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INTRODUZIONE ALLA METODOLOGIA DELLA RICERCA
La ricerca empirica nelle scienze sociali:
La ricerca sociale mirava a dare conto a tutti i fenomeni che si manifestavano a partire dalla prima
rivoluzione industriale come l’inurbamento, mutamento delle condizioni di vita, spostamenti da
contesti rurali a urbani e coesistenza di gruppi sociali diversi. Le condizioni di miseria in Inghilterra
nel XIX secolo avevano suscitato interesse per le classi lavoratrici che erano state private dei mezzi
di sostentamento. Da queste condizioni nasce la fisica sociale che deve al positivismo la volontà di
ricalcare l’applicazione del metodo scientifico alle scienze sociali. Numerosi contributi si devono a
Engels (studio delle condizioni di vita degli operai ricorrendo a osservazioni dirette e fonti
autentiche), Le Play (viaggiò in Europa per 20 anni per indagare sulle condizioni di vita delle
famiglie operaie), Booth (studiò la povertà e iniziò ad utilizzare indagini organizzate, équipe) e
Quételet (uso di metodi statistici da applicare allo studio della popolazione, si deve il concetto di
uomo “sociale” medio). La ricerca sociale empirica è nata per essere al servizio della società e con
il fine di offrire una “fotografia” della popolazione, ha mosso i primi passi nella prospettiva
positivista, Durkheim invitava ad osservare i fatti sociali come cose: da una parte lo scienziato e
dall’altra la natura o fatti sociali da interrogare. Il positivismo è stato messo in dubbio dallo
storicismo tedesco: viene posta l’attenzione sulla diversa metodologia tra scienze della natura e
scienze dello spirito. Dilthey sostiene che le scienze sociali guardano al loro oggetto di studio
partendo dall’esterno mentre nelle scienze dello spirito lo scienziato è sia osservatore che osservato.
Windelband (1894) sostiene che la differenza tra scienze naturali (nomotetiche) e scienze dello
spirito (idiografiche) sia dovuta al fatto che le prime ricercano delle leggi empiriche mentre le altre
tentano di cogliere la singolarità dell’oggetto, Windelband e Rickert hanno posto l’attenzione anche
sui valori, alla base della metodologia di Weber ed entrambi consapevoli della parzialità dello
sguardo dell’osservatore in ambito scientifico e dell’oggettività nell’abito delle scienze sociali.
Weber tenta di salvare il ricercatore andando ad esplicitare il punto di osservazione distaccato da
preconcetti e dall’astensione da un giudizio. Lo storicismo tedesco ha esplicitato la polarizzazione
tra la posizione realista della conoscenza scientifica e quella costruttivista/interpretativista per la
quale la realtà non è altro che il prodotto della mente umana e non è oggettiva. Negli anni Venti ha
preso piede il neopositivismo con il circolo di Vienna, caratterizzato dalla proposta del fiscalismo,
l’intento era quello di portare tutte le osservazioni scientifiche a osservazioni oggettivizzabili, il
pasaggio da positivismo a neopositivismo implica il passaggio
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SSD
Scienze politiche e sociali
SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elistratocaster di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di ricerca per gli studi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Santoro Marco.