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Riassunto esame Metodi di valutazione in contesti relazionali, Prof. Miragoli Sarah, libro consigliato Osservare, valutare e sostenere la relazione genitori-figli: Il Lausanne Trilogue Play clinico, Malagoli Togliatti, M., Mazzoni, S Pag. 1 Riassunto esame Metodi di valutazione in contesti relazionali, Prof. Miragoli Sarah, libro consigliato Osservare, valutare e sostenere la relazione genitori-figli: Il Lausanne Trilogue Play clinico, Malagoli Togliatti, M., Mazzoni, S Pag. 2
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TRILOGUE PLAY

Abbiamo già sottolineato che una questione importante per la valutazione dei processi relazionali nella famiglia è quella di definire quali dimensioni, quali livelli funzionali, osservare. In generale si può considerare che nella famiglia, per ciascun individuo, si declinano due tendenze primarie: quella di entrare in relazione con gli altri e quella di sviluppare un'identità personale. Le abbiamo chiamate tendenze, anche se, come abbiamo sottolineato, la questione rientra tra quelle affrontate da Stern nell'ambito della sua ipotesi di un sistema motivazionale dell'intersoggettività. Nella famiglia dove emergono forme di disfunzionalità o psicopatologia si osserva contemporaneamente sia una difficoltà a favorire la differenziazione degli individui - che si sentono coinvolti in dinamiche relazionali vincolanti - sia una difficoltà a definire quell'intimità del gruppo che sostanzia la.soddisfazione della motivazione all'affiliazione.
15 coesione e adattabilità al
Al contrario le famiglie funzionali mostrano la capacità di coniugare cambiamento, dimensioni che rappresentano le coordinate per modulare gli stili di relazione in modo equilibrato e per rispondere al dilemma di articolare le tendenze all'affiliazione con quelle dell'individuazione.
Dal punto di vista comportamentale si potrebbe definire sinteticamente la funzionalità della famiglia in base ad alcune aree, ognuna delle quali è stata operazionalizzata da diversi ricercatori:
struttura organizzativa- La delle relazioni
comunicazione- La che permette agli individui di condividere i significati dell'esperienza e di orientarsi verso obiettivi comuni
conflitti- Il riconoscimento e la negoziazione dei che emergono dall'incontro tra individui differenti tra di loro
L'affettività- che rende l'interazione familiare piacevole e rassicurante per gliindividuiMa come si raggiunge l'intimità che differenzia i legami familiari da quelli con gli estranei?modello evolutivo epigenetico,Wynne, formulando l'ipotesi di un ha ipotizzato lo sviluppoprogressivo nel gruppo familiare di diversi processi relazionali che hanno una rilevanzaprimaria in fasi successive del ciclo evolutivo della famiglia:- Attaccamento e affiliazione- Comunicazione- Soluzione congiunta dei problemi- Mutualità- IntimitàL'ipotesi centrale in tale modello è che i "processi relazionali centrali" in una certa fase dellosviluppo saranno condizionati dal modo in cui si sono realizzati i processi centrali della faseprecedente.Il modello epigenetico ha una rilevanza teorica notevole e vuole essere proposto qui comepunto di riferimento, anche se possiamo essere concordi sul fatto che esso non è stato ancoraconvalidato attraverso la ricerca: in sostanza non possiamo ancora dimostrare che il gruppofamiliare si

impegni prima in un processo relazionale e successivamente in un altro, piuttosto che impegnarsi parallelamente nei diversi processi relazionali, anche se dando più rilievo a un processo, mantenendo gli altri nello sfondo.

L'aspetto più rilevante e attuale dell'ipotesi di Wynne è quello di aver indicato come esisto sostanziale dell'evoluzione di un gruppo familiare il processo relazionale dell'intimità, fornendo una definizione che è molto vicina a quella dell'intersoggettività.

Va sottolineata inoltre la convergenza tra la concezione di famiglia fornita da Wynne e le argomentazioni di Lichtenberg in merito al sistema motivazionale dell'affiliazione, proprio per la centralità che entrambi attribuiscono alla ricerca di intimità nel gruppo familiare in quanto essa consentirebbe la costruzione di un senso di appartenenza e di differenziazione rispetto ad altri gruppi sociali con cui la famiglia entra in

relazione. C'è una certa convergenza anche tra i processi relazionali di Wynne e quella che viene indicata per lo sviluppo del bambino nel sistema regolatore del sé che si stabilisce con la figura allevante. Wynne parla di attaccamento in un senso più ampio, facendo particolare copione dell'attaccamento nella famiglia, riferimento a ciò che Byng Hall ha definito piuttosto che al modello operativo interno che si svilupperebbe nell'ambito delle relazioni diadiche primarie. Solo a partire da questo livello i componenti della famiglia possono arrivare a condividere un focus di attenzione che garantisca la condivisione dei significati e quindi una modalità comunicativa funzionale. Su questa base il gruppo può riconoscere attività, obiettivi, compiti e interessi condivisi e impegnarsi nella soluzione dei problemi che può garantire la soddisfazione di bisogni individuali e di gruppo. Diviene quindi rilevante il raggiungimento

di regolazione delle relazioni, è fondamentale avere una consapevolezza interazionale che permetta di riconoscere quando è necessario apportare cambiamenti ai modelli abituali. Questi cambiamenti sono necessari perché i modelli di regolazione delle relazioni devono adattarsi ai mutamenti che avvengono sia all'interno che all'esterno del singolo individuo o del sistema familiare. Solo raggiungendo questo punto si può arrivare a un livello ottimale di intimità, intesa come condivisione affettiva e sintonizzazione derivata dalla conoscenza e dal riconoscimento reciproco. Possiamo utilizzare la classificazione dei processi relazionali proposta da Wynne come riferimento teorico per valutare la validità di contenuto e di costrutto del sistema di valutazione che vogliamo proporre. Questo sistema di valutazione è stato mutuato dal lavoro del Gruppo di Losanna. Nel lavoro di costruzione di sistemi di codifica per l'osservazione e la valutazione dei modelli di regolazione delle relazioni, è fondamentale avere una consapevolezza interazionale che permetta di riconoscere quando è necessario apportare cambiamenti ai modelli abituali. Questi cambiamenti sono necessari perché i modelli di regolazione delle relazioni devono adattarsi ai mutamenti che avvengono sia all'interno che all'esterno del singolo individuo o del sistema familiare. Solo raggiungendo questo punto si può arrivare a un livello ottimale di intimità, intesa come condivisione affettiva e sintonizzazione derivata dalla conoscenza e dal riconoscimento reciproco. Possiamo utilizzare la classificazione dei processi relazionali proposta da Wynne come riferimento teorico per valutare la validità di contenuto e di costrutto del sistema di valutazione che vogliamo proporre. Questo sistema di valutazione è stato mutuato dal lavoro del Gruppo di Losanna.regolazione nella famiglia. Questi criteri sono stati adattati per essere utilizzati nella valutazione della lettura strutturale del Lausanne Trilogue Play. I livelli funzionali nella lettura strutturale del Lausanne Trilogue Play sono: 1. Valutazione della validità di contenuto: - Revisione dei sistemi di codifica da parte di altri ricercatori per determinare il grado in cui una misura riflette il dominio teorico di interesse. 2. Valutazione della validità di costrutto: - Valutazione della validità convergente: correlazione delle misure ottenute con altre misure dello stesso costrutto. - Valutazione della validità discriminante: verifica che le misure non siano correlate con costrutti diversi. Nel nostro lavoro, per valutare la funzionalità/disfunzionalità delle famiglie con figli di età compresa tra i due anni e l'adolescenza, abbiamo adottato i criteri di valutazione utilizzati dal Gruppo di Losanna nell'osservazione della coordinazione nella regolazione familiare.tre (madre, padre, figlio) nella prima infanzia. L'osservazione si basa su un compito strutturato che la famiglia deve svolgere in base a una consegna del ricercatore che indica come obiettivo principale quello di arrivare a "giocare" tutti e tre insieme. L'ipotesi è che tale compito strutturato in laboratorio abbia una validità ecologica elevata, nel senso che può essere percepito dalla famiglia in modo coerente alle intenzioni dei ricercatori in quanto riproduce una situazione tipica nelle relazioni familiari con un bambino piccolo. Un altro elemento osservato dal Gruppo di Losanna è rappresentato dalle transizioni. Si tratta della modalità con cui i componenti della famiglia effettuano il passaggio da una fase di gioco all'altra, considerando che nella consegna viene chiesto ai genitori di giocare realizzando quattro diverse configurazioni: - Nella prima un genitore sarà attivo nel gioco e l'altro rimarrànella posizione di osservatore/partecipante. Nella seconda, i genitori scambieranno il loro ruolo. Nella terza, i tre partecipanti saranno attivi entrambi nel gioco. Nella quarta, sarà il figlio a rimanere nella posizione di osservatore/partecipante mentre i genitori parleranno tra loro. Per effettuare una transizione tra una parte e l'altra del gioco, una famiglia ben coordinata riuscirà a effettuare una decostruzione della parte di gioco in corso che indicherà a livello implicito ai partecipanti la necessità di costruire una nuova configurazione relazionale e passare così alla fase successiva del gioco. La scelta dei livelli funzionali effettuata dal Gruppo di Losanna è adatta anche all'osservazione di interazioni non verbali, visto che la comunicazione con un bambino nella prima infanzia non può avvalersi del linguaggio. È importante discutere qui la rilevanza teorica dei livelli funzionali della famiglia in quella che Lettura.partecipare al gioco condiviso. 2. Il secondo criterio riguarda la qualità delle interazioni. Si valuta se le interazioni tra i membri della famiglia sono positive, cooperative e rispettose. 3. Il terzo criterio è la flessibilità. Si valuta se la famiglia è in grado di adattarsi e modificare le proprie strategie di interazione in base alle esigenze del gioco. 4. Infine, si valuta la coerenza. Si verifica se le interazioni tra i membri della famiglia sono coerenti e se c'è una chiara struttura di ruoli e regole nel gioco. Questi quattro criteri vengono utilizzati per valutare il livello di funzionalità della famiglia nel gioco condiviso.

includersi in un gioco di "squadra" e a fare in modo che gli altri siano inclusi. Tale disponibilità si dovrà basare sui comportamenti parentali intuitivi degli adulti visto che il compito comporta il guidare un bambino a condividere una situazione di gioco con i genitori. Sono tutti nel loro ruolo?

La famiglia esprime i propri modelli di regolazione nella organizzazione dei ruoli sia tra generazioni diverse sia nella stessa generazione (coppia): per raggiungere un obiettivo condiviso sarà necessario negoziare la naturale tendenza degli individui alla competizione riconoscendo un comune interesse a collaborare. Prestano tutti attenzione al compito?

Sulla base di un buon livello di partecipazione e attenzione congiunta organizzazione è possibile che un gruppo definisca una condividendo il focus di attenzione in modo tendenzialmente stabile e funzionale al raggiungimento dell'obiettivo, co-costruendo, come per una trama narrativa, il gioco comune.

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Publisher
A.A. 2020-2021
34 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristinacf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di valutazione in contesti relazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Miragoli Sarah.