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▪APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO
-Atrofia e perdita di forza muscolare: i muscoli mantengono una certa massa solo
se vengono sollecitati continuamente. È evidente quando viene rimosso un
apparecchio gessato. Sono pazienti che faranno fatica a rimettersi in piedi. È piuttosto
repentina.
-Contratture e dolori articolari: caduta plantare che esita come piede equino,
deformazione articolare irreversibile.
-Osteoporosi da disuso: se non utilizzo l’apparato scheletro-muscolare, non
garantisco dei processi biologici della matrice ossea. L’attività degli osteoclasti
aumenta durante l’immobilità e si verifica osteoporosi da disuso, con matrice ossea
molto debole e alti livelli di calcio nel sangue. Si svolge mobilizzazione attiva e
passiva, programmi di fisioterapia di gruppo. Richiede un allettamento prolungato.
▪APPARATO CUTANEO
-Lesioni da pressione o ulcere da pressione*: fattore eziopatogenetico è la
pressione. Si verifica un semplice arrossamento che può diventare così profondo da
arrivare all’osso. Solitamente vengono stadiate in 4 tipologie. Se i tessuti si
compattano e rimandano a un danno molto grave ed esteso non è stadiabile.
▪NUTRIZIONE E METABOLISMO
-Diminuzione del metabolismo basale: le attività quotidiane aumentano il
metabolismo basale. Diminuiscono anche il tono e la massa muscolare perché
l’inattività innesca dei processi catabolici.
-Inappetenza: conseguenza dell’inattività.
-Bilancio azotato negativo: perdita importante di azoto, fondamentale per la sintesi
proteica.
-Disordini immunitari: la mancanza di nutrienti rende più esposti alle infezioni.
▪ELIMINAZIONE URINARIA E INTESTINALE
-Stasi urinaria: non completo svuotamento della vescica, ritardo nella chiamata
dovuta a condizioni neurologiche o mancata percezione della pienezza
-Infezioni delle vie urinarie
-Calcolosi renale: causata dall’osteoporosi da disuso; il calcio e i sali si aggregano
formando i calcoli.
-Stipsi: molto influenzata dalla mancanza di attività fisica; i fasci dell’addome sono
meno performanti; in posizione semiseduta o supina si verifica un faticoso transito
intestinale e una maggiore difficoltà nella evacuazione.
▪SONNO E RIPOSO
-Alterazione di sonno e riposo: causata dall’allettamento prolungato, dall’inattività
e dalla scarsa presenza di impegni durante la giornata. Si innesca un circolo vizioso
perché manifestano stanchezza dovuta alla mancanza di sonno di qualità,
complicando la partecipazione ad eventuali attività.
▪COGNIZIONE E PERCEZIONE
-Percezione e concetto di sé: principalmente legato a condizioni motorie croniche
come paraplegia o tetraplegia; viene richiesto uno sforzo di adattamento molto
importante. Spesso la risposta della persona all’evento non è funzionale e fa fatica a
trovare un adattamento alla nuova condizione; si può verificare depressione, non aiuta
il coinvolgimento nelle attività. Necessaria la consulenza di uno psicologo clinico.
-Ruoli e relazioni: la presenza di una rete parentale e amicale collaborante è
fondamentale.
-Coping e tolleranza allo stress
-Sessualità: mancanza di privacy, l’umore deflesso e la cattiva percezione di sé
influenzano negativamente.
*LESIONI DA PRESSIONE
Lesioni tissutali, ad evoluzione necrotica, che interessa la cute, il derma, gli strati
sottocutanei, fino a raggiungere la muscolatura e le ossa nei casi gravi. È la
conseguenza diretta di un elevata e prolungata compressione o di una sua
combinazione con forze di taglio e di stiramento, che causano uno stress meccanico ai
tessuti e l’occlusione dei vasi sanguigni. Può essere causata da un dispositivo
medico(esempio sondino naso-gastrico, maschera dell’ossigeno a causa degli elastici).
Sono un outcome sensibile all’assistenza infermieristica, proporzionato alla quantità e
alla qualità dell’assistenza infermieristica. Rappresentano un problema sanitario di
notevole rilevanza. Si è verificato un aumento dell’incidenza a causa
dell’invecchiamento della popolazione, dell’elevato numero di persone affette da
malattie cronico-degenerative e dell’aumentata sopravvivenza ad eventi acuti che
esitano in situazioni invalidanti.
Dimensione del fenomeno: la prevalenza delle ldp nei contesti di cura è molto variabile
e sono presenti in tutti gli ambiti, maggiormente nei setting per acuti, nelle strutture di
lungodjegenza e in ambito domiciliare.
L’insorgenza di ulcere da pressione comporta:
-danno fisico e psicologico
-aumento della degenza
-aumento delle complicanze(infezioni a causa della mancanza di protezione dagli
agenti esterni, possono anche coinvolgere tutto il sistema causando sepsi
generalizzata)
-aumento del carico assistenziale(frequente cambio di postura e medicazioni, diete
speciali)
-aumento della mortalità
-aumento dei costi
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE NPIAP: sistema di stadiazione standardizzato
universale.
1- Eritema non sbiancabile su cute intatta: cute intatta con eritema
localizzato non sbiancabile(applico pressione con un dito) in una zona
corrispondente o adiacente ad una prominenza ossea. Possono essere presenti
cambiamenti nella consistenza(durezza), nella temperatura e nella sensibilità. I
cambiamenti di colore non includono le tonalità violacee o brunastre che
indicano lesioni profonde. Uno dei passaggi è di fare una foto con un metro. La
raccomandazione è il riposizionamento frequente e utilizzo di una superficie
adatta.
2- Perdita parziale di spessore cutaneo: perdita parziale di spessore del
derma che si presenta come un’ulcera. Il letto della lesione è vitale, di colore
rosa o rosso. Può anche presentarsi come una vescica intatta (flittene) o rotta
contenente siero. Questa categoria non dovrebbe essere utilizzata per
descrivere le lesioni da umidità, le dermatiti da incontinenza o i danni cutanei
correlati agli adesivi medicali.
Il danno cutaneo associato all’umidità MASD è una condizione
caratterizzata da un’esposizione prolungata a varie fonti di umidita tra cui urine,
feci, sudore, muco, saliva.
La dermatite associata all’incontinenza IAD è un’infiammazione della pelle
con arrossamento, con o senza vesciche, erosione o perdita della funzione della
barriera cutanea, che si verifica come conseguenza dell’esposizione cronica
della pelle a urine e feci.
In questi casi, a differenza della lsd, il danno è simmetrico e non localizzato e
non raggiunge gli strati profondi. Se non vengono trattate, è probabile che si
innesti un’ulcera da pressione.
3- Piena perdita di spessore cutaneo: perdita a tutto spessore del tessuto
sottocutaneo. Il grasso cutaneo può essere visibile, ma la fascia muscolare, le
ossa, i tendini e i legamenti non sono visibili. Il letto della lesione può
presentare fibrina o slough(tessuto morto, molto appiccicoso che va rimosso).
Può essere presente l’epibole(il margine dell’ulcera è inspessito, sollevato e
frastagliato perché i tessuti cercano di riparare). È possibile la tunnellizzazione o
la sottominatura dei tessuti adiacenti. La profondità di una lesione di III stadio
dipende dalla localizzazione anatomica.
4- Perdita completa dello strato cutaneo: lesioni a tutto spessore con
esposizione muscolare, tendinea e ossea. Ossa e tendini possono essere
palpabili. Il tessuto devitalizzato o l’escara possono essere presenti in alcune
parti del letto della ferita, oltre a tunnellizzazione o sottominatura dei tessuti.
Può essere presente l’epibole. La sua profondità varia a seconda della
localizzazione anatomica.
Lesione non stadiabile: perdita di tessuto a spessore totale in cui il letto della
ferita è completamente coperto da slough o escara. La reale profondità non può
essere determinata fino a quando non vengono rimossi lo slough o l’escara; solo
allora può essere definita la vera profondità della lesione e quindi la sua
stadiazione. L’escara stabile del tallone non deve essere rimossa. Si effettua un
asportazione con prodotti autolitici ela componente enzimatica lede la crosta.
Una volta divenuta più morbida viene asportata. In alcuni casi l’asportazione è
chirurgica.
Danno tissutale profondo: area localizzata color viola o marrone di cute
intatta/non intatta che può presentare flittene pieno di sangue o rotte che
evidenziano un letto di ferita scuro. Cambiamenti della temperatura e dolore
spesso precedono il cambiamento di colore della cute. La ferita può evolvere
rapidamente coprendosi con un’escara sottile. Questa lesione è il risultato di un
intensa e prolungata pressione e di forze di taglio e di stiramento.
Lesioni da pressione correlate a dispositivi medici: sono conseguenti
all’utilizzo di dispositivi medici utilizzati per scopi diagnostici o terapeutici. La
lesione da pressione generalmente ha la forma del dispositivo utilizzato. La
lesione va stadiata utilizzando la classificazione NPIAP.
Lesione da pressione delle membrane mucose: interessano le membrane
mucose che sono state interessate dal posizionamento di dispositivi medici. Il
sistema di classificazione NPIAP non può essere utilizzato per classificare le
ulcere da pressione sulle mucose.
Inversione di stadio
Le ldp di stadio 2 guariscono per la migrazione di cellule epiteliali dai bordi della
lesione, mentre per quelle di stadio 3 e 4 la perdita di sostanza viene colmata con
tessuto di granulazione. Pertanto il processo di riparazione dalla lesione non può
essere descritto con la regressione di stadio.
FATTORI DI RISCHIO ESTRINSECI LOCALI
Possiamo agire, sono circoscritti alle varie sedi anatomiche.
▪PRESSIONE: fattore patogenetico principale. Diventa lesiva per i tessuti quando la
forza comprimente fra superficie corporea e piano d’appoggio supera il normale range
di pressione capillare di 16-32 mmHg. La compressione dei tessuti genera un cono di
pressione, la cui base corrisponde alla superficie ossea. La lesione visibile
rappresenta la punta di un danno del tessuto sottocutaneo più vasto. I pazienti non
autosufficienti non sono in grado di riposizionarsi, per cui diventa un intervento
dell’infermiere.
▪FORZE DI STIRAMENTO O DI TAGLIO: forza di deformazione tangenziale che si
produce quando due strati cutanei scivolano uno sull’altro in direzione opposta. I
tessuti cutanei aderiscono alla superficie del letto e gli strati muscolari e le ossa si
spostano in direzione del movimento. Si verifica per esempio quando il paziente nel
letto in posizione semiseduta o laterale, tende a scivolare verso il fondo del letto. Lo
stiramento provo