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RESPONSE SET
Questo problema si riferisce all’insieme di item che compongono una batteria di domande, item
accomunati dal fatto di presentare uno stesso criterio di risposta. Il problema si presenta quando il
soggetto tende a fornire, a tutti gli item, sempre la stessa risposta. Esistono due soluzioni
possibili: la prima è quella di non fare mai batterie che contengono un numero troppo grande di
item. La seconda è quella di invertire, ogni tanto, la polarità degli item
EFFETTO TRASCINAMENTO (presente soprattutto con domande raggruppate in batterie)
Alcune domande, in virtù dei termini impiegati o dei concetti evocati, riescono influenzare anche le
risposte ad alcune delle domande successive
EFFETTO OMOLOGAZIONE si manifesta quando all’interno di una batteria di item riferiti a
particolari contesti e situazioni se ne inserisce uno o più esterni a tali contesti ma che
probabilmente il rispondente tenderà inconsciamente a ricondurre mentalmente ad essi
Effetto di trascinamento e diamo omologazione possono essere individuati attraverso un accurato
pretest. Al fine di eliminarli, le soluzioni possibili sono due: modificare l’ordine delle domande o
degli item delle batterie, in modo che non vi sia contiguità tra due voci una delle quali possa
influenzare l’altra o isolare le domande che possono influenzare maggiormente altre domande
ORDINE DELLE DOMANDE NEL QUESTIONARIO (non è casuale)
Il ricercatore deve tenere presente che la somministrazione del questionario è un
dialogo/conversazione. Quindi, un requisito fondamentale da soddisfare è il fatto di mettere il più
possibile a suo agio il rispondente. Al fine di soddisfare tali requisiti, le domande del
questionario devono essere poste in un ordine logico, bisogna quindi:
METTERE TRA LORO VICINO DOMANDE RELATIVE UN MEDESIMO ARGOMENTO O AREA
TEMATICA questo aiuta la concentrazione del rispondente che può focalizzare un particolare
aspetto della sua esperienza ricostruirlo con precisione
DISPORRE LE VARIE SEZIONI DEL QUESTIONARIO LE VARIE TEMATICHE AFFRONTATE
SECONDO UN ORDINE LOGICO, IN MODO DA ACCOSTARE ARGOMENTI FRA LORO
ADIACENTI -> rendere meno brusco il passaggio da un’area tematica ad un’altra e per non
disorientare il rispondente. Se risulta inevitabile un salto netto tra domande del questionario è
opportuno INSERIRE ALCUNI ELEMENTI NARRATIVI al fine di rendere meno “traumatica” la
discontinuità (frasi brevi e semplici come “adesso cambiamo argomento”)
NON SALTARE TROPPO SPESSO DA UN PIANO TEMPORALE UN ALTRO E RISPETTARE IN
QUALCHE ORDINE CRONOLOGICO (per favorire la concentrazione del rispondente)
All’interno di una singola area tematica è opportuno inserire prima tutte le domande relative al
passato, poi quelle relative al presente e, infine, quelle relative al futuro
CHIEDERE PRIMA LE INFORMAZIONI CHE EVENTUALMENTE ENTRANO IN GIOCO IN
DOMANDE SUCCESSIVE
USARE LA TECNICA DELL’IMBUTO : è opportuno porre prima le domande di carattere generale
e poi quesiti sempre più specifici. Il rispondente può cominciare a prendere confidenza con
risposte non particolarmente impegnative per poi esprimere giudizi sempre più specifici e netti
METTERE SEMPRE ALL’INIZIO DEL QUESTIONARIO DOMANDE A CUI FACILE RISPONDERE
Questo permette al rispondente di prendere confidenza col questionario ed eliminare il senso di
timore.si crea così un clima positivo che facilita l’intera somministrazione
METTERE LE DOMANDE PIÙ IMPORTANTI E COMPLESSE VERSO LA METÀ DEL
QUESTIONARIO: il rispondente ha preso confidenza con il questionario ma non è ancora
subentrato il fattore stanchezza che porta a rispondere in maniera frettolosa e sbrigativa
METTERE ALLA FINE DEL QUESTIONARIO DOMANDE PARTICOLARMENTE FACILI
Il rispondente comincerà ad essere stanco e desideroso di finire la somministrazione: per questo
motivo la concentrazione sarà inferiore e le risposte saranno date in maniera distratta
POSIZIONE DELLE DOMANDE STRUTTURALI Si tratta di domande che compaiono in ogni
questionario relative ad alcune variabili fondamentali nel definire il profilo del soggetto studiato.
Tali variabili sono: l’anno di nascita, il genere, lo stato civile, il numero dei figli, il titolo di studio, la
professione, l’area geografica di residenza
Secondo alcuni ricercatori, queste domande vanno poste all’inizio del questionario ma vi è una
controindicazione: se poste all’inizio possono trasmettere una sensazione di una “schedatura”.
Per questo motivo, in altri studi sono poste alla conclusione del questionario. Se si decide per
quest’opzione, però, non bisogna dimenticare che le informazioni raccolte attraverso le domande
strutturali sono essenziali e quindi non vanno perse
PORRE ALL’INIZIO DEL QUESTIONARIO UNA BREVE FRASE INTRODUTTIVA, DI
PRESENTAZIONE DEL QUESTIONARIO
LE DOMANDE SENSIBILI
Si tratta di domande che potrebbero imbarazzare o innervosire il rispondente fino a portarlo, in
alcuni casi, a sospendere la somministrazione del questionario o a rispondere in maniera non
veritiera. Domande sensibili sono ad esempio quelle relative alla sfera sessuale, alle preferenze
politiche, ai comportamenti devianti e al reddito personale
NON BISOGNA MAI METTERE LE DOMANDE SENSIBILI ALL’INIZIO DEL QUESTIONARIO
È necessario che il rispondente prenda confidenza con il questionario e che sia presente un clima
di fiducia. Quindi, se poste all’inizio del questionario queste domande potrebbero spingere il
soggetto a rifiutare la compilazione del questionario
È OPPORTUNO METTERE LE DOMANDE SENSIBILI IN FONDO AL QUESTIONARIO
Questa indicazione vale soprattutto se si ritiene che tali domande possono generare una forte
irritazione nei rispondenti. In questo modo è possibile “salvare” la quasi totalità del questionario
anche se l’intervistato dovesse decidere di ritirare la propria disponibilità all’intervista
BISOGNA PORRE MOLTA ATTENZIONE A COME VENGONO INTRODOTTE TALI DOMANDE
Può essere opportuno inserire, prima della domanda sensibile, una frase introduttiva che illustri
l’importanza della risposta a quel quesito o che manifesti la consapevolezza da parte dei
ricercatori di chiedere al rispondente uno sforzo particolare. È anche consigliato inserire una frase
in cui si ribadisca ulteriormente la garanzia del più assoluto anonimato dei dati raccolti
EVITARE UNO STACCO NETTO TRA DOMANDE RELATIVE AD ARGOMENTI LEGGERI E
DOMANDE SENSIBILI. Per attenuare questo stacco si possono creare delle domande ad hoc
che introducono in maniera non compromettente il tema generale della domanda sensibile
VALUTARE LA POSSIBILITÀ DI DARE I QUESTIONARI IN AUTOSOMMINISTRAZIONE
Si potrebbe garantire maggior anonimato, inoltre, potrebbe anche essere una scelta obbligata
nel caso di indagini relative a comportamenti devianti o criminali
CODIFICA E IMPOSTAZIONE GRAFICA DEL QUESTIONARIO
Scopo del questionario è raccogliere informazioni organizzabili all’interno di una matrice. Il
questionario cartaceo deve essere costruito in modo tale da rendere il più agevole possibile
quest’operazione. In particolare, è necessario fornire in modo chiaro per ogni informazione raccolta
tre indicazioni: a) la riga della matrice in cui inserirla, b) la colonna della matrice in cui inserirla, c)
il segno grafico, il simbolo da usare per inserire l’informazione in matrice
a) La riga della matrice in cui inserire l’informazione raccolta è data dal numero del
questionario (questionari numerati progressivamente)
b) La colonna della matrice in cui inserire l’informazione è indicata per mezzo di un codice (o
campo) posto vicino alla domanda corrispondente. Il codice che indica il campo è indicato
con una forma grafica tale da distinguerlo da quello che è il contenuto delle domande (in
ciascuna colonna può essere riportata solo un’informazione)
c) Il segno da inserire nella relativa cella della matrice è dato in genere da un numero posto
vicino alla modalità di risposta corrispondente
È anche possibile comunicare al software le corrispondenze tra codici numerici e risposte estese
CODIFICA DEI TIPI PIÙ RICORRENTI DI DOMANDA
Domanda chiusa a risposta singola: il soggetto deve rispondere scegliendo una sola fra le modalità
di risposta. In questo caso, ciascuna modalità di risposta è contrassegnata da un numero
progressivo che rappresenta il simbolo che verrà inserito nella matrice. Per registrare questo
dato è necessaria una sola colonna della matrice
Domanda chiusa a risposta multipla: il soggetto la possibilità di scegliere più alternative di risposta.
In questo caso, sono necessarie tante colonne quante sono le modalità di risposta prevista. Ogni
modalità di risposta viene contrassegnata dal medesimo numero che verrà registrato nella
corrispondente colonna della matrice nel caso quella modalità venga prescelta; se invece la
modalità non viene prescelta nella matrice non verrà assegnato alcunché
Domande a risposta chiusa corrisposte da ordinare secondo la preferenza
Il rispondente ha la possibilità di scegliere un certo numero di modalità stabilito che devono essere
ordinate secondo la preferenza. I campi su cui registrare le risposte sono tanti quanti le modalità
che devono essere selezionate e messe in ordine. In particolare, si pongono accanto alle modalità
di risposta, tante colonne di numeri progressivi quante sono le scelte da effettuare. Sulla prima di
queste colonne si registra la modalità selezionata per prima in ordine di importanza, nella
seconda quella selezionata per seconda e così via
Domande la cui risposta è un numero
Si lascia accanto alla domanda uno spazio bianco dove inserire la risposta. Quest’ultima deve
essere inserita direttamente in matrice utilizzando un unico campo
Domande a risposta aperta
Accanto allo spazio bianco, dove viene trascritta la risposta, si lasciano dei riquadri nei quali, in
seguito al lavoro di chiusura delle domande aperte, inserire i codici relativi alla risposta. Per
registrare tale risposta è sufficiente un campo
Spesso nel caso di questionari auto somministrati si opta per la consegna ai rispondenti di un
questionario privo di codici. È necessario preparare a parte una versione che li contiene (libro
dei codici) che servirà da guida nel lavoro di inserimento dei dati raccolti sulla matrice
IL PRETEST
Una volta che il questionario è pronto è necessario, prima di avviare la rilevazione, provarlo sul
campo. Nel caso delle interviste faccia a faccia il pretest consiste in un certo numero di interviste
di prova mentre nel caso di questionari autosomministrati, il pretest prevede diverse
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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