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RITARDO”
Ci sono tipi diversi di focus. Dik distingue:
focus completivo svolge discorsivamente la funzione di accrescere
ci
l’informazione, apportando elementi nuovi, non posseduti dall’ascoltatore; “
sono due tartarughe nel prato: un maschio e una femmina. I loro gusci sbattono
l’uno contro l’altro. È la stagione degli amori .”
focus contrastivo non introduce semplicemente informazione nuova, ma
il corteggiamento
modifica o precisa un’informazione parzialmente già data; “
consiste nel fare tante volte il giro del praticello, con schermaglie dei gusci ”.
focus contropresupposizionale fornisce un’informazione che smentisce o
“sembra che stia scendendo le scale, in
corregge informazioni precedenti. Es.
realtà le sta salendo”.
3.1.6 Focus e nuovo
La nozione di focus è connessa con quella di informazione nuova: non possiamo
però identificare il focus con un elemento nuovo dell’enunciato, poiché in diversi casi
l’elemento focale non è di per sé nuovo. Nuovo è dunque non necessariamente il
referente in focus, ma la relazione che esso intrattiene con la predicazione della frase
in cui è inserito.
Un ENUNCIATO può essere immaginato come una proposizione aperta, in cui il FOCUS
è l’elemento che colma la variabile. (Chi ha ammonito l’arbitro?) “L’arbitro ha
ammonito il centravanti”.
L’arbitro ha ammonito qualcuno informazione data - l’arbitro ha ammonito il
centravanti informazione nuova.
Il focus di un enunciato è la parte di enunciato che, oltre ad essere dotata del proprio
valore semantico, è dotata di un valore informativo che è funzione dell’insieme dei
centravanti
possibili elementi alternativi ad esso. Il focus è dotato di un valore
informativo focale in quanto rimanda all’insieme delle possibili alternative ad esso:
[il portiere, il trequartista…]. Attraverso questo insieme di alternative, la frase è
associata a un fascio di proposizioni alternative, aventi ciascuna come focus uno dei
L’arbitro ha ammonito il centravanti L’arbitro ha ammonito il
focus alternativi
portiere L’arbitro ha ammonito il trequartista.
Rispetto a questo fascio di proposizioni, l’informazione nuova che l’enunciato produce
centravanti.
è che l’elemento effettivamente valido è quello in focus: il Avremo una
proposizione di background e una proposizione focale:
L’arbitro ha ammonito x (proposizione di background) x = il centravanti
(proposizionale focale).
Ciò che distinguerà due frasi di identico contenuto semantico ma diverso focus sarà
allora la proposizione di background e la proposizione focale cui ciascuna
rimanda. Il fatto che il focus faccia parte della proposizione focale, mentre il
background è una proposizione presupposta, spiega anche il comportamento del focus
di fronte alla negazione. La negazione intacca la validità della proposizione focale:
L’arbitro non ha ammonito il CENTRAVANTI L’arbitro non ha
(= ma il portiere).
AMMONITO il centravanti (= lo ha espulso)
e non intacca, invece, la validità della proposizione di background.
3.1.7 Topic e focus
Fra i caratteri costitutivi del topic:
- il topic è individuabile solo su base contestuale, non è possibile individuarlo con
certezza senza una conoscenza del contesto discorsivo;
- assurge più facilmente al ruolo di topic un elemento saliente, accessibile e dato;
- non può essere un referente del tutto indeterminato;
- è esterno alla portata della negazione;
- di solito occupa la prima posizione di frase o si costituisce come soggetto
sintattico; esistono inoltre strutture frasali tipiche per segnalare il topic e lingue
che hanno grammaticalizzato marcatori di topic.
Fra i caratteri costitutivi del focus:
- il focus è individuabile solo su base contestuale, non è possibile individuarlo con
certezza senza una conoscenza del contesto;
- di solito è un elemento nuovo e non inferibile;
- è interno alla portata della negazione;
- di solito occupa la posizione finale di frase o possiede accento prosodico.
Sulla base delle proprietà descrittive, possiamo individuare tipi diversi di topic e focus,
che sono più o meno prototipici della propria categoria.
Il TOPIC è prototipicamente un elemento dato, saliente, accessibile, viene
collocato in prima posizione e, se possibile, marcato come soggetto sintattico;
il FOCUS è prototipicamente un elemento nuovo, non inferibile; viene collocato
in posizione finale, marcato da un accento e normalmente fa sintatticamente
parte del predicato.
Il tipo di frase in cui questi due elementi sono così caratterizzati è la frase
predicativa, in cui il topic è il soggetto e il focus è parte del predicato, che costituisce
il comment.
(Quando ha applaudito il pubblico?)
Il pubblico; ha applaudito al secondo goal; al secondo
TOPIC COMMENT FOCUS
goal.
In questo tipo di frase le due entità informative sono complementari: il focus coincide
con il comment o parte di esso. Tuttavia, in altri tipi di frase la distribuzione di topic e
focus segue un andamento diverso.
Sostanzialmente si possono individuare due tipi di enunciato nei quali si può
rintracciare una coincidenza fra topic e focus:
1. Il primo caso è costituito da enunciati in cui il topic è di nuova introduzione nella
C’era una volta una
frase, come le frasi presentative: - TOPIC e FOCUS
bambina di nome Cappuccetto Rosso.
2. Il secondo caso è quello di enunciati in cui è in corso una “trattativa” riguardo
all’elemento che costituisce il topic. È il caso di enunciati in cui l’elemento
topicale presupposto da uno degli interlocutori viene smentito e ridiscusso
è il PRESIDENTE
dall’altro: (Ti ha telefonato, il segretario?) TOPIC e FOCUS
che mi ha telefonato.
3.1.8 Mezzi per l’espressione della struttura informativa
Una macrodistinzione distingue le lingue del mondo in relazione alla dominanza della
strutturazione su base pragmatica o su base sintattica:
Esistono lingue in cui l’organizzazione sintattica, basata su categorie formali
come quella di soggetto, è dominante- l’italiano, l’inglese, il francese, il tedesco.
Queste sono chiamate LINGUE A SOGGETTO in queste lingue i ruoli
sintattici possiedono marche obbligatorie, in particolare il soggetto è
obbligatoriamente marcato attraverso mezzi diversi: la proposizione iniziale, il
caso nominativo, l’accordo con il verbo; la segnalazione delle categorie
pragmatiche è invece facoltativa.
Ed altre in cui è l’organizzazione pragmatica, basata su categorie pragmatiche
come quella di topic a dominare - il cinese e il giapponese. Queste sono
chiamate LINGUE A TOPIC in queste lingue è il topic ad essere
obbligatoriamente marcato attraverso mezzi diversi: la posizione iniziale o
morfemi specifici; la segnalazione del ruolo di soggetto è invece secondaria.
All’interno delle lingue a soggetto esistono comunque delle differenze nei modi e nelle
possibilità di segnalare lo statuto informativo dei costituenti.
(What’s the matter?) My NECK hurts
(How’s your neck?) My neck HURTS.
(Che succede?) Mi fa male il COLLO
(Come va il collo?) Il collo mi fa MALE.
Le prime frasi sono di tipo eventivo, prive di topic e con il comment interamente
il collo
focale, mentre le seconde sono di tipo predicativo, con un costituente topicale
the neck
o e il resto dell’enunciato in comment e focale. Per segnalare questa
differenza le due lingue si servono di strategie diverse: benché entrambe abbiano
come ordine sintattico di base quello di soggetto-verbo-oggetto, l’italiano consente,
almeno in certe circostanze, un’inversione di tale ordine che in inglese non è
consentita.
Distinguiamo strategie topicalizzanti, ovvero strategie di messa a topic di elementi
diversi dal soggetto, e strategie rematizzanti, ovvero strategie di messa a focus di
elementi diversi da quello finale.
Strategie topicalizzanti
La DISLOCAZIONE è un tipo diffuso di topicalizzazione, una costruzione tipica della
lingua parlata nella quale alcuni costituenti (l’oggetto o un complemento indiretto, ma
anche altri) non occupano le posizioni normalmente previste dalla struttura della
lingua.
La dislocazione a sinistra consiste nell’estrazione in posizione iniziale, esterna alla
frase vera e propria in un nucleo intonativo autonomo, del costituente posto come
“le guide le vedi
topicale. Tale costituente è poi ripreso sul verbo da un clitico.
ciondolare lì davanti”.
Analoga funzione ha anche la struttura del tema libero, o yiddish-movement, in cui
il costituente topicale è collocato ad inizio frase, in un nucleo intonativo autonomo,
privo di proposizione reggente o di altre marche che ne segnalino il ruolo sintattico. Il
costituente posto come tema libero può anche non avere un ruolo sintattico nella
le vacanze, bisogna cominciare ad organizzarsi
frase. .
Anche la forma passiva, che assegna al costituente col ruolo semantico di paziente
il ruolo sintattico di soggetto è un mezzo di topicalizzazione. Immaginiamo la
descrizione della scena di un crimine in cui ci sono vari elementi costitutivi della scena
la porta
ad occupare un ruolo topicale: in questo contesto la frase predicativa passiva “
d’ingresso è stata chiusa a chiave” sarà più appropriata della frase che ha una lettura
“qualcuno ha chiuso a chiave la porta d’ingresso
eventiva ”. “Capiranno meglio
Funzione di topicalizzazione ha anche la dislocazione a destra
se stesse, le tartarughe?” Il topic inserito in una dislocazione a destra ha alcune
peculiarità: Berretta lo vede come un topic di ripensamento, ovvero un topic già
introdotto nel discorso e che viene ribadito in coda all’enunciato.
Possiamo infine includere tra le strategie topicalizzanti la FRASE PRESENTATIVA
“Esserci x che…”che ha la funzione di introdurre nel discorso un referente testuale e di
“c’è
porlo immediatamente a topic di una predicazione un giovane scrittore inglese,
che
Ian Rider, si sta occupando di questo fenomeno”. La frase presentativa segmenta
l’informazione contenuta in una frase eventiva in due blocchi, uno di semplice
introduzione di topic e l’altro di tipo predicativo.
Strategie rematizzanti
L’italiano consente,