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APPRENDIMENTO
Non è possibile promuovere un apprendimento senza sapere che cosa succede emotivamente nel momento
in cui si interagisce con l’allievo; per far apprendere è necessario comprendere i sentimenti e le emozioni di
chi apprende.
Il comprendere e mettersi in contatto emotivo con l'altro è indispensabile per poter fare bene
PSICOANALISI
Teoria dello sviluppo della mente
Teoria evolutiva
Dopo bion la psicoanalisi è stata allargata come teoria della conoscenza e del pensiero
è una teoria psicosociale, poiché si occupa della relazione
→
affronta le sofferenze e il dolore un apprendimento vero non li evita; il docente aiuta l’alunno a modulare
la sofferenza
APPRENDIMENTO FONDATO SULL’ESPERIENZA
E’ orientato al cambiamento
Comporta la soluzione di un problema e permettere di imparare le modalità utilizzate per risolverlo
È orientato all’autonomia dell’alunno
APPRENDIMENTO
E’ importante la disponibilità ad apprendere e non la quantità di informazioni
Apprendimento da qualcosa
L’alunno deve imparare a pensare
Il docente deve accompagnare lo studente nell’apprendimento, dare informazioni,mettersi in relazione con
→
lui, predisporre le condizioni per far apprendere ETICA NELLA SCUOLA
LA MENTE DELL’INSEGNANTE COME STRUMENTO DI LAVORO
La mente di chi insegna e dell’allievo sono il focus (inteso come un insieme di fattori cognitivi e affettivi)
Promuovere lo sviluppo della mente dell’insegnante
→
Sviluppare una funzione psicoanalitica della mente funzione di ascolto,pensiero e consapevolezza di
quello che prova l’altro; è propria dell’insegnante →modo
ATTEGGIAMENTO ETICO dell’insegnante nella scuola di lavorare volto a comprendere l’alunno,
come partecipa al gruppo, come vive le emozioni; Deve creare un contesto di lavoro chiaro,regole precise e
cercare un modo di lavorare consono all’alunno
CAPITOLO 2: IL RAPPORTO MADRE-BAMBINO COME PRIMA ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO
L’APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA
Quando si parla di apprendimento si pensa all'acquisizione di conoscenze o di abilità di tipo
prevalentemente intellettuale; questa idea è contraddetta dall'indagine psicoanalitica anche se continua a
essere presente nella scuola, luogo deputato all'apprendimento per eccellenza.
Infatti le teorie educative didattiche intendono il sapere come quel complesso di conoscenze che è giusto e
opportuno fornire al soggetto e provengono da teorie come il comportamentismo e il cognitivismo, che
escludono la soggettività della conoscenza; vi è una visione meccanicistica dell'apprendimento dove è lo
stimolo a produrre conoscenza nell'allievo.
C'è stato un passo in avanti nel considerare il soggetto come protagonista attivo che costruisce il proprio
apprendimento grazie a strutture cognitive e originali, anche se continua a mancare l'attenzione agli aspetti
affettivo emotivi che caratterizzano la conoscenza
L’APPRENDIMENTO COME ESPERIENZA EMOTIVA
Nelle situazioni scolastica prevale un'idea di apprendimento che considera gli aspetti affettivi e intellettuali
separati e appartenenti a due dimensioni diverse del soggetto.
Non raramente i fattori emotivi vengono considerati un ostacolo al lavoro delle funzioni cognitive,
soprattutto nei casi di difficoltà di apprendimento e di disadattamento scolastico.
La TEORIA PSICOANALITICA ha studiato come fattori emotivi entrino a costituire processi di percezione e di
pensiero e non vi è un limite tra astrazione e sentimento. Vi è sempre una certa discrepanza fra il modo in
cui la realtà esterna viene percepita è rappresentata nella mente come essa realmente è. L'obiettività pura è
un concetto ideale. Vi è una differenza tra la realtà psichica e la realtà esterna
la prima psicoanalista a apire che esiste un mondo interno diverso dal mondo esterno fu la Klein, grazie
all'osservazione di bambini durante il gioco; quanto più essi esprimevano rappresentazioni crudeli tanto più
→
erano angosciati e bloccati nelle loro attività grazie a questo capì che i sentimenti e le emozioni
intervengono nella percezione dell'oggetto di realtà(queste immagini sono chiamate oggetti interni)
secondo l'ottica psicoanalitica l'apprendimento è possibile solo tenendo conto che non è un fatto
esclusivamente intellettuale ma dipende dallo sviluppo delle emozioni, dei vissuti e delle fantasie che
determinano la qualità del mondo interno dell'individuo e il tipo di incontro con gli oggetti del mondo
esterno.
Anche nella scuola i bambini esprimono i propri oggetti interni e i vissuti più profondi, solo che è difficile
coglierli e conoscere la qualità della mente degli allievi; inoltre gli insegnanti sono abituati a leggere
piuttosto gli aspetti consapevoli e razionali delle modalità di apprendimento degli adulti
IL RAPPORTO MADRE-BAMBINO
La prima esperienza relazionale vissuta dall'individuo con la madre fondamentale per i suoi aspetti affettivi e
cognitivi
L'alimentazione diventa la cartina tornasole che rivela lo stato di salute della coppia madre bambino
la funzione materna diventa possibilità ad aiutare il bambino a dare un significato alla propria esperienza,
anche i sentimenti più distruttivi
LO SVILUPPO COGNITIVO COME CRESCITA EMOTIVA
Porto alimentare che unisce il bambino alla mamma non è solo un'interazione fisica, ma è anche il luogo in
→in
cui si forma la prima mente del bambino questo senso lo sviluppo cognitivo dipende dalla qualità
dell'incontro fra le emozioni della madre quelle del bambino →Questi
Sin dalla nascita possono esistere sentimenti distruttivi come invidia, aggressività e avidità
sentimenti possono nascere quando ad esempio il bambino ha fame e nell'attesa prova rabbia e odio
→Queste prime rappresentazioni costituiscono le sei del bambino e le modalità secondo le quali questi si
rapporta alla realtà
Il bambino inizia a capire che le esperienze buone che egli ha dentro di sé e si sono create nel rapporto con
la mamma è ciò che credeva nemico e al di fuori di sé viene creato dai propri sentimenti
Anche le operazioni mentali più primitive permangono nella mente più adulta
APPRENDERE DALL’ESPERIENZA
L'ottica psicoanalitica non solo evidenzia i fattori emotivi connessi alla conoscenza ma definisce una nuova
concezione dell'apprendimento
→teoria
BION psicoanalitica della conoscenza vista come un apprendere dall'esperienza, come un processo
che ha a che fare con l'elaborazione personale e soggettiva delle informazioni sensoriali e delle emozioni
che accompagnano l'incontro con l'oggetto
Conoscenza è un percorso da uno stato di non conoscenza a uno di conoscenza nel quale il soggetto si trova
a sperimentare l'incertezza dell'ignoto
Il conoscere porta con sé la sofferenza, la paura di fronte l'ignoto
CAPITOLO 3: I PROCESSI DI APPRENDIMENTO-INSEGNAMENTO
LA RELAZIONE DOCENTE-ALLIEVO
Il processo di crescita cognitiva può essere incrementato dalla relazione con una persona attenta a cogliere
e pensare le emozioni implicate nei processi di apprendimento; si tratta di una figura in grado di porre
distinzioni tra i sentimenti e i vissuti che dà loro un nome e un significato.
Se la relazione docente allievo non è immediatamente sovrapponibile alla relazione della madre con il suo
bambino, si possono rilevare dimensioni emotive, affettive e cognitive che riguardano entrambi i contesti
educativi.
Se l'obiettivo del lavoro dell'insegnante e l'apprendimento, la funzione docente evoca la funzione
genitoriale di contenimento e mentalizzazione degli aspetti difficili dell'esperienza di apprendimento. La
funzione docente deve promuovere la crescita culturale degli allievi; è una funzione di pensiero che non ha
a che fare solo con le competenze disciplinari e didattiche dell'insegnante o con la quantità e la qualità dei
contenuti trasmessi alla classe, bensì si sviluppa all'interno di uno spazio relazionale in cui è necessario
accogliere e pensare soprattutto le emozioni, i vissuti e i sentimenti che sostanziano le modalità di
apprendimento di chi apprende.
È necessario conoscere l'allievo per poter programmare e realizzare esperienze di apprendimento
realmente interessanti e coinvolgenti. È dunque richiesta l'insegnante o una professionalità più completa
che non riguarda solo la preparazione tecnica ma anche la competenza nell'osservare e gestire gli aspetti e
le dinamiche relazionali veicolati dall'apprendimento. Questa capacità coinvolge anche le dimensioni
affettive più profonde dell'insegnante.
Riflettere sulla relazione madre bambino può aiutare gli insegnanti, responsabili dell'apprendimento e dello
sviluppo culturale degli alunni, a prestare attenzione ai bisogni dell'allievo spesso inconsapevoli.
La mente del docente può aiutare l'allievo a riconoscere un percorso di apprendimento che può accettare la
sofferenza di non essere onnipotenti e onniscienti. Il potere identificarsi con un'insegnante quale elemento
pensante che comprende le fantasie e le ansie implicate in una relazione di apprendimento, sostiene gli
aspetti della personalità dell'allievo aperti al nuovo interessati all'apprendimento di nuove conoscenze.
Alla luce di un'ottica relazionale a ORIENTAMENTO PSICOANALITICO il rapporto docente allievo si delinea
come ambito in cui l'alunno non impara solo contenuti e nozioni, ma impara a pensare poiché
gradualmente può interiorizzare una mente capace di riflettere anche sugli aspetti più confusi e difficili della
propria esperienza.
Secondo la teoria psicoanalitica è la dimensione più autentica del lavoro dell'insegnante nel senso di
incoraggiare e qualificare i processi di conoscenza ponendosi come persona che aiuta l'allievo a modulare il
disagio cognitivo, cioè a chiarire e a differenziare i vissuti evocati dalla situazione dell'apprendimento in
modo da poter dare loro un nome.
LA DIFFICOLTA’ AD APPRENDERE
la teoria psicoanalitica considera le difficoltà di apprendimento come problematiche affettive e relazionali
profonde.
Se l'apparato mentale non è in grado di contenere ed elaborare anche gli aspetti più difficili di queste
esperienze emotiva, tali sentimenti invadono gli spazi e i processi della conoscenza al punto da soffocare la
speranza di trovare dentro di sé uno spazio adeguato a vivere la prendere dell'esperienza. In questo