Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 69
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 1 Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Psicologia cognitiva  Pag. 66
1 su 69
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

APPRENDIMENTO

In generale l'apprendimento può essere definito come l'insieme di modificazioni che un organismo mette in atto nel corso dell'esistenza per adattarsi meglio all'ambiente esterno.

Tale comportamento adattivo deve però essere correlato a quello messo in atto in risposta alla prima esperienza, in quanto non si ha un apprendimento ogni volta che si osserva una risposta adattiva dell'organismo all'ambiente, ma bisogna poter osservare quella risposta in un momento successivo a quello che l'ha provocata la prima volta.

Comportamentismo ortodosso '40 e '50:

  • L'uomo condivide con gli animali la capacità di apprendere
  • Studiare il comportamento di organismi più semplici permette di capire i processi su cui si fonda l'apprendimento degli esseri umani
  • Studiare l'apprendimento negli animali è più semplice perché si può controllare ogni
aspetto delloro ambiente

Psicologia contemporanea (oggi)

  • l'uomo condivide con gli animali la capacità di apprendere, ma solo in parte
  • l'apprendimento umano è speci co perché l'uomo ha capacità uniche come il linguaggio

Dal punto di vista storico, gli psicologi che più si sono occupati di apprendimento sono stati i comportamentisti, secondo i quali i processi di apprendimento degli animali sarebbero analoghi a quelli dell'uomo ed è per questo che i loro studi sono stati condotti prevalentemente su di essi.

Comportamentismo solo ciò che

Abbiamo già detto che secondo l'approccio del comportamentismo si può studiare ciò che è osservabile. A questo punto occorre chiedersi: quali variabili osservabili e misurabili producono cambiamenti duraturi nel comportamento osservabile e misurabile di un organismo?

Andiamo ora quindi a vedere i principali studi sugli animali svolti dai comportamentisti.

Per condizionamento classico si intende il processo di apprendimento nel quale un stimolo neutro, inizialmente dopo ripetuti abbinamenti con un secondo stimolo in grado di produrre stimolo condizionato, naturalmente la risposta, viene associato a questo, diventando uno stimolo condizionato.

Il suo teorico fu Ivan Pavlov (1849-1936), fisiologo russo che svolse una lunga serie di ricerche sulla fisiologia della digestione, ricevendo il premio Nobel per la medicina, dimostrando come la presentazione del cibo aumentasse l'attività delle ghiandole salivari.

Per i suoi esperimenti utilizzava dei cani, ai quali veniva fissata in bocca una cannula collegata a una provetta graduata che permetteva di misurare la quantità di saliva prodotta dall'animale in risposta al cibo. I tempi e la quantità di salivazione vennero interpretati come il primo atto preparatorio ai processi digestivi, ma nel corso delle ricerche emerse un altro aspetto: in alcuni casi la salivazione aumentava.

anche quando non veniva presentato il cibo, in particolare quando il cane vedeva stimoli che di solito accompagnavano il cibo. Il condizionamento di Pavlov intuì quindi che nell'animale si era stabilito un legame tra uno stimolo e una risposta appresa, schematizzando la sua scoperta in tre fasi: 1. In un primo momento il cane si trova in presenza di uno stimolo incondizionato (cibo) che da solo è in grado di provocare una risposta incondizionata (salivazione). 2. Se lo stimolo incondizionato (cibo) viene presentato insieme ad uno stimolo neutro (campanella), si forma nell'animale un legame condizionato che permette, dopo un certo numero di abbinamenti tra stimolo incondizionato e stimolo neutro, di trasformare quest'ultimo in stimolo condizionato. 3. A questo punto, la presentazione isolata dello stimolo condizionato (campanella) è in grado di generare una risposta condizionata (salivazione), simile alla risposta incondizionata emessa in precedenza. Quindi, abbiamo due

Tipologie di comportamenti o riflessi:

  • Riflessi innati incondizionati (cibo-salivazione)
  • Riflessi appresi condizionati (campanella-salivazione)

In relazione alle caratteristiche temporali, il condizionamento classico può essere scomposto in tre fasi:

  1. Acquisizione —> lo stimolo incondizionato (cibo) viene regolarmente preceduto dallo stimolo neutro (campanella) facendo sì che dopo un certo numero di abbinamenti anche la sola campanella sia in grado di provocare la salivazione. Durante questa fase avviene il condizionamento, cioè lo stimolo neutro diventa stimolo condizionato.
  2. Estinzione —> lo stimolo condizionato torna ad essere neutro perdendo la capacità di generare la risposta condizionata. Se la campanella non viene più accompagnata dal cibo, la salivazione diminuirà progressivamente fino a scomparire.
  3. Riacquisizione —> si ristabilisce l'abbinamento tra lo stimolo neutro e quello incondizionato. In questa fase il
tempo necessario per ristabilire il condizionamento è molto inferiore a quello necessario nella prima fase Nel condizionamento classico l'apprendimento associativo è governato da due condizioni: 1. tra lo stimolo e la risposta deve esserci un'associazione un numero sufficiente di volte 2. tra lo stimolo e la risposta In base a questa ultima condizione, abbiamo diversi tipi di relazione temporale: - condizionamento in avanti -> lo stimolo neutro precede di un brevissimo intervallo di tempo (1-2 secondi) lo stimolo incondizionato, generando un apprendimento molto veloce - condizionamento simultaneo -> stimolo neutro e stimolo incondizionato vengono presentati insieme, meno efficace - condizionamento retrogrado -> lo stimolo incondizionato precede di pochi secondi lo stimolo neutro (il cibo viene presentato prima di suonare la campanella), generando un apprendimento molto lento L'efficacia o meno delle diverse relazioni temporali dipende dalla specifica situazione di condizionamento.

Le relazioni temporali tra stimolo neutro e incondizionato non mettono in discussione lo stabilirsi o meno del condizionamento, ma soltanto il numero di abbinamenti necessari per ottenerlo.

Principi del condizionamento:

  • Generalizzazione —> una volta stabilito un rapporto condizionato tra uno stimolo e una risposta, l'organismo tenderà a mettere in atto lo stesso comportamento anche in risposta a stimoli simili allo stimolo condizionato originale
  • Discriminazione —> mettere in atto l'estinzione degli stimoli simili in modo tale da eliminare la generalizzazione, presentando i vari stimoli simili allo stimolo condizionato senza abbinarli allo stimolo incondizionato

Il condizionamento può anche estendersi a stimoli completamente diversi dallo stimolo condizionato se questi vengono ripetutamente presentati insieme a esso. Questo nuovo tipo di condizionamento di ordine superiore viene definito condizionamento di secondo ordine.

Stimoli

avversativi stimoli avversativi stimoli incondizionati negativi

Gli stimoli avversativi sono stimoli dolorosi o spiacevoli che evocano risposte incondizionate di fuga o paura tipiche di ogni specie.

Le differenze tra gli stimoli avversativi e gli stimoli positivi sono:

  1. Per stabilire un condizionamento tra stimolo neutro e stimolo incondizionato avversativo è necessario un singolo accoppiamento sufficiente.
  2. Il condizionamento con stimolo incondizionato avversativo è molto più resistente all'estinzione (ad esempio se una cena cinese ci provoca malessere, è molto probabile che la cucina cinese continui a provocarci risposte di evitamento anche dopo molto tempo).
  3. Gli stimoli avversativi sono importanti nell'apprendimento umano in generale ed in particolare per il condizionamento di ordine superiore (ad esempio se veniamo aggrediti in un parco deserto da un ladro vestito da giardiniere, non solo è certo che rivedendo quel ladro si provi paura, ma è anche probabile che si...
provi un simile stato d'animo alla vista di una tuta da giardiniere, camminando in un parco, stando al buio o uscendo da soli). Quindi, se lo stimolo incondizionato è negativo, o doloroso, o stressante, il condizionamento può stabilirsi dopo una sola prova, perdura nel tempo e può facilmente generare condizionamenti di ordine superiore. Il condizionamento è anche il meccanismo utilizzato dalle agenzie pubblicitarie quando "abbinano" i prodotti a stimoli incondizionati "naturalmente piacevoli" come belle donne, paesaggi incantevoli, case da sogno e così via. Il condizionamento operante Abbiamo visto che il condizionamento classico riguarda le relazioni che un organismo mette in risposta a stimoli ambientali, e in cui la risposta condizionata è alla risposta evocata da uno stimolo incondizionato. Nel condizionamento operante si possono invece apprendere risposte che non fanno parte del repertorio comportamentale.

Il comportamento operante è un comportamento che opera sull'ambiente per produrre l'effetto desiderato. Se pensiamo alle centinaia di azioni che compiamo ogni giorno, ci accorgiamo che la maggior parte di esse viene svolta per ottenere un dato effetto, raggiungere cioè uno scopo.

Il condizionamento operante può essere definito dunque come il processo di apprendimento in cui gli effetti di una risposta influenzano la probabilità che essa sia nuovamente riprodotta in futuro.

Esso è stato studiato e descritto da Skinner e deriva dalla legge dell'effetto di Thorndike (1898): un'azione o un comportamento che provoca un effetto positivo ha più probabilità di ripetersi in futuro, rispetto ad un comportamento che ha conseguenze negative.

Il comportamento corretto viene messo in atto una prima volta in maniera casuale ma, raggiungendo un effetto positivo, in seguito è più frequente rispetto agli altri.

comportamenticasuali.

Le risposte corrette tendono ad essere ripetute

Le risposte sbagliate tendono ad essere soppresse selezione

L'apprendimento non è basato sulla comprensione della risposta giusta: consiste nelladel comportamento corretto legge dell'effetto.sulla base della gattiThorndike raggiunse queste conclusioni studiando il comportamento dei all'interno di unaproblema"gabbia da lui ideata. L'animale non veniva alimentato per un certo periodo, poiveniva messo nella gabbia e veniva posto del cibo all'esterno in modo che il gatto potessevederlo ma non raggiungerlo senza uscire dalla gabbia.

All'interno di questa gabbia vi erano leve, cordicelle e altri oggetti che il gatto poteva mordere,spingere, gra are, spostare ecc. Era costruita in modo tale che uno solo di q

Dettagli
A.A. 2022-2023
69 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia.mazzaggio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia cognitiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Brigadoi Sabrina.