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LO SVILUPPO COGNITIVO NEL CICLO DI VITA

Modulo 2

Lezione del 12 aprile 2018

LA GENITORIALITÀ

John Bowlby e la teoria dell'attaccamento

- Egli sostiene che nei primi tre mesi di vita il neonato non è in grado di discriminare tra la madre e altre persone che si prendono cura di lui. In questo lasso di tempo si sviluppa una sorta di pre-attaccamento.

- Tra i 3 e i 6 mesi c'è un attaccamento in formazione: il bambino inizia a riconoscere una figura particolare che si prende cura di lui. Riesce a discriminarla e a preferirla rispetto ad altre figure.

- Tra i 7 e gli 8 mesi comincia a esserci nel bambino la paura di perdere la figura di riferimento specifica e quindi c'è un costante monitoraggio da parte sua per cercare di capire dove si trova il genitore. Questo tipo di angoscia indica l'acquisizione di un nuovo livello di attaccamento.

- Tra i 9 e i 24 mesi si sviluppa l'adattamento vero e proprio e grazie alla maturità cognitiva che il bambino acquisisce, è in grado di comprendere meglio le relazioni e di sviluppare un attaccamento sicuro con la figura di riferimento.

bambino ha acquisito si forma quello che viene definito un legame. Quello che succede in questi mesi è una continuità delle forme di interazione tra il bambino e la figura di riferimento specifica e il bambino, attraverso questa protratta possibilità interattiva, comincia a creare un suo legame specifico. Si parla soprattutto del legame con la madre. La Ainsworth, collaboratrice di Bowlby, ha creato una condizione sperimentale grazie alla quale si può definire lo stile di attaccamento, dividendolo in tre classi: sicuro, insicuro-evitante, insicuro-ambivalente (vedi libro dell'esame di SVILUPPO) La Strange Situation è costituita da otto sequenze, in cui il bambino viene sottoposto a situazioni potenzialmente generatrici di stress relazionale. Serve per osservare come si comporta il bambino da solo all'interno di una stanza mai vista prima con il fine di conoscere il tipo di legame di attaccamento tra il bambino e il caregiver. Grazie a una specificaintervista (Adult Attachment Interview) si apre la possibilità di creare profili di attaccamento adulti per capire le capacità e le modalità genitoriali tramite un questionario a cui i genitori o i futuri genitori vengono sottoposti. La prima domanda riguarda il rapporto con i propri genitori e la descrizione dei ricordi più importanti con uno di loro. La seconda richiesta è scegliere 5 aggettivi o parole che descrivano il rapporto con la madre. La stessa cosa viene richiesta per quanto riguarda il padre. Interessante osservare quanto semplicemente/difficilmente l'individuo trova le parole con cui descrivere i rispettivi genitori. Poi si comincia a entrare nel merito della relazione con i genitori, e si presenta la possibilità di dire a quale genitore ci si è sentiti più vicini e per quale motivo. Così come l'aspetto dell'angoscia si può osservare nei bambini quando sono lasciati da soli, così ad una

Una persona adulta è richiesto di riflettere su cosa succedeva quando era piccola nel rapporto con i genitori. Poi vengono intavolate le esperienze di perdita, i lutti e bisogna vedere come questi sono stati integrati nella storia complessiva della persona. Si passa poi alla richiesta di quale sia l'esperienza attuale con i propri genitori e come le esperienze adulte con i propri genitori hanno influenzato l'attuale condizione di genitore. Viene costantemente messo sullo stesso piano passato, presente e possibilità di influenza sui propri figli, quindi futuro. Vengono studiate anche le modalità con cui la persona parla di tutti questi temi. Ci possono essere persone che fanno molta confusione tra presente, passato e futuro, commettendo errori di ragionamento che non fanno capire chiaramente come è andata la storia del suo attaccamento. Sostanzialmente ci sono temi e domande specifiche, rispetto a cui l'intervistatore ha la possibilità di chiedere approfondimenti.

di fare domande in aggiunta su uncerto tema. L'intervista dura circa 90 minuti e conta degli aspetti sia verbali che non verbali dellacompilazione.

La prima scala di valutazione, per esempio, valuta l'affetto del caregiver: tutti i ricordi che fannoriferimento alla sensazione di essere stato accudito, consolato, aver ricevuto calore.

La seconda scala riguarda aspetti di rifiuto, essersi sentiti ignorati, preoccupati, non aver ricevutorisposte di calore.

Lezione del 18 aprile 2018

Il Lausanne Trilogue Play (LTP) è uno strumento di videoregistrazione che permette di osservare ledinamiche interattive triadiche che si sviluppano all'interno della famiglia, valutando le capacitàrelazionali, le risorse e i limiti delle abilità interattive che i partecipanti dimostrano impegnandosiin un'attività semi-strutturata di gioco (4 configurazioni).

Dimensioni interattive

1. Segnali corporei di disponibilità a interagire: espressioni facciali,

  1. Attitudine generale e orientamento di bacino e busto
  2. Orientamento dello sguardo
  3. Inclusione dei partner: integrazione di ogni partner nel sistema famigliare
  4. Coordinazione co-genitoriale: cooperazione e sostegno tra i genitori
  5. Organizzazione dei ruoli: rispetto delle distanze assegnate dal ruolo (distanza di gioco e di controllo)
  6. Scafolding genitoriale: capacità dei genitori di adattarsi all'età evolutiva e allo stato affettivo del bambino
  7. Coinvolgimento del bambino: competenze comunicative che il bambino attiva nella situazione di gioco
  8. Attività condivise e co-costruite: capacità dei partner di costruire assieme un'interazione
  9. Sensitivity e regolazione degli affetti da parte di un genitore: capacità dei genitori di cogliere e di rispondere ai bisogni emotivi del bambino
  10. Calore familiare

Lezione del 19 aprile 2018

LA GRAVIDANZA

Bibring (1959,1961) parla di due importanti compiti adattivi:

- Accettazione dell'embrione prima

e del feto poi come parte integrante del sé. La donna vive un'esperienza di fusione psicologica con il feto che perdura nei primi mesi dellagravidanza fino alla percezione dei movimenti fetali. Riorganizzare le proprie relazioni oggettuali e prepararsi all'evento della nascita-separazione del bambino dentro di lei. La Pines (1972,1982) individua quattro stadi mettendo in luce la stretta relazione tra fantasie delladonna ed eventi somatici relativi alle diverse fasi della gravidanza. 1. Stadio del concepimento-movimenti fetali: polarizzazione sul sé accompagnata da uno stato di regressione e passività. In questo stadio appaiono manifestazioni somatiche. 2. Stadio della percezione dei movimenti fino alle ultime fasi della gravidanza: il feto è riconosciuto in modo via via differenziato e viene riconosciuto come un'entità a sé suscitando ansie di perdita. 3. Stadio poco prima del parto, in cui sono presenti ansie riguardanti.

L'integrità del bambino, il travaglio e il parto

Stadio subito dopo il parto

Raphael-Leff (1980) suddivide la gravidanza in 3 periodi:

  1. Inattività vigile: la madre si preoccupa di minimizzare il proprio disorientamento e raggiungere uno stato di benessere (autismo normale)
  2. Percezione-individuazione del feto nella mente della madre è simile allo schiudersi della relazione e la madre si prepara a un importante compito: differenziare sé e il bambino (simbiosi)
  3. Nascita, che comporta una separazione e un nuovo riavvicinamento della madre con il proprio bambino (separazione-individuazione)

Tutti gli autori sono concordi nel ritenere critici gli ultimi momenti della gravidanza: nei giorni che precedono il parto sono presenti ansie di morte.

Secondo Breen la nascita di un bambino sano rappresenta per la donna un'importante rassicurazione e il compito diventa creare un rapporto con il bambino reale.

Winnicott (1956) parla di preoccupazione materna primaria

ed è una condizione necessaria di elevata sensibilità che ha bisogno di emergere, stabilirsi e cessare in un arco di tempo determinato. Stern (1995) parla di costellazione materna per indicare la nuova organizzazione mentale che si crea nella madre fin dall'inizio della gravidanza e segnala la nascita di una nuova identità determinando una nuova serie di azioni, fantasie, paure e desideri che costituiscono la linea dominante della vita psichica della donna. Riguarda tre aspetti strettamente collegati: - Il rapporto della madre con sua madre - Il rapporto della donna con se stessa in quanto madre - Il rapporto con il bambino Lebovici (1983) parla de "Il bambino immaginario", una condizione in cui la madre si trova a sognare il suo bambino. Pines (1982), Bibring (1961) parlano dell'importanza dell'identificazione della madre con una buona immagine materna, che cioè non venga sopraffatta dagli elementi conflittuali. Una buona identificazione conl'immagine materne comporta la possibilità di sentirsi bambina e al contempo vivere come mamma. Bydlowsky (2004) parla di trasparenza psichica: uno stato di particolare permeabilità della mente ai contenuti inconsci e ai ricordi di sé da bambini. IRMAG: intervista per le rappresentazioni materne/paterne in gravidanza (Ammaniti, Candelori, Pola e Tambelli, 1995) Modelli operativi interni: rappresentazioni mentali dinamiche che operano al di fuori della consapevolezza e che vengono costruiti a partire dall'esperienza reale precoce con le figure di attaccamento. (Bowlby, 1969-1973) L'IRMAG indaga le seguenti aree: I. Come la madre organizza e comunica la propria esperienza in una struttura narrativa (mi racconti la storia della sua gravidanza) II. Desiderio di maternità nella storia personale e della coppia (come mai un bambino in questo momento della sua vita?) III. Emozioni personali, di coppia e familiari alla notizia della gravidanza IV. Emozioni e

cambiamenti nel corso della gravidanza nella vita personale, di coppia e in rapporto alla famiglia

V. Percezioni, emozioni positive e negative, fantasie materne e paterne: spazio del bambino interno

VI. Prospettiva temporale, aspettative future (che tipo di madre immagina di essere?)

VII. Prospettiva storica rispetto al passato della madre

Lezione del 26 aprile 2018

La genitorialità è una funzione dinamica attraverso la quale gli adulti si rendono capaci in modo sufficientemente adeguato di prendersi cura dei bisogni evolutivi dei figli nelle diverse età.

È una dimensione della persona che si sviluppa a partire dall'infanzia e implica:

  • sapersi attaccare, quindi costruire e stabilire una vicinanza e una relazione con qualcuno;
  • cogliere lo stato mentale dell'altro;
  • riconoscere la soggettività dell'altro: processo che contrasta il desiderio di vedere l'altro come derivato del sé;
  • accettare il cambiamento dell'altro.
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valesempre di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lo sviluppo cognitivo nel ciclo di vita e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Chiandetti Cinzia.