Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
L’ALTERITÁ FRASEOLOGICA
DEL GATTOPARDO VISCONTIANO ATTRAVERSO LA TAV.
STUDIO DEL DOPPIAGGIO FRANCESE
Carmelo Maria La Ciacera
1. Introduzione
L'articolo si propone di esaminare la versione doppiata in francese del lm "Il Gattopardo" di
Luchino Visconti, confrontandola con la versione originale. Il focus principale è sui riferimenti
culturali presenti nei dialoghi del lm, sottolineando che gli adattatori audiovisivi possono
intervenire principalmente sulla componente linguistica, escludendo modi che alla componente
visiva e al montaggio.
Dunque, l’ambito di indagine è quello dell’adattamento interlinguistico per il cinema, attraverso la
pratica controversa e dibattuta del doppiaggio, all'interno della più ampia area della traduzione
audiovisiva (TAV). L'autore delinea la complessità di questo contesto, che include anche pratiche
come il sottotitolaggio e il voice-over.
L'articolo colloca la TAV all'interno dei Translation Studies, sottolineando la sua recente
accettazione come disciplina di studio da parte della comunità accademica. Si menziona il
moltiplicarsi dei corsi di studio universitari dedicati a questo campo, evidenziando l'importanza
crescente della TAV nel contesto accademico.
Il testo continua evidenziando i due sistemi linguistico-culturali oggetto dello studio, con l'italiano
come lingua di provenienza del prodotto analizzato e il francese come lingua destinataria
dell'adattamento. Viene enfatizzata la prospettiva "inversa" della direzionalità traduttologica
rispetto alla lingua madre dell’autore.
Nel primo paragrafo, quindi, l’autore si so ermerà brevemente su alcuni recenti sviluppi emersi
nella TAV e sulla speci cità del doppiaggio francese rispetto a quello italiano. Successivamente, la
nostra attenzione si sposterà sulla manifestazione dell’alterità linguistico-culturale, con particolare
riferimento al lungometraggio preso in esame. L'introduzione conclude con l'anticipazione della
presentazione di esempi signi cativi derivanti dall'analisi condotta. Inoltre, vengono illustrate la
metodologia e la tassonomia impiegate, supportate da dati quantitativi che mirano a evidenziare
le tendenze in atto.
2. Gli sviluppi della TAV e le coordinate del doppiaggio in Italia e in Francia
Nel secondo paragrafo, l'autore esamina gli sviluppi della Traduzione Audiovisiva (TAV) e le
coordinate speci che del doppiaggio in Italia e in Francia. L'interesse crescente per le pratiche
adattative nell'audiovisivo è attribuito principalmente alle nuove esigenze delle persone,
specialmente per quanto riguarda il tempo libero e l'intrattenimento, scaturite dalla rivoluzione
tecnologica e digitale in corso (Díaz Cintas e Massidda, 2020). Questa trasformazione ha avuto
ripercussioni sia nella vita privata e domestica che in quella sociale, generando nuovi
comportamenti e stili di consumo.
La connettività tra diverse comunità culturali ha portato a vantaggi e svantaggi, con un aumento
notevole nella produzione e consumo di contenuti seriali attraverso piattaforme di streaming. Nel
contesto della TAV, il dibattito tra artisti e professionisti riguarda soprattutto il doppiaggio, preferito
in entrambi i Paesi oggetto dello studio per adattare lm stranieri al cinema. Questa preferenza ha
radici storico-culturali legate a un atteggiamento protettivo verso la lingua nazionale, con la
Francia che ha una lunga storia di rigoroso controllo della censura cinematogra ca durante i
periodi totalitari.
L'autore identi ca alcuni stati europei come prevalentemente orientati al doppiaggio (Francia,
Italia, Germania e Spagna), mentre altri sono più inclini al sottotitolaggio. Questa distinzione,
basata principalmente su circostanze storiche e socioculturali, sta diventando meno rilevante
grazie ai nuovi supporti come DVD, televisione via satellite e piattaforme streaming, che o rono
entrambe le opzioni contemporaneamente. La scelta tra doppiaggio e sottotitolaggio è in uenzata
30
fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi fl ff
anche dalla tipologia di pubblico a cui il prodotto audiovisivo si rivolge, con l'abitudine dello
spettatore spesso determinata dalla pratica predominante nel proprio Paese d’origine.
A di erenza dei sottotitoli, la cui produzione segue un procedimento nel complesso condiviso
dalle agenzie, in ragione anche del minore dispendio di tempo e risorse necessari, nel processo di
produzione di una versione doppiata (VD), ci sono momenti comuni tra Italia e Francia, ma
emergono di erenze signi cative. In particolare, il doppiaggio francese coinvolge due gure
aggiuntive: il "détecteur" e il "calligraphe". Il "détecteur" trascrive le battute dei personaggi e
codi ca il movimento delle labbra e le transizioni delle inquadrature su una bobina di pellicola
perforata, chiamata "bande rythmo(graphique)". Questa bobina è poi utilizzata dal dialoghista per
scrivere l'adattamento delle battute. Il "calligraphe" entra in azione per ricopiare la sola riga dei
dialoghi adattati su una pellicola trasparente, chiamata "bande calligraphiée", che scorre sotto le
immagini del lm durante la registrazione degli attori doppiatori. Questo processo, originariamente
manuale e ora spesso eseguito al computer, garantisce una lettura agevole durante la
registrazione.
In breve, il "détecteur" trascrive e codi ca le battute e i movimenti delle labbra dei personaggi su
una bobina di pellicola perforata, mentre il "calligraphe" copia la sola riga dei dialoghi adattati su
una pellicola trasparente che scorre sotto le immagini del lm durante la registrazione, garantendo
una lettura agevole agli attori doppiatori. Entrambe le gure sono cruciali nel processo di
doppiaggio francese.
3. L’‘alterità’ nel testo lmico
Come è noto, dal punto di vista semiotico, in quanto prodotto audiovisivo, un lm è il risultato
dell'interazione tra linguaggio verbale e non-verbale, canali di trasmissione auditivo e visivo. Il
signi cato globale del lm deriva dall'azione simultanea di queste quattro componenti. Nelle fasi
di traduzione e adattamento, il lavoro del traduttore o adattatore si concentra principalmente sulla
componente dialogica e sulle scritte inquadrate, con l'inserimento di sottotitoli o sovrapposizione
di scritte. Le immagini, per de nizione, rimangono invariate, tranne che per lievi modi che
apportate attraverso la tecnologia digitale, come la modi ca dei movimenti labiali dei personaggi.
In alcuni casi, la censura totale di alcune scene o parti di esse nel montaggio per il Paese d'arrivo
è l'unica opzione, come si veri ca nel lm esaminato, come vedremo nel lm preso in esame.
Il fulcro dell'articolo è l'analisi dell'alterità, intesa come l'insieme di elementi culturali speci ci di un
sistema culturale estranei agli spettatori appartenenti a un altro sistema culturale, durante il
processo di traduzione/adattamento di un lm. L'autore si concentra principalmente sulla
dimensione linguistica di questa alterità, considerando la lingua come un elemento chiave della
cultura di un popolo e di un Paese. Essa è da intendersi come l’insieme di tutti quegli elementi
culturo-speci ci che risultano estranei agli individui, nel nostro caso gli spettatori, appartenenti a
un altro sistema culturale (quello d’arrivo), proprio in ragione dell’unicità e irripetibilità del contesto
che ha dato loro origine.
La lingua, oltre a veicolare dialoghi, trasmette anche culturemi come valori, usi, costumi,
credenze, tradizioni, elementi ecologici e onomastica. L'alterità linguistica si articola in categorie
come metafore, espressioni idiomatiche e massime, che diventano oggetto di studio nell'analisi
proposta. Il lm selezionato, "Il Gattopardo", tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di
Lampedusa, si distingue per un ricco apparato di frasemi . Questa caratteristica è attribuita al
10
fatto che il lm è un adattamento fedele del romanzo e che i siciliani nel lm fanno ampio uso di
espressioni idiomatiche, metafore e aforismi che ri ettono la saggezza popolare della ricca cultura
siciliana.
Il lm scelto, Il Gattopardo, è dotato di un consistente apparato di frasemi. Il motivo principale
può essere rintracciato nel soggetto del lm: non si tratta, infatti, di un soggetto originale, bensì di
un adattamento per il cinema dell’omonimo e unico romanzo (1957) dello scrittore siciliano
10 Il termine "frasemi" si riferisce a sequenze di parole o espressioni idiomatiche che costituiscono unità signi cative più
ampie rispetto alle singole parole che le compongono. Sono forme linguistiche che trasmettono un signi cato speci co
e spesso sono radicate nella cultura e nella saggezza popolare di una comunità. Nel contesto dell'articolo, l'analisi si
concentra su come queste unità di signi cato, quali metafore, espressioni idiomatiche e massime (aforismi),
contribuiscano all'alterità linguistica e culturale in un lm durante il processo di traduzione e adattamento. 31
fi ff
fi fi fi fi ff
fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fl fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi
Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il lm, considerato uno dei capolavori del regista Luchino
Visconti e una pietra miliare del cinema italiano, è particolarmente signi cativo per l'analisi
dell'alterità linguistica, in quanto incorpora la lingua letteraria del romanzo e ri ette la ricca
strati cazione culturale avvenuta nel corso dei secoli in Sicilia. I siciliani, protagonisti del lm,
fanno un ampio e frequente uso di espressioni idiomatiche, metafore e aforismi, che sono
l’emanazione della saggezza popolare, frutto di una ricca e composita strati cazione culturale
avvenuta nel corso dei secoli. La menzione della consacrazione del lm con la palma d'oro al
Festival di Cannes nel 1963 sottolinea ulteriormente la sua importanza nel panorama
cinematogra co.
4. Materiali, metodo e modello traduttologico
Il quarto capitolo tratta dei materiali, del metodo e del modello traduttologico utilizzati nell'analisi.
Il doppiaggio oggetto di studio è presente nel DVD del lm, pubblicato nel 2017 e distribuito in
Francia da Pathé. Si presume che sia l'originale, considerando che alla versione francese sono
state aggiunte scene precedentemente eliminate, con dialoghi in lingua originale adattati con
sottotitoli. I dialoghi francesi sono stati curati da René Barjavel, uno scrittore e sceneggiatore
noto. Per quanto riguarda i sottotitoli, sono presenti almeno due versioni "u ciali": quelle nel
DVD, create da Juliette Caron, e quelle fornite da Pathé in versione cartacea, di cui l'adattatore
non è noto.
Gli esempi utilizzati nell'a