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PARTE SECONDA: LE PERSONE IN RELAZIONE
Capitolo 4 - comunicazione e conflitto
Chi opera quotidianamente nelle organizzazioni lo fa attraverso interazioni comunicative e sistemi di azione che possono generare non solo cooperazione ma anche conflitto.
Definizioni comunicazione: "trasmissione di risorse", "condivisione e relazione"
"È lo scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e segnalazione."
Il primo passo è capire gli elementi che costituiscono un processo di comunicazione che sono:
- Emittente e ricevente
- Messaggio
- Canali
- Significato e processi di codifica e decodifica
- Contesto
Emittente e ricevente:
Essi sono gli attori della comunicazione che si scambiano messaggi. L'emittente è la fonte che
produce il messaggio, mentre il ricevente è colui al quale il messaggio è indirizzato. Ovviamente, in condizioni di interazione costanti, questi possono mutare con estrema facilità. Affinché una comunicazione sia efficace, è importante che l'emittente sia in grado di tradurre le idee che intende comunicare in un messaggio comprensibile. Tuttavia, la coincidenza tra messaggio concepito e messaggio compreso è solo ipotetica. Messaggio: Un messaggio è ciò che si comunica e che può essere definito come un insieme di segni. Il segno è composto da un significante che è la "forma" del messaggio associato a quel significato. Comprendere un messaggio significa attribuire il corretto significato al significante, in base a accordi sociali che attribuiscono significati diversi a segni diversi. Canali: Il canale è il mezzo attraverso cui il messaggio passa dall'emittente al ricevente. Ciascun canalePossiede una diversa "larghezza di banda". Ad esempio la comunicazione tramite tecnologie digitali ha una banda ristretta, e ciò che viene trasmesso si limita al contenuto del testo digitato. Esso risulta essere efficace quando bisogna trasmettere informazioni precise, ma risulta inadeguato se si considerano gli aspetti sociali delle relazioni tra gli interlocutori.
Significato e processi di codifica e decodifica:
Parlare di codifica e decodifica significa conferire grande importanza al momento dell'attribuzione di significato. Può capitare che l'emittente e il ricevente non possiedano lo stesso codice, oppure che la conoscenza del codice condiviso è parziale e uno dei due interlocutori utilizza un linguaggio troppo o troppo poco forbito, non favorendo la piena comprensione. Questo processo viene denominato "decodifica aberrante" e rischia di produrre una comunicazione distorta.
Contesto:
L'ultimo elemento del processo comunicativo è
Rappresentata dal contesto in cui avvengono gli scambi. La cosiddetta "scuola di Palo Alto" ha definito alcune proprietà del fenomeno della comunicazione che hanno delle profonde implicazioni interpersonali. Queste proprietà possono essere considerate degli assiomi, cioè affermazioni che non possono essere dimostrate ma che costituiscono la base del funzionamento della comunicazione umana.
Primo assioma: Non si può non comunicare. È impossibile, infatti, non comunicare in quanto l'intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio.
Secondo assioma: ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto è un aspetto di relazione. Questo assioma si riferisce in particolare alla qualità e alla presenza o assenza di conflittualità tra i soggetti coinvolti nel processo comunicativo. Nello specifico, evidenzia l'esistenza di un meccanismo secondo il quale il livello di accordo o disaccordo della comunicazione dipende
dalla qualità della relazione tra chi ha coinvolto nello scambio. Il quadrante in alto a sinistra mostra la situazione ideale in cui la riuscita della comunicazione non è minacciata da disaccordi sul contenuto o da una relazione poco solida. Nel quadrante in alto a destra ci troviamo di fronte a una relazione sana, dove nonostante la presenza di punti di vista diversi, la comunicazione può andare a buon fine. Completamente diversa, invece, è la situazione in presenza di una relazione in cui vige una incomprensione sia in presenza di accordo sul contenuto (quadrante in basso a sinistra) che di disaccordo sul contenuto (quadrante in basso a destra). In questi casi la comunicazione risulta bloccata o ancora peggio può risultare distruttiva. È interessante notare come quanto più la relazione è sana tanto più l'aspetto relazionale della comunicazione rimane sullo sfondo, viceversa, le relazioni malate sono caratterizzate da una lotta.
costante. Al fine di partecipare alla costruzione di un processo comunicativo efficace, è quindi necessario che si sviluppi una consapevolezza del peso che la relazione ha sul contenuto trasmesso.
Terzo assioma: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione. Questo assioma punta a considerare gli scambi comunicativi non come una sequenza ininterrotta, ma regolati da una punteggiatura che aiuta a definire la sequenza di chi parla e di chi ascolta e, conseguentemente, le relazioni causa-effetto. Affinché la comunicazione funzioni, è necessario essere consapevoli del ruolo attribuito alla punteggiatura che, se utilizzata correttamente, può mutare le relazioni e i comportamenti.
Quarto assioma: gli esseri umani comunicano sia in modo numerico che analogico. Infatti, la comunicazione verbale è affiancata al linguaggio analogico della comunicazione non verbale.
Quinto assioma: tutti gli scambi della comunicazione sono simmetrici o complementari,
a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza. Gli scambi di comunicazione di tipo complementare (asimmetrici) prevedono che uno di due soggetti coinvolti nel processo ricopre una posizione superiore e predominante, mentre l'altro occupi una posizione inferiore. Gli scambi di comunicazione basati sull'uguaglianza (simmetrici) sono invece caratterizzati da due soggetti che si pongono sullo stesso livello. Mentre gli scambi all'interno di relazioni paritarie sono impostati con l'obiettivo di minimizzare le differenze, quelli all'interno delle relazioni complementari utilizzano le diverse componenti della comunicazione proprio per ristabilire la relazione non paritaria. Per quanto riguarda la comunicazione non verbale, essa rappresenta circa l'80% dell'intera comunicazione, e i suoi aspetti sono così radicati nelle interazioni quotidiane, che a volte è difficile essere consapevoli della loro funzione e del significato chetrasmettono. Comunicazione ricopre diverse funzioni:
- Esprimere emozioni. I segnali non verbali infatti, manifestano stati interiori in modo più esplicito rispetto alle parole, e assumono anche una valenza di maggiore veridicità rispetto a quanto viene detto.
- Comunicare gli atteggiamenti interpersonali. Video assumere un tono di voce alto sono letti universalmente come segni di vicinanza; Contrariamente, gli atteggiamenti che manifestano dominanza, sono tipicamente l'assenza di sorriso, un tono di voce grave e la distanza fisica dal proprio interlocutore.
- Interessante notare come l'uso di questi segnali viene interpretato come una caratteristica di alcuni ruoli sociali. Ci sono alcuni ruoli definiti emozionali per i quali è richiesto a chi svolge di mettere in scena certe emozioni come parte della loro prestazione.
- Presentare se stessi. Durante un colloquio di lavoro o una riunione si selezionano delle modalità di presentazione: vestiario, trucco,
Modalità di presentazione.
● Accompagnare il discorso completandolo, sostenendolo, modificandolo o sostituendolo. Quando si partecipa a una conversazione il messaggio verbale è sempre accompagnato da un insieme di segnali, e se la comunicazione non verbale è coerente con il significato che si vuole veicolare, fungono da rinforzo.
Uno dei primi elementi che ci forniscono informazioni a livello non verbale del rapporto dell'uomo con lo spazio è la prossemica, ovvero la gestione della distanza fisica tra gli individui e i relativi significati attribuibili agli spazi. È possibile individuare infatti quattro tipi di zone:
● La zona pubblica è quella prevista per le occasioni ufficiali (pari a oltre i quattro metri)
● La zona sociale è la distanza che si mantiene rispetto agli interlocutori più o meno casuali (da uno a tre metri)
● La zona personale che riguarda le conversazioni rilassate informali con amici o colleghi (da 50 centimetri
A un metro)● La zona intima, zona all'interno della quale si accettano solo poche persone (meno di 50 centimetri)
La comunicazione non verbale avviene anche attraverso l'atipica, ovvero le diverse forme di contatto fisico che possono andare dalla pacca sulla spalla, alla stretta di mano. In questo caso esistono zone del corpo e modalità in cui il contatto è permesso anche ad estranei, mentre altre che ricadono nell'aura dell'intimità.
Movimenti del nostro corpo e i gesti delle mani comunicano sbagliate informazioni: questo sistema, denominato cinesico, entra a pieno titolo tra le componenti della comunicazione non verbale.
Infine, un importante elemento della comunicazione non verbale è costituito dal sistema paralinguistico che riguarda tutti i suoni che mettiamo a prescindere dalle parole, ad esempio la qualità della voce e le vocalizzazioni (sospiri, riso).
Delle organizzazioni, nei gruppi di lavoro, per realizzare i processi
comunicare in modo chiaro e comprensibile. Durante il dialogo, è importante evitare giudizi e critiche personali, concentrandosi invece sulle idee e sulle opinioni espresse. Inoltre, è fondamentale essere aperti al confronto e alla possibilità di cambiare prospettiva, cercando di comprendere il punto di vista dell'altro e integrarlo con il proprio. Il dialogo efficace richiede anche la capacità di ascoltare attivamente, cioè di dedicare attenzione e interesse a ciò che l'altro sta dicendo, senza interrompere o giudicare. Questo permette di creare un clima di fiducia e rispetto reciproco, favorendo la comprensione e la collaborazione. Infine, il dialogo mira a trovare un significato comune, cercando di superare eventuali divergenze e di raggiungere un accordo o una soluzione condivisa. Questo richiede flessibilità e disponibilità al compromesso, senza perdere di vista l'obiettivo comune. In conclusione, il dialogo è uno strumento fondamentale per comunicare in modo efficace, permettendo di esplorare le proprie idee, integrare le diverse posizioni e trovare un significato comune.