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5.1. LA VALUTAZIONE DEI MODELLI OPERATIVI INTERNI DI ATTACCAMENTO: L'ATTACHMENT INTERVIEW

A partire dagli anni ottanta, il focus della ricerca si è spostato dallo studio di comportamenti di attaccamento messi in atto nella relazione adulto-bambino, all'analisi delle rappresentazioni relative alle prime esperienze infantili di attaccamento da parte dell'adulto. Per valutare i modelli operativi interni di attaccamento dei genitori, Mary Main ha messo a punto l'Adult Attachment Interview, un'intervista attraverso uno specifico protocollo e un correlato sistema di codifica, permette di indagare in soggetti adulti gli "stati della mente circa l'attaccamento".

Attraverso l'AAI è diventato possibile studiare la relazione tra modelli di attaccamento dei genitori, in particolare della madre, valutati durante la gravidanza o subito dopo la nascita del figlio e il tipo di attaccamento di quest'ultimo dai 12 ai 18 mesi. Varie

ricerche hannodimostrato l'esistenza di una relazione significativa tra i modelli di attaccamento dei genitori equelli dei loro figli, formulando l'ipotesi di una trasmissione intergenerazionale e individuandonella responsività del genitore uno dei fattori principali. L'intervista indaga le concreteesperienze vissute dal soggetto nell'infanzia rispetto alle principali figure di attaccamento e isentimenti relativi a tali esperienze. L'intervista prende in considerazione la capacità delsoggetto di comprendere tali vicende e le figure di attaccamento in esse implicate, nonché lasuccessiva evoluzione della relazione con tali figure. Assume un particolare rilievo l'indagineintorno a eventi di lutto o traumatici vissuti dall'intervistato, l'intervista si conclude indagandosentimenti e aspirazioni rivolte al figlio, nel caso che l'intervistato sia un genitore, o al figlioimmaginato negli altri casi. Particolare rilevanza

Assumono le modalità con cui il soggetto narra all'intervistatore le proprie esperienze di attaccamento, piuttosto che la qualità di tali esperienze. In questa prospettiva, esperienze infantili di particolare difficoltà possono essere narrate in modo coerente ed emotivamente equilibrato dall'intervistato che può essere valutato come insicuro rispetto all'attaccamento, nonostante le condizioni avverse vissute. Le scale dell'esperienza riguardano le probabili esperienze di accudimento vissute durante l'infanzia dall'intervistato nell'ambito delle proprie relazioni di attaccamento, tra le quali amorevolezza, rifiuto, coinvolgimento con inversione dei ruoli, trascuratezza, spinta all'uscita dimostrata di tali figure. Le scale relative allo stato della mente riguardano l'idealizzazione, la presenza di rabbia ancora coinvolgente e la svalutazione. Ulteriori scale concernono Stati della mente complessivi rispetto.

Sicuro/evitante (A), - Non risolto (U). Per ogni categoria, vengono attribuiti dei punteggi che vanno da 1 a 9, in base alla presenza oassenza di determinati comportamenti e atteggiamenti durante l'intervista. I punteggi vengonosuccessivamente sommati per ottenere un punteggio totale che indica il tipo di attaccamento delsoggetto. È importante sottolineare che l'analisi dell'attaccamento tramite l'intervista non è l'unico metodo dipotenziale utilizzo. Altri strumenti, come il Strange Situation Procedure, possono essere utilizzati pervalutare l'attaccamento nei bambini. Inoltre, è fondamentale considerare che l'attaccamento è unprocesso dinamico e che le categorie di attaccamento possono variare nel corso del tempo. In conclusione, l'intervista è uno strumento utile per valutare l'attaccamento negli adulti, ma richiedeuna valutazione attenta e una corretta interpretazione dei risultati. È importante considerare diversiaspetti, come la coerenza del discorso, la capacità di attenersi alle massime conversazionali e lapresenza di determinati comportamenti e atteggiamenti, al fine di ottenere una valutazione accuratadell'attaccamento.Irrisolto/disorganizzato/disorientato verso il lutto e il trauma (U/D),- Non classificabile (CC). L'intervista appare efficace dal punto di vista psicodinamico, sia per le modalità di formulazione delle domande, sia per la loro sequenza, rivelandosi in grado di <>, favorendo l'accesso a materiale carico emotivamente. Le domande sono formulate in modo da favorire l'emergenza di materiale inconscio, attraverso l'attivazione delle rappresentazioni relative ai modelli di attaccamento e alle emozioni a esse connesse. Una delle domande centrali, ad esempio, è il rapporto dell'intervistato con le proprie figure di attaccamento durante l'infanzia, con la finalità di esplorare la sua relazione con i genitori. La domanda è seguita dalla richiesta di descrivere tali relazioni attraverso aggettivi e parole. Molto significative sono le inchieste, che vengono effettuate intorno a possibili eventi traumatici.

quali maltrattamento e abuso e ai lutti. Attraverso l'intervista è possibile raccogliere dati e informazioni altamente significativi dal punto di vista sia della storia del soggetto sia del suo funzionamento psicologico. L'intervistato può decidere di omettere e di non raccontare alcune esperienze, ciò che conta è il modo in cui organizza il pensiero e la narrazione rispetto a questi temi. L'intervista si è rivelata particolarmente utile anche nel quadro degli interventi preventivi rivolti ai genitori per quanto riguarda sia la loro pianificazione sia la valutazione dell'efficacia. I modelli di attaccamento insicuri delle madri, soprattutto quelli irrisolti/disorganizzati/disorientati, possono essere considerati un fattore di rischio per lo sviluppo di una relazione adeguata tra genitore e bambino.

Aree indagate dall'Adult Attachment Interview:

  • Relazione con la madre e il padre o altre figure di attaccamento significative,
    • Le reazioni alle proprie esperienze infantili di disagio emotivo e di malattia fisica e le modalità con cui i propri genitori gestivano la situazione e la loro disponibilità al riguardo.
    • Le reazioni alle prime separazioni dai genitori e le reazioni emotive, i sentimenti rispetto all'essersi sentito rifiutato o minacciato da loro.
    • La consapevolezza dell'influenza delle passate esperienze di attaccamento sullo sviluppo della propria personalità.
    • La comprensione delle ragioni dei comportamenti dei genitori nei propri confronti.
    • Eventuali esperienze di lutto per la scomparsa di persone significative.
    • Eventuali esperienze traumatiche.
    • La percezione di eventuali cambiamenti della relazione con i propri genitori dall'età infantile a quella adulta.
    • Descrizione dei rapporti attuali con i genitori.
    • La relazione con il figlio reale.
    Ho immaginato. 5.2. L'ATTACCAMENTO PRENATALE GENITORE - FETO Attraverso le rappresentazioni i genitori cominciano a prendere contatto con il futuro bambino, formandosene un'immagine che comprende aspetti di fantasia e di proiezione misti a aspetti realistici. Il genitore inizia a costruire un vero e proprio legame con il feto, che alcuni ricercatori hanno definito "attaccamento prenatale". L'attaccamento prenatale ha assunto particolare importanza a partire dall'ipotesi che la qualità dell'investimento affettivo verso il feto da parte della madre influisca sull'andamento della gravidanza e del parto, nonché sulla successiva relazione di attaccamento con il bambino. Sono stati messi a punto diversi strumenti di valutazione dell'attaccamento genitore-feto, costituiti da questionari self-report somministrabili in gravidanza, costituiti da affermazioni che rilevano la presenza di comportamenti, atteggiamenti, emozioni e.

    Affetti considerabili indicatori del formarsi di un investimento affettivo specifico del genitore verso il feto.

    Gli strumenti usati con maggior frequenza sono:

    • Maternal – Fetal Attachment Scale (MFAS) di Cranley una versione sia per madre che per padre, 24 item valutati su una scala a 5 punti in cui i punteggi più elevati evidenziano un maggior attaccamento nei confronti del feto. Somministrato tra le 20 e le 32 settimane in quanto è in questo periodo che la donna elabora il maggior numero di fantasie, in seguito alla prima comparsa dei movimenti fetali.
    • Maternal Antenatal Attachment Scale (MAAS) di Condon una versione sia per madre che per padre, sviluppato sulla base del modello gerarchico dell'attaccamento adulto, in cui l'amore della madre per il feto è considerato centrale. Condon individua 5 caratteristiche dell'atteggiamento materno verso il feto attraverso le quali si
    sviluppataleesperienza: conoscere, l'essere con, l'evitare la separazione o la perdita, il proteggere e il soddisfare i bisogni. Questi hanno una funzione di mediazione tra l'esperienza materna di attaccamento del feto e i comportamenti manifesti della madre. Il questionario ha 19 item su una scala da 1 a 5, che valutano due costrutti: Qualità (del legame emotivo con il feto) include: esperienze di vicinanza/distanza e di tenerezza/irritazione, sentimenti positivi/negativi, avere un'immagine mentale chiara vs vaga del bambino, il concetto di feto come persona vs cosa, infine la consapevolezza che il benessere del feto dipenda dalla madre. Intensità (della preoccupazione nei confronti del feto) si riferisce al tempo passato della madre pensando al feto e interessandosi a lui. Ad esempio, parlando con il feto, sognandolo, immaginandoselo e toccandosi la pancia. Un' elevata qualità del legame emotivo e dell'intensità della preoccupazione nei confronti del feto sono indicatori di un attaccamento materno positivo.el testo fornito utilizzando tag html:

    con modellioperativi interni di attaccamento distanzianti.I punteggi d

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Publisher
A.A. 2021-2022
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristinacf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di valutazione in contesti relazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Miragoli Sarah.