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ESTERNALITÀ POSITIVE, PROPRIETÀ PRIVATA, ESTERNALITÀ ED EFFICIENZA

Quando l'allocazione delle risorse è inefficiente (non è sulla curva dei contratti), sono possibili transazioni che beneficiano tutte le parti in causa. Tuttavia, per scambiare un bene è necessario che esso sia "di qualcuno", ovvero che siano ben definiti i diritti di proprietà delle parti: nel momento in cui mancano i diritti, "manca" il mercato. I diritti di proprietà (privata) per alcuni beni (es. aria pulita) non sono definiti. In presenza di esternalità, la massimizzazione del proprio benessere da parte di ciascun individuo non porta a esiti efficienti proprio perché, non essendo definiti i diritti di proprietà, non esiste un mercato ("non mediate dal mercato"). A causa dell'assenza di un mercato per questi beni, chi fa scelte economiche non prende in considerazione gli effetti.

(positivi o negativi) che la sua azione ha sul beneficio sociale. Una possibile soluzione alle inefficienze è quella di creare un mercato per i beni che generano esternalità.

RIMEDI ALLE ESTERNALITÀ: SETTORE PRIVATO

Si può tentare di porre rimedio alle inefficienze causate dalle esternalità sia in modo decentralizzato (rimedi del settore privato) che tramite l'intervento dello Stato (rimedi del settore pubblico). Ora esploreremo la natura e i limiti della negoziazione privata come rimedio ai fallimenti del mercato associati alle esternalità a partire dal concetto di diritto di proprietà. Il risultato della negoziazione dipende dai diritti di proprietà delle parti, ovvero da chi detiene il diritto esclusivo su un bene o una risorsa.

DIRITTI DI PROPRIETÀ E NEGOZIAZIONE

L'esempio illustra che se io potessi assegnare i diritti di proprietà su qualche bene che in realtà viene consumato insieme alla produzione,

Allora il problema di inefficienza che si genera viene assorbito. Esempio: un'impresa cartiera genera una esternalità negativa che danneggia un agricoltore perché la produzione genera rifiuti che finiscono nel fiume da cui l'agricoltore trae l'acqua per l'irrigazione.

In assenza di assegnazione dei diritti di proprietà (l'acqua del fiume non è di nessuno... o è di tutti), l'impresa cartiera la utilizzerà liberamente per produrre, ovvero inquinerà il fiume senza dover pagare alcun prezzo.

DIRITTI DI PROPRIETÀ E NEGOZIAZIONE con A < 120

ASSEGNAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ ALL'AGRICOLTORE con A < 120

ASSEGNAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ ALL'IMPRESA con A < 120

Chi detiene i diritti di proprietà può usarli a proprio vantaggio: questo non incide sul benessere totale che si può raggiungere, ma su come questo è

Conclusione 1: la definizione del diritto di proprietà, indipendentemente dal soggetto a cui è assegnato (impresa o agricoltore), genera un mercato per lo scambio di tale diritto;

Conclusione 2: se definisco il diritto di proprietà sul bene che genera esternalità, indipendentemente dal soggetto cui il diritto è assegnato, il bene è consumato/prodotto nella quantità socialmente efficiente;

Conclusione 3: anche se dal punto di vista dell'efficienza non importa a chi sia assegnato il diritto di proprietà, questo ha ricadute dal punto di vista distributivo: il soggetto cui il diritto è assegnato avrà una posizione di forza nella contrattazione e tipicamente otterrà profitti maggiori:

  • Diritti di proprietà all'agricoltore: l'impresa, pur di produrre, compensa il danno: si ha un trasferimento dall'impresa

all'agricoltore;- Diritti di proprietà all'impresa: l'agricoltore compensa l'impresa per i costi di eliminazione dell'inquinamento.- 217CHE COSA ACCADE SE A > 120?ASSEGNAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ ALL'AGRICOLTORE (con A > 120)ASSEGNAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ: ULTERIORI CONCLUSIONIConclusione 4: anche quando il costo dell'eliminazione dell'esternalità è maggiore del suo beneficio (A > 120), e dunque è socialmente efficiente che l'impresa inquini, la definizione del diritto di proprietà sul bene (acqua pulita) porta a una produzione della quantità socialmente efficiente, indipendentemente dal soggetto (impresa o agricoltore) cui il diritto è assegnato.Nota: ancora una volta l'assegnazione dei diritti di proprietà ha implicazioni distributive:- se all'agricoltore, l'impresa, pur di produrre, compensa il danno: si ha un

trasferimentodall'impresa all'agricoltore;- se all'impresa, il danno è tutto in capo all'agricoltore.

ASSENZA DI FRIZIONI

In tutta la discussione precedente, abbiamo implicitamente ipotizzato che la contrattazione avvenga senza frizioni, nel senso che l'impresa cartiera e l'agricoltore possono raggiungere un accordo senza costi ogni volta che è disponibile un'alternativa profittevole per entrambi. Il nostro esempio illustra in effetti un risultato generale, noto come TEOREMA DI COASE: se la contrattazione è senza frizioni, l'assegnazione dei diritti di proprietà e gli accordi volontari tra le parti private per lo scambio di tali diritti di proprietà porranno rimedio ai fallimenti del mercato associati alle esternalità e ripristineranno l'efficienza economica indipendentemente da come sono assegnati i diritti di proprietà. 218

Il teorema di Coase dimostra che l'inefficienza legata alle

esternalità non è dovuta al cattivo funzionamento del mercato, ma alla non esistenza (= assenza) del mercato per determinati beni.

Se i diritti di proprietà su alcuni beni non sono definiti, si tende a utilizzare quel bene come se non avesse alcun costo opportunità. Se si riescono a definire i diritti di proprietà, il problema viene risolto. La definizione dei diritti di proprietà fa sì che il bene abbia un prezzo che riflette i suoi costi opportunità.

Purtroppo, l'ipotesi che la contrattazione sia senza frizioni è spesso violata:

  1. La contrattazione potrebbe richiedere tempo e sforzi, nonché i costi di servizi come avvocati e negoziatori: ad esempio, rispetto al bene "aria pulita" i costi di transazione tra le imprese e i milioni di cittadini sono molto elevati, rendendo difficile applicare il teorema di Coase;
  2. L'assegnazione dei diritti di proprietà può essere ambigua: il

proprietario dell'impresa cartiera potrebbe ritenere di avere il diritto a inquinare e l'agricoltore potrebbe ritenere di avere il diritto all'acqua pulita. Anziché contrattare in maniera efficiente, impresa e agricoltore potrebbero avviare una battaglia legale costosa e prolungata nel tempo;

Le parti possono disporre di informazioni limitate circa i costi e i benefici altrui, e tale limite può bloccare le contrattazioni: l'impresa che ha diritto ad inquinare potrebbe dichiarare un costo dell'abbattimento dell'inquinamento superiore rispetto a quello effettivo. L'agricoltore potrebbe dichiarare di trarre dall'acqua pura benefici inferiori rispetto a quelli che effettivamente trae. Se tale processo porta le parti a concludere erroneamente che i costi dell'abbattimento eccedono i benefici, le parti potrebbero non raggiungere un accordo, anche se il raggiungimento dell'accordo è una soluzione efficiente;

I

contratti efficienti possono essere difficili da applicare: difficile controllare controparte. Pur sospettando la violazione da parte dell'impresa di uno degli accordi presi per ridurre l'inquinamento, il coltivatore potrebbe non essere in grado di provare il suo sospetto davanti a un tribunale. In altre situazioni, le parti potrebbero temere che il sistema giudiziario del Paese non sia in grado di fare rispettare i termini contrattuali. Es. monitoraggio molto costoso.

Quando il mercato non risolve in autonomia il problema delle esternalità si può ricorrere a politiche pubbliche.

RIMEDI ALLE ESTERNALITÀ: SETTORE PUBBLICO

  1. Politiche per la creazione dei mercati

Il settore pubblico può creare le condizioni affinché si creino mercati laddove mancano, contribuendo a definire i diritti di proprietà e/o un sistema legale che li monitori ed applichi (esempio: creazione di un mercato per i diritti ad inquinare). Problema: rimangono validi i limiti

sussidio negativo (esempio: tassa sulle emissioni di CO2);- un sussidio che permetta di ridurre i costi privati di chi produce beni con esternalitàpositive ai costi sociali induce a produrre la quantità socialmente efficiente;- questo sussidio è detto sussidio di Pigou o sussidio positivo (esempio: sussidio per laproduzione di energia pulita). 4. Mercati dei diritti di inquinamentoI diritti di inquinamento sono titoli di proprietà che permettono di emettere una certaquantità di inquinamento. Possono essere scambiati tra le imprese. Se il diritto diinquinamento è scambiabile, il mercato dei diritti di inquinamento permette di raggiungere laquantità socialmente efficiente di inquinamento. Se il diritto di inquinamento non èscambiabile, il mercato dei diritti di inquinamento non funziona. 5. Soluzioni volontarieLe imprese possono decidere di adottare soluzioni volontarie per ridurre le esternalità.Esempi: accordi volontari tra imprese per ridurre le emissioni di CO2, certificazioniambientali, etc.

tassa pigouviana;- equivale al prezzo del bene causa di esternalità (es. inquinamento) se fosse scambiato in un mercato concorrenziale;- esempio: "carbon tax".

Un sussidio di Pigou è un sussidio a vantaggio dei consumatori di beni con esternalità positive (beneficio sociale > beneficio privato) affinché consumino la quantità socialmente efficiente. Problema: per applicare le tasse/sussidi di Pigou lo Stato deve disporre di informazioni che tipicamente non ha;

4. Regole di responsabilità

Lo Stato può stabilire e far rispettare il principio della responsabilità legale, obbligando coloro che intraprendono azioni dannose per gli altri a risarcire le parti lese per le perdite subite. Le regole di responsabilità inducono i decisori a tenere conto dei costi esterni e, quindi, ad effettuare scelte efficienti. Non serve conoscere il costo sociale marginale ma solo le perdite subite. Problema: per rimediare ai danni, le parti

Lese devono intraprendere un'azione giudiziaria. I relativi conflitti legali sono spesso costosi e lunghi;

5. Approcci ibridi di mercato

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SofiaMilano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Mancusi Maria Luisa.