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V. IL COGNITIVISMO
l’oggetto di studio diventano i processi cognitivi per l’elaborazione delle informazioni e la
Nel cognitivismo
presa di decisioni finalizzata alla risposta
“
→
Fondato da Neisser tutto quello che sappiamo della realtà è stato mediato non solo dagli organi di senso, ma
” → questi sistemi non
da sistemi complessi che interpretano continuamente l'informazione fornito dai sensi
possono essere visti ma la loro funzione può essere inferita all’emissione della
Tempo di reazione: tempo che intercorre dal momento della percezione dello stimolo
risposta motoria
→ breve: processi cognitivi sono semplici e poco numerosi
→ lungo: elaborazione stimolo e risoluzione richiede processi cognitivi complessi
Modello Norman e Bobrow
A oggi l’approccio cognitivista è dominante sia in EU che in USA, anche grazie agli Human Factors (tipico
dell’interazione soldati-interfacce bellich) ossia la ricerca di caratteristiche che l’interfaccia deve avere per
essere azionata al meglio → punti di forza e di debolezza che caratterizzano la prestazione umana durante
la sua esecuzione
↓
progettazione interfaccia doveva tenere conto processi mentali che bisognava mettere in atto
CAPITOLO 2 - METODI DI RICERCA PSICOLOGICA
sull'attendibilità della fonte trasmittente →
Per giudicare la veridicità delle notizie ci basiamo solitamente
avvengono così delle valutazioni personali che si basano su giudizi che poco hanno a che fare con la
certezza oggettiva dell'evento
Distinzione tra FATTO (verificabili e verificati) e OPINIONI (conoscenza soggettiva priva di certezza).
Veridicità = certezza scientifica
→convinto che il cavallo sarebbe stato in grado di dimostrare l'intelligenza
Cavallo Hans di Von Osten
pari a quella umana se solamente avesse ricevuto un addestramento e paragonabile a quella di un
bambino a scuola. Il mito del cavallo venne smentito dallo scetticismo di Pfungst, che lo bendò.
↓
Il cavallo infatti non sapeva concretamente compiere ragionamenti logici (es. 2+2=4) ma modificava il
proprio comportamento sulla base degli indici percettivi di chiunque conoscesse la risposta attorno a lui
(piccolissimi movimenti o espressioni facciali che gli facevano capire quando fermarsi, in quanto gli
spettatori sapevano la risposta giusta)
↓
Lo scetticismo è l'atteggiamento più corretto nei confronti dei fenomeni che ci vengono presentati → le
spiegazioni presentateci devono essere considerate vere soltanto dopo numerosi tentativi di spiegare i fatti
in maniera alternativa.
METODO SCIENTIFICO: permette di controllare le variabili in gioco garantendo anche il controllo della
causalità di una variabile su un'altra → ogni avvenimento dell’universo è causato da un
DETERMINISMO:
altro evento che lo precede (se non fosse avvenuto x non ci sarebbe y) → rapporto causa-effetto tra x e y
I. METODO SPERIMENTALE
→ garantisce maggiormente di comprendere fenomeni naturali legandoli a cause
Metodo sperimentale
che li determinano
4 fasi:
1. individuazione e descrizione problema
formulazione di un’ipotesi: →
2. prevedere una relazione causa-effetto tra due variabili-eventi
ipotizzare possibile relazione causa effetto tra variabili (grandezze o fenomeni misurate o
manipolate durante l’esperimento) che possono essere:
• indipendente: var. manipolata
• dipendente: var. misurata
esecuzione dell’esperimento: problema generale e l’ipotesi vengono tradotti in una condizione
3.
capace di mettere a prova la sua validità → manipolare var. indipendente per osservare e misurare gli
effetti che essa causa su quella dipendente.
4. raccolta dati e elaborazione risultati: lo scienziato varia in maniera sistematica una o più variabili
e misura la variazione della variabile dipendente a seguito della manipolazione della var. indipendente
(raccolta e analizzata → elaborazione dei risultati (i risultati sono significativi o dovuti al caso?)
↓ FALSIFICAZIONE dell’ipotesi
CONFERMA /
III. STUDI DI CORRELAZIONE
Questo studio cerca di misurare come due variabili variano insieme
→ si cerca di confrontare i comportamenti di un determinato gruppo di persone prima
Esperimenti naturali
o dopo un certo accadimento (anche se molto difficile da valutare).
Rapporti di correlazione tra due variabili → al variare di una varia anche l’altra
Studi di correlazione → individuare regolarità nelle variazioni tra variabili anche se non ci permettono di
concludere che si siano influenzate a vicenda (alto coeff. = variabili variano assieme)
→ indica l’intensità della correlazione (forza di coesione tra due variabili) e
Coefficiente di correlazione
ne indica il la direzione espressa tra +1 e -1 in relazione diretta:
• all’aumentare di una aumenta l’altra (positiva +1)
• al diminuire di una diminuisce l’altra (negativa -1).
• se non c’è correlazione tra variabili essa sarà vicina a 0 → non potremmo fare alcuna previsione.
Anche solo la dimostrazione di una correlazione è importante perché ci permette di predire la presenza
dell’altra variabile.
IV. LA SIGNIFICATIVITA’ E L’INFERENZA STATISTICA
→ formulazione di un’ipotesi di ricerca
Inferenza
• → la variabile dipendente varia a causa di quella indipendente
Metodo sperimentale
• → variabili oggetto di ricerca sono correlate
Studio correlazionale
→ calcola la probabilità di ottenere gli
Inferenza statistica stessi risultati attesi nella nostra ipotesi anche
qualora l’ipotesi di ricerca fosse errata
→ risultati statisticamente significativi se la probabilità di sbagliare è minore del
Significatività statistica
5%. Parametri generali relativi al test di significatività:
→ maggiore la differenza tra valori variabili dipendenti sperimentali e
1. Ampiezza effetto ottenuto
quelle del gruppo di controllo, maggiore probabilità dati siano statisticamente significativi
→ maggiore è il campione studiato maggiore è la probabilità che una
2. Numero soggetti studiati
differenza risulti statisticamente significativa
→ livello variabilità dati all’interno di ogni singolo gruppo sperimentale:
3. Distribuzione risultati
maggiore è il valore del rapporto critico maggiore è la probabilità che i risultato ottenuto sia dovuto
alla manipolazione della variabile indipendente
V. METODI OSSERVATIVI-DESCRITTIVI
→ si cerca di descrivere un certo fenomeno o un dato comportamento
Metodi descrittivi →prevedere delle quantificazioni numeriche dei fenomeni o comportamenti osservati
Ricerche descrittive
o limitarsi alla sola descrizione dei fenomeni concentrandosi nella descrizione dettagliata dei
comportamenti → utilizzato quando non si può applicare il metodo
Metodi osservativi-descrittivi sperimentale. Non è
possibile controllare tutte le altre variabili come avviene nel metodo scientifico
VI. IL METODO DELL’INCHIESTA
Metodo dell’inchiesta: Impiegato per raccogliere vari tipi di informazioni per descrivere un certo
effettuare diagnosi o determinare atteggiamenti verso un concetto → consiste nel chiedere la
fenomeno,
propria opinione in merito a una determinata cosa
↓
in esso interviene “l’accettabilità” e “desiderabilità →Risposte date tendono essere in armonia
sociale”
con i principi e regole presenti nella società → sincerità delle risposte mai data per scontata
VII. L’INTERVISTA
Intervista: raccolta di informazioni o dati ottenuti da intervistati tramite un intervistatore. In base a vari
aspetti (num intervistatori, argomenti, finalità) si possono scegliere tre tipi di interviste:
• → schema rigido per domande, risposte e successione
Strutturata
• → intervist. segue traccia generale ma può approfondire un particolare tema in
Semistrutturata
base alle risposte
• → intervist. segue schema generale ma varia domande adattandole all’intervistato
Aperta
VIII. IL QUESTIONARIO
avviene in forma scritta e evita pressioni di tempo e interazione all’intervistato, la domanda
Questionario:
tipo è chiusa e le risposte sono a scelta multipla (più chiare e veloci nella codifica).
Errori comuni:
1. lunghezza: verificare la durata della compilazione e evitare che sia eccessivamente lunga
2. ambiguità: nella formulazione delle domande, evitando di accorpare più concetti in una sola
affermazione non bisogna orientare il parere dell’intervistato su
3. strutturare domande in maniera non neutrale:
specifiche risposte
Per analizzare correttamente le risposte bisogna tenere conto di processi psicologici, comunicativi e sociali
in atto.
CAPITOLO 3 - SENSAZIONI E PERCEZIONI
I. LA SENSAZIONE
Le sensazioni sono stimoli registrati dagli organi di senso e trasmessi al nostro cervello quando avviene
un cambiamento nell’ambiente (comparsa di un oggetto, presentazione suono, aumento luminosità…).
→
Ogni senso è in grado di percepire una determinata forma di energia fisica, tramite trasduzione
processo attraverso il quale i diversi tipi di energia fisica vengono tradotti in segnali nervosi
↓
relazione psicofisica: relazione tra stimolo fisico esterno e la sensazione che questo provoca, mettendo in
contatto variabili fisiche (stimoli esterni) e psicologiche (sensazioni interne)
Primo limite degli organi → ogni organo registra il tipo di energia a cui è sensibile
II. SOGLIA ASSOLUTA E SOGLIA DIFFERENZIALE
Secondo limite → intensità: lo stimolo deve essere sufficientemente intenso
↓
Soglia assoluta: livello minimo di intensità che uno stimolo deve avere per essere colto nel 50% dei casi
Differenza di soglia: differenza minima di intensità che due stimoli devono avere per essere avvertiti nel
50% dei casi
III. LEGGE DI WEBER E LEGGE DI FECHNER
1834 Weber individua la soglia differenziale di ogni stimolo è la frazione
K =AR / R
K: costante
AR: soglia differenziale
R: intensità iniziale dello stimolo
(es. se ci viene posto un oggetto di 800 grammi sulla mano e subito dopo un altro identico ma di diverso peso e ci viene chiesto di giudicare se i due oggetti sono di
peso uguale o diverso, per poter rilevare una diversità il secondo oggetto deve essere di almeno 16 grammi più pesante o più leggero del primo)
Legge di Fechner → S = c Log R + C
S: sensazione
c: costante di Weber
R: intensità dello stimolo
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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