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La raccolta dei dati sulla vita delle persone

Lo scopo della ricerca empirica nel campo della psicologia del ciclo di vita è l'elaborazione di conoscenze che guidino la pratica professionale. La metodologia può essere osservazionale (sia naturalistica/spontanea che controllata) o legata a delle testimonianze dirette dei partecipanti (interviste, questionari e test standardizzati, riassumibili con self-report).

N.K. Denzin ha individuato nel 1978 quattro tipologie di triangolazione (delle fonti, cioè l'uso di varie fonti di dati, del ricercatore, cioè l'impiego di vari ricercatori, metodologica, cioè l'uso di vari metodi per analizzare un problema, e teorica, cioè l'uso di prospettive multiple per interpretare una serie di dati), a cui nel 1994 Janesick ne ha aggiunto una quinta (interdisciplinare, cioè l'uso di fonti, ricercatori, teorie e metodi provenienti da altre discipline).

Il disegno di ricerca...

Può identificare uno studio longitudinale, nel quale un gruppo di persone viene seguito nel tempo ponendo enfasi sui cambiamenti delle caratteristiche prese in esame; il gruppo dei soggetti rimane lo stesso ma varia il tempo delle misurazioni. Può identificare uno studio trasversale, nel quale nello stesso momento vengono esaminate persone di diverse età; il tempo di misurazione è lo stesso ma vengono presi in considerazione più gruppi di soggetti. Può identificare uno studio time-lag (scansione temporale), nel quale vengono studiate persone della stessa età ma di coorti diverse (es. confrontare i trentenni nati nel 1930 con quelli nati nel 1950); variano sia i gruppi di soggetti che i tempi di misurazione. Il campionamento può essere casuale/rappresentativo o mirato. Tra i criteri di valutazione della ricerca ci sono la validità (interna ed esterna, ma anche l'affidabilità e l'obiettività), l'attendibilità (credibilità, trasferibilità, ecc.).aderenza e confermabilità) el'autenticità (ontologica, educativa, catalitica e tattica) → le questioni di correttezza e responsabilità sfociano nella riflessione etica della disciplina, in merito alla quale nel 1998 la British Psychology Society ha pubblicato le linee guida che individuano i principi e le procedure sia per la condotta professionale che per la conduzione di ricerche etiche

Gli stadi di età e le linee della vita> l'identificazione dei diversi stadi della vita di un individuo viene basata sull'età cronologica:

  1. la prima infanzia (0-2 anni), durante la quale sono cruciali l'interazione tra bambino e ambiente e le condizioni di salute della madre, che influiscono sulla qualità dell'ambiente fetale; è un periodo contraddistinto da uno sviluppo rapido ed esteso, dall'acquisizione di varie abilità motorie e sensoriali e da un procedere interattivo in cui il microsistema del bambino è

composto perlopiù dai caregiver2. il periodo prescolastico (2-6 anni), durante il quale il bambino sviluppa ulteriori abilità motorie (es. camminare correttamente), cognitive (es. classificare gli oggetti in base a dei criteri specifici o avere un pensiero narrativo) e linguistiche (es. usare espressioni più complesse) e inizia ad agire in maniera autonoma dai genitori e a controllare le proprie emozioni e i propri comportamenti3. l'infanzia (6-12 anni), caratterizzata da un grande sviluppo cognitivo (es. capacità di capire il mondo dalla prospettiva di qualcun altro o di avere un pensiero matematico) e da un sviluppo fisico costante e lineare; il mondo del bambino si estende alla sfera scolastica, nella quale avviene una segregazione sessuale spontanea tra genere femminile e maschile4. l'adolescenza (12-18 anni), caratterizzata dalla pubertà e dalla maturazione sessuale (che porta alla fertilità e alla possibilità di relazioni

La vita di un individuo si sviluppa attraverso diverse fasi:

  1. L'infanzia (0-12 anni), durante la quale si verifica una crescita fisica e cognitiva significativa e si sviluppano le prime relazioni sociali con la famiglia e i coetanei.
  2. L'adolescenza (13-17 anni), durante la quale avviene una trasformazione nel rapporto con i propri genitori e con gli altri adulti, come anche con i propri coetanei dello stesso sesso e di sesso opposto, poiché c'è la ricerca di una maggiore indipendenza dai genitori e di legami più stretti coi coetanei, mentre a livello neurologico e cognitivo c'è uno sviluppo (es. uso del pensiero logico e astratto) che porta alla formazione dell'identità dell'Io (è in questa fase che compaiono i disturbi del sé, come il disturbo borderline, il narcisismo, le condotte a rischio, i disturbi alimentari, l'uso di sostanze ecc.).
  3. La prima età adulta (18-40 anni), durante la quale la forza, la resistenza, le capacità percettive, il tempo di reazione e il vigore sessuale sono ai massimi livelli e l'individuo è sottoposto a pressioni e sfide riguardanti la genitorialità, il matrimonio e l'esperienza lavorativa.
che può portare a una crescita della fiducia in sé stessi e dell'indipendenza. 6. l'età adulta media (40-60 anni), durante la quale la mole di esperienza accumulata viene applicata nella pratica con risultati in termini di efficienza ed efficacia e iniziano a manifestarsi i primi segnali fisici di invecchiamento, mentre il cambiamento più grande per le donne è la menopausa; la crisi di mezza età è attraversata solo da una bassa percentuale della popolazione (circa il 5%) e in questa fase c'è una generale interiorizzazione, dovuta a un riequilibrarsi dei rapporti coi figli (adolescenti) e i partner. 7. l'età adulta avanzata (60-75 anni), durante la quale avviene un graduale declino fisico e psicologico e vi è un minor numero di ruoli sociali e obblighi, una crescita spirituale e una maggiore accettazione di sé, unita alla graduale consapevolezza dell'avvicinarsi della morte. 8. la tarda età

adulta (75+ anni), durante la quale il declino fisico e cognitivo irrompe in maniera significativa, anche se le abilità cognitive e linguistiche cristallizzate subiscono il cosiddetto crollo terminale solo dai cinque ai sette anni prima della morte, mentre la sfera sociale risente di cambiamenti drastici dovuti alla morte o alla malattia di amici e parenti; gli ultrasettantenni sono stati definiti "anziani-anziani", in contrapposizione con gli "anziani-giovani", da Neugarten nel 1974> le linee (o curve) della vita sono contraddistinte dal cambiamento, dalla continuità e dal caos, e rappresentano i cosiddetti metamodelli del corso della vita; le sequenze scandite dai cambiamenti, dette stadi di vita, possono essere concepite in vari modi: la concezione strutturale della psicologia cognitivista, per cui un cambiamento personale deve soddisfare certi criteri per essere considerato un avanzamento verso un nuovo stadio evolutivo (linea della vita).

orizzontale) e i cambiamenti sono universali, cumulativi, gerarchici (motivo per cui gli stadi cognitivi strutturali hanno una sequenza immutabile) equalitativi (e non quantitativi, poiché i cambiamenti quantitativi intervengono a livello di prestazione e non di competenza strutturale di base); è una concezione che può valere fino ai sedici anni di vita, perché dopo è meno applicabile la concezione maturazionale o biologica/evolutiva, per cui lo stadio è un potenziale innato• negli individui in base a un piano universale caratterizzato da scadenze prefissate e si rifà alla tripartizione in crescita-mantenimento-declino (linea della vita a forma di U rovesciata) la concezione socioculturale, che lega gli stadi della vita ai compiti e ai ruoli sociali che una• certa cultura o società assegna agli individui dalla nascita alla morte e basa il concetto di stadio sulle pressioni sociali e sull'interazione tra individuo eambiente socioculturale. Un modo alternativo di pensare al ciclo di vita è quello delle ere sovrastanti, che non si basano su una serie di stadi ma su una successione di grandi cambiamenti, i cui pattern si possono rifare ai percorsi evolutivi biologici: - crescita-mantenimento-declino, che si rifà al modello di Donald Super - acquisizione-specializzazione-integrazione, è una sovrastruttura in tre fasi elaborata nel 1984 da Kolb che prevede un'iniziale acquisizione di strutture cognitive fondamentali e di capacità di apprendimento che termina con l'identificazione dei confini del sé e sfocia con la tarda adolescenza (circa) in delle scelte orientate alla specializzazione in un ambito professionale o relazionale, a seguito della quale si possono creare dei conflitti tra esigenze della società e ambizioni personali che sfociano nella fase dell'integrazione, che è un'occasione di crescita ulteriore e di appagamento del ambiente socioculturale.

Il proprio senso di realizzazione è un ulteriore modello della linea di vita, è la progressione non normativa, cioè un percorso potenziale senza tappe obbligatorie che riprende un concetto organico di sviluppo; due esempi di tale modello sono l'approccio umanistico di Maslow, che nel 1970 ha teorizzato il processo di autorealizzazione, e le tesi di Rogers, con l'idea di persona pienamente funzionante elaborata nel 1961. Un'alternativa ai metamodelli del corso della vita, che si focalizzano sul cambiamento, è l'idea che dopo una prima fase di sviluppo (infanzia e adolescenza) si entri in un periodo contraddistinto dalla stabilità e dall'immutabilità nel quale il cambiamento avviene con difficoltà e sforzo; è un approccio condiviso dalla psicologia evolutiva e dai psicologi della personalità Costa e McCrae, che hanno teorizzato nel 1990 un orientamento alla coerenza, la quale può essere di livello.

(la persistenza della quantità di un fenomeno nel tempo, strutturale (la continuità della natura qualitativa di un fenomeno nel tempo), processuale (la regolarità delle forme di cambiamento), ipsativa (dimensione intraindividuale) e normativa (dimensione interindividuale) un terzo orientamento si concentra su come affrontare il caos e il disordine della vita, cioè sui processi di perenne adattamento alle circostanze esterne, raggruppati in due categorie: le transizioni psicosociali, cioè il modo di reagire allo stress e agli sconvolgimenti della vita, che si rifà a un pattern comune detto "ciclo di transizione"; è un concetto che è stato inglobato dal modello dello sviluppo adulto di Daniel Levinson la creazione di una narrazione personale coerente, cioè la storia di alcune esperienze selezionate sulla base di un tema o di un'immagine di sé che si vuole comunicare e a cui si vuole attribuire)

un determinato significatoLe sequenze cumulative> lo sviluppo psicosessuale di Sigmund Freud, le cui tesi si fondano sulla convinzione che ilcomportamento umano sia governato da forze isti

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Publisher
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trydimi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del ciclo di vita e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tassi Fulvio.