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CAP 6 Valutare gli A etti

La capacità di sentire e regolare gli a etti è diventato uno dei temi centrali della

ricerca empirica sullo sviluppo e sulla siologia del cervello psicoanaliticamente

orientate, e ha di recente stimolato una ricca produzione di scritti sulla regolazione

a ettiva e la psicoterapia. Alcune ricerche hanno notato che i terapeuti processano

comunicazione

le comunicazioni che i pazienti fanno tramite almeno tre canali: la

ff fi fi

ff ff fi fi ff fi ff ff fi ffi fi fi fi

verbale, linguaggio del corpo trasmissione a ettiva

il e la (convogliata da

espressioni del volto e tono della voce).

a etti nel campo del transfert/controtransfert

-Gli

Le persone tendono a iniettare i propri sentimenti nei loro terapeuti, creano nei loro

terapeuti con itti che sono paralleli a quelli con cui loro stessi hanno combattuto

per tutta la vita e poi cercano di vedere se il terapeuta riesce a dare forma a un

nuovo modo di risolverli. È stata fatta un'utile distinzione tra controtransfert

concordante (il terapeuta si sente come il paziente da bambino) e complementare

(il terapeuta prova quello che provava il caregiver del paziente).

È possibile che il terapeuta capisca di avere a che fare con una persona

psicopatica quando nota che si sente ingannato o scon tto, ma non sempre

questo accade: i sentimenti che la presenza di un paziente suscita in noi possono

anche non dare vita ad alcuna reazione concordante. Come terapeuti dobbiamo

tenere a mente la possibilità di fraintendere qualcosa semplicemente perché fuori

dalla nostra esperienza soggettiva.

a ettivi come problema manifesto

-Stati

Molti ricercatori oggi ritengono che alcune delle psicopatologie che implicano

disturbi degli a etti siano associate a una predisposizione genetica. È un luogo

comune concludere che tutto ciò che va fatto con le persone i cui a etti sono

problematici è somministrargli dei farmaci. Ma non è logico a ermare che, se tra le

cause di un problema ve ne è una di natura genetica, allora la cura deve essere

semplicemente biologica. Le persone che sono sottoposte a cure medico-

farmacologiche per problemi psicologici dovuti a meccanismi neurochimici

conosciuti hanno comunque bisogno di una psicoterapia, per sentirsi legati ad una

persona che li aiuta a mantenere viva la motivazione a prendere le pillole, per

padroneggiare più e cacemente la propria vita, per parlare dei sentimenti suscitati

in loro dal credersi difettosi a causa della dipendenza dai farmaci che gli sono

prescritti. La chimica del cervello in uenza l'esperienza emotiva, ma anche

l'esperienza emotiva in uenza la chimica del cervello.

il signi cato diagnostico degli a etti

-Valutare

alcune domande centrali per la valutazione degli a etti:

paziente riesce a distinguere gli a etti dalle azioni?”

-”il

alcuni riescono a parlare di un loro sentimento di rabbia e a sentirsi così sollevati

dall'intensità di una reazione a ettiva negativa, altri invece cercano sollievo dalla

rabbia non verbalizzando, ma agendo. Per questo secondo tipo di persone i

sentimenti non sono ben di erenziati dalle azioni.

paziente può rappresentare la propria esperienza a ettiva in parole?”

-”il

i pazienti alessitimici (che non ha parole per gli a etti) non possono essere

cosa prova?”.

raggiunti da domande come “che

che modo il paziente usa gli a etti a scopo difensivo?”

-”in

una problematica connessa è quella degli a etti che operano in modo da

proteggere la persona dall'esperienza di altri stati emotivi. Per esempio, un uomo

può accettare facilmente di provare rabbia ma rimane difensivamente

inconsapevole alla tristezza, un’altra persona l’opposto.

so erenza del paziente è legata più alla colpa o alla vergogna?”

-”la

la colpa implica il senso di un potere malevolo, un sentimento di profonda

distruttività e malvagità personale; la vergogna implica un senso di vulnerabilità

impotente, il rischio cronico di essere esposti al disprezzo altrui. Le loro di erenze

ff ff ff fl ff fi ffi fl ff ff ff fl ff ff ff ff ff ff ff fi ff ff ff

qualitative implicano una diversità sostanziale tra gli interventi e caci in presenza

di sensi di colpa e quelli e caci per la vergogna.

terapeutiche del “vederci chiaro” riguardo gli a etti

-Implicazioni

Nelle storie di molti pazienti, genitori e altri caregiver hanno trascurato i sentimenti

della persona, nominato i loro sentimenti per poi giudicarli negativamente o punito

i loro gli per i sentimenti che provano. Il solo fatto che il terapeuta sia interessato

ai sentimenti del paziente, che nomini gli a etti senza giudicarli e incoraggi

l'espressione delle emozioni mitiga le ripercussioni delle esperienze infantili

sopracitate. L’accuratezza nell'etichetta delle emozioni favorisce la maturazione

a ettiva e sociale. La consapevolezza emotiva inizia nel neonato con la coscienza

di uno stato generale di appagamento o di preoccupazione. Con lo sviluppo, il

bambino impara a di erenziare rabbia, paura, tristezza, divenendo consapevole

dei di erenti gradi e toni di ognuno degli a etti.

Gli a etti sono fattori motivanti, attaccando un sentimento a un’esperienza,

troviamo le risorse emotive necessarie a risolvere un problema che prima appariva

insormontabile.

CAP 7 Valutare le Identi cazioni

Un aspetto centrale della psicologia di qualsiasi persona è costituito dai suoi

principali oggetti di amore e dai suoi modelli. Probabilmente non esiste un

comportamento che non sia in uenzato da identi cazioni.

cazioni suggerite da reazioni di transfert

-Identi

In un colloquio clinico, il modo più veloce per valutare le identi cazioni primarie di

una persona è quello di cogliere il tono globale del transfert. A volte le sue

manifestazioni sono sottili -come nel caso di un senso di benevolenza della

relazione che si prova con una persona allevata da genitori amorevoli-, altre è più

sorprendente e crudo.

cazione, Incorporazione, Introiezione e In uenza intersoggettiva,

-Identi

Freud ha descritto due tipi di processi identi catori: uno che coinvolge un oggetto

di amore anaclitico e il processo di identi cazione con l’aggressore. Il primo è un

fenomeno benigno nel quale il bambino ama uno dei caregiver e vuole avere le

qualità che rendono quella persona amabile; l'identi cazione con l’aggressore,

invece, si veri ca in situazioni dolorose o traumatiche o opera come difesa contro

la paura e il senso di impotenza. Il secondo tipo di identi cazione è più inconscio e

irrazionale: l’identi cazione con il genitore dello stesso sesso per mezzo della

quale, secondo Freud, si conclude il periodo edipico, è fondamentalmente

un’identi cazione con l’aggressore.

Nelle persone è possibile vedere un’incorporazione tanto globale dell'oggetto

stimato che la persona si trasforma in un clone del suo idolo. In altri casi, la

persona assume alcune caratteristiche dell'oggetto ma ne ri uta altre.

Le immagini interiorizzate dalle persone importanti per il bambino sono chiamate

introietti. Quando il processo di interiorizzazione matura, passando da forme di

imitazione, a sforzi volontari tesi ad assumere caratteristiche speci che della

personalità di altre persone, sembra meno introspettivo e più identi catorio.

Una parte importante di qualsiasi formulazione diagnostica è la valutazione di

quanto i processi identi catori del cliente siano primitivi o maturi, è necessario

chiedere ad un potenziale nuovo cliente di descrivere i propri genitori e le persone

che hanno esercitato su di lui un'in uenza signi cativa. Generalmente parlando,

ff ff ff

fi fi

fi fi fi fi ff fi fi ffi fl fl fi ff ff fi fi fl fi fi fi ff fi fi ffi fi fi

descrizioni degli altri globali che sottolineano la loro completa bontà sono

diagnosticamente caratteristiche degli individui con organizzazione di personalità

borderline o psicotica, mentre gli individui nevrotici e quelli sani forniscono

resoconti equilibrati e multidimensionali delle altre persone. Ma anche le persone

con una certa maturità psicologica possono presentare aree in cui hanno

categorizzato certi oggetti come tutti-buoni o tutti-cattivi.

cliniche della comprensione delle identi cazioni

-Implicazioni

i dati sulle interiorizzazioni hanno implicazioni signi cative per la psicoterapia:

1. segnalano all'intervistatore che deve trovare il modo per mostrare al paziente la

propria di erenza dai suoi oggetti interni patogeni.

2. o rono al professionista ulteriori informazioni sulla natura dei transfert principali

che appariranno nel trattamento. Le persone hanno bisogno di proiettare sul

terapeuta le gure interiorizzate che continuano a compromettere la loro crescita e

poi imparano a mettersi in relazione alle persone in un modo diverso rispetto a

quello che hanno adottato nell'infanzia.

3. aiutano a escogitare strategie di aiuto utili al caso.

4. l'apprezzamento della complessità e delle contraddizioni presenti in se stessi e

negli altri è un aspetto centrale della maturità psicologica. Il clinico aiuta i pazienti

a prendere consapevolezza delle caratteristiche positive di un oggetto odiato e

degli aspetti negativi di un oggetto riverito, a trovare l'amore dove appare solo

l'odio, e viceversa.

cliniche, quando predominano le controidenti cazioni

-Possibilità

il paziente che è determinato a essere l'esatto opposto di un genitore o di un

caregiver distruttivo è un fenomeno comune nella pratica clinica. Uno dei problemi

delle contro-identi cazioni è che tendono a essere totali e intransigenti, i terapeuti

si confrontano spesso con pazienti che non possono prendere in considerazione

l'idea di modi care il proprio comportamento in una direzione positiva perché

l'oggetto con cui sono contro-identi cati agiva a volte in quel modo. Un antidoto a

un comportamento disadattivo risiede nel chiarire come il suo signi cato derivi da

un'identi cazione con un oggetto precoce dal quale il paziente ha lottato per

di erenziarsi.

cazioni etniche, religiose, razziali, culturali e subculturali

-Identi

quando si esercita la professione psicoterapeutica in un'area in cui risiede una

popolazione etnicamente molto diversa dalla propria è importante raccogliere tutte

le informazioni disponibili utili per lavorare con le persone di quel gruppo.

Un'area in cui bisogna stare molto attenti è quella dei casi in cui i pazienti portano

un regalino al terapeuta, le culture di eriscono ampiamente nei loro atteggiamenti

rispetto ai regali. È una buona regola generale quella di partire dal presupposto

che quando un paziente si sente spinto a portare un regalo al

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia321 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Mento Carmela.