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Un caso particolare di deissi è la deissi testuale, o logodeissi: il campo indicale è il testo stesso, che diventa

oggetto, e l’origo è il punto del testo in cui il lettore si trova. In virtù della deissi testuale, nei libri, possiamo

trovare espressioni come:

Es. Nel capitolo precedente si è discusso di logaritmi.

N.B= Nonostante attraverso il riferimento testuale si rimandi ad espressioni del testo, non si tratta di un

meccanismo di tipo anaforico perchè nella deissi testuale il testo è preso come referente in sè, non per i

contenuti extratestuali cui esso rimanda.

La distribuzione dell’informazione nel testo

Ci spostiamo ora verso un altro interessante argomento della linguistica testuale, ossia del ruolo informativo

degli enunciati e delle frasi all’interno di un contesto discorsivo.

I concetti che tratteremo si basano su una distinzione di base tra due livelli di significato di un enunciato:

1. Contenuto proposizionale: E’ la rappresentazione concettuale del fatto a cui l’enunciato fa riferimento.

Tale rappresentazione è autonoma dal contesto e dalle conoscenze.

Es. “Alice vide un coniglio e lo seguì”

Vi sono diversi modi per rappresentare tale frase:

- Immagine mentale di una ragazza che segue un coniglio

- Tra un individuo “a” identificato come “Alice” e un individuo “b” appartenente all’insieme

degli individui del tipo “coniglio bianco” , in un tempo t precedente l’enunciazione, vale la

relazione: seguire (a,b)

2. Valore informativo: indica il contributo che l’enunciato dà al discorso in cui è inserito e dipende quindi

dal contesto e dalle conoscenze.

Firbas descrive l’andamento dell’informazione in un testo in termini di “dinamismo comunicativo”: per

grado di “dinamismo comunicativo” si intende la misura in cui un elemento contribuisce allo sviluppo

ulteriore della comunicazione .

Concentrandoci sul valore informativo, mettiamo in luce il fatto che l’analisi della struttura informativa degli

enunciati si occupa di:

- Sul piano concettuale: descrivere lo statuto informativo che gli enunciati e parti di enunciati possono

assumere nel discorso

- Sul piano dell’espressione linguistica: descrivere le diverse opzioni di cui il parlante di una data lingua

dispone per esprimere uno stesso contenuto proposizionale in diversi contesti discorsivi.

N.B= Le varianti della stessa frase richieste da diversi contesti discorsivi sono dette “allofrasi”

Es. Mi si è rotta la macchina/ E’ la mia macchina che si è rotta/ La mia macchina si è rotta

Le unità minime di analisi della struttura informativa dell’enunciato

I tre livelli di strutturazione dell’enunciato

L’analisi della struttura informativa dell’enunciato nasce all’interno della scuola funzionalista praghese, e tale

analisi nasce dalla necessità di superare le difficoltà che incontra una descrizione della sintassi di una lingua su

base puramente logico-grammaticale. Tale analisi si propone allora di articolarsi su tre livelli:

1. Analisi della struttura grammaticale-sintattica della frase

2. Analisi della struttura semantica della frase

3. Analisi dell’organizzazione dell’enunciato (analizza la distribuzione dell’informazione)

Es. Alice lo seguì:

● Pianto sintattico: frase composta da un SN come soggetto e da un SV scomponibile in V e elemento

pronominale in funzione di oggetto.

● Piano semantico: (seguire (a, b))-> a=Agente (Alice), b= paziente (lo=coniglio bianco)

● Struttura dell’informazione:

Per descrivere la frase dal punto di vista della struttura dell’informazione occorrono però altre due unità

descrittive:

1. Topic

Cosa è il topic

Il “topic”, nell’accezione del soggetto aristotelico, si identifica come “ciò di cui parla la frase”. Anche se

spesso esso coincide con il soggetto della frase, la differenza è che se “soggetto” indica il concetto

sintattico, “topic” indica il concetto pragmatico. Tale distinzione è necessaria dal momento che non

sempre topic e soggetto coincidono.

Es. La luna, di giorno, nessuno la guarda (soggetto= nessuno; topic= la luna)

Topic e comment

Compreso il concetto di “topic” è importante sapere che la predicazione che si riferisce al topic viene

detta “comment”. La tendenza a costruire gli enunciati secondo una struttura “topic-comment”,

secondo Sperber e Wilson è tipica della comunicazione umana perché guida l’ascoltatore

nell’interpretazione. Levent, similmente, definisce il topic come l’”indirizzo mentale” sotto il quale il

parlante invita l’ascoltatore a inserire le informazioni che gli sta trasmettendo.

Come riconoscere un topic

Per rappresentare il valore topicale di un costituente sono stati proposti alcuni test utili ad isolarlo e a

renderlo esplicito:

● Si prende l’elemento che si essere il topic di un enunciato e lo si pone al posto di x nella

……

formula: Per quanto riguarda x (continuazione frase)

Es. Per quanto riguarda la luna, nessuno la guarda di giorno

distinzione tra tema e topic

Curiosità…

Il concetto di “topic” rimanda a quello di “tema”, usato da alcuni studiosi tra cui Hallyday. I

due concetti tuttavia, seppur simili, si distinguono:

- Topic: è un costituente che ha un legame sintattico con la frase

Es. Le vacanze, non ci ho ancora pensato

- Tema: è un costituente che non è connesso sintatticamente con la frase di cui fa

parte

Es. Le vacanze, non ho ancora deciso niente

Relazione tra “topic” e status dei referenti

Esiste una relazione tra la possibilità di un costituente di diventare topic di un enunciato e lo status di

accessibilità del referente cui esso rimanda.

Secondo Lambrecht si parte dal presupposto che un costituente, per essere topic, deve per lo meno

essere in qualche grado accessibile, e delinea una scala di accettabilità del topic secondo la sua

accessibilità:

topic attivo-> topic inattivo accessibile-> topic inattivo identificabile-> topic nuovo ancorato

(ancorato= possibilità di collegare pragmaticamente un referente all’universo di discorso)-> topic

nuovo non ancorato (non può essere topic o può essere una forma marcata di topic usata per “tenere

a sospeso” un discorso)

N.B= Per Lambrecht i costituenti a referenza totalmente indeterminata non possono mai essere topic.

Es. *Un ragazzo è alto

E’ bene avere a mente, inoltre che esistono delle caratteristiche semantiche intrinseche che

favoriscono alcuni costituenti a diventare topic rispetto ad altri: in un’ottica antropocentrica è più

facile che a divenire topic siano costituenti che si riferiscono a referenti animati o umani.

Tipi di frase su base strutturale topic-comment

Dalla logica proposizionale, la linguistica ha diviso due tipologie di asserzioni, dette anche “giudizi”:

1. Il giudizio categorico/frase predicativa/predicate-focus

Enunciato che predica o assegna una proprietà ad un’entità-> frase composta da

topic+comment

Es. Ogni sera il geco sposta si sposta sul vetro e resta immobile per ore

2. Il giudizio tetico/ frase eventiva/sentence-focus

Enunciato che asserisce o nega un fatto-> frasi costituiti da solo “comment”

Es. Sul terrazzo, come tutte le estati, è tornato il geco.

Circa le frasi tetiche, Lambrecht distingue tra

- Frasi eventive: Viene introdotto un evento

- Frasi presentative: Viene introdotta l’esistenza di un referente

Un'ulteriore distinzione tra frasi avviene nell’opposizione tra:

1. Frase predicativa (di tipo topic-comment)

2. Frase identificativa (di tipo discusso)

I caratteri fondamentali del topic

Per concludere quanto detto sul topic, andiamo allora a delineare i suoi caratteri fondamentali:

- Il topic non è individuabile se non si conosce in contesto discorsivo

- E’ più facile che diventi topic un elemento saliente, accessibile e dato

- Il topic non può essere un elemento del tutto determinato

- il topic tende a stare a inizio enunciato o ad identificarsi come soggetto

2. Focus

Cosa è il focus

Per “focus” si intende l’unità informativa di una frase, solitamente marcata da un picco accentuale. Di

contro, la porzione di enunciato che non è in focus è detta “background”.

Come riconoscere il focus in un enunciato

Per trovare il focus informativa all’interno di un enunciato si può ricorrere al “test dell’interrogazione”:

● Preso un enunciato, è “focus” la porzione attorno a cui verte l’immaginario interrogativo cui

l’enunciato risponde.

Es. Il musicista è arrivato IN RITARDO -> Quando è arrivato il musicista? IN RITARDO

(focus)

I due diversi tipi di focus

Sono stati individuati due diversi tipi di “focus”, corrispondenti a diverse tipologie di frasi:

1. Il focus nuovo/completivo (focus ampio)

Ha la funzione di accrescere l’informazione.

Es. Ci sono due tartarughe nel patio: maschio e femmina. I gusci sbattono l’uno contro l’altro.

E’ la stagione degli amori. Il signor Palomar, non visto, spia.

2. Il focus contrastivo (focus ristretto)

Ha la funzione di introdurre informazioni nuove, modificando o precisando informazioni

parzialmente già date.

- Alternativo

In tale tipo di focus contrastivo è precisato quale alternativa completi l’informazione.

Es. Il corteggiamento consiste nel fare tante volte il giro del praticello, con

inseguimenti e fughe e schermaglie, non delle zampe ma dei gusci.

- Contropresupposizionale

In tale tipo di focus contrastivo l’informazione fornita smentisce o corregge

informazioni precedenti

Es. Ora gli sembra l’anello oscilli leggermente, o il pianeta dentro l’anello, e l’uno e

l’altro ruotino su se stessi; in realtà è la testa del signor palomar che oscilla.

Relazione tra “focus” e “informazione nuova”

La nozione di “focus” è strettamente legata con quella di “informazione nuova”: nuovo però non è

necessariamente il referente in focus ma la relazione che esso intrattiene con la predicazione della

frase in cui è inserito.

Es. L’arbitro ha ammonito il CENTROAVANTI-> Non è nuovo il referente a cui si lega

“centroavanti”, ma il fatto che questo referente occupi quello specifico ruolo nella

preposizione.

il focus, in tale ottica, come dice Rooth, è dotata di un valore informativo che è funzi

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Publisher
A.A. 2023-2024
34 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher appunti.20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Prada Massimo.