Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 48
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 1 Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 48.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Macroeconomia, Prof. Novelli Giacomo, libro consigliato Macroeconomia, teoria e pratica, Frederic S. Mishkin Pag. 46
1 su 48
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Equilibrio nel mercato interbancario delle riserve

Le riserve sono comprate di notte nel mercato interbancario delle riserve dove la BC stabilisce il tasso d'interesse. La domanda di riserve è una curva negativamente inclinata. L'offerta delle riserve è una retta verticale (stabilita dalla BC).

Un aumento del reserve ratio sposta la curva di domanda a destra e genera un aumento del tasso di interesse.

In UE il tasso di interesse nel mercato interbancario si chiama EONIA ed è definito dalla BCE. Si trova in un corridoio che ne limita gli spostamenti in alto o in basso.

Oggigiorno le BC stabiliscono il tasso d'interesse target e lasciano che sia l'offerta di moneta a regolarsi di conseguenza per eguagliare la domanda di moneta. Le banche commerciali vendono momentaneamente titoli alla BC in cambio di riserve. La BCE controlla il tasso di interesse tramite le MRO (Main Refinancing Operations, costo di prestito dalla BC).

  1. Il deposit facility (interessi per il deposito di riserve nella BC)
  2. Il marginal lending facility

Quando la BCE ha introdotto i tassi di interesse negativi era il 2014 e c'era un eccesso di liquidità che le banche non si scambiavano e non rilasciavano con mutui e prestiti a individui e imprese (no fiducia, incertezza).

La funzione aggregata di produzione:

Y = F(K, L, H)

Dipendenza positiva:

  • Y = PIL
  • K = capitale fisico (strumenti, capannoni...)
  • L = lavoro (ore)
  • H = altri fattori: capitale umano, materie prime, energia, territorio...

Formalizzazione matematica semplicistica: non tiene conto di fattori che non possono essere inseriti in H ma che sono importanti (sistema di protezione dei diritti, relazioni sociali...)

La funzione di produzione aggregata dipende dalle istituzioni e da come la società e l'economia sono organizzate.

Ritorni di scala costanti: i fattori hanno rapporto direttamente proporzionale (es. se K e L vengono triplicati, anche Y viene triplicato).

Y verrà triplicatoProduzione aggregata per lavoratore: Y> la ricchezza prodotta da ciascuna ora lavorata = FLK , 1)L¿K> è il capitale per lavoratoreL> se crescono in modo diverso, l’output risulta inferiore 14Nel momento in cui cresce il capitale fisico e non c’è un aumento di ore lavorate ci sarà un aumento di beni e serviziprodotti ma sarà tanto più piccolo quanto era alto il livelloiniziale e viceversa> es. aumento dei macchinari ma numero di lavoratori èuguale, non ci sono abbastanza lavoratori da usare lemacchine in più> rendimento marginale decrescente del lavoro e delcapitaleDOMANDA DI LAVORO E CAPITALEL’output dipende dalla tecnologia e dai fattori di produzione(capitale e lavoro)Massimo profitto = PY – RK – WL = PF (K, L) – RK – WL> R = costo del prestito del capitale per la produzione> W = salario nominale> massimo profitto = Pil nominale

(quantità dei beni che offrono per il prezzo) – costo del capitale – costo del lavoro

Funziona solo in condizioni di concorrenza perfetta (non reale)

i prezzi dei beni, i salari e il costo del capitale sono flessibili

né imprese né lavoratori non hanno potere di mercato

nella realtà i salari e i prezzi sono sticky

Nel lungo periodo i fattori raggiungono il loro equilibrio stabile

natural level of output

a produzione aggregata di lungo periodo con prezzi flessibili raggiunge il suo "equilibrio naturale" (o livello di produzione naturale/potenziale)

Equilibrio sul mercato dei fattori di produzione: 15

si raggiunge l'equilibrio quando la quantità di fattori domandata è uguale alla quantità offerta

I valori ottimali di lavoro e capitale (in concorrenza perfetta, perfetta flessibilità di salari e prezzi) nel lungo periodo dipendono solo dalle variabili dell'offerta.

Il costo di un

lavoratore è uguale al prodotto marginale del suolavoro> le imprese assumono finché il prodotto marginale è uguale al costo del lavoro, se è meno, non conviene più assumere

In situazione di flessibilità completa di prezzi e salari, il salario reale si sistema in modo da far coincidere la domanda con l'offerta> curva della domanda di lavoro inclinata negativamente, rendimento marginale decrescente del lavoro> curva dell'offerta di lavoro verticale

Livello naturale di output> funzione di produzione aggregata in cui c'è assenza di rigidità del salario, piena occupazione, in cui tutto converge all'equilibrio di lungo periodo> Y = F (K, L)> dipende da tecnologia, istituzioni e fattori di produzione disponibili> non dipende dall'inflazione (no effetti su Y, L e K)

La domanda aggregata è slegata dal livello naturale dell'output perché dipende dal costo di produzione (quindi

dall'offerta). Fattori che influenzano l'output di lungo periodo: capitale accumulato grazie agli investimenti, aumento dell'offerta di lavoro in seguito all'aumento della popolazione, shock tecnologici, shock della produttività, disastri ambientali o sanitari. Ad esempio, un miglioramento tecnologico sposta la funzione di produzione verso l'alto (aumento di Y e K). Uno shock di offerta negativo sposta la funzione di produzione aggregata verso il basso e diminuisce il prodotto marginale di K e L. Uno shock di offerta positivo sposta la funzione di produzione aggregata verso l'alto e aumenta il prodotto marginale di capitale e lavoro. RAPPORTO TRA MONETA, INFLAZIONE E OUTPUT La domanda e l'offerta aggregata sono separate: la domanda dipende dalle variabili nominali, l'offerta no (solo K e L) e quindi il livello di output non dipende dall'inflazione. La dicotomia classica separa le variabili nominali.

ereali> nasce negli anni ‘30> l’offerta aggregata decide il livello di output del lungoperiodo> neutralità della moneta la quantità di moneta circolantenon influenza il livello di output, solo l’inflazione> superneutralità della moneta tasso di crescita dellamoneta e tasso di crescita di beni e servizi offerti (crescein base a come cresce il capitale fisico)Il tasso di crescita della moneta e il tasso di crescita del PILsono direttamente proporzionali, se uno cresce, aumenta anchel’altro (statisticamente dello 0,1%).La superneutralità della moneta non è robusta nell’analisi trapaesi> non c’è correlazione tra il tasso di crescita della moneta eil tasso di crescita dell’output (eccetto nei paesi a bassainflazione OECD)Il lavoro Bullard 1999: raccolta dei lavori più importanti suquesto argomento (sia a supporto della superneutralità che incontrasto)> la

La neutralità della moneta è supportata dalla stragrande maggioranza dei lavori, mentre la superneutralità della moneta non è empiricamente sostenuta.

TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA

Un maggiore tasso di crescita della moneta implica un maggior inflazione.

La moneta cambia più velocemente della quantità di output, dipende dai fattori di produzione (variabili reali) e dalla moneta e livello di prezzi (variabili nominali).

I beni offerti per costi di produzione sono uguali alla quantità di moneta in circolazione per la velocità a cui la moneta viene scambiata:

P * Y = M * Vt

Questa è l'equazione di scambio.

V è la velocità della moneta, ovvero quante volte viene spesa in un anno per l'acquisto di beni. È inosservabile, dipende dai progressi tecnologici ed è tendenzialmente stabile nel tempo (cresce costantemente).

Pt * Yt = Vt * Mt

Y è stabile. Se si muove M, si muove anche P, il tasso di crescita della moneta e il prezzo.

Dei beni sono collegati e quindi nel lungo periodo anche l'inflazione.

Tasso di crescita dell'inflazione = tasso di crescita dellamoneta - tasso crescita del Pil + velocità (costante)

π = g - g + vt Mt Yt t

Nel lungo periodo la produzione di beni varia grazie all'accumulo di capitale, aumento della popolazione e progresso tecnologico.

Nel lungo periodo tasso di crescita della moneta positivo g > la BC può controllare l'inflazione controllando Mt.

Quindi il tasso di crescita della moneta è collegato al tasso di crescita dell'inflazione ma scollegato dal tasso di crescita dell'output. 18McCandless-Weber (2005), nel lungo periodo c'è perfetta correlazione tra il tasso di crescita della moneta e il tasso di crescita dell'inflazione (studio di 110 paesi a bassa inflazione).

Dopo gli anni 2000 si è rotta questa relazione, l'offerta di moneta è salita senza modificare il livello dei prezzi.

E la ricchezza/produzione aggregata > la velocità deve scendere per mantenere vera l'equazione P Y ↔ = ↑ M V ↓> t t t t

Trappola della liquidità se le persone assorbono la monetasupplementare e non spendono, cresce il tasso di interesse e la velocità cala e l'inflazione non cambia

Nel breve periodo non si verifica (tasso di crescita della moneta e inflazione non sono così correlate), i prezzi sono sticky nel breve periodo.

Barro (1995/96) l'inflazione è negativa per la crescita del PILBullard-Keating (1995) l'inflazione è negativa per paesi ad alta inflazione e leggermente positiva per paesi a bassa inflazione CICLI ECONOMICI

Fluttuazioni delle variabili macroeconomiche cicloeconomico> fluttuazioni delle attività economiche aggregate in cui molte variabili si espandono e si contraggono insieme in una moda ricorrente ma non periodica

Sono frutto di shock o disequilibri di breve periodo

Non è possibile formattare il testo fornito utilizzando tag HTML in quanto contiene caratteri speciali che non possono essere interpretati correttamente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
48 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale.marche00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Novelli Giacomo.