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Obiettivi del Pricing Distributivo

1. Sviluppo del mercato a lungo termine e redditività -> aumentare la clientela che fa riferimento all'insegna.

2. Guadagno o protezione della quota di mercato a breve termine -> azioni di business planning per mantenere la quota rispetto ai concorrenti (o incremento e mantengo), per disincentivare i competitors.

3. Marca e qualità -> correlato a immagine di marca in quanto beni convenience sono categorie di beni di consumo in cui l'immagine è importantissima per creare fidelizzazione e per poter permanere sul mercato.

4. Sostenibilità -> aspetti legati a pressioni sull'aumento delle spese basati sui livelli inflattivi, l'indisponibilità di risorse o altri elementi. Solitamente i prodotti legati all'ambiente hanno prezzi più elevati.

5. Equità -> discriminazione di prezzo (prezzi diversi per lo stesso prodotto).

6. Scorte -> serie di azioni a business planning volte a lavorare sulle scorte per abbattere il prezzo e aumentare i.

volumiLe logiche su cui si basa il prezzo sono sempre 3:
  • Costi -> Cost plus pricing -> principio del calcolo dei costi associati alla produzione e alla commercializzazione di un prodotto/servizio e dell'aggiunta di un margine predeterminato (di solito media del settore). Cost based pricing -> l'impresa definisce i costi valutando le variazioni di volume e di prezzo
  • Concorrenza (competition pricing) -> da tenere conto delle reazioni attive e passive dei concorrenti, i retailer sul mercato sono sempre in monitoraggio e solitamente vengono continuamente rilevati i prezzi sulle singole piazze per mantenere i prezzi costanti.
  • Domanda (customer based pricing) -> il consumatore è molto cambiato dal passato ed è quindi necessario basarsi sul concetto di valore, importantissimo per il cliente.
Fattori che influenzano la strategia di prezzo (sempre mantenendo la coerenza):
  • Tipo di prodotto -> es. se basilare, durevole, se va di
moda… • Altro marketing mix -> promozione, personalizzazione… • Concorrenza inter-canale o all’interno del canale • Fattori cliente -> elementi che impattano la domanda • Media -> strategie di prezzo online o offline • Interazione tra produttori -> spesso elemento (vincolo) di partenza I LIVELLI SU CUI SI ARTICOLA IL PRICING COMMERCIALE (I) 1. struttura margini percentuali sulle vendite • prezzo del servizio commerciale • strumento per realizzare il margine complessivo obiettivo -> ricavo commerciale per coprire i costi e remunerare capitale e imprenditorialità. • Il margine percentuale sulle vendite a livello di FD/MK scaturisce quindi dalla combinazione tra il costo di produzione (che discende dal coefficiente di servizio offerto) con le caratteristiche della domanda e della concorrenza di ogni mercato 2. ventilazione margini del pdv tra le varie categorie (su fatturato) • domanda • esigenze competitive
  • elasticità della domanda al prezzo (dati storici); stimata in sede di budget considerando l'inverso del tasso di rotazione. È la variabile più vicina all'elasticità della domanda. La sensibilità al prezzo è maggiore per i prodotti acquistati più frequentemente -> può essere calcolata facilmente e frequentemente a livello di pdv
  • comportamento dei concorrenti. La formazione del prezzo al consumo -> specificazione a cascata del margine percentuale sulle vendite
  • Devo creare strategie diverse in base alle piazze in cui opero, per pdv, per categoria e per marca referenza (singola), deve differenziarsi dal resto per almeno una referenza. La struttura dei margini viene poi "aggiustata" in funzione del peso che la categoria/marca/referenza ha nel fatturato del pdv. Riesco a trovare un margine complessivo che riesce a coprire i costi e realizza l'obiettivo.

    Di profitto come da budget. Devo confrontare il margine obiettivo con quello effettivamente conseguito. Se molto diversi devo pensare a un ridimensionamento degli obiettivi di redditività.

    La variazione dei prezzi al consumo. Il margine percentuale sulle vendite delle singole referenze, una volta trasformato in margine di ricarico ed applicato sul prezzo netto d'acquisto (no contributi...) consente di calcolare automaticamente il prezzo di vendita al consumo in rapporto alla variazione del prezzo d'acquisto.

    Il Prezzo d'acquisto è il punto di partenza, a cui applico un margine di ricarico che dovrebbe derivare dalla stima del margine commerciale.

    Regole di definizione del mark up 68

    Mark up costante: mantengo costante il prezzo del servizio commerciale per il periodo economico.

    Il prezzo del servizio commerciale è costante in % ma varia in valore assoluto -> il distributore rinuncia alla propria autonomia di pricing.

    Semplificazione gestionale

    solitamente fatto dai piccoli dettaglianti.
    • Non riguarda tutti i prodotti
    Mark up variabile: il prezzo del servizio commerciale varia nel periodo economico
    • Prodotti a domanda elastica (più reattivi alle variazioni del prezzo)
    • Si sfruttano le differenze presenti
    Il prezzo del servizio commerciale varia in % ed in valore assoluto.

    Il flusso del pricing

    • Il margine può essere usato come dispositivo di copertura dei costi a livello di pdv e reparto (margine medio)
    • La ventilazione dei margini tra le categorie di un reparto (e poi tra marche e referenze) avviene in base all'elasticità delle rispettive domande (= inverso tasso rotazione - quante volte devo rifornire lo scaffale)

    L'orizzonte temporale del Pricing commerciale

    Il pricing dell'azienda commerciale ha obiettivi e tecniche diverse a seconda del periodo di riferimento

    • Lungo periodo - Nel L.P. l'i.c. si propone di costruire/mantenere una solida e duratura

    immagine nei confronti del pubblico di riferimento. La struttura dei margini commerciali si propone di garantire:

    • Copertura dei costi
    • Posizionamento rispetto ai rivali -> Definizione dell'immagine del pdv (price image) e fidelizzazione del consumatore

    Breve periodo -> Le imprese più performanti sono quelle che riescono a sviluppare sinergie tra le 2 dimensioni. Nel B.P. la logica commerciale di fissazione del prezzo si propone di:

    • ATTIRARE NUOVI CONSUMATORI
    • STOCCARE QUELLI ABITUALI

    STRATEGIA DI LUNGO PERIODO

    Costruzione di un'immagine di prezzo favorevole in rapporto al binomio merce/servizio offerto. Posizionamento del pdv nella mente del consumatore -> deriva dall'esperienza d'acquisto del consumatore su alcuni prodotti segnaletici. Comportamento sequenziale sempre sottoposto a verifica dalla comunicazione e dalle visite saltuarie ai concorrenti.

    Incide sulla fedeltà al pdv -> La fedeltà al pdv diventa una fedeltà

    al prezzo dell'assortimento -> limitata capacità del consumatore di valutare le alternative di prezzo dei distributori per ogni prodotto. I consumatori codificano e ricordano solo un n° limitato di prezzi. Più della metà dei consumatori non è in grado di ricordare il prezzo esatto dei prodotti selezionati e inseriti nel carrello della spesa e si sbaglia spesso per eccesso. Si forma nel L.P. per cui ha dimensione strategica. Fattori che influenzano la price image:
    • Declinazione, integrità e rappresentazione del prezzo
    • Trasparenza nei prezzi tra distributori: i distributori che operano per aumentare la trasparenza di prezzo sono quelli che lo utilizzano come leva competitiva e/o sono leader di costo.
    • Tecnologia:
      • Etichette elettroniche
      • Chioschi interattivi
      • Sistemi di eye-tracking
    • Manovra delle altre leve del retail mix
    • Manovra della leva della
    comunicazione Manovra della leva del merchandising: aggregare i primi prezzi in apposite isole; utilizzare etichette di colore diverso per i primi prezzi; allestire display verticali di categoria e orizzontali per linee prezzo; esporre le marche in funzione decrescente al prezzo e al percorso del consumatore. Manovra della leva assortimentale: Incidenza numerica dei primi prezzi e della MC; ampiezza assortimentale contenuta; numero fasce di prezzo. Come conseguire gli obiettivi del pricing di L.P. 1. Individuare i prodotti su cui si forma l'immagine di prezzo a. Prodotti segnaletici: referenze di marca nazionale 2. Definire il proprio posizionamento a. % di scostamento nei confronti del rivale/i di riferimento in ogni mk elementare b. La stessa impresa può avere diversi posizionamenti se opera su mk diversi. Strategie di prezzo di lungo periodo 1. EDLP (EveryDay Low Price) a. Garantire prezzi bassi -> limitando la promozione b. Minori costi pubblicitari c. Fondamentale il supplydi altri prodotti a prezzo pieno.3. Bundling -> offrire un pacchetto di prodotti a un prezzo inferiore rispetto all'acquisto singolo dei prodotti4. Sconti quantità -> offrire sconti per l'acquisto di una determinata quantità di prodotti5. Prezzo psicologico -> fissare il prezzo in modo da creare una percezione di convenienza per i consumatori6. Prezzo di penetrazione -> fissare un prezzo inizialmente basso per entrare nel mercato e acquisire clienti7. Prezzo premium -> fissare un prezzo più alto per creare una percezione di qualità superiore8. Prezzo di parità -> fissare un prezzo simile a quello dei concorrenti per evitare una guerra dei prezzi9. Prezzo differenziato -> fissare prezzi diversi per segmenti di clientela diversi10. Prezzo dinamico -> variare il prezzo in base alla domanda e all'offerta11. Prezzo di riferimento -> fissare un prezzo che viene utilizzato come punto di confronto per i consumatori12. Prezzo di listino -> prezzo di partenza prima di eventuali sconti o promozioni13. Prezzo di costo -> fissare il prezzo in base ai costi di produzione e distribuzione14. Prezzo di mercato -> fissare il prezzo in base alla concorrenza e alla domanda di mercato15. Prezzo di vendita -> prezzo finale al quale viene venduto il prodotto al consumatore.

    Completo. L'efficacia dello sconto prezzo è calcolata in base all'incremento di vendite dell'assortimento: INTERDIPENDENZA DELLE DOMANDE PARZIALI.

    Consistenza: Buona, ma attenzione nel considerare:

    • elevata quota di compratori attirata solo dallo sconto
    • arbitraggio, con esaurimento delle scorte e disservizio per il cliente
    • Conoscenza modesta dei prezzi normali da parte dei consumatori

    Tipologia di prodotti da mettere in promozione:

    • Obiettivi da raggiungere
    • Numerica limitata
    • Contributi promozionali da parte dei fornitori
    • Sensibilità delle vendite alla riduzione selettiva del prezzo
    • Stoccabilità del prodotto

    Comunicazione: LO SCONTO PER ESSERE EFFICACE DEVE ESSERE CONOSCIUTO. Esiste un trade-off tra dimensione e pubblicità dello sconto:

    • investimento in comunicazione -> Budget disponibile -> Obiettivi da raggiungere 70
    • La pubblicità dei prezzi scontati è più efficace se:
    Dettagli
    A.A. 2022-2023
    75 pagine
    SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher joannaferrero11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Marketing e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Nardin Giuseppe.