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Aila, la ribelle alla ricerca del proprio destino evolutivo
Aila, inoltre, è una ribelle perché quando i maschi si avvicinano a lei, lei non ci sta. Nasce un bambino che è strano perché è un incrocio di due specie differenti. Aila, dopo la morte del sacerdote e della sorella, decide di abbandonare il figlio e va alla ricerca del proprio destino evolutivo. Cerca persone che le assomigliano.
Molti insegnanti si comportano come i neanderthal che devono crescere dei cuccioli di sapiens sapiens. Se Aila non avesse sbagliato non si sarebbe sviluppata. Spesso gli insegnanti non tollerano che sbagliamo e sperimentiamo, ci chiedono di imparare velocemente ciò che ci viene insegnato. Ma poi quella conoscenza diventa una nozione senza la vera comprensione autentica, si perde la capacità di ragionare autonomamente.
Il grande paradosso è che si educano gli studenti ad essere passivi, a non comprendere davvero, perché hanno solo dovuto applicare le regole.
C'è un egocentrismo cognitivo degli...
Insegnanti che dicono agli allievi che devono fare come dicono loro. Noi siamo diversi.
17 ottobre
In una ingiunzione paradossale che è tendenzialmente sempre negativa, non agisce sempre con gli stessi effetti nelle diverse situazioni e contesti, si deve imparare a decifrarle poiché cambiano a seconda anche delle relazioni. PAGINA 87
Lucia scrisse "Pedagogia della comunicazione verbale" facendo riferimento all'analisi delle comunicazioni verbali con le quali le insegnanti comunicano:
Caratteristiche: formalmente sono ingiunzioni paradossali, ma creano doppio legame?
Sostanzialmente dipende dalla situazione, dalla relazione, dal contesto, è probabile che non si crei perché gli studenti tendono a capire come devono e possono comportarsi, a sviluppare atteggiamenti di stampo anticonformistico.
Queste comunicazioni intrappolano più l'insegnante che lo studente, c'è un fallimento pedagogico, non ottiene il risultato sperato se
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chiede agli alunni di prestare attenzione, altrimenti metterà loro un cattivo voto, dove i bambini accettano per accontentare l'insegnante. L'ingiunzione strategico paradossale in ambito terapeutico viene usata intenzionalmente per sbloccare il problema del paziente, si fa uso di ingiunzioni paradossali a fini terapeutici, ad esempio nel caso di una bambina che soffre di schizofrenia inizia un percorso di psicoterapia familiare, arriva un momento in cui uno dei terapeuti dice alla ragazza che ha compreso che il suo nucleo familiare ha importanti fragilità che non sono facilmente rimovibili, ciò che le possono chiedere è solo di farsi carico della stabilità familiare, non dovrebbe cambiare niente della sua vita, a che scopo? di suscitare la ribellione del paziente, di tirarlo fuori dai suoi legami di dipendenza, di metterlo in una posizione in cui acquisisce consapevolezza della sua situazione e per questo si ribella poiché viene lanciato.
unmessaggio che è molto provocatorio. Possono farlo anche gli insegnanti o i genitori? No, in ambito terapeutico è il terapeuta che comunica l'ingiunzione paradossale, una figura esterna alla famiglia, una figura che non ha nessun tipo di responsabilità con quella situazione, è una figura con cui si è appena costruito un legame di fiducia per cercare di risolvere una situazione in un contesto di cui lui non fa parte. È delicato che siano i genitori o insegnanti a comunicare attraverso ingiunzioni paradossali, non è qualcuno che valuta le responsabilità del contesto, che vuole favorire dei cambiamenti all'interno di quel contesto, ma è una figura co-responsabile, coinvolta. L'ingiunzione paradossale non basta a se stessa, in ambito terapeutico dopo c'è tanto altro che viene fatto (la paziente si ribella e i terapeuti iniziano a lavorare con il nucleo familiare). L'ingiunzione paradossale diIl carattere strategico è un intervento individualizzato che richiede competenze scientifiche e professionali, e non può essere attivato dai diretti interessati, da coloro che sono interni alla relazione col bambino e che essendo tali hanno sviluppato una co-responsabilità. Ci si deve quindi confrontare con 2 grandi ostacoli della comunicazione: la disconferma e l'ingiunzione paradossale. C'è un terzo fenomeno di cui si deve diventare consapevoli, presentato da Rosenthal e Jacobson, un ricercatore e un insegnante elementare, americani della Oak school in California, scuola elementare in un territorio socialmente modesto, con una composizione sociale tendenzialmente bassa, caratterizzato da grandi tassi d'immigrazione, bambini che vengono da culture differenti anche se inseriti già da un po' di tempo, importante perché questo esperimento se fosse stato fatto nell'upper class forse ci sarebbero state differenze molto sostanziali.
Esperimento Effetto Pigmalione, qualcosa di impossibile, inverosimile. Pigmalione, uno scultore della mitologia olimpica innamorato di Afrodite, la dea più bella, talmente colpito dalla sua bellezza che decide di dedicarle una statua, al punto che Afrodite imprime nella statua il soffio della vita, in modo che Pigmalione possa giacere con lei.
I 2 studiosi entrano nelle classi di questa scuola e somministrano dei test di intelligenza a bambini che frequentano classi diverse dalla 1 alla 5, elaborano poi risultati che dicono che questi bambini sono normali, hanno punteggi medi, come era prevedibile che fosse.
Riferiscono a ciascun insegnante che alcuni bambini delle loro classi hanno conseguito punteggi molto superiori alla media, bambini potenziali geni, e che non devono parlarne con nessuno. I 2 studiosi tornano dopo diverso tempo e notano che quei bambini prodigio sono davvero bravi, sono effettivamente più intelligenti, più recettivi, giocano un ruolo d'aiuto.
nei confronti dei compagni che hanno difficoltà, vengono così ri-somministrati i test, elaborano nuovamente i risultati che affermano quanto ottenuto nei test precedenti. È un miracolo perché i cosiddetti punteggi da potenziali geni vengono solitamente conseguiti da percentuali bassissime, non come visto nella scuola, ha funzionato principalmente nelle classi prime, perché i punti di vista dell'insegnante sono meno consolidati, si tratta di un percorso scolastico di breve periodo che consente di ristrutturare l'immagine che il bambino ha di se stesso, e si tratta di un periodo di elasticità cerebrale, sono anni in cui è più facile produrre cambiamenti immediati. Si sono create così aspettative: gli insegnanti avevano creduto che i bambini prodigio fossero davvero così intelligenti, ne erano talmente convinte da sviluppare un'aspettativa positiva, certa che avrebbero agito di conseguenza. Aspettative certe.vuol dire non minatedal dubbio, non aspettative eccessive, non aspettative campate in aria, quando i genitori creano aspettative per i figli lo fanno in termini compensativi, se loro sono andati male a scuola i figli dovranno essere i migliori, non sono però chiaramente realistiche, certe. Aspettative certe e positive - aspettative certe e negative - aspettative ansiose, ansiogene, ambivalenti e conflittuali (aspettative che veicolano richieste di risarcimento, di compensazione, troppo ambiziose, che sono poco realistiche). Dobbiamo poter sviluppare aspettative realistiche purché siano certe, dobbiamo crederci noi per primi, le aspettative realistiche vanno commisurate all'età, legate alle potenzialità di apprendimento, di esperienza, di crescita che ci sono in una determinata situazione, e su quelle si potrebbe stare tendenzialmente tranquilli. Come insegnante valuto una prova in quanto tale, non è una comparazione con nessuno, devo valutare quelbambino a prescindere dai suoi compagni di classe.effetto pigmalione di ieri: è un effetto positivo, ci sono alcuni insegnanti che vengono convinti che i loro bambini siano potenziali geni.
le aspettative possono essere certe e positive e queste veicolano l'effetto pigmalione positivo, mentre le aspettative negative, ansiose e conflittuali veicolano un effetto pigmalione negativo.
questo esperimento alla oak school è stato effettuato perché da anni si facevano esperimenti sul comportamento degli animali, in particolare i ratti (cervello simile al nostro), da questi esperimenti emerge che il vissuto, la percezione, le aspettative che gli sperimentatori avevano ei confronti delle loro cavie risultassero poi determinanti sui comportamenti delle cavie stesse.
2 gruppi di cavie assegnati a 2 gruppi di studenti, ad uno si dice che i loro ratti sono intelligenti e molto recettivi, mentre all'altro che il loro gruppo di ratti ha problematiche, non sono come gli altri.tornano dopo settimane e gli studenti confermano quanto detto dagli sperimentatori. Colpisce il fatto che noi siamo così condizionabili, che qualcuno ci dica qualcosa e noi ci crediamo, che gli altri possano avere tanto controllo su di noi a spingerci a comportarci in un certo modo. È importante la formazione di base, essere orientati in direzioni di apertura perché se noi non sappiamo, non abbiamo informazioni adeguate, chiunque può dirci che un bambino ha difficoltà o un ritardo di apprendimento, essendo condizionabili non possiamo orientarci in direzione di chiusura, dobbiamo accogliere rappresentazioni positive. L'effetto pigmalione funziona solo in alcuni contesti di disagio sociale marcato. La resilienza fa riferimento al fatto che certi materiali dell'ingegneria edile, sottoposti a lavori duri, tendono tuttavia a recuperare la loro forma originaria. In ambito pedagogico si utilizza per sottolineare quei soggetti che vengono da circuiti traumatici, cheespongono la personalità e il corpo di questo soggetto a maltrattamenti così radicali e estremi, che ci portano a chiederci, com'è possibile che abbiano trasformato quel trauma in un punto di forza? Ci sono situazioni che per qualcuno volgono ad un'autodistruzione, per altri diventano una risorsa. Secondo gli psicologi si può sviluppare un'attitudine proattiva, voler rimanere protesi al futuro, molto dipende dall'infanzia che si è vissuto, molto dipende dalle persone che si incontrano, molto dipende dalla formazione che si è ricevuto, se ci abituiamo a pensare in termini positivi, ad essere inclusivi nei confronti degli altri o per noi stessi, la nostra vita può cambiare radicalmente. Secondo uno studioso prima erano pochissime le possibilità che la vita prendesse il sopravvento sulla non-vita, chiaramente la vita non si riduce solo al calcolo delle probabilità ed è per questo che noi siamo.qui.È strano che i più elementari apprendimenti non vengano appresi con facilità, che si vada acr