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I NUOVI ORIZZONTI DEL WELFARE: WELFARE MIX E/O WELFARE SOCIETY

Riteniamo innanzitutto di dover definire chiaramente il quadro strategico di riferimento e ricondurre le

soluzioni specifiche e gli strumenti analitici l’intervento; tale quadro di riferimento strategico, che dovrà

andare anche a definire il welfare degli anni a venire, si dovrebbe fondare a nostro parere su alcuni principi

fondamentali e fondativi.

1. Il Welfare State è stato ed è tuttora un grosso fatto di civiltà che ha consentito di raggiungere

traguardi civili e sociali in pensati ed altrimenti impossibili.

2. Il ruolo del pubblico va profondamente modificato ma non annullato, così come il ruolo del privato

va bene individuato e riconsiderato, tenendo però presente le sue numerose nature non omogenee

né univoche.

3. Si dovrà dunque ricercare un nuovo compromesso, non più fra Stato e mercato, ma neppure

prevedendo un solo soggetto agente com’era stato nella prima fase.si dovrà ricercare un nuovo

equilibrio è compromesso fra Stato, mercato e società civile, che significa far contemporaneamente

agire il principio dello scambio, il principio redistributivo ed il principio della reciprocità e della

solidarietà proprio appunto del nuovo soggetto: il terzo settore.

Terzo settore che deve potersi esprimere proprio nelle sue molteplici espressioni di società civile e

organizzata in:

Non-profit;

▪ Cooperazione di solidarietà;

▪ Volontariato;

IL CONTRIBUTO DI POLANYI: UNA PROPOSTA

Polanyi si rifà ai concetti di comunità e società di Tonnies, per affermare nelle società occidentali la perdita

del senso della comunità locale sostituito dall’utilitarismo individualistico; egli oppone una naturalità

dell’uomo sociale ad una concezione opposta di uomo economico, difendendo la società che rischia di

essere sommersa da una economia uscita dal suo alveo sociale.

Secondo Polanyi la società può articolarsi a livello macro in tre ampi sottosistemi:

- Sotto-sistema economico;

- Sotto-sistema politico-amministrativo;

- Sotto-sistema socio-culturale;

La crisi dei rapporti fra i sotto-sistemi è individuata dunque da Polanyi proprio come la causa anche della crisi

del welfare e delle politiche sociali; ma nel contempo spiega anche perché nessuno dei sotto-sistemi può

ritenere di sostituirsi ad uno qualsiasi degli altri due.

Sulla base del pensiero polanyano, possiamo affermare che l’insieme dei servizi socio-sanitari cui si fa

esplicito riferimento in questa sede ha attraversato tre macro-fasi idealtipiche e che l’odierna crisi impone il

passaggio ad una nuova e quarta fase in cui privato-mercantile (scambio-mercato)/pubblico (redistribuzione-

equità)/società civile-terzo settore (reciprocità) devono non solo coesistere, non solo avere uguale rilevanza,

dignità e legittimazione, ma anche compenetrarsi per riaffermare la piena natura sociale dell’organizzazione

umana.

CAP.9: ELEMENTI PER UN PERCORSO INTERPRETATIVO DELL’ORGANIZZAZIONE DEI

SERVIZI IN ITALIA

I CAMBIAMENTI IN ATTO NEL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIALI E SANITARI: VERSO UN MODELLO A RETE

Nel corso degli anni abbiamo assistito alla tendenza ad introdurre elementi innovativi nell’ambito dei servizi

pubblici, che vanno nella direzione di rendere meno vincolanti gli aspetti burocratici e stimolare una

maggiore flessibilità. Alcune fra le maggiori tendenze sono:

Il decentramento politico-amministrativo orientato a conferire maggiori poteri alle Regioni ed agli

▪ Enti Locali;

La separazione tra politica e amministrazione, con l’assegnazione ai politici della definizione delle

▪ strategie, la valutazione dei risultati e la nomina dei direttori generali;

La riorganizzazione delle attività amministrative;

▪ La privatizzazione creando in questo modo un mix di pubblico e privato;

▪ Il miglioramento delle capacità organizzative e gestionali a diversi livelli del sistema amministrativo,

▪ con l’introduzione di innovazioni sul piano del sistema dei controlli, della contabilità ecc;

L’aumento del livello di efficacia e di efficienza anche attraverso la creazione di agenzie tecniche e

▪ operative in forma aziendale e la costruzione di relazioni fra amministrazioni;

Esaminando più da vicino l’area dei servizi sociali e sanitari vediamo come anche in questo caso il

cambiamento stia investendo diverse dimensioni, e riguardi aspetti di carattere politico-istituzionale,

culturale, sociale ed operativo.

Possiamo riassumere alcune linee di tendenza che hanno una connessione con gli aspetti relativi

all’organizzazione di servizi e riguardano il passaggio:

Dall’assistenza alla promozione del benessere: che significa superare l’idea di una distribuzione di

▪ interventi ad una comunità passiva, per orientare il sistema verso politiche di benessere e qualità

della vita, anche attraverso il coinvolgimento diretto della comunità;

Dalla sanità alla salute: che significa passare dall’agire sulla malattia all’agire sui determinanti delle

▪ condizioni di salute, a partire da un’idea globale della persona, operando anche in termini preventivi

e di miglioramento del contesto di vita delle persone e coinvolgendo nelle politiche tutti gli attori

che in un certo ambito controllano i determinanti di salute;

Dalla partecipazione sociale allo sviluppo delle capacità: che implica orientare l’azione dei servizi a

▪ produrre integrazione sociale, ossia possibilità per le persone di vivere all’interno della comunità

secondo le proprie aspirazioni e i propri progetti di vita;

Dall’universalismo all’universalismo selettivo: che significa agire sui fattori che rendono

▪ implicitamente discriminante l’accesso ai servizi;

Dalle prestazioni predefinite alla personalizzazione degli interventi;

▪ Dalla verifica qualitativa delle prestazioni fornite alla valutazione di appropriatezza degli interventi:

▪ che comporta la messa in gioco dei servizi, sia nell’area sociale che sanitaria, a partire da valutazioni

espresse sull’incisività e correttezza dell’interventi rispetto i problemi affrontati, misurando

l’adeguatezza attraverso metodologie e standard scientificamente riconosciuti e comparazioni con

buone pratiche;

Dalla partecipazione alla condivisione;

▪ Dalla delega alla valorizzazione delle relazioni sociali: che implica il mantenimento della centralità

▪ della famiglia e delle reti sociali formali e informali

Dalla spesa pubblica incontrollata alla razionalizzazione della spesa: che implica riflettere sulle

▪ relazioni fra spesa per l’interventi e risultati di salute e benessere sociale;

Dal centralismo al decentramento;

AFFRONTARE LA COMPLESSITÀ: GOVERNANCE E PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Un primo aspetto è quello che riguarda la sussidiarietà ritenuta un processo di avvicinamento dei servizi alla

comunità, centrato sull’idea che ad intervenire sia il livello è l’attore più vicino al problema da risolvere. La

sussidiarietà può quindi assumere un carattere verticale, quando dallo Stato si passa alle regioni, dalle regioni

agli enti locali, oppure orizzontale, nel caso in cui dall’ente locale si passa alle organizzazioni presenti nella

società civile.

Un secondo aspetto è quello che riguarda l’esternalizzazione che sta interessando le amministrazioni

pubbliche. Con questo termine si intende un processo di trasferimento all’esterno da parte di un’azienda o di

un’amministrazione pubblica di processi produttivi o attività svolte fino a quel momento al proprio interno,

mantenendo invece quelle che sono considerate centrali.

Esternalizzare deve dunque rappresentare una scelta strategica orientata ad aumentare l’economicità,

efficacia e l’efficienza dei servizi pubblici, ma lo stesso tempo a ridisegnare un ruolo nel potere pubblico, che

da entità sovraordinata dedita a definire i vincoli e distribuire risorse, diviene costruttore di politiche di

valorizzazione e integrazione delle risorse complessive del territorio.

Sempre in questo senso si parla ormai spesso di un passaggio dal government alla governance. Se con il

termine government intendiamo infatti riferirci al potere formale che tradizionalmente sovrintende all’ordine

pubblico, si occupa della gestione diretta dei servizi e produce decisioni dall’alto verso il basso, parlando di

governance ci riferiamo invece alla tendenza a sviluppare relazioni non imposte ma costruite da attori che

partecipano ad una rete si influenzano fra loro.

La pianificazione strategica è uno strumento importante proprio per agire in termini di governance all’interno

di un territorio. È quindi una modalità di costruire il territorio sviluppando conoscenze, apprendimento,

progettualità, legami sociali, favorendo relazioni interorganizzative e integrazione fra organizzazioni e

comunità nel suo insieme. I servizi sociali e sanitari in questo modo vengono inclusi in un disegno più

complessivo del territorio che li vede integrati alle prospettive di sviluppo urbanistico, economico, e così via.

I SERVIZI SANITARI

È con la Legge 833 del 1978 chi viene istituito il Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di porre fine alla

frammentazione dell’assistenza mutualistica della fase precedente, che prevedeva una molteplicità di enti di

assistenza legati alla professione e collocazione lavorativa delle persone con l’obiettivo di costruire un

sistema di assistenza omogeneo per l’intero paese, evitando differenziazioni categoriali e territoriali

nell’accesso ai servizi. L’organizzazione quindi diviene unitaria e universalistica, improntata alle indicazioni

dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Sotto il profilo organizzativo ed operativo il sistema viene a configurarsi su tre livelli: il livello statale con

competenze legislative, di finanziamento e pianificazione nazionale; il livello regionale al quale compete la

pianificazione regionale e l’istituzione del sistema dei servizi locali; il livello locale al quale spetta la funzione

gestionale.

Elemento chiave è l’istituzione dell’Unità Sanitaria Locale, che come strumento dei Comuni in forma singola o

associata gestisce i servizi sul territorio e al proprio interno prevede un’articolazione in distretti per

l’erogazione delle prestazioni cosiddette di primo livello e pronto intervento. L’organizzazione delle Usl è

improntata ad un modello gerarchico-funzionale, piuttosto statico e si rivelerà via via inadatto di fronte

all’evoluzione del contesto nel quale esse operano.

Il percorso di sviluppo del servizio sanitario prende avvio con l’appro

Dettagli
A.A. 2024-2025
34 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antonio_lamacchia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione e modelli dei servizi sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Carletti Elena.