Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Attivato la valutazione della formazione di Kirkpatrick
Donald Kirkpatrick propone di valutare l'efficacia della formazione, con riferimento alla capacità di raggiungere i 4 step, via via più complessi:
- Reaction => la reazione istantanea e di breve periodo dei partecipanti appena terminato l'intervento formativo, misurata attraverso questionari di customer satisfaction;
- Learning => l'ammontare di nuove conoscenze procedurali o dichiarative possedute a valle dell'intervento formativo, misurato attraverso test nozionistici o di comprensione;
- Behaviour => grado di utilizzo permanente nel contesto lavorativo delle conoscenze e delle abilità apprese durante l'intervento formativo, misurato attraverso l'uso di scale di cambiamento individuale percepito attraverso l'osservazione dei nuovi comportamenti agiti nel contesto lavorativo;
- Result => grado di raggiungimento degli obiettivi strategici attribuiti andata quanto.
Singolo soggetto. Possiamo quindi dedurre che il gruppo sia preferibile all'individuo quando si hanno problemi complessi.
Vantaggio motivazionale => se il gruppo funziona e i processi al suo interno sono fluidi, gli individui tendono ad avere un livello maggiore di soddisfazione, con conseguenti effetti positivi legati alla motivazione.
Gruppo => tre o più persone che interagiscono e dipendono le une dalle altre per il raggiungimento di un obiettivo comune, e che si riconoscono e sono riconosciute come entità sociale unica. È fondamentale che le persone che lavorano si sentano un gruppo ed è altrettanto importante che un osservatore esterno li percepisca come tale.
8.1.2 Tipologie di gruppo
È fondamentale definire le tipologie di gruppo che vi sono all'interno delle organizzazioni. È possibile osservare due dimensioni fondamentali:
Orizzonte temporale => parliamo di gruppo temporaneo se esso si scioglie raggiunto l'obiettivo,
Il gruppo può essere permanente o temporaneo. Parliamo di gruppo permanente quando il gruppo permane nel tempo. Gruppo formale o informale => parliamo di gruppo formale quando esso è costituito su mandato organizzativo top-down per il raggiungimento di un determinato obiettivo; mentre parliamo di gruppo informale quando esso viene costituito su base spontanea e che emerge da persone che condividono un interesse o un obiettivo comune, e che mettono a fattor comune le proprie risorse.
In base alle combinazioni di queste due dimensioni possiamo avere diverse tipologie di gruppo:
Temporaneo/formale: sono gruppi che vengono costituiti con la finalità di riunire un pool di competenze differenti volte a sviluppare un prodotto/servizio o a risolvere un problema specifico. La loro durata è legata alla durata del progetto o alla risoluzione del problema. Questa tipologia di gruppi è diffusa nelle organizzazioni, poiché un team di progetto può essere costituito per studiare un nuovo farmaco, per costruire un ponte,
per creare un album musicale, per organizzare un concerto. (es. task force o project team)
- Permanente/formale: è un gruppo formato dal management e cui sono generalmente affidate attività di consultazione, monitoraggio, coordinamento e controllo costanti nel tempo. (es. comitati)
Temporaneo/informale: tale tipologia di gruppo si sostanzia in un insieme di persone che intervengono congiuntamente per affrontare un problema comune, ma non sono state designate formalmente dall'organizzazione. (es. task force emergente)
- Permanente/informale: questi gruppi non hanno generalmente l'obiettivo di risolvere un problema specifico ma nascono su base spontanea alla luce degli interessi convergenti di un insieme di persone. L'obiettivo principale di questi team è quello di scambiare conoscenza e informazioni in relazione a un determinato ambito di beneficio dei membri del gruppo stesso. (es. community of practice)
8.1.3 Il modello di riferimento
Il gruppo è
composto da una molteplicità di individui che devono interagire tra loro e interfacciarsi con l'ambiente esterno e tali interazioni sono generalmente fonte di problemi. È opportuno comprendere quali siano le dimensioni che devono essere presidiate dall'organizzazioni per sviluppare gruppi di successo. La costruzione e la gestione pongono sfide particolarmente complesse. Un gruppo di per sé non è sinonimo di successo: è fondamentale costruirlo e gestirlo in modo appropriato. Prenderemo in considerazione il modello input-processi-output, particolarmente efficace per analizzare gli elementi determinanti del successo (o insuccesso) del team.8.2 Input
Gli input costituiscono gli ingredienti del team e ne rappresentano la struttura; sono gli elementi che devono essere presi in considerazione in fase di costruzione del team poiché ne influenzano i processi e gli output. Un primo aspetto è costituito dalla numerosità dei membri, poi...bisogna soffermarsi sulle caratteristiche differenziali di ciascuno dei membri del team, poiché bisogna comprendere quali sono le competenze che i membri devono possedere per raggiungere gli obiettivi; e infine bisogna prendere in considerazione i ruoli all'interno del gruppo stesso, identificando quali sono le attività da svolgere e quali gli attori coinvolti di ciascuna attività.8.2.1 Numerosità
Le ricerche in ambito manageriale hanno messo in evidenza che il numero ideale di membri di un team è da considerarsi in un intervallo tra cinque e nove membri. La scelta del numero di membri costituisce un importante trade-off.
Infatti all'aumentare del numero di membri aumenta la difficoltà di gestione dei processi di interazione reciproca tra i membri e il numero di risorse potenziali a cui si ha accesso, mentre un numero basso di membri permette una maggiore agilità nei processi di interazione ma diminuisce il potenziale innovativo.
poiché il numero limitato di componenti limita l'accesso a risorse e prospettive differenti. Il numero delle potenziali interazioni si può calcolare con la formula: (N(N-1))/2 dove N è il numero dei membri del team. Potenziali interazioni = 2(N(N-1))/2 Per tale motivo è facile che in team con più di 7 membri vi sia la possibilità che non tutti i componenti del team riescano ad apportare il loro contributo in modo efficace, che si sviluppino opportunistici coalizioni all'interno dello stesso team e che emergano situazioni in cui alcuni membri non contribuiscono, perché il loro apporto non è immediatamente visibile e diventa difficilmente sanzionabile (cosiddetto social loafing). È particolarmente importante che il numero adeguato dei membri del team sia definito nelle fasi iniziali di vita del team, onde evitare di cadere nella cosiddetta "Brooks Law Trap". Questa trappola evidenzia che aumentare il numero di persone nel team può portare a una diminuzione dell'efficienza e della produttività.nelle fasi finali di un progetto tende ad accrescere il ritardo nella conclusione del progetto anziché diminuirlo.8.2.2 Caratteristiche individuali dei membri
Le caratteristiche individuali nei membri sono una componente fondamentale nella creazione del team poiché rappresentano l'insieme delle potenziali risorse cognitive da cui il gruppo può attingere per raggiungere il proprio obiettivo.
Per tale motivo le caratteristiche dell'individuo possono essere osservate principalmente da due punti di vista:
- Competenze => il team deve avere al proprio interno il portafoglio ideale di competenze necessarie per raggiungere il proprio obiettivo. È necessario che siano presenti competenze di carattere tecnico, ovvero quelle competenze che sono connesse allo svolgimento di un compito o un'attività specifica, ma è altrettanto importante che i membri del team possiedono competenze legate al problem solving e al decision making poiché il
Il team ha la necessità di interpretare situazioni complesse per le quali deve decidere il corso d'azione. Data l'importanza dei processi di interazione tra membri, il gruppo deve essere in grado di gestire tali interazioni, per cui è necessario che i membri possiedano spiccate competenze di carattere interpersonale (per esempio, ascolto attivo, comunicazione, gestione del conflitto, ecc.).
Caratteristiche della personalità => diversi tratti di personalità possono contribuire al lavoro in team e all'efficacia dei processi in modo differente.
Ruoli
Il ruolo costituisce un'aspettativa di comportamento che i membri del team nutrono nei confronti di ciascuno dei membri del team stesso. La definizione dei ruoli all'interno del team è un'attività fondamentale poiché fornisce i punti di riferimento relativi alle varie tipologie di attività che devono essere svolte. È possibile individuare
Diverse tipologie di ruolo primario sulla base dell'orientamento alla relazione vs orientamento al compito, nonché sulla base della modalità di acquisizione e gestione della conoscenza (esplorazione vs consolidamento).
Sulla base di queste dimensioni è possibile identificare 4 tipologie di ruolo rispetto ai comportamenti che ciascuno di noi generalmente agisce quando si trova all'interno di un team:
- Explorer => Ha un forte orientamento ai compiti che devono essere svolti dal team e all'esplorazione di soluzioni innovative. Preferisce concentrarsi sulle attività da portare a termine e predilige essere coinvolto in attività e compiti che prevedono il prendere in considerazione diversi punti di vista per poter far fronte alle sfide del team.
- Optimizer => Ha un forte orientamento al compito ma la focalizzazione è sull'ottimizzazione delle risorse e delle conoscenze già presenti nel team (anziché spaziare).