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Gli episodi di panico e i loro fattori di rischio
Gli episodi di panico possono essere caratterizzati dalla messa in atto di comportamenti di fuga o evitamento, dall'assunzione di farmaci ansiolitici, dalla distrazione o dall'esecuzione di esercizi di respirazione.
Ecco alcuni fattori di rischio e prognosi associati:
- Fattori temperamentali: Affettività negativa (nevroticismo) e attacchi di panico paucisintomatici.
- Fattori ambientali: Abuso sessuale e fisico in età infantile, fumo di sigaretta, eventi stressanti legati ad aspetti interpersonali e di benessere fisico, utilizzo di sostanze illecite, malattie, morte in famiglia. Condizioni climatiche calde o umide possono anche scatenare sensazioni corporee interpretate in modo catastrofico e provocare un attacco di panico.
- Fattori genetici e fisiologici: La predisposizione genetica e la presenza di condizioni come l'amigdala iperattiva o l'asma possono influenzare la comparsa degli attacchi di panico.
Alcuni marker diagnostici che possono provocare un attacco di panico in chi è predisposto includono il sodio lattato, la caffeina, l'isoproterenolo, la yohimbina, l'anidride carbonica e la colecistochinina.
suicidio: avere un attacco di panico e una diagnosi di disturbo di panico nei 12 mesi precedenti sono associati ad un maggiore tentativo di suicidio e ad un'ideazione suicidaria negli ultimi 12 mesi. Conseguenze funzionali del disturbo di panico: questo disturbo è associato ad alti livelli di disabilità sociale, lavorativa e fisica, notevoli costi economici e un più alto numero di visite mediche tra i disturbi d'ansia, benché gli effetti siano maggiori quando è presente anche l'agorafobia. Questi soggetti possono assentarsi frequentemente dal posto di lavoro o dalla scuola per cause di visite mediche o per recarsi al pronto soccorso, cosa che può portare sia a disoccupazione che all'abbandono scolastico. Diagnosi differenziale: - Dovuta ad altra condizione medica: ipertiroidismo, iperparatiroidismo, disfunzioni vestibolari, disturbi convulsivi, condizioni cardiopolmonari. - Indotta da sostanze o farmaci: intossicazione da...stimolanti (Come per esempio cocaina, anfetamina e caffeina) o cannabis e l'astinenza da depressogeni del sistema nervoso centrale come alcol e barbiturici. Può manifestarsi anche come effetto dell'astinenza. Tipologie di panico secondo il DSM IV Viene specificato tre diversi tipi di attacco di panico. Questa distinzione si basa sulla relazione fra la probabilità e la presenza o l'assenza di segnali (Trigger) per l'attacco. 1. Attacchi di panico inaspettati: Gli attacchi di panico inattesi sono percepiti dal sofferente come spontanei, inaspettati. Questi attacchi di panico inaspettati sono tipici delle persone che soffrono di disturbo di panico, anche se sono state osservate in altri disturbi e occasionalmente in persone senza alcun disturbo psichiatrico. Una forma di panico inaspettato è quella degli attacchi di panico notturni, dove la persona si sveglia in preda a uno stato di attacco di panico. Questi attacchi di solito si verificano durante la fase.non rem del sonno e generalmente non sono provocati dai sogni. Alcune persone con attacchi di panico raccontano che la maggior parte degli attacchi si verificano nelle ore del risveglio.
Attacchi di panico collegati alla situazione: questi sono definiti come attacchi, pressoché sempre indotti da situazioni specifiche, punto una persona, ad esempio, può essere colta sempre da panico, quando si troverà un ascensore. Affollati. Il panico collegato a una situazione specifica si verifica anche in altri disturbi, soprattutto nei disturbi d'ansia. Punto le persone con una fobia specifica o con una fobia sociale potrebbero avere un attacco di panico se esposti improvvisamente a uno stimolo molto temuto.
Attacchi di panico indotti da una situazione: questi sono spesso, ma non costantemente indotti da una certa situazione. Questi attacchi, predisposti da una situazione, possono verificarsi sia nei disturbi del panico che in altri disturbi.
Agorafobia:
A. Paura o ansia
- Utilizzo dei trasporti pubblici?
- Trovarsi in spazi aperti
- Trovarsi spazi chiusi
- Stare in fila oppure tra la folla
- Essere fuori casa da soli
B. L'individuo teme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire oppure che potrebbe non essere disponibile soccorso, nell'eventualità che si sviluppino sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti.
C. La situazione agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia.
D. Le situazioni agorafobiche vengono attivamente evitate o richiedono la presenza di un accompagnatore o vengono sopportate con paura o ansia intense.
E. La paura o l'ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo posto alla situazione agorafobica e al contesto socio culturale.
F. La paura, l'ansia o l'evitamento sono persistenti e durano tipicamente sei mesi o più.
G. La paura, l'ansia o l'evitamento,
causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo in altre aree importanti. Prevalenza: il 1,7%, adolescenti e adulti ricevono una diagnosi di agorafobia. Le femmine hanno il doppio di possibilità rispetto ai maschi di soffrire di questa patologia. E il picco di incidenza si ha nella tarda adolescenza e nella prima età adulta. Sviluppo e decorso: La percentuale di individui con agorafobia che riferiscono attacchi di panico o disturbi di panico precedenti all'esordio dell'agorafobia varia dal 30%. Nei campioni di popolazione ha più del 50% nei campioni clinici. Nei 2/3 di tutti i casi di agorafobia, l'esordio iniziale avviene prima dei 35 anni. La media generale di età di esordio per l'agorafobia è 17 anni. Il decorso è persistente e cronico. La remissione completa è rara, solo il 10%. Fattori di rischio e prognosi: fattori temperamentali: inibizione comportamentale e.Disposizione nevrotica, ovvero affettività negativa e sensibilità all'ansia.
Fattori ambientali. Eventi negativi in età infantile per esempio, separazione, morte di un genitore e altri eventi stressanti come aggressioni. Inoltre. Queste persone descrivono il clima familiare e il comportamento dei genitori come caratterizzato da un ridotto calore e un'aumentata iperprotettività.
Iperprotettività fattori genetici e fisiologici: ereditabilità del 61%.
Diagnosi differenziale:
- Fobia specifica, tipo situazionale: Questa dovrebbe essere diagnosticata al posto dell'agorafobia, quando la paura, l'ansia all'evitamento sono limitati a una delle situazioni agorafobiche. Il requisito che siano presenti paure in due o più delle situazioni agorafobiche è un mezzo affidabile per differenziare l'agorafobia dalla fobia specifica.
- Disturbo d'ansia di separazione: in questo disturbo.
ansia o evitamento sono limitati a ricordi del trauma e se il comportamento di evitamento non si estende a due o più delle situazioni agorafobico, allora non è giustificata una diagnosi di agorafobia.
Comorbilità: disturbi d'ansia, disturbi depressivi, disturbi da uso di alcol, disturbi da trauma.
Conseguenze funzionali del disturbo: con la gravarsi dell'Agorafobia gli individui possono aumentare la loro dipendenza dagli altri, chiedendo di essere accompagnati quando escono di casa o affrontano situazioni sociali. Inoltre, le altre persone possono essere costrette ad assumersi la maggior parte delle responsabilità del paziente.
Comorbidità del disturbo di panico:
Modelli di comorbidità:
- Modello predisposizionale: afferma che un disturbo specifico come l'ansia da separazione o il disturbo dipendente di personalità è un fattore predisponente per lo sviluppo di altri disturbi come il disturbo di panico.
consequenziale: sostiene che alcuni disturbi derivano da altri, per esempio la depressione o il disturbo evitante di personalità può insorgere come conseguenza del disturbo di panico.
Modello diatesico comune: questo modello suggerisce che il disturbo di panico e altri disturbi insorgono da una diatesi comune. Ad esempio, come un alto nevroticismo.
Modello interazionale: Secondo tale modello, due o più disturbi presenti simultaneamente interagiscono o esacerbano mutuamente l'altro, cosicché i disturbi si aggravano se presenti insieme piuttosto che separatamente. Per esempio, un disturbo borderline di personalità può esacerbare il disturbo di panico.
Comorbilità:
- Inibizione comportamentale: È caratterizzata dalla paura di stimoli nuovi, in particolare stimoli sociali. Sembra che l'inibizione comportamentale sia un fattore di rischio aspecifico per i disturbi d'ansia in generale.
- Disturbo d'ansia da separazione.
È simile per alcuni aspetti, una grave inibizione comportamentale, ma è caratterizzato da un’ansia eccessiva per l’allontanamento da casa o per la separazione da coloro a cui il soggetto è attaccato. Sembra che l’agorafobia gli attacchi di panico in età adulta si sviluppino in seguito ad un’ansia da separazione in infanzia. Si pensa che sia legata ad una perdita come un lutto o la scomparsa di una persona amata.
- Altri disturbi d’ansia (soprattutto agorafobia), disturbo d’ansia di malattia (16-25%) e ansia generalizzata
- Depressione: 50-60% dei soggetti con panico,
- disturbo bipolare, 7- dolore cronico: dolore al petto, emicrania
- sindrome colon irritabile
- disturbo da uso di sostanze:inducenti: marijuana, cocaina, stimolanti o alcol (40% dei soggetti con panico), alcol spesso utilizzato come automedicazione o per ridurre ansia e panico
- Astinenza acuta da alcol provoca attivazione del SNC inducendo sensazioni