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ITSS- (Intelligent Tutoring for the Structure Strategy)
Per studenti più giovani, con l'obiettivo di supportare attività basate sull'identificazione di parti principali e parole chiave in un testo e classificare le informazioni in un ordine gerarchico. Sono stati riscontrati risultati positivi. Due metanalisi hanno sintetizzato risultati di studi, in entrambe inclusi i training che avevano un approccio strategico-metacognitivo.
Gli ITS (Intelligent Tutoring Systems) considerati includono attività sulle seguenti componenti:
- Modellamento
- Previsione
- Feedback
- Lezioni e attività adattive
- Scaffolding - supporto progressivo
Le metanalisi hanno dimostrato che l'effetto degli ITS sulla comprensione è di 0.60. Considerando misure standardizzate di comprensione, gli ITS portano inoltre ad un piccolo vantaggio rispetto a training in cui il tutoraggio è umano. Producono un effetto più largo sulla comprensione rispetto
A procedure tradizionali di intervento, di dimensione ampia per misure costruite ad hoc e piccola per misure standardizzate.
Cloze (presente sulla piattaforma Ridinet) – scopo di promuovere abilità inferenziali, abilità centrali per la comprensione a diversi livelli: di frase e di discorso.
Ad ogni sessione di lavoro il bambino si esercita con testi in cui mancano delle parole. La consegna è di completare gli spazi vuoti.
Il programma è adattivo. La fascia d’età a cui il programma si rivolge è quella compresa tra i 7 e i 14 anni.
Alcuni dei dati sembrano complessivamente positivi: i bambini hanno mostrato un miglioramento generale in prove standardizzate di comprensione del testo.
Vi è poi una correlazione positiva tra il miglioramento sul testo narrativo e l’indice verbale della batteria per le abilità cognitive di Wechsler.
L’ipotesi è che i bambini con maggiori risorse verbali sono in grado di sviluppare
piùefficacemente una strategia per individuare l’informazione mancante. Importante valutare lerisorse iniziali dello studente.
9.4 CCT in popolazioni atipiche: il caso dell’ADHD
I CCT, anche nel caso della popolazione con ADHD, hanno riguardato prevalentemente la MdL.
randomized controlled trials (RCT)
La metanalisi di Cortese e colleghi (2015) su 15 riporta chei training centrati su un numero più alto di processi cognitivi producono degli effetti maggioririspetto a quelli focalizzati esclusivamente sulla MdL.
Dal punto di vista della sintomatologia ADHD, gli effetti maggiori riguardano la componente didisattenzione ma in nessun modo l’iperattività.
I benefici riguardano prove simili, mentre gli effetti di trasferimento lontani sono del tuttoassenti.
ACTIVATE:
Altro software: training che include 6 differenti giochi con diversi livelli di difficoltàcon l’obiettivo di potenziare MdL, velocità di elaborazione, attenzione sostenuta e
divisa, controllo inibitorio e categorizzazione. Il training è stato proposto a bambini tra i 6 e i 13 anni. La procedura è adattiva.
Il protocollo si compone di 48 sessioni di 30 minuti ciascuna, effettuate 4 volte la settimana per 12 settimane.
Tutte le sessioni si svolgevano con un professionista in laboratorio o a scuola o, in alcuni casi, a casa sotto la supervisione dei genitori. Il gruppo di controllo non era attivo.
I risultati non hanno mostrato cambiamenti significativi a livello di sintomatologia e nemmeno a livello di prestazioni cognitive.
Questi studi sembrano suggerire che prevedere un intervento esclusivamente tramite CCT possa non essere la strada prioritaria per un disturbo multicomponenziale come l'ADHD.
I CCT dovrebbero essere usati come complemento di interventi.
Un esempio di training combinato è quello di Capodieci e colleghi (2019), che ha proposto a 12 bambini con diagnosi di ADHD e 15 bambini a sviluppo tipico un training che combinava esercizi
self-report.Nulli sulle misure quantitative di funzionamento quotidiano.L'effetto dei CCT dipenderebbe non solo dal fatto di svolgere attività stimolanti o utilizzare deisoftware, ma dal fatto di allenarsi con uno specifico programma strutturato con compiti cherichiedono un certo impegno a livello cognitivo.Il trasferimento ad aspetti della vita quotidiana è invece molto meno ampio, se non nullo.Inoltre, impegnarsi in attività che implicano l'uso di tecnologie digitali potrebbe aumentare lamotivazione nell'anziano.
9.6 Conclusioni e prospettive future
Punti di forza:
- Protocolli facilmente utilizzabili in situazioni differenti;
- Possibilità di implementarli a distanza;
- Possibilità di allenamento breve ma quotidiano e da qualsiasi luogo;
- Interfaccia grafica e la struttura adattiva e gamificata che stimola la motivazione ad unaddestramento continuativo.
Aspetti critici
- Difficoltà di distinguere se le abilità sono
atteggiamenti di altri) e acoltivare accettazione.
Le esperienze di vita sono caratterizzate da elementi sensoriali, come la capacità fisica divivere gli eventi e i contesti reali, e da aspetti mentali, come pensieri, ragionamenti, emozioninarrate, progetti, sogni che ogni essere umano conosce all'interno di sé.
Spesso accade che i pensieri, i ragionamenti e le emozioni divengano così presenti nellamente da spingere ad un'identificazione con essi, rendendoli presenti e reali a tal punto daimpegnare e sprecare tantissime energie.
Per loro natura invece emozioni e pensieri tendono ad avere una durata limitata e a passare inun tempo anch'esso limitato, a meno che non vengano trasformati in agganci per la mente,dai quali si viene innescati in un circolo vizioso che potrebbe generare disagio.
Con "defusione" si intende la capacità allenata di non lasciarsi agganciare da pensieri,emozioni e sensazioni, distinguendo il ricco panorama
interiore della realtà e adottando un atteggiamento privo di giudizi che al contempo ottimizza l'utilizzo delle risorse cognitive. Opposta alla defusione è la "fusione" con gli inneschi interni, siano essi pensieri, emozioni o sensazioni, che attivano, spesso in modo inconsapevole, ulteriori pensieri, emozioni e sensazioni, in un circolo vizioso di disagio. Si potrebbe quindi riassumere che negli interventi di terapia basati sulla mindfulness si può "imparare ad accettare gli inevitabili disagi della vita, vivendola in modo pieno". I trainer e terapeuti sono tenuti ad avere delle caratteristiche per essere presenti e di beneficio in modo autentico ai partecipanti. Sono infatti i primi a trarre beneficio dal coltivare personalmente pratiche di mindfulness e di compassione, sviluppando dall'interno della loro stessa esperienza di pratica la consapevolezza degli ostacoli che si possono incontrare e delle sfide che possono essere affrontate.