supportare il raggiungimento degli obiettivi aziendali e di rafforzare la reputazione, attraverso un elevato grado di coerenza e sinergia tra l'insieme delle iniziative comunicative e le azioni gestionali e produttive. Tali attività si articolano in: servizi di base (relazioni con i media, organizzazione di eventi); servizi specializzati (public Affairs, comunicazione di crisi, comunicazione finanziaria, comunicazione della responsabilità sociale e comunicazione interna); attività manageriali (progettazione, gestione e coordinamento dei servizi, valutazione e misurazione dei risultati, coerenze e sinergie con attività gestionali e produttive). Nel 2002 appare il "bled manifesto", un testo sullo stato dell'arte europeo della ricerca teorica sulle relazioni pubbliche, in esso si evidenzia anche come l'attuale complesso scenario richiede una quadruplice articolazione del ruolo di chi si occupa di comunicazione aziendale.comunicazione d'impresa: tecnicospecialistico di comunicazione e relazione, attività basilari e specialistiche del ruolo; strategico-ri ettevo, partecipazione alle scelte strategiche sulla base dell'ascolto degli stakeholder;consulenziale-formativo, consulenza ed altre funzioni aziendali per attività di comunicazione e relazione, formazione di competenze di comunicazione interpersonale ai vari dipendenti; me laCeriale, coordinamento tra le varie attività di relazioni e comunicazione con strumenti gestionali della piani cazione, del controllo di gestione e del monitoraggio. Quest'ultima funzione particolarmente cruciale in quanto, attraverso la rivisitazione del mix di marketing in communication mix, e ciò che consente di conferire carattere intenzionale e strategico a tutte le comunicazioni dell'organizzazione e soprattutto di garantire l'orchestrazione dei tanti strumenti della comunicazione d'impresa allo scopo di elevare l'eLa comunicazione organizzativa o di impresa è un elemento fondamentale della strategia globale di comunicazione. Per orchestrare efficacemente questa comunicazione, è necessario avere un piano chiaro e definito, una struttura comune che sia presente in tutte le comunicazioni dell'azienda. Questo piano deve essere basato su un'immagine ben definita e distintiva, un'identità chiara e un sistema di valori definito. Successivamente, sarà necessario pianificare i canali e i contenuti utilizzando anche un'analisi della comunicazione: una valutazione dello stato attuale delle comunicazioni dell'azienda, al fine di assegnare a ciascun strumento funzioni comunicative coordinate rispetto agli altri e al piano comune.
Nell'impresa pubblica o privata contemporanea, la comunicazione ha assunto un ruolo centrale in tutti gli aspetti dell'organizzazione. Questo ha portato alla proliferazione di settori, forme e funzioni comunicative.
L'evoluzione e l'ampliamento di ciascun settore hanno facilitato al tempo stesso una progressiva e inevitabile reciproca sovrapposizione, a livello di funzioni o destinatario. Vi sono poi problemi particolari che si collocano a cavallo tra comunicazione esterna e interna: è il caso ad esempio del cosiddetto "Employment branding", cioè della comunicazione rivolta a promuovere l'impresa come datore di lavoro presso i potenziali talenti per attirarli, farli diventare dipendenti e poi trattenerli nel corso del tempo; con la conseguente creazione di nuovi ruoli organizzativi e professionali ai quali si richiede di operare sia con la funzione di comunicazione sia con quella di risorse umane.
Comunicazione organizzativa è l'insieme dei processi strategici e operativi, di creazione, di scambio e di condivisione di messaggi informativi e valoriali all'interno delle diverse reti di relazioni che costituiscono l'essenza.
dell'organizzazione e della sua collocazione nell'ambiente, riguarda i membri interni, i collaboratori interno-esterni e tutti i soggetti esterni in qualche modo interessati o coinvolti nella vita dell'organizzazione, compresi i suoi clienti e potenziali clienti. La comunicazione costituisce parte integrante dei processi produttivi decisionali e dei rapporti con gli ambienti esterni; viene utilizzata per definire e condividere la missione, la cultura, i valori dell'impresa; viene impiegata inoltre per sviluppare la qualità dei prodotti e dei servizi; favorisce inoltre la visibilità all'interno e all'esterno di tutta l'organizzazione, delle sue attività, delle sue politiche e dei cambiamenti in corso. L'aspetto più importante è che se identifica, comprende e integra tutti i processi comunicazionali necessari alla vita e allo sviluppo dell'organizzazione. Il paradigma della comunicazione.La comunicazione organizzativa o di impresa rappresenta dunque un abbraccio manageriale col quale abbracciare tutte le problematiche, attività e forme di comunicazione che bisogna gestire per il buon governo dell'impresa. Una gestione ottimale della comunicazione prevede quattro fasi fondamentali:
- Ascolto, raccolta di dati utili a definire obiettivi e politiche comunicative;
- Progettazione, pianificazione della strategia comunicativa e degli strumenti;
- Attuazione, realizzazione delle iniziative comunicative;
- Ascolto, misurazione e verifica del raggiungimento dei risultati.
È importante sottolineare che la comunicazione assume caratteristiche diverse in funzione delle diverse forme organizzative e che ogni modello o teoria di organizzazione postula esigenze comunicative distintive.
LE COMPONENTI E GLI STRUMENTI
La comunicazione d'impresa consiste negli strumenti di comunicazione che un'organizzazione impiega per creare e mantenere relazioni con i suoi pubblici, i suoi stakeholder,
con i quali può sia fornire sia acquisire informazioni. La gamma dei pubblici di un'impresa può ridursi a due macrocategorie: pubblici interni e pubblici esterni.