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-LA COMPETIZIONE

La competizione è un concetto controverso, un presupposto per la crescita personale e il

progresso sociale, dimensione necessaria per promuovere il confronto, incoraggia e premia

l’impegno. Mette a repentaglio l’aspettò cooperativo su cui si fonda il progresso e i vincoli

sociali. Crea una contrapposizione tra vincitori e vinti. Lo sport competitivo è una pratica

istituzionalizzata governata da regole. Si può considerarlo come una forma di competizione

amichevole. Il provare a vincere è visto come una caratteristica fondamentale della

competizione, ed è una delle motivazioni che spinge la persona a giocare. La ragione che

spinge al gioco può avere a che fare con: divertimento, salute, amicizia e voglia di evolvere,

quindi non necessariamente la vittoria.

-La dimensione estetica di Arnold

L’Aisthetiké ovvero la dimensione che comprende la dimensione sensoriale e la conoscenza

sensibile. Il bambino sperimenta il mondo in modo naturale ed è così che si inizia a

sviluppare l’estetica. L’estetica quindi si riferisce alla percezione delle cose sensibili da un

particolare punto di vista. Non riguarda solo l’aspetto visivo, ma tutte le modalità della

percezione (es. assaporare e annusare un cibo). Quando un oggetto è percepito in modo

estetico, acquista una gratificazione per il suo valore in sé, indipendentemente dal suo

significato funzionale o strumentale (es. mi serve un quaderno, ma per essere acquistato

quel quaderno come prima cosa mi deve piacere per l’oggetto in sé, colori, grandezza, carta,

copertina ecc…). Gli oggetti d’arte al contrario di un quaderno, non hanno una funzionalità

pratica, ma sono semplicemente oggetti estetici. Arnold si sofferma su questa dimensione

estetica perché è un punto fondamentale della nostra educazione, infatti le esperi estetiche

sono la parte più potente della così detta embodied education. Le esperienze estetiche sono

quelle con una memoria più profonda in assoluto.

Arnold correla gli sport alla dimensione estetica secondo alcune categorie, che mettono in

relazione forma e contenuto:

1) Sport finalizzati: Lo sport può essere descritto senza tenere conto del modo in cui

viene praticato. Es: calcio

2) Sport estetici: Sport in cui il modo nel quale esso viene praticato influisce sulla

valutazione, quindi la dimensione estetica è parte integrante dello sport. Es: nuoto

sincronizzato, danza o ginnastica artistica.

In realtà, Arnold, pur dividendo gli sport in queste categorie afferma che la parte estetica fa

parte di entrambi, semplicemente per alcuni sport essa è una caratteristica intrinseca di

esso. L’occhio umano è sensibile all’estetica, quindi anche se essa non fa parte e non

definisce il risultato finale, comunque è capace di caratterizzare una buona azione (es. bel

goal, bella schiacciata ecc…). Il concetto generale di sport è proprio correlato al piacere

interagire di guardarlo. Concetti quali: ritmo, armonia e simmetria, riguardano arte e musica

ma caratterizzano fortemente anche gli ambienti sportivi, quindi coinvolgono ambiti estetici

che sembrerebbero agli antipodi tra loro. La dimensione cinestetica riguarda la dimensione

estetica legata al movimento, applicabile alla dimensione drammatica applicata allo sport ma

anche a tutte le dimensioni dello spettacolo quale cinema, teatro ecc. I grandi eventi sportivi

sono assimilabili in tutto e per tutto ad uno spettacolo artistico.

OUTDOOR EDUCATION

Usiamo il termine inglese perché è riconosciuto a livello internazionale da circa una ventina

di anni. L’attenzione verso l’educazione all’aperto nasce da ricerche e osservazioni a partire

dalla considerazione che sempre di più, i bambini, stanno perdendo il contatto con ambienti

con caratteristiche naturali. Questi studi hanno messo in evidenza che la mancanza di

queste esperienze comportano danni a livelli psicofisico, il libro che ha aperto lo sguardo e

ha trattato la materia da un punto di vista provocatorio è Richard Low che scrive “the last

child in the woods” e definisce il deficit da mancanza di contatto con la natura (natural deficit

disorder), lega questo concetto con quello della biofilia, ovvero la tensione naturale, il

bisogno che i bambini e gli esseri umani in generale hanno di essere a contatto con la

natura. Questo spiega perché i bambini hanno bisogno di stare costantemente fuori. Low

correla questo deficit con problemi quali iperattività, mancanza di attenzione e di

concentrazione nei bambini di oggi. Oggi ci troviamo quindi di fronte a sfide che dobbiamo

affrontare per migliorare l’esperienza educativa, ed ecco che si inserisce sul panorama

l’outdoor education. L’idea è quella di promuovere tutto ciò che può essere sfruttato come

ambiente educativo outdoor, con l’idea di superare i disagi osservati, oggi per esempio

esiste quello che viene definito turismo educativo.

In realtà quando si parla di outdoor education viene dato un nome a ciò che già dalla metà

del 600 è un concetto ampiamente definito e delineato, Locke ne parla già nel suo libro. La

prima evidenza di questo concetto la possiamo trovare nel sussidiario (considerato il primo

libro scolastico) di Comenio “orbis sensualium" del 1659. Comenio afferma che prima di tutto

è necessario sapere e conoscere dove si è, dove si vive e l’ambiente esterno; una volta fatta

questa esperienza tramite il corpo e i sensi, la scuola aiuterà il bambino a trasformare

questo sapere in conoscenza. Altri grandi studiosi quali la Montessori affermano che il

bambino ha bisogno di fare esperienze al di fuori, quindi è stato scientificamente provata la

necessità di esperienze outdoor. Perché quindi queste evidenze scientifiche nell’ambiente

scolastico odierno vengono totalmente ignorate? Per la pedagogia controfattuale.

Cinque grandi ambiti tematici che giustificano e sostengono l’OE:

1) L’ambiente, individuato come terzo fattore essenziale della relazione educativa, oltre

ad educando ed educatore, secondo la Montessori.

2) L’attivismo e l’apprendimento naturale (Dewey, Piaget ecc…). Il gioco

3) La salute e il benessere, (OMS) contrasto all’obesità, centralità del corpo e del

movimento, sviluppo di sani stili di vita e di autonomia. Ad esempio è stata

riscontrata la mancanza di vitamina D nei bambini, che verrebbe prodotta

naturalmente dal corpo dopo l’esposizione al sole, senza bisogno dell’assunzione di

integratori alimentari.

4) Educazione ambientale e sostenibilità: comportamenti virtuosi, prendersi cura

dell’ambiente, l’ambiente scolastico come ecosistema.

5) La cultura dell’ outdoor: letteratura per l’infanzia (classica e moderna), tutti i grandi

libri per la letteratura dell’infanzia quali Pippi calze lunghe, Tom sayer ecc… hanno

protagonisti che vivono le loro avventure all’aperto. Il turismo educativo, dove il

viaggio diventa esperienza educativa, infine sport e natura.

Definizione internazionale di Outdoor education, con questo termine si definiscono le teorie

e le pratiche educative (scolastiche ed extrascolastiche) connotate dalla centralità che viene

riconosciuta all’ambiente esterno come luogo privilegiato della formazione. Due autori

francesi René Schere e Guy Hocquenghem, alla fine degli anni 70, scrivevano metti

citazione foto. In un altro passo scrivono che è difficile vedere bambini accompagnati da un

adulto che non sia legato a loro tramite una relazione istituzionale, quindi se un adulto non fa

un lavoro a contatto con i bambini oppure non è genitore, potenzialmente per tutta la sua

vita potrebbe non venire mai a contatto con un bambino.

-le scuole all’aperto

Scuole dedicate soprattutto a bambini che avevano problemi a livello fisico. Sviluppate

largamente durante il 900, esistite anche in Italia fino agli anni 50. -FOREST

SCHOOL

Per le

FOREST

SCHOOL

sono

necessari

insegnanti

che

abbiano

coraggio di

rompere gli

schemi. I

bambini di

oggi sono

privati del

gioco fuori

dalle

scuole, i bambini vivono in ambienti chiusi. Tutto viene ritenuto dai genitori rischioso.

Secondo l’OMS il 20% dei bambini è sovrappeso in Italia. I bambini che giocano più tempo

fuori hanno generalmente un sistema immunitario più sviluppato. L’outdoor education

aumenta l’attenzione e consente di scaricare lo stress.

-NEIL POSTMAN “La scuola come contropotere”

a) MODELLO SCOLASTICO SINTONICO c’è sintonia tra scuola e società, la scuola

affianca la società nella sua cultura.

b) MODELLO SCOLASTICO DISTONICO la scuola ha i propri ritmi e la propria cultura

che non corrispondono a quelli della società.

Oggi noi ci troviamo davanti a questi due modelli. L’Outdoor education si preoccupa di

equilibrare, è più vicina al modello distonico piuttosto che a quello sintonico. Lo sviluppo

dell’outdoor education. L’outdoor education vuole ridare ai bambini ciò che non hanno più.

L’ambiente Nel 1967-68 nasce neglí Stati

Il paesaggio ei suoi ambienti non vengono più rappresentati come nella pittura,

ma direttamente presentati con interventi che attirano l'attenzione non soltanto

sul lavoro dell'artista, ma su tutto il contesto naturale a cul comunque

appartengono, imponendoci la riflessione sull'ambiguità che caratterizza i/ confine

tra cultura e natura che qui si incontrano e si con-fondono.

L'evoluzione della Land Art è L'arte ambiertale: essa nasce da un'autentica

vocazione ambientalista e definisce il processo artistico o l'opera d'arte in cui

l'artista si confronta attivamente con l'arnbiente, soprattutto con la realizzazione di

installazioni.

Differenza con le tradizionali opere d'arte collocate allaperto (monumenti, statue

ecc.)esterno è fondamentale per riportare esperienze nella vita dei bambini. Una volta la

scuola queste cose non le doveva fare perché c’era spazio fuori dalla scuola.

Tema dell’arte

-John Dewey “arte come esperienza” 1934

Riconduce il concetto di arte a quello di esperienza, l’arte non nasce per le gallerie d’arte o

per i musei, infatti questi due concetti sono molto recenti e appartengono alla categoria

dell’arte solo da tempi recenti. Ci devono quindi essere delle ragioni storiche perché sorga la

concezione isolazionista dell’arte. Nell’800 non era più necessario che l’artista stesse dentro

al laboratorio per produrre i suoi pezzi d’arte, ma producevano all’aria aperta,

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
29 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Unianna24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia del gioco e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Farnè Roberto.