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La punizione dovrebbe essere sempre successiva all'atto, essere tempestivi è
importante perché se passo a lungo periodo di tempo tra il comportamento e la
punizione quest'ultima è meno efficace. È importante essere coerenti, perché è
una chiave dell'equità.
Nel lavoro, cogliere qualcuno che fa le cose giuste ed elogiarlo è molto più
efficace della punizione, che può funzionare nel breve periodo ma può
danneggiare la relazione sul lungo termine.
Abbiamo anche la programmazione del rinforzo, cioè come quando introdurre i
rinforzi.
Si possono suddividere in due categorie:
- Il rinforzo continuo, che applica una conseguenza dopo un certo
comportamento seguendo un ciclo prevedibile
- Il rinforzo variabile, che applica una conseguenza solo alcune delle
volte in cui un comportamento si verifica
I programmi continui possono essere di:
- rapporto fisso, dove il rinforzo viene applicato dopo un determinato
numero di comportamenti osservati
- intervallo fisso, dove il rinforzo viene applicato dopo un
determinato periodo di tempo trascorso
Per i programmi variabili è lo stesso, solo che il numero di comportamenti e il
periodo di tempo variano.
Quando si tratta di apprendere nuove competenze, il rinforzo continuo ci può
aiutare ad acquisirle rapidamente. Tuttavia, una volta interrotto il rinforzo del
comportamento, esso tende ad estinguersi o a ridursi. Quando si tratta di
apprendere competenze che è meno probabile che si estinguano, il rinforzo
variabile ha mostrato di portare a un comportamento più durevole.
Capitolo 8: Leadership al lavoro
Introduzione
I leader organizzano il lavoro degli altri per raggiungere un obbiettivo comune,
stimolano e motivano le persone e le spingono ad adottare dei comportamenti
che magari altrimenti non sceglierebbero.
Cos’è la leadership?
La leadership è la capacità di influenzare gli altri affinché si comportino in un
dato modo, ma questa influenza necessita di lavorare attraverso la
cooperazione, invece che attraverso la coercizione.
La leadership è un processo e i leader influenzano le azioni degli altri ma anche
le loro percezioni di sé e dell’ambiente.
Da dove deriva il potere della leadership?
L’atto della leadership è intrecciato con il potere e la capacità di influenzare.
Il potere è la capacità di influenzare o controllare il comportamento degli altri.
Una serie di studi ha determinato che ci sono 6 principali fonti di potere:
La leadership necessita delle capacità di influenzare gli altri attraverso
fondamenta del potere che non siano coercitive.
I risultati della leadership
La leadership emergente si riferisce a quando un individuo viene
percepito come leader all’interno del gruppo di lavoro. Gli studi sulla
leadership emergente mirano a identificare le caratteristiche che
rendono un individuo un “leader potenziale”. In genere viene chiesto a
piccoli gruppi senza leader di impegnarsi in una discussione di gruppo
oppure di portare a termine un compito, e in seguito viene chiesto a
ogni componente chi ha percepito come leader del gruppo.
La leadership efficace si riferisce ai risultati effettivamente ottenuti
dal leader.
La ricerca dimostra che la leadership emergente e la leadership efficace sono
legate tra loro -> le persone che emergono come leader vengono più
facilmente promosse a posizioni più elevate e vengono giudicate efficaci.
C’è chi mette in dubbio che i leader facciano la differenza all’interno delle
organizzazioni ma ci sono diverse prove empiriche che dimostrano la loro
importanza sulla performance delle organizzazioni.
Chi sono i leader? L’approccio dei tratti alla leadership
Prima del ventesimo secolo si diffuse l’idea che i leader fossero “grandi
uomini”. La leadership era percepita come propria di un piccolo numero di
persone, in genere maschi, che erano diverse dal resto della popolazione. Si
dava per scontato che si fosse leader per natura, non che lo si diventasse. Una
derivazione diretta di questa idea ha dominato gli studi sulla leadership degli
inizi del ventunesimo secolo.
Approccio dei tratti alla leadership: approccio che intendeva identificare
un numero limitato di tratti che predicessero una leadership emergente o
efficace.
Stogdill sottolineava come questi risultati fossero inconsistenti e suggeriva che
la leadership è qualcosa che va oltre il possedere alcune caratteristiche.
Personalità e leadership
Judge et al Hanno condotto una meta-analisi dei precedenti studi sulla
personalità, classificandoli nella struttura del modello dei Big Five.
L'estroversione e la coscienziosità sono emersi come tratti significativi sia per
la leadership emergente, sia per la leadership efficace.
Grant, Gino e Hoffman Hanno mostrato che i leader estroversi riscuotevano il
maggior successo quando i subordinati mostravano bassi livelli di laboriosità.
Nel team in cui subordinati mostravano alti livelli di proattività, l'estroversione
andava a discapito dell'efficacia del gruppo. I leader estroversi, probabilmente
a causa del loro desiderio di essere dominanti, erano meno ricettivi rispetto alle
idee che arrivavano dal loro team, mentre i leader introversi si rivelavano più
bravi nello sfruttare la proattività della squadra.
Intelligenza e leadership
Le teorie implicite sulla leadership sono dei prototipi che noi, in quanto
individui, abbiamo in mente riguardo ai tratti che consideriamo propri
di un leader.
Quando uno specifico leader ha delle capacità che collimano con il nostro
prototipo di leader ideale, tendiamo a reagire in maniera più favorevole.
Emerso che l'intelligenza è considerata parte delle teorie implicite sulla
leadership dalla maggior parte delle persone.
I leader intelligenti riescono a fare buon uso di una maggiore quantità di
informazione, a prendere migliori decisioni e talvolta a essere più efficace nel
condurre il proprio team al successo.
Judge, Colbert e Ilies Hanno condotto una meta-analisi con cui hanno scoperto
che gli individui che venivano percepiti come intelligenti venivano anche
individuati più spesso come il leader, sembra più rilevante come l'intelligenza
venga percepita dagli altri rispetto ai reali dati riscontrati nei test d'intelligenza
dei leader. L'intelligenza del leader risultava più significativa quando si trattava
di un leader che adottava uno stile direttivo piuttosto che uno stile
partecipativo.
Genere e leadership
Quando si parla di donne al potere, sembra esserci un soffitto di cristallo,
ovvero una barriera discriminatoria che impedisce alle donne di ottenere la
posizione di dirigente.
Nel passato, il leader ideale era descritto come lo stereotipo del maschio:
assertivo, dominante e sicuro di sé, tanto che si parla di sindrome del “think
manager-think male”. Al contrario, il “think manager-think female” ha portato
gli studiosi a supporre che ci siano dei vantaggi conseguenti a una leadership
al femminile. Altri stanno trovando le prove del fatto che la leadership
efficiente non sia né femminile né maschile ma invece androgina, ho un misto
di tratti stereotipati maschili e femminili.
Fattore della competenza: la presunzione che ci siano così tante barriere nel
percorso di avanzamento delle donne che quelle che arrivano al top debbano
possedere delle doti straordinarie.
Ci sono prove del fatto che quando diventano leader, uomini e donne adottano
degli stili di leadership leggermente differenti: le donne hanno una maggiore
tendenza a comportarsi in maniera più democratica, mentre i leader maschi
tendono ad adottare uno stile più autoritario. Le donne sono meno predisposta
ad adottare stili passivi ed inefficienti di comando e sono più inclini a
intraprendere stili visionari e carismatici.
Sembra che le differenze di genere siano minime e che, quando esistono,
agiscono in modo da mettere le donne in vantaggio. La scarsa rappresentanza
delle donne nelle posizioni di comando può essere spiegata da:
• La percezione del fatto che le donne abbiano più responsabilità
domestiche. Le lavoratrici vivono un conflitto maggiore tra il lavoro e
la famiglia, quindi sono considerate meno adatte alle promozioni.
• Quando le donne hanno successo in una posizione lavorativa
tipicamente maschile, tendono a essere meno apprezzate e più
denigrate, suggerendo che il successo necessiti un costo, e che la
performance potrebbe non sempre tradursi in promozioni. Per quanto
riguarda le promozioni le donne potrebbero dover affrontare una
scogliera di cristallo (si riferisce alla nozione secondo cui le donne
vengono sovrarappresentate in posizioni di leadership rischiose e
fragili).
Una serie di studi ha dimostrato che idealmente i manager di compagnie
scarsamente produttive vengono immaginati donne.
Minoranze etniche e leadership
Le ricerche che esaminano le differenze nello stile di leadership basate
sull'etnia hanno rivelato poche se non nessuna differenza sistematica basata su
tale aspetto. Molta letteratura accademica evidenzia pattern sistematici che
differenziano come vengono percepiti e valutati i leader appartenenti a
minoranza rispetto ai leader caucasici. Vengono presentate informazioni
identiche riguardanti azioni, comportamenti o qualifiche di un leader, mentre
l'etnia del leader viene modificata a seconda delle situazioni. I soggetti
riportano le loro valutazioni sulle qualità di leadership della persona in
questione. Un individuo potrebbe dare giudizi affrettati se qualcuno basandosi
sul fatto che la persona corrisponda al suo prototipo di leadership e ai suoi
stereotipi, pur supponendo erroneamente di aver preso una decisione oggettiva
basata sui dati.
“L’essere bianco” sembra uno dei prototipi della leadership.
L’intersezionalità fa riferimento al modo in cui i diversi aspetti dell'identità di
una persona si combinano in maniera differente per formare la sua realtà.
Nelle leader afroamericane si può verificare una doppia penalizzazione.
Quando si parla di una compagnia di successo e del suo leader, la valutazione
della leadership è più alta se il leader viene rappresentato come un maschio
caucasico: quando la compagnia viene descritta come fallimentare, allora si
identifica il leader meno efficace con la femmina afroamericana.
Le organizzazioni devono intraprendere azioni significative per creare al loro
interno una struttura su base meritocratica che offra le stesse opportunità di
assumere dei ruoli di leadership e migliorare la propria posizione a prescindere
dall'etnia.
Cosa fanno i leader?