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Decostruzione, pharmakon e leadership educativa: questioni metodologiche

Una prospettiva oggettivista abbastanza diffusa presuppone che la leadership sia un fenomeno reale universale, la cui essenza possa essere conosciuta da un osservatore neutrale e veicolata attraverso il linguaggio, in grado di rappresentare la realtà. Di contro, gli approcci ermeneutici conducono a interpretazioni parziali e mutevoli suggerendo come la leadership possa configurarsi come l'esito di processi di significazione e di costruzione intersoggettiva del significato attribuito alle esperienze umane. I corsi e ricorsi filosofici hanno messo in luce un'ineluttabilità teorica di passaggi e "luoghi" scientifici che hanno rivelato l'identità multi-teorica e multi-prospettica della teoria pedagogica.

In questo itinerario speculativo di rivisitazione e di ri-attraversamento della tematica della leadership in educazione, con contaminazioni e arricchimenti vari,

I contributi che provengono dal movimento post-strutturalista offrono significative piste e percorsi di approfondimento metodologico. Il movimento di pensiero post-strutturalista si sviluppa in seno al milieu intellettuale francese nella seconda metà del ventesimo secolo e si origina a partire da una critica alle certezze culturali, filosofiche e linguistiche incarnate dal pensiero strutturalista e dalla filosofia occidentale che ha sostenuto, da una parte, la "morte dell'Uomo" e del soggetto, dall'altra, la contestuale nascita della differenza, della singolarità e dell'alterità. Sarebbe un errore affermare che il post-strutturalismo rappresenti un movimento unitario e convergente. Sembra non esistere più un soggetto proprietario, ma solo possibilità di soggettivazione, si tratta di un percorso che rompe i legami tradizionali della metafisica occidentale e offre una prospettiva radicale ad alcune delle premesse chiave del pensiero.prospettive e approcci alla decostruzione. La decostruzione, infatti, si presenta come un processo di analisi critica che mette in discussione le certezze e le fondamenta dei discorsi e delle strutture concettuali. Attraverso la decostruzione, si cerca di smontare le gerarchie e le opposizioni binarie presenti nel pensiero occidentale, evidenziando le contraddizioni e le ambiguità nascoste. La decostruzione si basa sulla convinzione che il significato di un testo o di un concetto non sia stabile o definitivo, ma sia soggetto a molteplici interpretazioni. In questo senso, la decostruzione si oppone alla concezione tradizionale della filosofia come ricerca di una verità assoluta e universale. La decostruzione si avvale di strumenti linguistici e concettuali per mettere in luce le contraddizioni e le ambiguità presenti nei testi e nei discorsi. Attraverso l'analisi dei significati impliciti e delle strutture di potere insite nel linguaggio, la decostruzione cerca di destabilizzare le certezze e di aprire nuovi spazi di interpretazione. La decostruzione non si limita solo all'ambito filosofico, ma si estende anche alla pedagogia, alla letteratura, all'arte e ad altre discipline. In ogni contesto, la decostruzione si propone di smontare le strutture di potere e di autorità, aprendo spazi per la pluralità di voci e di prospettive. In conclusione, la decostruzione rappresenta un importante contributo alla riflessione filosofica e pedagogica, offrendo nuovi strumenti per mettere in discussione le certezze e per aprire nuovi orizzonti interpretativi.interpretazioni esemplari come portatori di un'autonoma sperimentazione di pensiero non riducibile, o non deltutto riducibile, a un tipo logico, e per così dire, più generale, o astratto. La decostruzione sarà anche una teoria, ma è vaga, e opera anzitutto raffinando e analizzando i termini senza giungere alle conclusioni positive che ci si attende da una teoria. "In francese il termine destruction implicava visibilmente un annichilimento, una riduzione negativa più vicina alla "demolizione" nietzschiana, che all'interpretazione heideggeriana. L'adattamento derridiano consiste nell'orientare la Destruktion non sul piano meramente negativo di demolizione, ma verso uno maggiormente destrutturante, disgregante, ma anche ri-compositivo. L'approccio decostruttivo muove da un'esigenza di radicale criticità nei confronti di qualsiasi ipotesi filosofica di stampo necessitante e sostanzialistico. Il cotèdecostruzionista opera per identificare contraddizioni, paradossi, aporie della logica all'interno di un testo. Derrida si rapporta ad ogni tipo di architettura linguistica, grammaticale e concettuale smontandone e ridisegnandone la struttura portante. Il suo obiettivo è dunque precisamente quello di scardinare, destabilizzare ogni presunta costituzione coerente, sistematica, logica e piena di un significato. La decostruzione, quindi, cerca di destabilizzare le strutture preclusive della metafisica occidentale per liberare la possibilità di nuove modalità di esperienza e spazi di riflessione. Derrida non è "contro" i fondamenti di per sé, che sono inevitabili, ma si preoccupa di turbare o scuotere le basi della realtà, concentrandosi sulle forze e sulle dinamiche in "gioco". Con riferimento al tema della leadership educativa, il coté decostruzionista diviene un metodo di ricerca pedagogica che valorizza paradigmi di.ricerca di tipo ermeneutico/comprensivo e critico/trasformativo. Una via "decostruzionista" per lo studio della leadership educativa si pone quale percorso privilegiato per la costruzione del pensiero meta-critico dei professionisti dell'educazione). Si caratterizza, inoltre, quale strategia dialettico-trasformativa con una forte valenza critica nei confronti della società e delle istituzioni che ne formano il sistema. Oltre la decostruzione. Pharmakon, psico-potere e leadership educativa. Oltre la decostruzione non significa prendere le distanze. Significa superarla nel senso di "essere al di sopra", per tentare di verificare la traditium e per comprendere cosa possa essere disponibile alla riflessione moderna, tentando "un passo al di là del post-strutturalismo". L'opera di Stiegler è stata un tentativo costante di spiegare lo sconvolgimento, il disorientamento e il disagio che le nuove tecnologie, digitali o meno, causano al

Nostro tempo presente. L'educazione diviene custode della memoria, mediatricetra il passato e futuro. In tal senso, l'attuale crisi del mondo dell'istruzione può essere riletta come una rottura del dialogotra memoria e aspettative.

Quello ispirato da Stiegler è un percorso che estende l'orizzonte entro cui pensare e reinterpretare la leadership educativaal di là delle mete funzionalistiche e di mercato, caratterizzate da un pragmatismo di fondo che persegue le "best practises"nelle istituzioni formative e "insegue" modelli e modalità efficienti ed efficaci di esercizio della leadership. Una categoriaparticolarmente cara a Stiegler è quella di "psico-potere", una delle questioni attuali più cogenti riguarda l'influenzaproblematica e condizionante esercitata dal capitalismo di consumo su tutti gli aspetti della vita dell'uomo, compreso ilterreno dei processi istruttivi, formativi.

Educational leadership plays a crucial role in taking care of youth and future generations. In his analysis, Stiegler examines the impact of consumerism, technology, and capitalism on educational leadership and related issues. There is a general sense of dissatisfaction with the current learning outcomes and academic performance in many countries worldwide, where institutions are competing to climb the rankings as criteria for evaluating intrinsic quality. In his analysis of the development of today's control society, Stiegler states: "The time of consciousness, which is the time of intelligence, will, reflection, and lucidity, is what the programming industries systematically seek to replace with the time of induced interests, consciousness-less brains, and nervous systems transformed into reflex systems."

importanti di Stiegler, secondo cui la tecnologia può essere sia un veleno che un rimedio. Questa prospettiva può essere applicata anche alla leadership educativa, in quanto le tecnologie digitali possono essere utilizzate sia per migliorare l'apprendimento e la formazione, sia per creare dipendenza e limitare il pensiero critico. Inoltre, Stiegler sottolinea l'importanza di una formazione critica sul campo, che permetta ai leader scolastici di sviluppare una conoscenza critica e una capacità di analisi delle dinamiche educative. Questo contrasta con l'approccio consumistico che promuove la ricerca di indicatori e strumenti per misurare il fenomeno educativo, senza una reale comprensione delle sue complessità. In conclusione, la leadership educativa è influenzata dalla società consumistica e dalle tecnologie digitali, ma è importante adottare una prospettiva critica e consapevole per evitare la de-professionalizzazione e promuovere una formazione basata sulla conoscenza critica e l'analisi delle dinamiche educative.sofisticate della suaelaborazione filosofica e dalle significative implicazioni formative e pedagogiche. Stiegler sviluppa una prospettiva ineditae una declinazione teoretica e politica del pharmakon diversa rispetto a quella concepita da Derrida.Tale visione si sviluppa, in generale, a partire dalla sua concezione di vita umana, intesa come "vita tecnica", che mostracome la tecnica stessa possa far emergere una terza memoria - la memoria tecnica attribuibile all'umano, da sommarsi alledue memorie biologiche che sono il codice genetico e la memoria del sistema nervoso. Il concetto di pharmakon(pápuakov)rappresenta una vox media che compendia in sé tanto il significato di "rimedio" quanto quello di "veleno".Ogni traduzione del termine pharmakon in "rimedio" non può, né essere totalmente accettata né semplicemente respinta.La prospettiva del pharmakon viene intesa come strategia politica di trasformazione.delle tecnologie - mediatiche, cognitive, relazionali, oggi velenose per i processi di soggettivazione. La leadership diviene pharmakon, cura e rimedio. L'atteggiamento stigleriano estende quello derridiano. L'impresa epistemologica intrapresa dal decostruzionismo deve percorrere un'altra via, la "via farmacologica" che consente di inventare nuove risposte, non per resistere, ma per spostare le questioni su un altro livello. Si tratta, quindi, di un processo che non si limita ad una minuta e puntuale revisione ed interpretazione critica della realtà della leadership educativa, ma che l'aiuti a pensarla diversamente, inventando nuove modalità di azione. Si tratta di andare oltre i processi osservativi, di analisi, descrizione, per elaborare saperi pedagogici situati che guardino, in modo inedito, la realtà a partire dalla stessa realtà; non per imprigionarla in una critica fine a sé stessa, in una demonizzazione o, di converso, ina viene invitato a prendere coscienza della propria responsabilità e a seguire una pratica pedagogica consapevole. In questa rete, i "rimedi" sono presenti per contrastare l'effetto tossico dei pharmaka. Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

Una sacralizzazione, ma per sollecitare, con cura e attenzione, una pratica pedagogica che, all'interno di una rete di pharmaka diventati estremamente tossici, trovi una rete piena di "rimedi".

Da un lato il soggetto è reso strutturalmente de-responsabile e follower della società capitalistica contemporanea, dall'altro viene invitato a prendere coscienza della propria responsabilità e a seguire una pratica pedagogica consapevole. In questa rete, i "rimedi" sono presenti per contrastare l'effetto tossico dei pharmaka.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
15 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fiandy02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof D'aprile Gabriella.