Normalmente l’elasticità varia lungo curva di domanda, questo è un caso
particolare in cui non varia.
La derivata della quantità rispetto al prezzo è uguale a -infinito, basta un aumento di prezzo e
abbiamo una variazione infinta di quantità. L’elasticità viene ad essere uguale a -infinito.
Nel momento in cui il prezzo aumenta la quantità domanda non cambia, rimane sempre allo stesso
livello
L’elasticità della domanda al prezzo e spesa
• L’elasticità della domanda al prezzo è una informazione importante per sapere come varia la spesa
totale per un bene (cioè quanto i consumatori sono disposti a spendere per acquistare il bene—> è
data dal valore del prezzo per la quantità acquistata) al variare del suo prezzo. Per vedere come varia
la spesa dobbiamo valutare due aspetti, noi ci chiediamo come varia questa espressione prezzo per
quantità ?
• Quando il prezzo aumenta, la quantità consumata diminuisce e l’effetto sulla spesa totale S=pQ è
ambiguo se non sappiamo confrontare queste due variazioni
Nel caso che vediamo qui, la spesa diminuisce, noi andiamo a confrontare S1 che è dato da P1per X1
com S2 che è dato da P2 per X2, dove X1 e X2 sono le nostre quantità. Allora se io faccio P1 moltiplicato
per la quantità corrispondente troverò l’area del rettangolo A più l’area del rettangolo B, se faccio P2
moltiplicato per la quantità corrispondente troverò l’area del rettangolo A più L’area del rettangolo C.
Quindi S2 è inferiore ad S1 e dunque all’aumentare del prezzo la spesa si riduce. Questo dipende
dall’esempio, ce ne sono altri che all’aumentare del prezzo la spesa aumenta. Qui la spesa diminuisce
perché la quantità è diminuita in misura talmente forte da più che compensare l’aumento del prezzo.
=-1 .
• Il valore discriminante dell’elasticità è
• Se il valore assoluto dell’elasticità è minore di 1 ( > −1, = −0,5) la domanda è detta anelastica o
rigida; in tal caso a un aumento del prezzo la quantità diminuirà poco in relazione all’aumento del
prezzo
•Se il valore assoluto dell’elasticità è maggiore di1(<−1,.=−5)la domanda è detta elastica; in tal
caso a un aumento del prezzo la quantità diminuirà molto in relazione all’aumento del prezzo.
Spesa totale =
Quindi:
• se l’elasticità in valore assoluto è maggiore di 1 la spesa diminuirà all’aumentare del prezzo,
• se l’elasticità in valore assoluto è inferiore a 1 la spesa aumenterà all’aumentare del prezzo.
• se l’elasticità in valore assoluto è uguale a 1 la spesa resta immutata all’aumentare del prezzo
Partiamo dal punto di quantità massima (p=0), facciamo aumentare il prezzo che significa
ridurre la quantità. La spesa in un primo tratto è crescente finché stiamo laddove la domanda è
rigida, cioè fra l’elasticità 0 e -1 (la spesa aumenta all’aumentare del prezzo), laddove la
domanda è elastica la spesa diminuisce all’aumentare del prezzo.
L’elasticità nel breve e nel lungo periodo
• Vi sono casi in cui è plausibile che la domanda sia più elastica al prezzo nel lungo che nel breve
periodo (esempio benzina e cambio abitudini di trasferimento), le variazioni di quantità che
seguono le variazioni di prezzo sono più alte in un periodo lungo che nell’immediato.
• In altri casi invece è plausibile pensare che sia la domanda di breve periodo ad essere più elastica
al prezzo (beni durevoli e tempo di sostituzione)
L’elasticità della domanda rispetto al reddito
• Tale elasticità è pari al rapporto fra variazione percentuale della domanda e variazione
percentuale del reddito:
• Nota bene: l’elasticità della domanda al reddito può avere segno sia negativo che positivo
•Se tale elasticità è negativa il bene è considerato inferiore: al crescere del reddito diminuisce il suo
consumo
•Se tale elasticità è positiva il bene è considerato normale:il suo consumo cresce al crescere del reddito
• Se tale elasticità è positiva e maggiore di 1,il bene è considerato di lusso, beni la cui quantità aumenta
all’aumentare del reddito
L’elasticità incrociata della domanda
• Dato che la variazione del prezzo del bene Y può incidere sulla quantità domandata del bene X è
possibile definire l’elasticità incrociata della domanda:
• Nota bene: mentre l’elasticità diretta è sempre negativa (ne prendo il valore assoluto), quella incrociata può
essere sia positiva che negativa:
• Se X e Y sono beni sostituti l’elasticità incrociata sarà positiva: se cresce il prezzo di un bene diminuisce il
suo consumo e aumenta il consumo del bene sostituto
• Se X e Y sono beni complementari l’elasticità incrociata sarà negativa: se cresce il prezzo di un bene
diminuisce il suo consumo e ciò diminuirà pure il consumo del bene complementare
• Se X e Y sono beni indipendenti allora l’elasticità incrociata sarà nulla
L’elasticità dell’offerta
• L’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo indica di quale percentuale varia l’offerta di un bene al
variare dell’1% del suo prezzo
• Formalmente essa corrisponde al rapporto tra la variazione relativa della quantità offerta e la
variazione relativa del prezzo:
• Quindi la misura dell’elasticità può cambiare lungo la curva di offerta perché dipende dal «punto»
considerato
• Dato che la quantità offerta aumenta all’aumentare del p, l’elasticità dell’offerta ha sempre un valore
positivo
CAPITOLO 3
Le preferenze del consumatore ed il concetto di utilità: la teoria delle
scelte di consumo
La curva della domanda rappresenta il comportamento dei consumatori ed andiamo a fondarla sulla
base della teoria delle scelte di consumo, proponendo un modello semplificato di quelle che sono le
scelte dei consumatori e considerando individui che fanno delle scelte razionali e coerenti.
Consideriamo agenti economici che cercano di ottenere il massimo rispettando dei vincoli a cui sono
soggetti.
Si tiene conto delle scelte di tipo economico in cui gli individui si comportano in modo coerente, se
hanno delle possibilità di scelta tendono a scegliere la cosa migliore per loro.
• Obiettivo del consumatore: massimizzare la propria soddisfazione dal consumo
• Vincolo del consumatore: è dato dal suo reddito e dai prezzi dei beni (vanno a costituire il vincolo di
bilancio)
Guarderemo alla scelta razionale del nostro consumatore come un problema di massimizzazione
vincolata
Come andiamo a studiare il problema di scelta del consumatore? Prima di tutto andiamo a
studiare che cosa da più soddisfazione al consumatore, cioè quali sono le sue preferenze? Poi
vedremo cosa l’individuo può permettersi di comprare (vincoli di bilancio) e cosa sceglie.
Le preferenze
La teoria delle preferenze del consumatore è una struttura matematica molto semplice ma
anche molto astratta, andiamo ad occuparci di possibili alternative di scelta e di cosa il nostro
consumatore ritiene migliore o peggiore.
• Le «preferenze» ordinano gli elementi di un insieme di alternative di scelta, secondo un
criterio di valore soggettivo di migliore e peggiore.
• Nel consumo, le alternative sono «panieri» di beni, ossia liste di quantità di beni di
consumo(combinazione di beni e servizi acquisibili dal consumatore)
• Possiamo visualizzare un paniere di beni come un carrello della spesa al supermercato:
quando ci avviciniamo alla cassa, il contenuto del carrello è il paniere che abbiamo scelto di
acquistare (è il «paniere domandato» ai prezzi correnti)
La preferenza è una relazione matematica che permette di ordinare fra loro gli elementi di un
insieme:
• A>B : il consumatore preferisce il paniere A al paniere B
•A≈B:per il consumatore il paniere A e il paniere B sono indifferenti
La «coerenza» delle preferenze la rappresentiamo attraverso alcuni assiomi
1. Completezza
• il consumatore è sempre in grado di confrontare due alternative:
A≻B o B≻A o A≈B (se A è preferito a B, se B è preferito ad A o se A è indifferente a B)
2. Transitività
• A≻B e B≻C—>(allora) A≻C (passa anche sotto il nome di coerenza delle preferenze)
3. Non sazietà
• ci dice che avere di più di un bene è sempre meglio, aumentare
i beni consumati ci dà maggior utilità
Rappresentazione grafica:
• comparazione di panieri a 2 beni
• Implicazioni grafiche degli assiomi:
• Non sazietà
• Completezza
I panieri indifferenti ad A staranno nella zona non evidenziata: perché siano indifferenti ad A dovrò
aggiungere un po’ di bene x e levare un po’ di bene y o viceversa (assioma di non sazietà), non posso
spostarmi da A aggiungendo quantità positive di tutte e due beni, ma devo muovermi da A e devo
aumentare la quantità di consumo di un bene e ridurre la quantità di consumo di un’altro bene.
Posso unire tutti i beni attraverso la cosiddetta curva
di indifferenza, ne mi da tutti i beni che sono
indifferenti al paniere A
La curva di indifferenza (CI)
• È l’insieme di tutti i possibili panieri dei 2 beni considerati che sono
indifferenti per il consumatore
• È sicuramente una linea decrescente sul diagramma a causa
dell’assioma di non sazietà
• La CI che passa per qualsiasi paniere di consumo (per esempio per
A) separa tutti i panieri migliori di A da tutti i panieri peggiori di A (non
sazietà + transitività).
• In genere si assumono «convesse» (vedremo dopo l’interpretazione)
Alcune proprietà della mappa di indifferenza
• Le CI non possono intersecarsi, andrebbero a violare gli assiomi
• Dimostrazione per assurdo:
•posso dire che S >T —> U1>U2
•e contemporaneamente R >Q —> U2>U1
Se queste sono le mie curve di indifferenza avremmo che
• Conseguenza: ogni paniere si trova su una so
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